Per deformazione professionale snobbo i film che cavalcano la leggenda metropolitana "gli umani usano solo il 10% del loro cervello, sveglia!!11!"
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Per deformazione professionale snobbo i film che cavalcano la leggenda metropolitana "gli umani usano solo il 10% del loro cervello, sveglia!!11!"
Data per assodata la forza visiva, visto che ti trovo d'accordo, parliamo del resto.
L'incipit è davvero risibile, anche per com'è presentato. Mi riferisco alla conferenza di Morgan Freeman. Una roba davvero esposta in maniera un po' ridicola:
"ma quindi per controllare la mente del prossimo?"
"ah bè per quello ci vorrebbe diciamo un 30%"
"ma potrei cavarmela con un 28% ?"
"bè, direi di si, però col 40% controlli le onde radio"
"Professore! Professore! ma con un 50 % ??"
"ah bè, là da paura proprio, figliolo"
"certo con un 60.."
"Eh bè!!"
...
Tolta quella parte là, il film tiene grazie al fatto che secondo me Scarlett è parecchio brava, e il suo personaggio in qualche modo rimane interessante, autentico. Vuoi vedere dove vuole arrivare.
E quindi arrivi alla fine per curiosità a vedere "che si inventano" con la percentuale che sale...e il finale è fico, perchè visivamente bello da vedere, e SE (se) ti scatta un po' la cosa, la suggestione, del "AH...ma quindi insomma tempo e spazio si fondono, non c'è limite materiale, e quindi cosa rimane?" schermo nero.
A quel punto ti è permesso di svagare con la mente e se ti piace farlo, torni a casa piacevolmente solleticato.
Questa è stata la mia esperienza.
Questo, condito con una regia sapiente che tiene in piedi il film.
Voglio ribadire che quella brevissima parte in macchina m'è piaciuta tantissimo, Besson gli inseguimenti in macchina li sa fare :asd:
mi sembra che siamo d'accordo anche sul resto. Evoluzione della storia un po' meh e una pseudo riflessione filosofica lasciata all'arbitrio dello spettatore, ma siamo ben lontani dalla trottola di Inception. Nel mezzo Scarlett Joahnson che fa la vedova nera in versione economica, Besson che mette un inseguimento d'auto per fan service. Quello che resta è la forza visiva del film a metà tra il documentario e la clip musicale, cioè più un esercizio di stile che un film
potrebbe quasi sembrare un "tagliaerbe 3.0"
Sono sostanzialmente d'accordo tranne su Scarlett, ripeto: secondo me è brava sul serio, non è una vedova nera economica, soprattutto all'inizio nel dialogo e nella scena in cui si sta cacando sotto dalla paura e man mano diventa più fredda e "disumana".
Tra l'altro ho visto ieri sera Her e il suo acting vocale è da applausi, oltre ad avere una voce sensualissima e vabbè.
Ovvio, perché li vedi doppiati tu i film? (snob mod for fun).
http://i.imgur.com/lHFUIJj.jpg
sin city: a dame to kill for di robert rodriguez.
orrendo.
RR in caduta libera.
↑me l'aspettavo :smug:
sette.
Per me gli unici buoni di rr sono desperado, dal tramonto all'alba e planet terror (toh mettiamoci el mariachi per l'impegno). Tutto il resto è monnezza.
sì, più o meno.
E machete?
Spoiler:
Murder Party. Satira, commedia e horror ben amalgamati: pochi effetti ma tanta sostanza. Consigliato.
Spoiler:
Blue Ruin. Stesso regista di Murder Party, genere diverso. Un "revenge movie" interessante e non banale.
Spoiler:
Don't Blink. Poteva essere un ottimo episodio di The Twilight Zone: idea sprecata.
Spoiler:
Wer. Parte abbastanza bene per poi perdersi. Sul tema della licantropia si è (forse) visto-scritto-letto tutto.
Si, di imbarazzo.
mascetti (cit.)
Pasolini.
Boh.
Penso si possa riassumere tutto in "cazzo cazzo vaffanculo fica fica vaffanculo"
Dupa dealuri
http://static.cinemarx.ro/stiri-cine...obra-Films.jpg
Storia di due amiche orfane che si riuniscono in un monastero della campagna rumena.
Mungiu non delude mai.
http://ia.media-imdb.com/images/M/MV..._SX214_AL_.jpg
Peppermint candy: quando si muore si vede scorrere la propria vita. E' quello che succede a Kim, solo che la vede al contrario, e noi con lui, (ri)scoprendo pian piano attraverso brandelli di esistenza le tappe che l'hanno portato ad essere quello che è, le scelte sbagliate e i sogni infranti.
Bellissimo e commovente, due ore e più che passano in un respiro.