Non per questo ti salvi da una sconfitta quando verrete a Torino ;)
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Non per questo ti salvi da una sconfitta quando verrete a Torino ;)
questa foto esce sempre quando parliamo della signora zambrotta :asd:
continuo a non capire da dove nasca lo spruzzo dietro, anche se la faccia di zambro è più che un indizio :asd:
la Amo!
Non ci avevo fatto caso,lo spruzzo :rotfl:
Che zizze la moglie... :bua:
Invasione a controcampo! :o
la moglie dell' "devo cercare altristimolizambrotta" merita Stima,nerchia e considerazione.
Con una quarta abbondante c'e amore.
Che minne la Zambrotta :rullezza:
ma l'azione del palo di Alex?
se faceva quel gol veniva giù lo stadio...
se lo meritava quel goal cavolo.. :sisi:
zambrotta l'ha detto pubblicamente. ama solo quelle con le big boobs :sisi:
Veramente ? :o
vabbè volevo dirlo da anni, un momento di raccoglimento, grazie:
http://img247.imageshack.us/img247/1...rottonezn3.jpg
http://img247.imageshack.us/img247/z...jpg/1/w500.png
:asd:
http://it.youtube.com/watch?v=Ydkce6...eature=related :prostro:
Armaduck! :rullezza:
Quotone, quei due a sinistra han fatto sfracelli stasera. Molinaro ha fatto l'assist a Del Piero su cui è arrivato il rigore, ed il cross per la testa di Amauri :rullezza:
Ah, confermo senza timore di smentita uno striscione visto ad inizio partita: "voi giocate con l'albero di Natale, noi con le palle"... verissimo :rotolul:
Semplice
Essendo io un essere monocellulare, faccio ragionamenti semplici. Così ieri sera, al termine della gragnola di fagiolini rovesciata dalla Juve nella porta del Milan, ho cominciato a riflettere.
Dunque, c'erano una volta (mica tanto tempo fa) due squadre di calcio che lottavano ogni anno per il primato, suscitando le ire degli eterni piazzati puzzolenti di petrolio, tanto a Milano quanto a Roma.
Poi, un bel giorno, scoppiò calciopoli e le strade di quelle due squadre si divisero bruscamente. Una, la più forte, venne smantellata in quattro e quattr'otto, i suoi dirigenti cacciati con disonore e la sua dignità ultracentenaria gettata nella spazzatura.
L'altra, la più fotogenica, non venne smantellata per nulla, mantenne i suoi dirigenti al proprio posto e, difendendo la propria dignità con le unghie e con i denti, riprese il cammino esattamente da dove qualcuno aveva tentato di interromperlo.
Nel frattempo la squadra più forte girovagò per i campetti di periferia di tutta l'Italia, per riconquistare il diritto di poter tornare a confrontarsi sia con i fotogenici, sia con gli eterni piazzati di un tempo. Ovviamente, quel diritto la squadra più forte lo riconquistò subito.
E' passato poco più di un anno da quel ritorno, e nei confronti diretti (tre, finora) la squadra fotogenica che nessuno si era sognato di smantellare ha raccolto la miseria di un pallido pareggino, più due scoppole con contorno di sette gol e il rischio concreto di incassarne altrettanti.
Stessa sorte, pensate un po', è toccata ad una delle due eterne piazzate, quella puzzolente di petrolio romanesco.
Ora, tornando al mio ragionamento da protozoo, se nonostante la premessa di cui vi ho detto all'inizio e la presenza di una proprietà di interisti, di una dirigenza di incapaci e di una rosa con diversi impediti, la Juventus è ancora in grado di lanciare schizzi di veleno mortali come quello di ieri sera, a qualcuno non sorge il dubbio che quell'altra Juve, quella che c'era una volta, dovesse proprio essere qualcosa di disumano?
La risposta è semplice: sì, lo era. E lo sanno meglio di tutti quegli altri eterni piazzati, quelli puzzolenti di petrolio milanese.
Anche ieri tirati a riva dal solito tipo strano col nasone e i piedi lunghissimi. Un pezzo, uno soltanto, di quella Juve disumana.
Gatto Juve, topo Milan e asini parlanti
Tante aspettative, un tam tam mediatico assordante, neanche si trattasse della finale di Champions League. Invece, ci si giocava semplicemente il diritto di essere investiti del poco onorevole (per la tradizione di entrambe) ruolo di anti-Inter. Le due squadre si presentavano all’appuntamento nelle medesime condizioni, assenze juventine croniche a parte: Camoranesi non recupera come neppure Kakà, e la squalifica di Gattuso (comunque infortunato) pareggia quella di Legrottaglie. Partenza tra i fischi assordanti per l’ex-Zambrotta e il Milan tiene palla con la solita proprietà che a volte sfocia in supponenza e con la Juve all’apparenza titubante ma, in realtà, sorniona e letale, che alla prima occasione con Sissoko fa subito capire l’antifona.
La partita è tutta qui, Milan a fraseggiare per la gioia di Caressa e Bergomi (“Che partita sta facendo il Milan, Fabio, fanno girare la palla in maniera splendida”, una delle tante frasi deliranti dell’ex difensore interista) e Juve a colpire in modo spietato e a mettere costantemente in difficoltà il Diavolo, per la moderata soddisfazione dei propri tifosi. Le deliranti digressioni della coppia di telecronisti della tv di Murdoch verranno spesso richiamate, e se in futuro saranno foriere di soddisfazioni come quelle di stasera, non possono che essere di buon auspicio per il prosieguo della stagione juventina. Perché la Juve offre l’impressione di poter rompere la fragile diga milanista ad ogni affondo e gli unici a non accorgersene sembrano essere proprio C&B.
Quando gli uomini di Ranieri accelerano, si assiste ad alcuni minuti a senso unico, con almeno tre occasioni create (due per Amauri, una per Mellberg) e i rossoneri restano in totale balìa del ritmo di Sissoko e compagni. Come naturale conseguenza di queste folate Del Piero (in lieve fuorigioco) si guadagna un netto rigore (checché ne dica la coppia regina di SKY, probabilmente con le lenti annebbiate) che lo stesso capitano trasforma in modo impeccabile. Assurda l’entrata di Jankulovski sul "10" juventino in occasione del penalty, in scivolata e in ritardo col campo bagnato, una roba da incoscienti.
Solo il tempo di ricominciare e Ambrosini si mangia un gol clamoroso, una zuccata di quelle che lo hanno reso celebre ma che, fortunatamente per la Juve, finisce a lato; è il momento in cui il Milan produce il massimo sforzo, fra gli amorevoli commenti dei due inseparabili cronisti. Prima della mezz’ora Nedved esce per problemi ad un tendine del gluteo (sostituito da De Ceglie) e i rossoneri pareggiano con Pato, imbeccato da Ronaldinho su un’azione viziata in partenza da un fallo di Emerson su Del Piero. Il pareggio milanista scatena l’entusiasmo dei due signori divenuti celebri per quel famoso “andiamo a Berlino!”: “pareggio strameritato!”, urla Bergomi con inaudita enfasi.
Ma come in precedenza, alla Juve basta premere solo un po' per tornare in vantaggio e spegnere l’euforia dei signori che farneticano al microfono: angolo di Del Piero e perentorio colpo di testa di Chiellini. I rossoneri, alfieri del bel gioco secondo ordini presidenzial-divini, nel pieno rispetto delle Sacre Tavole esibiscono un gioco fatto di entrate da codice penale: Zambrotta, Emerson, Ambrosini e Kaladze i più attivi in tal senso, mentre da chi viene etichettato come muscolare e senza fantasia arrivano dolori per il Milan: interdizione di un Marchisio a livelli stratosferici, palla a De Ceglie e cross per un solissimo quanto devastante Amauri che schiaccia di testa e fa 3-1. Gli uomini di Ranieri avrebbero anche la possibilità di aumentare lo scarto, con due percussioni di Del Piero e Marchisio, ma la differenza di fisico, grinta, e motivazioni è addirittura imbarazzante.
Persino in fluidità di gioco e chiarezza di idee la Juve sembra una spanna superiore ai ragazzi di Ancelotti e la ripresa lo conferma, con i bianconeri che paiono sul punto di dilagare quando un tiraccio beffardo di Ambrosini trova la sfortunata deviazione di Chiellini e riporta sotto il Milan. Puntualmente rimonta l’entusiasmo del signor Bergomi, che sentenzia: “Fabio, la Juve è in difficoltà, non riesce più ad uscire”. Grazie “Zio”, a nome di tutti i tifosi juventini, i quali, piuttosto che indire sondaggi per bandire il "dinamico duo" dalle telecronache juventine dovrebbe pretenderli come talismano. Perché due minuti dopo l’ennesimo vaticinio dell’uomo più “sopraccigliato d’Italia”, sul lancio di uno straordinario Marchisio, De Ceglie (pure lui autore di una gara di grande livello) supera di slancio Zambrotta al quale non resta che stendere l’aostano: secondo giallo sacrosanto e ritorno a Torino quanto mai amaro per uno degli ex più odiati.
Sugli sviluppi, un netto fallo di mano di Seedorf non sanzionato ha almeno l’effetto di fugare ogni minimo dubbio sulla legittimità del successo bianconero, e qui anche i due “amici” commentatori si arrendono all’evidenza. Ma, visto che “la Juve è in difficoltà” (concetto ribadito anche a gara ormai conclusa, per ribadire quanto determinante fosse stata l’espulsione di Zambrotta…) ecco che Sissoko e Amauri duettano liberi come l’aria con la difesa di Ancelotti ad osservare immobile il brasiliano che conclude a rete per il 4-2. Partita finita. Peccato che Del Piero colga il cosiddetto “palo nel deserto” ,dopo una meravigliosa “veronica” su Ambrosini. La serata assumerebbe i contorni di un trionfo assoluto se Marchionni, Marchisio, ancora Amauri e Iaquinta, allo scadere, avessero concretizzato le ulteriori opportunità avute. In sostanza, una partita dalla facile lettura per tutti sin dalle prime battute, per tutti o quasi, perché a “Controcampo” si assiste al solito panegirico di Sacchi sul bel calcio, ma anche l’Arrigo deve arrendersi a malincuore alla superiorità juventina, non prima di averne criticato l’atteggiamento “tipico del calcio italiano” a proposito della Juve che “arretra dopo aver ottenuto il vantaggio”. Anche noi abbiamo un proverbio da regalare a qualcuno: “raglio d’asino non sale al cielo”. Chi vuol capire, capisca.
Firefox giornalista :asd:
Posto solo ora . La squadra è stata mitica , come diceva uno striscione abbiamo usato le palle . Loro giocano di fioretto , noi di ascia a doppia lama .
Molinaro , De Ceglie e Marchisio grandissimi . Amauri immenso . Peccato che non abbia azzeccato partita anche il capitano , anche se l'azione in cui ha preso il palo mi ha fatto spellare le mani .
Una considerazione sulla fascia sinistra : Nedved deve vedere più spesso le partite dalla panchina , De Ceglie corre il triplo e crossa il doppio .
Finalmente ho rivisto la Juve dello scorso anno.
Quella che vinceva soffrendo, ma correndo il doppio rispetto agli avversari.
Amauri è stato strepitoso per l'impegno e per la classe che ha messo nella partita.
Grandi Marchisio, Sissoko e anche De Ceglie.
Ma sono stati bravi tutti.
Comunque il Milan ha giocato bene, solo che ha sbagliato praticamente tutto in difesa.
ieri il telecronista interista ha dato davvero il peggio di se stesso dopo il pareggio del Milan e durante tutta la partita, sentendolo poi spegnersi via via che il Milan subiva....
Invece Caressa ieri ha fatto bene, era superesaltato per Amauri e la Juve in particolare.
Ma non l'avevano tolto Bergomi dalle telecronache juventine?Perchè l'hanno rimesso?
Purtroppo la coppia di punta di Sky è Caressa - Bergomi e in tutti i big match sono intoccabili . Nelle altre partite , anche di coppa si alternano Mauro, Altafini, Causio ecc...
Peccato che i nostri rivali hanno Ibrahimovich altrimenti potevamo quasi sperare in qualcosa di più.
se giochi bene e sai che perderai (sensazione che avevo dal rigore), bella m3rd4 :asd:
la Juve c'ha lasciato sfogare perchè comunque non è ancora perfetta (eh voglio dire, c'erano assenze importanti...) ma noi non siamo MAI stati in partita. Il pareggio è arrivato sull'unica azione veloce nei 90 minuti, il secondo gol su un doppio rimpallo con Manninger spiazzato. Iaquinta, Marchisio e Del Piero hanno avuto occasioni nette per fare il quinto. Prevedibili alla nausea, lentissimi, sempre sovrastati sulle palle alte.
Se questo è giocare bene, preferisco giocare male e vincere...