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1919, così a memoria :uhm:
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1919, così a memoria :uhm:
Eheheheheh
:eek: è LUI :eek:
http://www.youtube.com/watch?v=Ov-U0_j--2Y
speriamo :asd:
Tutti hanno pubblicato intercettazioni di cani e porci, L'Espresso ha addirittura allegato dvd con le intercettazioni RECITATE DA ATTORI, e chi viene indagato? Paolo Berlusconi che si è messo contro Fassino (guardacaso) :rotfl:Citazione:
L’INCHIESTA - LA PUBBLICAZIONE DEL COLLOQUIO TRA IL LEADER DS E CONSORTE
Intercettazione su Fassino
Paolo Berlusconi indagato a Milano
I pm accusano l’editore del «Giornale»: ricettazione
MILANO — L’editore del quotidiano Il Giornale e fratello del presidente del Consiglio, Paolo Berlusconi, è indagato dalla Procura di Milano per ricettazione dell’intercettazione segreta del luglio 2005 tra il presidente di Unipol Giovanni Consorte e l’allora leader Piero Fassino del partito (Ds) contrapposto a quello di Silvio Berlusconi: intercettazione pubblicata da Il Giornale il 31 dicembre 2005 allorché non soltanto non era ancora depositata agli atti, né trascritta o riassunta, ma esisteva solo come file audio nei computer esclusivamente dei pm, degli ufficiali della Guardia di Finanza, e dell’azienda privata Research control system (Rcs) che per conto della Procura svolgeva le intercettazioni. A essere indagato per ricettazione è Paolo e non Silvio Berlusconi, benché entrambi abbiano partecipato la vigilia di Natale del 2005 ad Arcore all’incontro durante il quale il titolare dell’azienda (Roberto Raffaelli), insieme a un amico sia di Raffaelli sia di Paolo Berlusconi, e cioè Fabrizio Favata, secondo il racconto di quest’ultimo avrebbero recato in dono ai Berlusconi l’audio delle telefonate, facendolo ascoltare sia a Silvio sia a Paolo, e poi in seguito consegnandolo a Paolo.
«PROVE CONVINCENTI» Quando martedì ha arrestato Favata per la successiva estorsione da 300 mila euro ai danni di Raffaelli, il gip Giordano ha ritenuto «acquisite prove convincenti del fatto che sia effettivamente avvenuto l’incontro della vigilia di Natale» (ammesso da Raffaelli solo per gli auguri), ma che «non è rilevante accertare se la circostanza » della consegna del file ai Berlusconi «sia vera o no» (Raffaelli nega lo sia): «Qui basta evidenziare come appaia verosimile agli occhi di Raffaelli, così da giustificarne gli ingenti pagamenti a Favata» (il quale nega d’aver ricevuto soldi, non creduto dal gip che ieri ne ha respinto la scarcerazione). Adesso Paolo Berlusconi è indagato per ricettazione e Silvio no: perché? La ricettazione è il reato commesso da chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta qualcosa che proviene da un furto o altro delitto. Il presupposto, dunque, è la consapevolezza della provenienza illecita di ciò che si riceve. Sinora la Procura sembra non volersi ancora avventurare sull’attribuzione di questa consapevolezza in capo a Silvio Berlusconi, almeno non soltanto sulla base della dinamica dell’incontro ad Arcore per come l’hanno raccontata sia Favata sia de relato il suo amico e partner di fatture false con Raffaelli, Eugenio Petessi: «Mi dissero che erano stati ricevuti da Silvio Berlusconi, molto stanco, seduto sul divano» vicino «un pino bianco secco», e «stava con il capo reclinato all’indietro e gli occhi socchiusi, aveva poco tempo, di lì a poco avrebbe dovuto assistere alla messa di don Verzè.
MATERIALE PERICOLOSO Al Presidente riferirono della conversazione intercettata o forse gliela fecero sentire, e lui disse che poteva essere interessante ». La differenza di trattamento giuridico di Paolo Berlusconi, dunque, starebbe piuttosto nel fatto che Favata afferma d’avergli portato l’intercettazione già uno o due mesi prima dell’incontro di Arcore a Natale. A suo dire, gliel’avrebbe portata direttamente nella sede milanese de Il Giornale, dove Paolo Berlusconi l’avrebbe ascoltata su pen-drive in una stanza riservata; al termine, l’editore avrebbe raccomandato a Favata di portarsela via, proprio perché era un materiale pericoloso. Da questo racconto — sommato al fatto che dopo l’incontro natalizio Favata aggiunge di «aver consegnato» l’audio «a Paolo Berlusconi il quale gli aveva detto che per quel regalo gli sarebbe stato riconoscente », e alla circostanza che le intercettazioni segrete vennero pubblicate dopo pochi giorni dal quotidiano edito da Paolo Berlusconi a fine dicembre 2005 e inizio gennaio 2006 — gli inquirenti sembrano desumere nel fratello del premier la consapevolezza della provenienza illecita delle telefonate. Sinora Paolo Berlusconi era indagato per millantato credito in un altro filone dell’inchiesta: nell’ipotesi cioè che dal giugno 2005 al luglio 2006 abbia ricevuto 560.000 euro da Favata, ma per conto di Raffaelli, «col pretesto di dover comprare il favore di pubblici ufficiali» (come il non indagato capo dell’Ufficio del presidente del Consiglio, onorevole Valentino Valentini) «che avrebbero dovuto consentire un finanziamento dell’Italia alla Romania per l’attuazione » di un appalto di intercettazioni «la cui esecuzione sarebbe stata affidata anche all’azienda di Raffaelli».
Luigi Ferrarella
Giuseppe Guastella
01 giugno 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Però da un lato hanno anche fatto bene.
Infatti, speriamo... povera musica italiota...
Citazione:
Tutti hanno pubblicato intercettazioni di cani e porci, L'Espresso ha addirittura allegato dvd con le intercettazioni RECITATE DA ATTORI, e chi viene indagato? Paolo Berlusconi che si è messo contro Fassino (guardacaso)
Citazione:
allorché non soltanto non era ancora depositata agli atti, né trascritta o riassunta, ma esisteva solo come file audio nei computer esclusivamente dei pm, degli ufficiali della Guardia di Finanza, e dell’azienda privata Research control system
Penso di averlo ripetuto una decina di volte...
Citazione:
Art. 329.
Obbligo del segreto.
1. Gli atti d'indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria sono coperti dal segreto fino a quando l'imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari.
Non mi sembra così complicato da capire.
Nella stragrande maggioranza dei casi la pubblicazione delle intercettazioni era legittima perchè erano state inserite in atti che erano a disposizione della difesa.
:boh2:
In effetti il video è di due anni fa.
Se n'è andato o sta ancora qua? :uhm:
A me piace :asd:
Dipende da qual'è la legge di cui stiamo parlando.Citazione:
Non è quello che pensano Beppe Grillo o Travaglio
Se vogliamo rotolullare per scherzare ok, ma non credo che nè travaglio nè tantomeno grillo abbiano mai pubblicato atti che non fossero pubblici. Il limite per la stampa è quello: pubblico -> pubblicabile, non pubblico -> magari pubblicato, però poi sbem, sono sanzioni.
Spero che stavolta questa notizia sul raccolto dei droni mietitori sia accurataCitazione:
Ucciso capo qaedista in Pakistan
L'azione di un velivolo senza pilota della Cia
ABU AL YAZID
Ucciso capo qaedista in Pakistan
L'azione di un velivolo senza pilota della Cia
http://www.corriere.it/Hermes%20Foto...P--180x140.jpgAbu Al YazidWASHINGTON – Mustafa Abu Al Yazid, responsabile operativo e finanziario di ciò che resta della vecchia Al Qaeda, sarebbe morto. Ad ucciderlo, due settimane fa nell’area tribale pachistana, un raid di un velivolo senza pilota della Cia. E’ stato lo stesso movimento jihadista ad annunciarne la scomparsa con un comunicato che l’intelligence Usa ritiene autentico. Ma la prudenza sulla sorte del capo qaedista è d’obbligo. Questa sarebbe, infatti, la «terza» morte annunciata di Al Yazid. Già nell’agosto 2008 e quattordici mesi dopo si era sparsa la voce di una sua uccisione sempre ad opera di un drone. Una fine poi smentita dalla riapparizione del leader. Egiziano di 54 anni, tra i padri fondatori di Al Qaeda, consigliere di Osama, Abu Al Yazid faceva parte della «colonna egiziana». Un gruppo di estremisti trasferitisi al fianco di Al Zawahiri in Afghanistan e diventati la struttura portante del movimento. Conosciuto anche come Saed Al Masri, l’estremista ha unito il ruolo di ispiratore politico-religioso a quello più operativo.
http://oas.rcsadv.it/5/corriere.it/p...kieAccept=Y&XE
NUMERO TRE Spesso è stato indicato come numero tre del network eversivo, una catalogazione però più simbolica che effettiva, usata solo per sottolineare che sopra di lui c’erano solo Bin Laden e Al Zawahiri. Le indagini della Commissione sull’11 settembre hanno stabilito che Al Yazid è stato determinante nella fase organizzativa dell’attacco ed avrebbe curato l’aspetto finanziario. Successivamente è stato incaricato di rimettere insieme le magre risorse disponibili e di attivarsi per raccogliere fondi. Per gli analisti statunitensi la sua eventuale uccisione ha un doppio valore. Innanzitutto elimina una delle teste pensanti in un movimento debilitato. Qualcuno prenderà il suo posto ma sarà difficile trovare un personaggio analogo. Inoltre la sua morte – se confermata - rappresenta una risposta indiretta all’assassinio di sette agenti Cia a Khost alla fine del dicembre 2009. Qualche settimana dopo Al Yazid è comparso in un video per salutare l’azione dell’infiltrato giordano Khalil Al Balawi, autore della strage. Ma nel contempo gli esperti, pur valutando il forte impatto del raid, sottolineano che il peso della vecchia guardia estremista sarebbe molto ridotto. Oggi la minaccia è portata da altre organizzazioni – talebani pachistani, kashmiri, fazioni autonome, cani sciolti – che hanno ereditato obiettivi e tecniche qaediste. Quindi Al Yazid diventerà «un martire» da imitare e un modello da seguire.
Citazione:
Come Berlusconi con le tasse :asd:
Peccato che non pagar le tasse fa male a tutti, e sputtanare un criminale solo al criminale :asd:
GQ americano si occupa di Silvio
metto le prime due pagine :asd:
Spoiler:
the mussolini of ass
:rotfl: