domanduzza: stante la vittoria del girone e/o le tre vittorie e tre pareggi, la Juve come sarebbe messa nel ranking UEFA? Basterebbe per strappare la seconda fascia o c'è ancora da fare? :uhm:
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domanduzza: stante la vittoria del girone e/o le tre vittorie e tre pareggi, la Juve come sarebbe messa nel ranking UEFA? Basterebbe per strappare la seconda fascia o c'è ancora da fare? :uhm:
Credo che tra le seconde ci siano parecchie squadre abbordabili . Galatasaray e Celtic su tutte . Non credo che dobbiamo affrontare il Real per trovare le motivazioni in un ottavo di champions . Sotto duri col campionato , e la CI già mercoledì col Cagliari .
se un calciatore della juve agli ottavi di champions ha bisogno di una big per concentrarsi forse è meglio se si ferma un attimo a riflettere :bua:
Se vogliamo essere rigorosi, noi abbiamo avuto, nel complesso, un arbitraggio sfavorevole: rigore su fallo di mano e fuorigioco di Pogba solo davanti il portiere...
Ma come cazzo che queste cose LORO non le vedono? :asd:
A noi era fuorigioco, ma lo era anche su rientro del giocatore (era spalle alla porta, tornante verso il centrocampo), ovvero ha avuto tutto il tempo di andare sul fondo e crossare, con difesa attiva. Cioè, non era un fuorigioco di uno davanti la porta che la mette dentro facile... un allenatore sa che se l'arbitro non fischia un fuorigioco così (e non clamorosissimo), la sua squadra comunque commette un errore di piazzamento
non sottovalutiamo che il primo posto vuol dire anche il ritorno degli ottavi in casa e non in trasferta :sisi:
Il termine abbordabile non significa facile, il Real e' comunque una spanna piu' in alto di noi e' innegabile, magari incontrarlo piu' in la, ora mi piacerebbero l'Arsenal o il Valencia, e poi come dice Camus se non si hanno stimoli agli ottavi non so quando ti possano venire...
http://it.uefa.com/memberassociation...lub/index.html
Sarà aggiornato questo ranking?
Comunque le due annate disastrose peseranno per un po' purtroppo
si faccio un discorso di psicologia, è innegabile che pur inconsciamente, incontrare un real carichi a 1000 i nostri piuttosto che un Galatasaray o Celtic o Porto..magari se non il Real l'arsenal con cui abbiamo un conto in sospeso con quel borioso di wenger
http://www.ju29ro.com/2012-2013/4538...-il-bello.html
dedicato a Lucescu che riteneva la Juventus troppo prevedibile, sarà soddisfatto ora. :alesisi:Citazione:
E' la vittoria di una Juve che ha mostrato un volto che non conoscevamo e probabilmente non pensavamo potesse avere: quello della squadra sorniona e attendista, che non significa affatto difensivista (le superiori occasioni da gol sono lì che parlano chiaramente) ma attenta e giudiziosa, una squadra che ha evitato di aggredire l'avversario come al solito ma non ha mai accettato di farsi schiacciare, facendosi sempre trovare pronta a ripartire in velocità sfruttando la poca solidità difensiva tipica delle squadre di impronta brasiliana com'è in effetti il gruppo guidato da Lucescu.
Btw, grazie del link sul ranking.
intanto il city degli sceicchi per il secondo anno consecutivo se ne va a casa :alesisi:
speriamo che non esonerino Mancini :asd:
A proposito, ma il ranking UEFA lo scrivono quelli di PES?
Palermo è chiamato "Città di Palermo".
Non mi dite che quello è il nome ufficiale della squadra :pippotto:
mamma mia che fail mancini :facepalm:
ci vogliono dieci anni per vincere la champions...sì ma intanto almeno una partita poteva vincerla eh :fag: Prendere esempio dal Borussia? :fag:
eccoci, gran bella vittoria ieri, in barba a tutti i gufi di mezza Italia che aspettavano solo una sconfitta per esultare, o un pareggio per gridare al biscotto :lol:
arbitraggio pessimo nonostante la partita facile.. su tutti il rigore, il fuorigioco sul gol e l'ammonizione inventata (e pesante) a Chiello
Non è stata una partita spettacolare, ma abbiamo giocato da grande squadra, eravamo sempre in controllo e abbiamo concesso poco o nulla. Bravi davvero :sisi:
Lo possiamo dire che la partita è stata preparata in maniera perfetta da Conte o si incazza qualcuno?
Mica per altro, ci incazziamo tutti come bestie quando sbaglia modulo e formazione.... :asd:
un po' di editoriali, spero che nessuno lo prenda per trionfalismo :asd:
Citazione:
Ora può andare molto lontano
DONETSK, 6 dicembre 2012 - Avvolti dall’imperitura melodia di Toto Cutugno, undici italiani veri saltano direttamente il fosso della Champions e arrivano dove meritano di arrivare, perché hanno battuto anche lo Shakhtar in casa sua dopo avere piallato il Chelsea come un ceppo di rovere. Si può dire che con questa vittoria sacrosanta, e di certo non biscottata, la Juve ritorni in una dimensione insieme nuova e antichissima, dentro una ritrovata presenza non solo nel calcio europeo, dunque nella propria storia, ma nella concezione di sé, nell’autostima ormai acquisita e nelle prospettive future: perché non è uno scatto e basta, questa è una corsa che può durare. Il merito maggiore della Juventus è stato il coraggio, anzi la mancanza di paura (non sono sinonimi, almeno nello sport), un atteggiamento che ha condotto i bianconeri a giocarsi la sfida fino in fondo, incuranti del rischio di esporsi e provocare l’eventuale reazione del molosso addormentato, perché già qualificato. Gli ucraini forse erano un po’ in vacanza con la testa, però l’eventualità non attenua le colpe, anzi le amplifica: sembravano una delle più luminose realtà continentali, a Torino avevano incantato, invece passano agli ottavi tra i fischi dei loro congelati tifosi, quasi più tristi degli alberi di Natale storti e senza addobbi, adagiati nelle rare vetrine del centro. Siccome alla Juve è stato pure negato un rigore enorme, diventa quasi un dettaglio che l’azione del gol vincente fosse viziata da un fuorigioco. Non sono certo gli episodi a riportare i campioni d’Italia tra le migliori 16 squadre europee, semmai la forza (fisica e d’animo) e la bravura di avere superato gli imbarazzi delle partite iniziali, specialmente lo sciagurato pareggio in Danimarca, e poi di avere battuto quasi di slancio le altre due potenze del girone. Mai, un detentore della Champions era riuscito a farsi cacciare al primo turno, complimenti dunque al Chelsea che non avrebbe vinto la coppona d’argento senza Drogba: perso lui, perso tutto. Eppure, proprio la recente e già svanita gloria dei blues, campioni e mai padroni, indica alla Juve che la strada verso l’impossibile è lastricata di mille possibilità. Certo, il feroce Conte (che chiude la squalifica brindando) non ha neppure un mezzo Drogba, però il cammino della sua Juve potrebbe sorprendere e non fermarsi tanto presto. Questa è una squadra capace di tutto, fuorché di lasciare il cuore a casa. Molti italiani, compreso Toto Cutugno qui venerato come un’icona, sono fieri di lei.
Fonte: La Repubblica (articolo a firma di Maurizio Crosetti)
La Juve è nel posto che le spetta
Col Borussia outsider della Coppa
MILANO, 6 dicembre 2012 - Il bello di questa Juve è che ti fa sembrare normale anche una grande impresa non scontata. Altro che biscotti. Solo il Barça, negli anni recenti, era riuscito a vincere a Donetsk. Il gioco è importante, conta come arrivano i successi. A questo punto, negli ottavi, solo il Real può mettere paura ai bianconeri. Gli altri sono avversari normali, da non sottovalutare, ma che si possono battere serenamente: Arsenal, Porto, Valencia, Celtic e Galatasaray fotografano abbastanza fedelmente i valori della seconda fascia di questa edizione della Champions. Sullo stesso gradino troviamo anche il Milan, prima delle italiane a qualificarsi per il secondo turno. Il sorteggio che si terrà tra due settimane presenta un quadro complicato per i rossoneri: rischiano di sbattere contro il Barça, ballano tra l’eccellenza di Bayern, Manchester United e Borussia Dortmund, ma potrebbero incrociare Ancelotti e Ibra. Ben che vada devono sperare di misurarsi con la solida fisicità dello Schalke. Prospettive difficili. La Juve invece si è ripresa il posto che le spetta, in prima classe, e promette di fare ancora parecchia strada. Il bello è che ha staccato le ali da terra quando serviva, per saltare oltre agli ostacoli di Chelsea e Shakhtar. I blues sono stati travolti, come sappiamo, e quella partita è costata il posto a Roberto Di Matteo. Ieri i ragazzi affidati a Rafa Benitez hanno piantato 6 gol nella porta del Nordsjaelland, Torres se l’è giocata come una finale mondiale. Molto onorevole, ma inutile visto quello che ha dimostrato la Juve. Pirlo e compagni hanno ridimensionato la squadra di Lucescu, impedendo agli ucraini di esprimersi sugli abituali livelli esibiti in coppa. La Juve gioca, non ha paura di tenere il pallone, sa quasi sempre dove farlo girare, ha grande autostima e la forza di uscire alla distanza. L’imminente ritorno di Antonio Conte in panchina, dopo la squalifica di quattro mesi, dovrebbe rendere ancora più efficace il lavoro del gruppo. Certo è che i bianconeri, a questo punto, si candidano al ruolo di outsider nella Champions e fanno buona compagnia al Borussia Dortmund. Come i gialloneri possono battere chiunque, ma più dei tedeschi del lanciatissimo Jurgen Klopp la Juve riesce a tenere la stessa velocità in campionato e in Europa. Il doppio sforzo può essere fatale. Spesso lo è. Soltanto le squadre top riescono a tenere la barra dritta: il Barça comanda la Liga, lo United è leader della Premier, il Bayern domina la Bundesliga. La Juve torna a far parte del gruppo delle elette. E’ il giusto riconoscimento del suo valore e un buon punto di ripartenza. Il calcio italiano deve guardare con soddisfazione all’impresa della Juve perché può segnare un cambio di tendenza generale. C’è una crisi latente — che conviene cogliere — del calcio inglese sul fronte continentale. L’anno scorso United e City erano stati eliminati al primo turno. Stavolta tocca al Chelsea campione in carica e ancora al Manchester City di Mancini. E’ come se —nonostante le rose infinite —non riuscissero a reggere il doppio impegno, troppo stressati da quelli in casa. L’ultima notazione è un appuntamento con la storia (forse solo) rinviato. Il Camp Nou aspettava che Messi sbriciolasse il record dei gol di Gerd Müller. E’ uscito in barella, con un ginocchio malconcio, dopo un impatto col portiere del Benfica. Forse era l’unico modo per fermarlo. Ma non è finita qui.
Fonte: GdS (articolo a firma di Alessandro De Calò)
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Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Vittorio Oreggia)
Niente biscotto, la vittoria conveniva
MILANO, 6 dicembre 2012 - E dopo l’inferno fatto di skybox, plexiglass e sistemazioni improvvisate, finalmente Antonio Conte uscì a riveder le stelle, le sue, quelle che sul campo ritrova là dove le aveva lasciate: in testa al campionato, avanti in Europa. Sollievo, per la fine della squalifica, ma soprattutto animo lieve per Massimo Carrera e Angelo Alessio, traghettatori che da questa inattesa avventura mettono a curriculum tanta roba: maturità, coscienza di sé, esperienza. Stesso bagaglio che si ritrova la squadra; consolidatasi in campiona to, è cresciuta anche sotto il profilo europeo ed è stata capace di affrancarsi dalla diffusa convinzio ne che senza Conte in panchina non sarebbe stata la stessa cosa. Sbagliato, non esiste. Come i profeti di un biscotto a Donetsk. Se c’è stato non se n’è minimamente sentito l’odore, alla Donbass Arena si è fatto dannatamente sul serio, chiedete a Buffon che spaventi si è preso nel secondo tempo. E comunque non poteva non essere partita vera; date un’occhiata alla tabella in pagina e osservate lo squadrone delle prime classificate: corazzate, dove il solo Malaga appare l’uovo d’oro da trovare nell’urna. Oro come il gol propiziato da Giovinco, oro falso come il roboante, inutile successo (vedi differenza gol con gli ucraini) del mortificato Chelsea. Arrivare primi conveniva, non solo per i 3,9 milioni del passaggio del turno, quanto per rendere un po’ più favorevole la prossima pesca ai sorteggi. E magari ribaltando la prospettiva che fino a ieri era quella del profilo basso: la Juve è tornata nel club delle grandi.
Fonte: Libero (articolo a firma di Tommaso Lorenzini)
Vedo troppo ottimismo nell'aria.
Io sono più realista, ci siamo qualificati all'ultima giornata, il pareggio contro il Nordcoso ci ha obbligati a 3 partite da dentro o fuori, ve lo siete dimenticati?
Questa Juve a mio avviso ha superato l'obbiettivo minimo in CL, il passaggio agli ottavi.
Adesso se ci capita una squadra non impossibile possiamo passare ai quarti, ma qua sento gente che vuole il Real, ma siete pazzi, volete uscire agli ottavi? :bua:
Pensate di essere pari o superiori al real grazie all'identità di gioco o idee di Conte?
Per me se capita un sorteggio favorevole possiamo passare ai quarti, sennò la vedo impossibile.
La nostra rosa è carente in attacco, e lacunosa di fuoriclasse assoluti a parte Pirlo...
Ci manca troppa qualità... ...che riusciamo a mascherare grazie all'umiltè e all'intensitè, ma non si può correre così per tutta la stagione...
a proposito di incazzature, l'avete visto conte ieri?era una tigre in gabbia, ad un certo punto se l'è presa col povero paratici gridandogli di passargli il telefono :rotfl:
è quel tifoso dello shaktar che lo ha trollato mettendosi davanti per coprirgli la visuale e sventolando la bandierina? :sirotola: