Io sono preoccupato, altro che doppio impegno, è un TRIPLO impegno. Non dimentichiamo la Coppa Italia contro un certo Milan, e non è roba da poco.
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il triplo impegno inizia o finisce il 9 gennaio...
Camus si è 'terrorizzato' :facepalm:
:asd:
LA JUVE SBATTE LA PORTANOVA IN FACCIA ALLE INSEGUITRICI: NAPOLI E INTER RIMANGONO KLOSE IN GABBIADINI! BIANCONERI CAMPIONI DI INVERNO!
http://www.tuttomercatoweb.com/juven...mNvbS0xMjE0ODU
Spoiler:
devono aver assunto il titolista di Tuttosport :bua:
btw
http://www.repubblica.it/sport/calci...36/?ref=HRLS-3
Citazione:
Juventus, il segreto di Conte: "Lavorare e lavorare"
La squadra bianconera campione d'inverno con due giornate d'anticipo sembra non avere avversari. Dal tecnico a Pirlo i dieci motivi di un dominio
di EMANUELE GAMBA
TORINO - La Juventus non è di questo mondo, non è di questo campionato: è un'enclave europea nella depressione del calcio italiana. La sua evidente superiorità non ha segreti, ma soltanto motivi. Proviamo a individuarne dieci, anche se non sono tutti.
1) Conte. Ha rappresentato la svolta non soltanto per il modo di allenare, ma per impatto sulla Juve tutta: è la figura di riferimento della società, l'uomo che indirizza le strategie (tecniche, e anche politiche) al punto che il suo avvocato difensore, Giulia Bongiorno, è stata inserita nel cda del club. Ha voce in capitolo in ogni sezione societaria e i giocatori avvertono il suo peso, il suo carisma: la sua leadership è riconosciuta è indiscutibile. Alterna il dialogo e il pugno di ferro: dopo aver risposto male ad Alessio, per esempio, Quagliarella non si è alzato dalla panchina per quattro partita di fila.
2) Conte/2. Le sue idee tattiche hanno sorpreso il calcio italiano, perché è stato il solo ad abbinare il possesso palla insistito con la verticalità della manovra, la ricerca del palleggio con i ritmi forsennati.. Malgrado l'impronta marcatamente offensiva, con gli esterni che giocano molto alti, la difesa è impenetrabile grazie agli spazi cortissimi tra i reparti. È la principale ragione per cui le punte, quasi mai vicine all'area, segnano poco. Ma è un limite sopportabile, viste le medie realizzative della squadra intera. Conte ha saputo essere duttile, ha rinnegato il sistema di riferimento (4-2-4) approdando al 3-5-2 che ormai vanta innumerevoli tentativi di imitazione: Mazzarri lo fa da molti anni, ma quasi nessuno ha tentato di copiarlo.
3) Pirlo. È, con Buffon, un fuoriclasse di livello mondiale e si sta esprimendo ai livelli del 2006, con il valore aggiunto di frequenze realizzative mai toccate. È leader indiscutibile in campo e nello spogliatoio, con Conte ha un rapporto quasi da pari a pari. Dice l'allenatore: "Noi abbiamo tutti i nostri schemi, più uno: quando non sappiamo cosa fare, diamo la palla ad Andrea e il problema è risolto".
4) Agnelli. Ha scelto di rivoluzionare, ribaltando ogni settore della società e affidandolo a uomini di sua fiducia e in linea di massina della sua stessa generazione, e poi di programmare, sapendo di rischiare figuracce (come nel primo anno) ma pianificando anche dei dettagli più minimi un futuro che sta aderendo alla perfezione alle sue previsioni. La Juve sa sempre quanto e quando può spendere, come suddividere gli investimenti (prima squadra, settore giovanile, sviluppo immobiliare), quale reazione corrisponde a un'azione, quale linea politica scegliere o imporre: nel Palazzo, l'alleato forte è Petrucci, il nemico vero Abete. I metodi sono spesso ruvidi e la protervia notevole, ma riscuotono sempre l'effetto desiderato. La società non si fa mai trovare impreparata. Anzi, spesso sa anticipare gli aventi.
5) Marotta. Gli juventini non lo amano fino in fondo perché non ha l'ostentata arroganza di Moggi, la sua spavalda sicumera. Non ne ha bisogno. Usa metodi diversi, senz'altro più limpidi e non per questo meno efficaci e la sua competenza non è inferiore (anzi) a quella del suo predecessore. Non ha affinità elettive con Agnelli e Conte, ma ha saputo stabilire con loro relazioni professionali profonde e corrette, basate sull'intelligenza, la comprensione e il rispetto. Ha la capacità di rara di sapersi scegliere collaboratori capaci, a cominciare da Paratici, e di ascoltarli, nonché di lavorare con convinzione sulle direttive indicate dalla proprietà. Il modo con cui ha strutturato il settore giovanile e la rete nazionale e internazionale di osservatori è stato impeccabile. Non mette il naso nelle faccende di Conte, ma sa imporre le sue idee di mercato: Pirlo (a costo zero!) rimarrà il suo capolavoro, ma Barzagli, Vidal e Pogba - per citare le più lampanti - sono più che intuizioni giornali.
6) La concorrenza. In base al fatturato, solamente Milan e Inter sono al livello della Juventus, ma entrambe vivono una fase storica interlocutoria: i rossoneri stanno ricostruendo dopo aver smantellato, i nerazzurri stanno gestendo il declino di una generazione ma non l'hanno ancora completamente rimpiazzata con la successiva. Da questo punto di vista, i bianconeri sono in vantaggio enorme e hanno una struttura tecnica destinata a durare ancora per qualche anno. Gli altri rivali (a cominciare dal Napoli) non hanno risorse finanziarie per competere sul lungo periodo.
7) Lo stadio. Non c'è dubbio che il primo impianto di proprietà in Italia stia contribuendo in maniera importante, sia a livello economico (anche in partite come quella con l'Atalanta, l'incasso supera il milione e mezzo di euro) sia a livello ambientale. Oggi essere della Juve è di moda anche per via dello stadio.
8) Il peso politico. La Juve ha ripreso la sua centralità. In Scommessopoli ha pagato un prezzo esiguo (i quattro mesi di Conte, le assoluzioni di Pepe e Bonucci) ma è riuscita a passare per vittima, mentre la concorrenza avrà o rischia di avere (è il caso dell'Inter con Ranocchia) punizioni molto più incisive. La diplomazia bianconera funziona a ogni livello.
9) La chiarezza. Chi non crede al progetto viene emarginato senza pietà: dopo i casi Elia, Iaquinta, Amauri, quest'anno è toccato a Lucio, con cui è stata concordata la rescissione del contratto. In genere, il gruppo avalla, e quindi rafforza, le decisioni dell'allenatore.
10) Il segreto. Conte dice di averne uno solo: "Lavorare, lavorare, lavorare".
Ho i miei dubbi, che con Conte non le avremmo perse.
Perchè lì non era questione di grinta o di impegno, è che proprio la squadra ha fatto pena sia tatticamente che come individualità.
E formazione e tattica le aveva scelte comunque Conte, è inutile che ci giriamo attorno.
Con Conte in panchina, forse ci sarebbe potuta essere una qualche reazione d'orgoglio ma niente altro.
Vabbè, ovviamente sull'asfaltarli al ritorno ovviamente quoto.
:facepalm:
Sì, avevo notato subito alla compilazione dei calendari che il nostro è quasi identico a quello dell'anno scorso, con andata e ritorno invertite.. al ritorno avremo quasi tutte le sfide più importanti fuori casa, ma soprattutto verso febbraio/marzo perderemo probabilmente qualche punto in campionato per via della champions e della preparazione, che immagino studiata per andare a mille da aprile in poi, come l'anno scorso, quindi sarà importantissimo mettere quanto più fieno possibile in cascina da adesso a fine gennaio :sisi:
Secondo voi come mai ieri non ha messo dentro Isla invece di Padoin? Che sia un brutto segno? :uhm:
Peggio di come sta andando :asd: ...
Padoin è il classico giocatore "a la Conte": lavora sodo, sta zitto quando va in panca, entra e dà sempre il 100%. Non è un fenomeno? Vero, ma cerca sempre di fare quello che gli chiede il mister, non lo vedi mai cercare cose assurde solo per mettersi in mostra. Si applica e, quando sta bene, dà un ottimo contributo.
Non a caso qualche giorno fa Conte ha ribadito che gente come Padoin, Marrone e Giaccherini non sarà mai ceduta finchè lui resta alla juve.
Il che significa che non cederemo mai Marrone, Padoin e Giaccherini... mentre tra i cedibili figureranno sicuramente quelli che hanno mercato (cioè quelli forti).
Non è una gran notizia :asd: .
lo dicono anche i giocatori stessi..cmq facci caso, nei mesi senza conte la juve faceva dei primi tempi da schifo e si svegliava nella ripresa o quando andava sotto..tornato conte sin dal primo minuto la juve è aggressiva e parte subito forte imponendo il suo gioco..
la presenza di conte a bordocampo è fondamentale perchè nè alessio, nè carrera hanno il suo carisma,la capacità di motivare i giocatori ma soprattutto di apporre correttivi in corsa..forse non avremmo vinto con l'inter che ha giocato una partita superba a torino, avremmo pareggiato o cmq non perso così malamente..il milan non lo considero nemmeno visto che con loro è come se avessimo pareggiato dato che hanno vinto solo per un rigore inesistente..con conte a bordocampo a milano avremmo vinto
I gregari servono sempre, io apprezzo moltissimo Caceres, che magari potrebbe lamentarsi perchè non è titolare e sta in panca zitto, ma ogni volta che viene chiamato ci mette sempre del suo, anche in fase realizzativa.
infatti l'avevo dimenticato, ma va aggiunto agli altri.
Sul carisma niente da dire, penso anch'io che Conte da quel punto di vista sia inarrivabile sia per Alessio (che pare un po' addormentato ma è solo un'impressione superficiale) sia per Carrera (che, detto chiaro, è un pivello... e questo conta).
Sui cambi e sui correttivi in corsa, non sono affatto d'accordo: per me, se pensate che li decidessero Alessio o Carrera, prendete un grosso granchio.
Conte dirigeva tutto da lassù, telefonino in mano (a lui o a Paratici).
Quindi dal punto di vista tattico il suo rientro non dovrebbe cambiare assolutamente niente.
Si si, verissimo, la Juve ha trovato dei 'gregari' di alto livello, anche sotto il profilo caratteriale.
Gente come Padoin, Giaccherini, Caceres, Marrone, non si è mai lamentata per lo scarso utilizzo.
Mai.
che conte dirigesse via telefono è una leggenda metropolitana, aveva gli occhi di tutti addosso, non poteva correre rischi, addirittura la federazione prima della partita contro il napoli, su istigazione del cinepanettonaro, ha fatto l'ispezione per cercare il famigerato tunnel :rotfl: figuriamoci se riusciva a telefonare liberamente..solo a donetsk l'ho visto effettivamente dare istruzioni a paratici al telefono, ma evidentemente in Champions era meno sorvegliato
in ogni caso non è comunque la stessa cosa dai..