TITANIC (il transatlantico del BS)

Cosa ha fistato Erato? :uhoh:

Citazione:

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Originariamente Scritto da MrChuck

Son l'unico che crede che Berlusconi stia dando fuori di testa? Insomma, ieri al telegiornale ho sentito che a suo dire "il paese va a rotoli perché la corte costituzionale impedisce di legiferare bocciando le leggi che non gli vanno a genio".

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Figliolo, non si può fare niente, fattene una ragione.
Non solo, non si può neanche dire niente, a meno di non voler passare per komunisti giustizionalisti forcaioli grillini travagliati populisti bloggatari feisbuccari santoriani, ecc ecc...
C'è solo da sperare che questa epoca di merda passi. Ma imho non passerà.

Citazione:

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Originariamente Scritto da MrChuck

Son l'unico che crede che Berlusconi stia dando fuori di testa? Insomma, ieri al telegiornale ho sentito che a suo dire "il paese va a rotoli perché la corte costituzionale impedisce di legiferare bocciando le leggi che non gli vanno a genio".

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Io la vedo così: c'è una finanziaria lacrime e sangue (per lo meno per statali - 3 milioni di elettori - e enti locali) da approvare nel paese dove non esisteva la crisi.

spariamo qualche cacata, così tutti parlano della cacata invece che dei provvedimenti.
solo che è come per l'eroina. per ottenere lo stesso sballo ti devi fare sempre di più.
Lui le spara sempre più grosse.

Citazione:

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spariamo qualche cacata, così tutti parlano della cacata invece che dei provvedimenti.
solo che è come per l'eroina. per ottenere lo stesso sballo ti devi fare sempre di più.
Lui le spara sempre più grosse.

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Il problema è che non sono solo sparate. Non si limita a dire che i magistrati sono contro di lui per poi accucciarsi in un angolo e piangere.
Poi fa anche l'apposita legge bavaglio.

Terremoto: Berlusconi, nessuna cricca

'Mi spiace che si getti fango sulla Protezione Civile'

Citazione:

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''Abbiamo risposto bene dopo il terremoto. Mi spiace si getti fango sulla Protezione civile''.Lo ha detto Berlusconi alla Confartigianato.''Io - ha proseguito il premier - non ho partecipato ad alcun appalto, ma ho visto lavorare e in 390 appalti non c'e' stata alcuna cricca, niente di meno che positivo. D'altro canto da parte degli imprenditori che hanno perso le gare non c'e' stata alcuna protesta. Abbiamo fiducia - aggiunge - e' gente seria''.

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Citazione:

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Originariamente Scritto da Jaqen

Sei meraviglioso, però no, mi disp :consola:

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Come ho letto su tsm, questo è internet! Tu dici di non volere giocare, quindi si gioca! Alè!!

Spoiler:

I silenzi e le ambiguità
dell’onorevole Di Pietro
Dalla laurea agli immobili: le voci (a volte senza risposta) sul leader Idv



Non è vero che la stampa sia sempre cattiva con lui. Lo scorso 17 maggio Antonio Di Pietro era uscito dalla procura di Firenze dirigendosi con piglio sicuro verso piazza della Repubblica, dove troneggiava e fumava un finto reattore nucleare di cartapesta, propedeutico alla raccolta di firme dell’Italia dei valori per un referendum sul tema. Tra applausi, cori e foto ricordo con i suoi sostenitori, l’ex pubblico ministero si era definito un «teste d’accusa».
Di Pietro disse che aveva spontaneamente scelto di mettere a disposizione degli ex colleghi la sua esperienza di investigatore. I magistrati che seguono l’inchiesta sugli appalti per le Grandi Opere l’avevano convocato come persona informata sui fatti, invece, con tanto di apposito decreto di notifica. C’è differenza.

Quel giorno il dettaglio era diventato una nota a margine, le cose che contano in fondo sono altre. Un peccato veniale. Giocare con le parole, dire e non dire, abbellire la realtà, è tutto lecito. Solo che spesso Antonio Di Pietro trasforma le sue piccole furbizie in metodo. Non risponde, non del tutto almeno, oppure parla d’altro, evocando complotti e mandanti occulti. Altre volte, semplicemente, tace. E non si accorge che così facendo fa il gioco dei suoi detrattori, una legione sempre più numerosa. Vecchia storia, questa delle sparate che si mischiano a silenzi e a repliche invece puntuali. Ancora attuale, però. L’approccio mediatico rimane invariato nel corso del tempo, e non accenna a migliorare, dando così un indubbio contributo alla genesi di leggende metropolitane che riguardano anche su dettagli non proprio fondamentali nella complessa biografia dell’onorevole. Ad anni alterni torna fuori, tra dubbi e ironie, il suo personale tour de force per laurearsi in Legge alla Statale di Milano. La tesi venne discussa nel 1978, il giovane Di Pietro ci arrivò sostenendo 22 esami in 32 mesi, compresi «mattoni» quali diritto privato, pubblico, amministrativo. L’istituto di presidenza della facoltà confermò a suo tempo che tutto era in regola. Ma le illazioni, falsità di vario genere, sono proseguite, nel silenzio del diretto interessato, al quale basterebbe poco per mettere a cuccia i detrattori.

Di Pietro, è un dovere ricordarlo, ha sempre vinto in tribunale, su questioni ben più importanti dei propri titoli di studio. «Non luogo a procedere», quindi prosciolto prima di un eventuale processo da accuse anche infamanti come quella di concussione, generata dall’inchiesta- monstre del Gico di Firenze. Quella brutta storia poggiava su un tema ricorrente della sua vita, il contrasto tra l’azione pubblica, del magistrato prima e del politico poi, con una condotta privata spesso pasticciata, non priva di ambiguità e zone d’ombra. A metterlo su quella graticola furono le sue relazioni con l’avvocato Giuseppe Lucibello e l’amico costruttore Antonio D’Adamo i quali a loro volta intrattenevano— questa era l’ipotesi di accusa—affari con il finanziere Pacini Battaglia. La rilevanza penale dell’intreccio era pari a zero, ma le personalità pubbliche non si giudicano solo dal proprio casellario giudiziale. Proprio per questo, l’alone di mistero che grava su alcuni punti della biografia dell’ex magistrato nuoce non solo a lui,ma anche alle sue opere. «Vogliono infangare Mani Pulite» ripete ogni qual volta vengono pubblicati articoli che riesumano i suoi molto presunti legami con i servizi segreti italiani e americani. Può essere. Ma certi silenzi, come quello sulla surreale vacanza alle Seychelles durante la quale l’allora neo magistrato scrisse un dossier di 172 pagine su Francesco Pazienza che poi finì nelle mani dei servizi segreti italiani, non aiutano. E neppure certe dimenticanze sui viaggi americani, ultimo in ordine di tempo quello fatto in compagnia dell’ex amico Mario Di Domenico. Dopo la recente pubblicazione di una sua foto che lo ritraeva con il dirigente del Sisde Bruno Contrada, il Corriere lo invitò a un confronto sul tema. Risposta non pervenuta. Sono dettagli, omissioni probabilmente ininfluenti. Ma portano ramoscelli da ardere a chi sostiene l’inverosimile tesi che Mani Pulite sia stata guidata a tavolino dall’intelligence Usa. Creano un danno ad una pagina importante della storia italiana, comunque la si giudichi, della quale Di Pietro è giustamente orgoglioso.

Possibile che i suoi ultimi impicci siano il frutto dei rancori di vecchi amici. Ma è lui a sceglierseli, i compagni di viaggio. E con molti di essi, da Elio Veltri a Di Domenico, finisce quasi sempre male, all’insegna della reciproca incomprensione. Nel primo caso si tratta di una querelle sui rimborsi elettorali delle Europee, che secondo Veltri sarebbero stati gestiti in modo privato. Nell’altro, l’accusa di un uso «non associativo» dei soldi del partito apre la strada a illazioni sulla passione immobiliare di Di Pietro, con proprietà che vanno da Curno alla Bulgaria. In questo campo l’attività è frenetica. Tra il 2002 e il 2008 l’ex pm ha speso 4 milioni di euro nella compravendita di nove case, tutte passate sotto l’ombrello della An.To.Cri. La sigla è l’acronimo di Anna, Toto e Cristiano, i suoi tre figli. Si tratta della società di famiglia, dalla quale Di Pietro, nella veste di presidente dell’Idv, ha preso in affitto alcuni immobili per conto del partito. Nulla di compromettente, lo ha stabilito una inchiesta della procura di Roma, che ha archiviato ogni denuncia. Ma anche qui, alcuni comportamenti, come l’acquisto di case tramite prestanome, o di immobili «proibiti» per legge ai parlamentari in carica, lasciano il fianco scoperto alle critiche di chi afferma che il paladino della questione morale dovrebbe agire con meno disinvoltura nei suoi interessi privati.

Paolo Flores D’Arcais sostiene da tempo che un certo modo di fare «democristiano» si sia impossessato del fondatore dell’Idv. Nel settembre 2009 Micromega, giornale diretto dal filosofo romano, pubblicò una inchiesta sul partito dell’ex magistrato. «C’è del marcio in Danimarca» era il titolo, e quel che seguiva era anche peggio. Il capostipite degli impresentabili, ovvero quel Sergio De Gregorio scelto da Di Pietro come capolista in Campania per le politiche del 2006, il voltafaccia con annesso passaggio al centrodestra fu velocissimo, veniva appena nominato. Acqua passata. Piuttosto, in 40 pagine di testo veniva fatta una radiografia completa sulla vena «inciucista e politicante» che permeava l’Idv, facendo nomi e cognomi dei riciclati presi a bordo. Dai transfughi dell’Udeur a quelli di Forza Italia, passando per il capo della Campania Nello Formisano, «che insieme all’ex dc potentino Felice Belisario ha riempito il partito delle mani pulite di faccendieri e arrivisti, in larga misura di provenienza democristiana». Una mazzata, che fece scalpore ma generò un dibattito che lo stesso Flores giudica «sterile e improduttivo ». E la promessa di chiarire tutto— dice in una intervista a La Stampa—si è rivelata una promessa da marinaio. Ci sono argomenti, pubblici e privati, che vengono lasciati cadere quando invece il primo a trarre beneficio da una maggiore chiarezza sarebbe proprio Di Pietro. Tanto più che quando si spiega, l’ex magistrato lo fa bene. All’inizio di quel 2009 per lui infausto, il suo nome spuntò nell’inchiesta napoletana su Global Service, il mega appalto dei servizi pubblici. Tra gli altri, era stato arrestato Mario Mautone, provveditore alle Opere Pubbliche della Campania che Di Pietro aveva chiamato a lavorare al ministero delle Infrastrutture da lui diretto. Numerose intercettazioni allegate agli atti dimostravano come il suo primogenito Cristiano, consigliere provinciale a Campobasso per l'Italia dei Valori, tentasse tramite Mautone di sistemare gli amici, e sembravano anche dare conto delle preoccupazioni del padre per tenerlo fuori dall’indagine, della quale risultava essere al corrente.


Di Pietro prese carta e penna, e scrisse un memoriale dettagliato, che diede ai magistrati e alle stampe. Le voci e i sussurri sul suo conto si zittirono immediatamente. In quell’occasione mostrò la sua faccia migliore, argomentando e spiegando. Rimasero solo le accuse di familismo spinto, e l’unico caduto sul campo fu Cristiano, costretto a dimettersi dal partito. Oggi è passato poco più di un anno, ma sembra un secolo. Secondo Di Pietro la pubblicazione dei verbali dell’architetto Zampolini va letta come «parte di una strategia eversiva» nei suoi confronti, decisa da «mandanti e beneficiari occulti». Colpa delle lobby, di una informazione schierata contro di lui. All’appello dell’invettiva mancano i giudici comunisti, ma con qualche allenamento possiamo arrivarci.

Marco Imarisio
05 giugno 2010

Mi sono divertito a grassettare le cose che trovo più esilaranti. Ora, questo è un grandissimo esempio di giornalismo indipendente. :sisi:

La parte che mi diverte di più è: "La rilevanza penale dell’intreccio era pari a zero, ma le personalità pubbliche non si giudicano solo dal proprio casellario giudiziale."

Il Corriere, se non vuole fare la figura del giornale asservito (cosa già fatta), come minimo per parcondicio dovrebbe pubblicare un articoletto in cui sviscera le "zone d'ombra" del cavaliere. Ma guarda caso, non lo fa. Credo anche di capire il perchè: in fin dei conti un quotidiano ha un numero di pagine relativamente limitato, e per fare una cosa del genere su Berlusconi servirebbe almeno un tomo enciclopedico.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Caesar86

Figliolo, non si può fare niente, fattene una ragione.
Non solo, non si può neanche dire niente, a meno di non voler passare per komunisti giustizionalisti forcaioli grillini travagliati populisti bloggatari feisbuccari santoriani, ecc ecc...
C'è solo da sperare che questa epoca di merda passi. Ma imho non passerà.

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Amico, ti sento vicino. :sisi:

Non cambierà, non cambierà, non cambierà. Forse cambierà. Ma come scusare.

come avevo già detto a suo tempo, l'articolo fa cagare. oltre ad essere falso in parecchi punti (il primo è quello della laurea. in rete si trova anche il libretto degli esami messo in rete da di pietro). alla faccia delle cose non chiarite.
Se poi vogliamo parlare della sentenza di assoluzione del tribunale di brescia è roba da fucilazione. Vi lascio solo un quesito. Di chi era la casa editrice che pubblicò il "romanzo" dell'ex carabiniere, unico teste d'accusa, e per cui venne pagato con uno stipendio degno di clancy:fag:?

edit: ehi, ma siamo in titanic. :facepalm: tornate a parlare di cose facete (no, non è un refuso di cosa fate)

Citazione:

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Originariamente Scritto da Rei Ayanami

La parte che mi diverte di più è: "La rilevanza penale dell’intreccio era pari a zero, ma le personalità pubbliche non si giudicano solo dal proprio casellario giudiziale."

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perchè ti diverte?

Citazione:

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Originariamente Scritto da abaper

come avevo già detto a suo tempo, l'articolo fa cagare. oltre ad essere falso in parecchi punti (il primo è quello della laurea. in rete si trova anche il libretto degli esami messo in rete da di pietro). alla faccia delle cose non chiarite.
Se poi vogliamo parlare della sentenza di assoluzione del tribunale di brescia è roba da fucilazione. Vi lascio solo un quesito. Di chi era la casa editrice che pubblicò il "romanzo" dell'ex carabiniere, unico teste d'accusa, e per cui venne pagato con uno stipendio degno di clancy:fag:?

edit: ehi, ma siamo in titanic. :facepalm: tornate a parlare di cose facete (no, non è un refuso di cosa fate)

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Era giusto per ristabilire la verità dei fatti. Piuttosto che sparare una sentenza, a cui come al solito mi spreco di rispondere, per poi vedermi a mia volta risposto con i soliti rotolul e offese che ho l'intelligenza di un sasso.

E non ho l'intelligenza di un sasso: il mio collega di lavoro ha da tempo stabilito che è superiore, è perlomeno paragonabile a quella di una roccia e da poco sono stato inserito nella categoria del "homo abilis".

La giunta dell'immunità del Senato a maggioranza ha respinto la richiesta di concedere gli arresti domiciliari per il senatore del Pdl, Vincenzo Nespoli, accusato dalla magistratura di Napoli di riciclaggio e bancarotta fraudolenta.

La richiesta era stata avanzata dal relatore, il senatore Francesco Sanna del Pd, secondo il quale non c'è "fumus persecutionis" ai danni del sindaco di Afragola. Di contrario avviso Pdl e Lega. Al momento delle votazioni, con i 12 no della maggioranza e 9 sì del Pd è stata rigettata la richiesta nei confronti di Nespoli.

Erano assenti i senatori dell'Udc e dell'Idv. Il relatore Sanna si è dimesso e al suo posto è stato nominato il senatore Francesco Mugnai del Pdl che riferirà in aula sul verdetto della giunta dell'immunità quando la richiesta della magistratura verrà esaminata dall'assemblea. Il sindaco di Afragola, Vincenzo Nespoli, è accusato di riciclaggio e bancarotta fraudolenta per il fallimento della società 'La Gazzella' di Afragola.

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Originariamente Scritto da Fear

perchè ti diverte?

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Perchè vale solo per Di Pietro.

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Originariamente Scritto da Rei Ayanami

Perchè non vale solo per Di Pietro.

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Fixed :fag:

Comunque, come già avevo scritto nell'altro topic, concordo sostanzialmente con abaper sull'articolo, ovvero fottesega + impreciso, ma continuo a sostenere bisogna dare atto al corriere dell'ampio spazio messo a disposizione per una replica che di fatto, ha messo più in cattiva luce l'articolista che altro. Per una risposta più completa, andatevi a ripescare uno dei miei post nel topic apposito, che non ho voglia di ritrovarlo.

Allo stesso modo, Rei continua a rendersi pateticamente ridicolo come solo lui sa fare: giusto chi non ha mai letto il giornale in questione può sostenere, senza alcuna cognizione di causa, che il corriere non abbia pubblicato in passato decine di articoli di ogni tipo e criticità su politici del cdx e non, Berlusconi o altri che siano.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Jaqen

Fixed :fag:

Comunque, come già avevo scritto nell'altro topic, concordo sostanzialmente con abaper sull'articolo, ovvero fottesega + impreciso, ma continuo a sostenere bisogna dare atto al corriere dell'ampio spazio messo a disposizione per una replica che di fatto, ha messo più in cattiva luce l'articolista che altro. Per una risposta più completa, andatevi a ripescare uno dei miei post nel topic apposito, che non ho voglia di ritrovarlo.

Allo stesso modo, Rei continua a rendersi pateticamente ridicolo come solo lui sa fare: giusto chi non ha mai letto il giornale in questione può sostenere, senza alcuna cognizione di causa, che il corriere non abbia pubblicato in passato decine di articoli di ogni tipo e criticità su politici del cdx e non, Berlusconi o altri che siano.

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Si certo certo. Se fai un altra piroetta del genere vediamo chi si copre di ridicolo o meno. Non ti rendi conto quando è il momento di mollare il colpo? Ah e ti ricordo che sei il moderatore, non dovresti abusare del tuo potere per insultare gli altri utenti, anche perchè io non l'ho fatto con te. Non ancora, perlomeno.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Rei Ayanami

Perchè vale solo per Di Pietro.

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quindi la tua opinione su Alfano non è assolutamente influenzata dal fatto che 20 anni fa frequentasse uno che poi si è scoperto essere un mafioso?

:raffag:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Fear

quindi la tua opinione su Alfano non è assolutamente influenzata dal fatto che 20 anni fa frequentasse uno che poi si è scoperto essere un mafioso?

:raffag:

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ma non era schifani l'avvocato dei futuri mafiosi?
pure angelino? ne sei sicuro?

Citazione:

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Originariamente Scritto da abaper

ma non era schifani l'avvocato dei futuri mafiosi?
pure angelino? ne sei sicuro?

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hai ragione :blush:
e pensare che volevo scrivere "presidente del senato", invece del cognome.
la mia memoria continua a peggiorare :facepalm:

beh magari scavando pure nel passato di Alfano... :asd:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Fear

quindi la tua opinione su Alfano non è assolutamente influenzata dal fatto che 20 anni fa frequentasse uno che poi si è scoperto essere un mafioso?

:raffag:

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No no scusa forse non ci siamo intesi. Io sono d'accordissimo su quella frase scritta dal giornalista del corriere. Il problema è che il corriere mi sembra applicarla in maniera molto selettiva. Ed inoltre il corriere tira fuori questo articolo in cui tira fuori illazioni poco chiare e subito dopo dice Eh però non c'è reato, e però è chiarito, eh però... e poi di nuovo Eh però i dubbi rimangono...

Che modo di dare notizie è se non semplicemente cercare di gettare discredito sul politico di turno parandosi anche vilmente il deretano?

Citazione:

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Originariamente Scritto da Vitor

beh magari scavando pure nel passato di Alfano... :asd:

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beh, qualche pentito l'aveva tirato in ballo per questioni di voti. però poi hanno smesso. magari, dopo tutto, qualcuno lo apprezza come ministro :fag:

Non era andato ad un matrimonio mafioso?

Citazione:

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Originariamente Scritto da Necronomicon

Non era andato ad un matrimonio mafioso?

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non è da escludersi, ma da quelle parti è quasi un must. c'è gente che è andata fino a londra :jfs2:

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Originariamente Scritto da Rei Ayanami

Il problema è che il corriere mi sembra applicarla in maniera molto selettiva. Ed inoltre il corriere tira fuori questo articolo in cui tira fuori illazioni poco chiare e subito dopo dice Eh però non c'è reato, e però è chiarito, eh però... e poi di nuovo Eh però i dubbi rimangono...

Che modo di dare notizie è se non semplicemente cercare di gettare discredito sul politico di turno parandosi anche vilmente il deretano?

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l'unica novità nel metodo è che è stato applicato a Di Pietro dal Corriere.
tutti i quotidiani italiani usano questo metodo, quando c'è la possibilità che la questione non finisca in tribunale (o che ci finisca ma si risolva troppo tardi per essere utile).

Citazione:

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Originariamente Scritto da Fear

l'unica novità nel metodo è che è stato applicato a Di Pietro dal Corriere.
tutti i quotidiani italiani usano questo metodo, quando c'è la possibilità che la questione non finisca in tribunale (o che ci finisca ma si risolva troppo tardi per essere utile).

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Ripeto, il corriere potrebbe fare la stessa cosa domani con Berlusconi. Domani stesso. Ma non lo farà mai mai mai mai.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Fear

l'unica novità nel metodo è che è stato applicato a Di Pietro dal Corriere.
tutti i quotidiani italiani usano questo metodo, quando c'è la possibilità che la questione non finisca in tribunale (o che ci finisca ma si risolva troppo tardi per essere utile).

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Nonononono scusa avevo capito male. Non è vero che tutti i quotidiani fanno così. Il fatto, ad esempio non fa così: scrive fatti, non puniette. Quelle che scrive il corriere su di pietro sono puniette. E io li finanzio nel frattempo con le tasse. Awesome.