ma che cacchio :asd: non possono annunciare il trasferimento domani e poi presentarlo alla stampa con la nuova maglia il 4? :uhm:
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Come abbiamo già detto quel folle di Lotito ha chiesto 13 milioni per Stendardo, per Behrami ne chiederà minimo 25.....
E poi Behrami non è un terzino ? Se arriva lui parte un altro ?
Delle cessioni di Tiago-Almiron-Iaquinta hai saputo più nulla ?
Vabbè intanto godiamo Xabi, che con Sissoko forma metà del più forte centrocampo del mondo :asd:
Cobolli Gigli: "Stankovic?
Pesa il parere dei tifosi"
Il presidente della Juventus: "L'opinione dei nostri sostenitori è importante. L'obiettivo è rinforzare il centrocampo, ma è prematuro fare qualsiasi nome"
Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus. Ansa
MILANO, 1 luglio 2008 - I tifosi non vogliono Dejan Stankovic alla Juventus? Il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli ne prende atto: "L'opinione dei tifosi è importante, poi bisogna fare tutta un'altra serie di valutazioni - ha detto all'ingresso in Lega Calcio -. Stankovic credo che sia ancora sotto esame, però pesa indubbiamente l'opinione dei tifosi".
XABI O AQUILANI - Un centrocampista però arriverà sicuramente in casa Juve: se non sarà il serbo dell'Inter, a Torino sbarcherà probabilmente uno tra Xabi Alonso e Aquilani. "L'obiettivo è rinforzare il centrocampo - spiega Cobolli Gigli - In questo momento veramente un nome non c'è, ma credo che nella prossima settimana arriveremo a una conclusione. È prematuro fare qualsiasi nome".
KNEZEVIC - Il presidente bianconero si è espresso anche a proposito del caso Knezevic, il difensore croato acquistato ieri dalla Juventus: "Mi sembra che le cose le abbia dette bene Cairo, almeno da quel poco che ho letto sui giornali. Io ero rimasto a delle dichiarazioni del presidente Spinelli, che aveva detto che il giocatore sarebbe andato a una delle prime quattro squadre italiane. Ritengo che la Juventus potesse essere tra quelle. Ci saranno stati degli equivoci - conclude - ma si sono risolti, ho apprezzato il fatto che Cairo abbia lasciato fuori la Juventus da questa querelle, l'ho apprezzato veramente, è importante".
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Bravo coboldo... :proud:
Ieri notte ho sognato Tiago e Almiron al posto di Dastardly e Muttley, con Almiron che urlava "Tiago, fai qualcosa!" e Tiago che se la sghignazzava in panchina. :look:
Cessione definitiva con accordo di partecipazione sta per...:mah:Citazione:
Davide Lanzafame al Palermo
In giornata, la Juventus ha ufficializzato il passaggio di Davide Lanzafame al Palermo. Il giovane attaccante, che con il Bari ha disputato un ottimo campionato di B, va in Sicilia con la formula della cessione definitiva con accordo di partecipazione.
Nel frattempo, la società bianconera ha ceduto Rey Volpato al Bari (proprio l’ex squadra di Lanzafame, guidata da Antonio Conte). Anche per l’attaccante toscano, reduce da una stagione all'Empoli, si tratta di una cessione definitiva con accordo di partecipazione.
Forse è una comproprietà.....
Comproprietà? O almeno mi auguro. Lanzafame è un'altra buona prospettiva, sarebbe un peccato perderlo definitivamente.
Il Catania compra Ledesma e noi non riusciamo a far arrivare un pisquano qualunque... siam proprio caduti in b asso :bua:
Vediamo di scovare i nuovi Giovinco, Marchisio e ChielliniCitazione:
1 luglio 2008
Renzo Castagnini nuovo responsabile degli osservatori
A partire da oggi, 1 luglio 2008, Renzo Castagnini è il nuovo responsabile degli osservatori della Juventus.
Nato a Reggello (provincia di Firenze) il 14 novembre 1956, vanta un passato da calciatore professionista dal 1975 al 1990. Chiusa la lunga parentesi da atleta ha intrapreso la carriera dirigenziale e dal 1992 è direttore sportivo. Carica che ha ricoperto in diverse piazze italiane quali Barletta, Salernitana, Catania, Genoa, Vicenza e Piacenza. In Emilia ha vissuto l’ultima esperienza prima dell’arrivo a Torino.
Alla Juventus lavorerà all’interno dell’area sportiva diretta da Alessio Secco.
Il nuovo responsabile degli osservatori ha espresso la sua soddisfazione in una nota diffusa dalla società: «Sono orgoglioso di poter lavorare per una realtà internazionale come la Juventus».
Grande Castagnini :prostro: che io e Han conosciamo bene :asd:
Castagnini ha giocato nel Cosenza :rullezza:
Non so se l'avevo già detto, ma mi sembrava una notizia importante, da condividere con tutti voi :look:
Angelo mi ha preceduto :asd:
è stato un dirigente del Barletta...non so se essere felice o no. Quasi quasi chiedo notizie.
Credo che tu volessi dire che hai avuto un incubo :asd:
Citazione:
Il Barça non molla Eto’ per Trezeguet
Gli spagnoli pronti ad una nuova offerta clamorosa Girare alla Juventus il bomber camerunese in rotta
di Alessandro Mita e Fabio Massimo Splendore
Il Barcellona vuole David Trezeguet. E per stupi*re ora mette sul piatto Eto'o. La storia degli ulti*mi venti giorni: Trezeguet è un pezzo da novanta, uno di quelli che non si possono comprare da un giorno all’altro. E per comprarli bisogna presen*tarsi bene. La Juve si mette in trin*cea, dice che Trezeguet non si toc*ca, il manager del giocatore dà for*za a questo atteggiamento e ag*giunge:
«David vuole solo la Juve» .
Ma uno che ha una media gol im*pressionante (0,62 a partita) è ine*vitabile che lo vogliano i primi quattro o cinque club del mondo.
Soprattutto un club che ha deciso di mettere sul mercato due signori come Eto'o e Ronaldinho (oltre Deco, che ieri se ne è andato bel bello al Chelsea). Tanta roba. E se il Barcellona si mette in testa una cosa è difficile togliergliela. Co*sì, non essendo bastati i 20 milioni di euro e spic*ci che sarebbero stati pronti per Trezeguet due settimane fa, il presidente Laporta ha detto ai suoi uomini di ragionare su qualcosa di diverso, di cer- care una soluzione che potesse mettere la Juven*tus in difficoltà.
LA STRATEGIA - E così Txiki Beguiristain ha bus*sato all'ufficio del suo presidente e insieme hanno riflettuto sul fatto che la soluzione per far vacilla*re la Juventus l'avevano in casa. Nome Samuel, cognome Eto'o. Gol tanti con il Barcellona (89 in 136 gare tra Liga e Europa) e prima con il Maior*ca (55 in 135 gare).
Anni quattro in me*no di Trezeguet.
Rottura con il Bar*cellona pressoché totale. E bisogna addebitare agli spa*gnoli una certa su*perficialità - non consona alla storia del club - nel gettare dentro il mercato con tanta naturalezza un pezzo forte, svalutandolo - seppu*re fosse solo per un po' - inevitabilmente. E' la leg*ge del mercato: se vuoi vendere bene... zitto!
Insomma la sintesi è Eto'o per Trezeguet, la so*stanza e l'imbarazzo stanno nel fatto che il Barcel*lona vuole bussare per ragionare su un affare, ma pensa anche che per chiuderlo sia la Juventus a dover mettere un conguaglio. La Juve aspetta al varco, si sente (giustamente) forte e vuole vedere come va a finire. Perché Eto'o interessa, chiaro, e varrebbe anche la pena metterci qualcosa sopra in questo affare. Ma non gli 8-10 milioni che pense*rebbe il Barcellona. Perché sono gli spagnoli a vendere (... svendere) Eto'o. La Juve ha detto che Trezeguet vuol tenerlo. Poi è chiaro, Eto'o è una stella e ha una carta d'identità più favorevole rispetto a David. E i gol li fa. Non solo, pur avendo il Milan sulle sue tracce da un po', la Cham*pions ha sempre il suo appeal e al camerunese piace parecchio.
ALTRA PISTA - E attenzione, l'attac*co bianconero potrebbe essere in*credibilmente rivoluzionato. Già, perché se esce Iaquinta (ieri però c’è stata una forte mozione di sostenitori biancone*ri che hanno chiesto di non cederlo) può arrivare Diego Milito, retrocesso con il Saragozza, scritto sul taccuino della Juve da quattro anni, da quan*do retrocesse in C1 con il Genoa. In Europa, tra il Genoa in B e il Saragozza ha fatto 84 gol in 167 par*tite. Il manager Hidalgo conferma: «Sono in Italia,
alla Juve Diego piace, ne parleremo» .
Finito il corriereCitazione:
LE ALTRE OPERAZIONI
Obiettivo centrocampo Xabi Alonso in pole Però il tempo stringe
TORINO - «Un centrocam*pista. E poi avremo chiuso il mercato» . In realtà man*cherebbe anche un portiere (Roma?) che possa dare am*pie garanzie nel caso in cui Buffon dovesse ancora ave*re a che fare con il mal di schiena, ma è questo il mo*mento. Ieri Alessio Secco, diesse bianconero, ha posto un paletto importante per la Juve che verrà riferendosi a un giocato*re di prima fascia. Uno che possa es*sere impor*tante subito, un elemento da inserire negli ingra*naggi della macchina pilotata da Clau*dio Ranieri e che si riveli un prodotto di prima scelta non solo sulla carta ma anche e soprattutto sul campo.
Ormai tramontata quasi del tutto l'ipotesi Stankovic (ieri l’agente del giocatore Vinicio Fioranelli, in esclu*siva per Telelombardia e Antenna 3, ha spiegato:
« Stankovic è un giocatore dell’Inter, con me non ha parlato nessuno. La volontà e l’idea è quella di rimane*re, e lui non ha nessuna in*tenzione di andare via» ), si balla intorno ai soliti Xabi Alonso, Aquilani e Muntari. Senza però trascurare la pi*sta che porta a Miguel Velo*so, portoghese dello Spor*ting Lisbona che ieri ha mandato in avanscoperta il suo procuratore, Paolo Bar*bosa:
«C'è il 50% di possibi*lità che il mio assistito va*da alla Juve. Vestire il bian*conero sarebbe per lui il co*ronamento di una carriera. Il giocatore ha comunque almeno un altro paio di pos*sibilità, in Spagna e in In*ghilterra » . Nato come difen*sore centrale, Miguel Velo*so ha in ogni caso piedi più che discreti. Ha appena compiuto 22 anni. Costa pa*recchio, certo: ma se la Ju*ve decidesse di venire in*contro allo Sporting sobbar*candosi parte dello stipen*dio di Tiago ( 2,6 milioni), destinato a essere inse*rito nella trattativa per abbassare il prezzo del cartellino (25-28 milio*ni), allora sì che la per*centuale di riuscita dell'ope*razione crescerebbe in fret*ta. Per la serie: i contatti con il procuratore del gioca*tore ci sono stati e sono sta*ti promettenti, ora non resta che allettare e convincere lo Sporting.
ALTERNATIVE - I nomi, come detto, sono i soliti. La Juve resta alla finestra per capi*re cosa succederà tra la Ro*ma e Aquilani, con Iaquinta che sarebbe utilizzato come cavallo di ***** per abbas*sare il prezzo del cartellino del giocatore. Quanto a Xa*bi Alonso, terminato l'Euro*peo, è presumibile che lo spagnolo voglia imprimere un'accelerata al tutto. Per quel che lo riguarda, questa settimana sarà decisiva: o ci sarà un deciso scatto di reni in avanti da parte di Juve (ofrre 16) e Liverpool (chie*de 18,5), oppure il neo cam*pione d'Europa comincerà a vagliare altre alternative.
Domenico Latagliata/ass
Settimana decisiva per lo spagnolo. E il manager di Stankovic spiega: «Lui è un giocatore dell’Inter e non vuole andar via»
Ora passiamo al tuttosport
Citazione:
L’agente dell’azzurro sgrida Blanc («non parli col papà») ma pressa i giallorossi
Aquilani al bivio Roma, ti decidi?
Zavaglia: «Tutto dipende dalla proposta di rinnovo, ci vedremo in questi giorni. La Juve? Deve trovare l’accordo con i Sensi».
Almiron tra Fiorentina e Samp
SERGIO BALDINI
UNA PORTA chiusa, «Non penso che Aquilani va*da via dalla capitale», ma subito riaperta: «La trat*tativa è difficile e dipende solo dal club giallorosso, non dal giocatore». La mano sulla maniglia e le pa*role (pronunciate ai microfoni di Radio Radio Tv)
sono di Franco Zavaglia, procuratore del centro*campista della Roma che la Juve corteggia ormai da mesi. Corteggiamento passato anche attraver*so il padre dell’azzurro, che ha acconsentito al fi*danzamento con la Vecchia Signora se quello con la Roma dovesse rompersi. Zavaglia, però, a questo proposito ribadisce il concetto, con un rimprovero per la dirigenza bianconera: «La Juventus? Io pen*so che Blanc debba fare l’accordo con la Roma, non con il padre di Aquilani».
SITUAZIONE BLOCCATAE l’amministratore de*legato bianconero a fare l’accordo con il club giallo*rosso ci ha provato, forte dell’autorizzazione del CdA a sforare il budget previsto per il mercato pur di arrivare al talento della Roma. Di fronte alla sua proposta ( Iaquinta e un sostanzioso conguaglio) Rosella Sensi ha però ribadito che la Roma non ha alcuna intenzione di cedere il gioiellino cresciuto nel suo vivaio e che deve ancora compiere 24 anni (lo farà il 7 luglio). A questo punto, tutto è legato al rinnovo del contratto (circa 800 mila euro a stagio*ne fino al 2010) che lega Aquilani ai giallorossi. Una situazione difficile da interpretare, come si comprende dalle parole dello stesso Zavaglia: «Non smentisco e non confermo nulla su Aquilani, tutto quello che viene detto viene usato a proprio favore. Sono sorte situazioni poco simpatiche. Si forza sul contratto perché magari è vecchio».
IL MOMENTO DELLA VERITA’ La svolta però è vicina: «La Roma aveva detto che ci saremmo in*contrati dopo l’Europeo. In questi giorni vedremo», ha rivelato il procuratore. I giallorossi, intanto, hanno blindato fino al 2012 Daniele De Rossi, con un contratto da 4 milioni per la prima stagione, 4,2 per la seconda e 4,6 per le ultime due. Cifre decisa*mente superiori a quella proposta ad Aquilani nel*l’incontro infruttuoso del 5 giugno (circa 1 milione e 800 mila euro): il giocatore non pretende un trat*tamento identico al compagno, ma difficilmente ac*cetterà di rivedere al ribasso la sua prima richie*sta di 2,5 milioni a stagione. A orientare la scelta del centrocampista sono due fattori, legati tra loro: quello economico e quello tecnico. Aquilani vuole essere sicuro che la Roma lo ritenga un giocatore importante e non solo la riserva di De Rossi e Pi*zarro:
al di là delle parole, l’unica garanzia di esse*re considerato un elemento fondamentale è uno stipendio da big. Se i giallorossi lo accontenteran*no, Aquilani firmerà il prolungamento del suo con*tratto, in caso contrario il club della capitale po*trebbe essere costretto a intavolare la trattativa con la Juve.
SI’ ALLA JUVETrattativa che non incontrerebbe nessun ostacolo da parte del giocatore, anzi. Aqui*lani non ha mai nascosto di essere romano e roma*nista e di ritenere il prolungamento con i gialloros*si il suo primo obiettivo. Ma altrettanto chiaramen*te ha fatto capire di non essere disposto a sacrifi*care la sua carriera sull’altare del tifo. Se non ve*desse i presupposti per restare a Roma, sarebbe fe*lice di indossare la maglia bianconera: la Juve, proponendogli 3,2 milioni a stagione e arrivando a tre giorni dal raduno senza aver acquistato un cen*trocampista, gli sta dimostrando concretamente tutta la sua stima.
STANKOVIC Una delle possibili alternative ad Aquilani per rinforzare il centrocampo bianconero era Dejan Stankovic, ma la sua candidatura pare ormai tramontata, bocciata da una parte della so*cietà e dalla totalità della tifoseria. L’agente del serbo, Vinicio Fioranelli, ha però smentito di aver ricevuto proposte dai dirigenti juventini. Proposte che comunque non sarebbero state sgradite: «Stankovic è un giocatore dell’Inter e non ha nes*suna intenzione di andare via - ha spiegato a Tele*lombardia
e Antenna 3 -. Con me non ha parlato nessuno, né dell’Inter, né della Juve. Visto che Dejan ha tre anni di contratto, presumo che l’Inter voglia tenerlo. Se gli piace la Juve? Non abbiamo nulla contro la Juve, il Real Madrid o qualsiasi al*tra squadra. Come si fa a non rispettare la Juve? Comunque non abbiamo offerte, neanche dall’In*ghilterra, perché non stiamo cercando offerte».
ALMIRON a centrocampo, però, la Juve non pen*sa solo ad acquistare, ma anche a vendere. Nella li*sta partenti ci sono Tiago e Almiron, delusioni co*centi dell’ultima stagione. L’argentino interessa al*la Sampdoria (che ieri ha incontrato la Juventus per definire la questione Mirante, del quale Samp ha riscattato la metà per 1,5 milioni) e alla Fioren*tina. Il suo procuratore, Claudio Vagheggi, ieri ha confermato l’interesse viola: «La Fiorentina lo ha chiesto in prestito ma la Juve non accetta questa formula, penso che lo voglia cedere come minimo in comproprietà. Però è possibile che la situazione cambi». Quanto a Tiago, difficile la sua cessione al*lo Sporting Lisbona per arrivare a Veloso (che non è tra i primi obiettivi della Juve), l’opzione più pra*ticabile resta quella legata all’Atletico Madrid.
Citazione:
Ma il manager Hidalgo spinge Milito «La Juve è una destinazione possibile»
LA CANDIDATURA di Diego Milito per una maglia bianconera è sempre viva.
L’attaccante argentino, indicato dal duo
Secco-Blanc come prima scelta per colmare un’eventuale partenza nel reparto avanzato ( Iaquinta o Trezeguet),
dopo la retrocessione col Real Saragozza nell’ultima Liga farebbe carte false per cambiare aria. E riabbracciare l’Italia, dove aveva già giocato con la maglia del Genoa dal 2003 al 2005 in serie B (59 partite e 33 gol). Ieri sono arrivate nuove conferme. Il procuratore dell’attaccante, Fernando Hidalgo, ha smentito qualsiasi contatto con la Roma («Con il ds giallorosso Daniele Pradè non abbiamo mai parlato di Milito») e al contrario ha tenuto viva la pista juventina. «La Juve *ha sottolineato il manager - rimane una possibilità. Al momento non ho ancora ricevuto segnali diretti, ma questo non significa che i club non ne stiano parlando». Diego, conclude Hidalgo, al Saragozza sta bene ma in Italia tornerebbe volentieri. Dopo le voci dei giorni scorsi, insomma, dall’entourage del giocatore arrivano nuovi segnali positivi.
Ai dirigenti di Corso Galileo Ferraris piace Milito (ma solo come possibile alternativa) e l’argentino è allettato da una nuova sfida in Italia. Questa volta sarebbe serie A e, soprattutto, Juventus.
Tutta un’altra avventura.
CRISI REAL SARAGOZZA Col club spagnolo la trattativa non appare proibitiva. Il Real Saragozza retrocesso in Segunda (serie B spagnola) difficilmente deciderà di trattenere un giocatore del calibro di Milito in seconda divisione, ma allo stesso tempo non vorrebbe privarsi definitivamente di un bomber che ha segnato 53 gol nelle ultime tre stagioni. I dirigenti iberici sono sempre più convinti che il prestito per un anno possa essere la soluzione migliore. Consentirebbe di non perdere il cartellino del giocatore (deprezzato a causa della retrocessione) e allo stesso tempo di alleggerire le finanze del club, eliminando dal bilancio (per un anno) uno stipendio importante.
INCROCIO JUVE In casa Juve però l’ac*quisto di Diego Milito (fratello di Gabriel, difensore del Barcellona a lungo inseguito la scorsa estate dai bianconeri) è visto so*lo come una possibile occasione, legata a fi*lo doppio alla partenza di uno tra Treze*guet e Iaquinta. Ma negli ultimi tempi le voci sul possibile passaggio del francese al Barcellona si sono raffreddate. Discorso analogo quello che riguarda l’ex attaccan*te dell’Udinese: i dirigenti bianconeri pren*derebbero in considerazione una sua ces*sione solo nell’ottica di arrivare al centro*campista della Roma Alberto Aquilani (Ia*quinta verrebbe girato ai giallorossi come parziale contropartita). Trattativa, al mo*mento, ancora piuttosto complicata.
Citazione:
Il basco festeggia il titolo a Madrid e parla del futuro aprendo ai bianconeri
E Xabi chiama Juve « Ora uno scudetto»
«Ho vinto Champions ed Europeo, ora vorrei un campionato. Ovunque».
L’agente in arrivo a Torino
GUIDO VACIAGO
TORINO. E’ un po’ come in quello spot dell’acqua che fa digerire. Champions? « Vinta » . Europeo? « Vin*to » . Scudetto? « Beh, adesso vedia*mo... » . Xabi Alonso non conosce la suora della reclame, ma le risponde*rebbe proprio così. D’altronde è quel*lo che ha fatto intorno alle 2 della notte fra domenica e lunedì in piena euforia da Coppa appena alzata. « So*no eccitato come quando ho vinto la Champions League con il Liverpool ( per la cronaca la famosa rimonta sul Milan a Istanbul). E’ una sensazione magnifica e sono esaltato dall’idea di aver vinto tutti e due questi trofei. A questo punto vorrei proprio vincere un campionato da qualche parte » . I cronisti inglesi lo hanno incalzato: « In Inghilterra? » . Lui ha glissato: « Beh, sì, quello sarebbe grande, ma non voglio parlare del mio futuro, ora preferisco godermi il momento e pen*sare ai trofei che ho vinto e quelli che vorrei vincere: un campionato impor*tante completerebbe la mia bacheca». E la sensazione dei presenti è stata quella di un giocatore che pensava già a un futuro lontano da Liverpool.
PRETATTICA Anche perché poco
prima era passato da quelle parti Ce*sc
Fabregas e aveva parlato con altri toni del suo club di appartenenza: « Ora vorrei vincere la Premier con l’Arsenal » , ha detto subito. E poi, ri*ferendosi al trofeo appena alzato, ha sfoderato una dedica per i Gunners:
«Questa coppa è anche per i tifosi del*l’Arsenal che quest’anno non hanno potuto festeggiare nulla » . Alla stessa domanda sul Liverpool, Xabi ha sor*riso: « Non ho voglia di parlare del mio futuro » . Come dire: il Liverpool fa ormai parte del mio passato. Ora bisogna vedere se è la Juventus a fa*re parte del suo futuro. Come per al*tro vorrebbero con sempre più forza i tifosi juventini, ormai innamoratis*simi dello spagnolo ( pardon, basco) che ha superato nella lista dei desi*deri anche Alberto Aquilani.
IL SORPASSO E forse non solo nel*la lista dei tifosi. Perché anche in so*cietà il partito di Xabi ha ripreso for*za, dopo una frenata dovuta a qual*che dubbio tecnico espresso sul gioca*tore. In realtà anche i venti minuti giocati nella finale europea di Vienna hanno mostrato un giocatore intelli*gente e brillante, con ottime capacità di organizzare il gioco e un lancio molto preciso. Intendiamoci: Aquila*ni resta in cima ai progetti e ai desi*deri del club bianconero, ma Xabi sta operando il sorpasso, anche in virtù delle grandi difficoltà che comporta la trattativa per il romanista.
ARRIVA INAKI Oltretutto l’agente di Xabi Alonso, lo spagnolo Inaki Iba-
nez è in arrivo nei prossimi giorni a Torino. Lo aveva annunciato la scor*sa settimana, quando - alla vigilia della finale di Vienna - aveva spiega*to: « Dopo la fine dell’Europeo si deci*derà il destino di Xabi e probabil*mente potrei tornare a Torino. Anche se con la Juventus non abbiamo mol*to da discutere ancora » . L’accordo, d’altra parte, era già stato trovato un mese fa, dopo che il Liverpool aveva dato l’autorizzazione alla Juventus di parlare con il giocatore e l’agente era piombato a Torino. Il problema, infatti, rimane il club inglese che fi*no alla scorsa settimana non aveva abbassato la richiesta, rimanendo fermo a 18,5 contro i 17 offerti dai bianconeri. Durante l’ultimo Consi*glio d’amministrazione, però, era ar*rivata l’autorizzazione a sforare il budget, aumentando l’offerta per as*sicurarsi lo spagnolo, nonostante tut*ti i consiglieri si fossero raccomanda*ti con Blanc di massimizzare le en*trate con le cessioni di Tiago e Almi*ron.
IN VACANZA Insomma, Blanc po*trebbe anche chiudere nel giro di po*chi giorni l’affare Xabi, che - tanto *non potrebbe raggiungere il ritiro della Juventus, visto che per tre set*timane sarà in vacanza post Euro*peo. Ma non ha intenzione di aspetta*re così tanto per conoscere la sua prossima squadra. E pare che qual*che messaggio sia stato fatto arriva*re ( e non a mezzo stampa) anche dal*le parti di Corso Galileo Ferraris. Xa*bi chiama. Juve rispondi?
Sul nostro nuovo acquistoCitazione:
È L’UNICO SPAGNOLO DELLA STORIA BIANCONERA
Del Sol: «Dovete prendere lui...»
MICHELA DAMASCO
LA STORIA. Come torna e ritorna, a volte. Anche quando si parla di futuro. Quello di Xabi Alonso potrebbe essere a Torino. Sarebbe il secondo giocatore spagnolo nella storia bianconera. E a ti*fare per lui è proprio l’unico che, prima di lui, ha giocato nella Juventus nei lon*tani anni dal ‘62 al ‘70: Luis Del Sol.
Tanti, i punti in comune tra i due: vinci*tori, a 44 anni di distanza, dell’Europeo con le Furie Rosse; simili nel gioco, gran*di lavoratori di quelli che seminano chi*lometri e distribuiscono palloni. E oggi il “maratoneta”, come gli piaceva essere definito, fa il tifo per il suo giovane con*nazionale.
DARSI DA FARE «Oh, Xabi Alonso, lo conosco bene - esordisce Del Sol, classe 1935 ma voce da giovane pimpante -. Mi piace il suo gioco. Lo vedo molto bene al*la Juventus, la vedo ogni tanto giocare ancora oggi». Tante le doti del neo cam*pione d’Europa: «Ha qualità tecniche, la*vora, è grintoso. Si dà da fare a centro*campo e fa grandi spostamenti con la palla, sia a destra che a sinistra». Uno di quelli che “rusca”, insomma, che ha vo*glia di correre. Di quelli che riesce a su*bentrare a 20 minuti dalla fine di una fi*nale dell’Europeo contro i “panzer” tede*schi e a farsi notare. Certo, tutti elemen*ti importanti che però possono non ba*stare a definire un acquisto. Dipende molto dal prezzo, dalla disponibilità eco*nomica della società interessata, dall’ap*petibilità dei potenziali concorrenti. Co*me quell’Alberto Aquilanida e della Ro*ma che alla Juventus piace assai. «E’ giovane - commenta Del Sol -: a soli 23 anni può garantire un rendimento a lungo termine». Ovvio, viene da dire. Ma il cuore, tutto spagnolo, batte per il con*nazionale: «Spero proprio che Xabi Alon*so vada alla Juventus - ammette alla fi*ne il grande ex -. Oltre a essere un gran*de giocatore, potrebbe tenere alta la ban*diera del nostro Paese».
EQUILIBRIOCuore spagnolo. Proprio come quello di Luisito Suarez, protago*nista dell’Inter negli stessi anni lontani. E riecco la storia. Suarez, lo stesso vin*citore, con Del Sol, dell’Europeo nel ‘64. Lo stesso che all’Inter, il 22 dicembre 1963, venne battuto per 4-1 grazie an*che a una doppietta del suo connaziona*le. Lui, Luisito, non si sbilancia troppo tra i due. «Dipende da cosa cerca la Ju*ventus e dal modo in cui vuole giocare». Perché Aquilani e Xabi hanno caratteri*stiche molto diverse. «Il primo è più una mezzala a tutto campo, forse più d’at*tacco, il secondo è invece un regista tra*dizionale, anche se tutti i due segnano qualche gol». Chi dei due meglio? Suarez non prende posizione come Del Sol. Per lui non parla il cuore spagnolo. Certo che, però, un bel regista, spagnolo per giunta... e la storia si ripete.
Citazione:
DICONO DI LUI
Dario, l’atleta anti-velina Orsi: «Nobel per la pace»
FILIPPO CORNACCHIA
SE DARIO Knezevic giocherà tanto o poco lo potranno dire solo il tempo e Claudio Ranieri.
Per il momento, però, una certezza già c’è: la Vecchia Signora questa volta si è messa in casa il classico bravo ragazzo. «Un tipo tutto casa e chiesa»: per dirla alla Francesco Volpe, suo compagno in maglia amaranto. Fernando Orsi, suo ex allenatore, va ancora oltre: «Dario meriterebbe il premio Nobel per la pace: è un ragazzo eccezionale». Il giocatore, insomma, che tutti i tecnici vorrebbero allenare. «Come uomo non si discute, è molto timido e silenzioso. Ma attenzione - continua Orsi - non è un presuntuoso che se ne sta in disparte. Anzi, Dario è tutto il contrario, uno sempre molto disponibile che si fa volere un gran bene dai compagni». Una personcina educata e corretta.
Un professionista serio ed esemplare. Uno, per intenderci, che in due anni a Livorno non si è mai distinto per movida, atteggiamenti sopra le righe o scappatelle con veline e letterine. Solo campo e casa e casa e campo. «Penso non sia andato mai a letto oltre le 9 e mezza di sera. E’ un atleta esemplare»: aggiunge Orsi.
Appassionato di film, il suo passatempo preferito durante i ritiri, Knezevic in toscana ha legato soprattutto con il portiere Marco Amelia (passato al Palermo) e il danese Martin Bergvold. Fabio Galante, seppur l’opposto per carattere e modo di fare («Io sono estroverso e burlone, Dario è proprio il mio contrario»), gli ha fatto da chioccia in campo e da vicino di casa fuori dal rettangolo verde. Nel residence dell’hotel Continental erano divisi solo da qualche appartamento. «Dopo mangiato era difficile vederlo uscire per locali». E attorno a casa, a parte qualche visita dei genitori dalla Croazia, quasi sempre calma piatta.
COMPAGNO DI STANZA L’attaccante del Palermo Igor Budan, suo compagno nella Croazia, ha diviso con il neo juventino la stanza da letto durante tutte le qualificazioni a Euro 2008. «Dario è un vero amico, un perfetto compagno di camera. Con lui è davvero difficile non andare d’accordo.
Sono sicuro che si inserirà alla grande anche nello spogliatoio della Juventus». Buffon e Del Piero prendono nota...
Ma in campo è un duro Budan: «Non molla mai»
RAGAZZO di buone maniere, sì.
Ma Dario Knezevic quando entra in campo si trasforma in un vero mastino. Si appiccica all’attaccante di turno come una ventosa e quando serve non si fa certo dei problemi a mollare qualche stecca. « L’anticipo e la marcatura - conferma il suo ex allenatore Fernando Orsi - sono le sue qualità migliori.
Comunque è un difensore duttile: può giocare in tutti ruoli della difesa, anche se al centro è la posizione dove rende meglio.
Negli ultimi 16 metri non molla un attimo l’avversario » . In allenamento, continua Orsi, è davvero un faticatore: difficilmente non è presente ed è sempre uno dei primi a presentarsi e uno degli ultimi ad andarsene dal campo. Lavora sempre al 100%, ecco perchè sono sicuro che si troverà bene anche alla Juventus. E’ giovane e con Ranieri ha la possibilità di crescere ancora molto » .
COPPIA FISSA Fabio Galante
nelle ultime due stagioni ha giocato quasi sempre al fianco di Knezevic nella difesa del Livorno. L’ex interista lo ha aiutato ad inserirsi nei meccanismi della retroguardia amaranto e ad ambientarsi nel calcio italiano. « Con Dario mi sono trovato bene fin da subito: è entrato nello spogliatoio in punta di piedi. E, poi, è uno che parla poco, ma ascolta e si applica tantissimo. Molto umile » . Uno studente modello, insomma. Ma non solo.
« Knezevic - continua Galante *ha una gran forza fisica, è fortissimo nel gioco aereo e abile nel gioco d’anticipo. A dir la verità non c’è mai stato bisogno di dargli grandi consigli, ma quelle poche volte che mi è capitato di riprenderlo mi ha sempre ascoltato in silenzio » .
Ecco perché anche Galante ha pochi dubbi sul suo futuro bianconero: « Sono convinto che farà bene. Può ancora migliorare tanto e giocando in un grande club vicino a difensori del calibro di Chiellini, Legrottaglie, Zebina diventerà ancora più forte » .
ATTACCATUTTO In partita o in allenamento non fa differenza.
Knezevic quando scende in cam*po lotta su ogni pallone senza concedere un metro al proprio avversario. « E’ impressionante la sua voglia di lavorare » : assi*cura il compagno di nazionale Igor Budan. « Qualche volta mi ha mollato anche qualche calcet*to in partitella. Quando ti marca Dario è difficile fare gol » . F.C.
A volte distinguere gli articoli del corriere dal tuttosport è proprio difficileCitazione:
CONVINSE CON L’ITALIA
Scoperto nel Rijeka ma è stato Lucarelli a dire di prenderlo
ALESSANDRO FARULLI
LIVORNO. Quarantasei presenze, quattro gol e un buon ri*cordo di sé nonostante il suo addio alla maglia amaranto ar*rivi al termine di un campionato che si è concluso con una retrocessione. E’ l’eredità che Dario Knezevic lascia a Livor*no al termine di due stagioni nelle quali il centrale difensi*vo croato ha dimostrato di meritare una piazza più impor*tante.
IL MENTORE Ma chi ha il merito di averlo portato al Li*vorno? «L’ho scoperto io», può dire, con orgoglio degno di Pippo Baudo, Nelso Ricci che racconta così l’operazione: «Avevo già visto all’opera Dario nel suo campionato nel qua*le veniva considerato uno dei giovani centrali migliori del*la Croazia. Così, insieme a Roberto Bosco, siamo andati a vedere una partita del Rijeka, formazione nella quale mili*tava. Ci piacque già, ma la decisione di prenderlo definiti*vamente fu presa dopo che disputò a Livorno una gara con la sua Nazionale contro la nostra (la prima assoluta di Do*nadoni
sulla panchina azzurra che coincise con una scon*fitta, ndr). Lucarelli, che giocò quel match, ci disse che ave*va fatto una buonissima impressione anche a lui, che non perdeva mai l’uomo ed era molto forte di testa e fisicamen*te ». «Così - prosegue Ricci - tornammo a trovarlo con uno dei suoi procuratori, Vinicio Fioranelli, e concludemmo l’affa*re con 425mila euro e un triennale per il giocatore». Davve*ro un buon colpo visto che a distanza di due anni il cartel*lino del giocatore è salito di valore fino a circa 4 milioni di euro: «Spinelli mi ha chiamato tutto contento» dice sempre Ricci.
AHI CHE MALEA parte la retrocessione, con la casacca del Livorno Dario Knezevic ha vissuto anche un momento mol*to difficile a livello personale, quando nella partita di Ber*gano contro l’Atalanta, era il 14 gennaio del 2007, rimediò al 35’ del primo tempo la frattura dell’osso frontale in uno scontro aereo con Ferreira Pinto. Operazione e fuori tre me*si ma con un rientro da favola: a Cagliari il 19 aprile con suo gran gol vittoria di testa. Un ritorno in campo che meglio non si poteva augurare il difensore amaranto che si fece co*sì anche un bel regalo di compleanno (è nato il 20 aprile del 1982). Da quel momento il posto da titolare nella squadra di Arrigoni prima, Orsi e Camolese poi, non glielo ha più tol*to nessuno. Anche, purtroppo, quando fisicamente non era al meglio - come negli ultimi turni del campionato appena concluso - perché il Livorno non poteva in alcun modo fare a meno di lui in quella fase decisiva del torneo. Per Kneze*vic, come per Amelia e probabilmente qualche altro pezzo pregiato del Livorno, la caduta in B della loro squadra non ha per fortuna scalfito il buon giudizio sulle loro qualità.
Mi ricorda molto la storia di Montero...arrivato a torino da perfetto sconosciuto che giocava nell'atalanta e che poi diventò storia bianconera...
Ma chi crede ancora negli articoli di fantamercato di Tuttosport/Corriere/Gazzetta?
Io personalmente ho smesso di credere a quasti giornali quando avevo 12 anni :sisi:
Bisogna vedere se Andrade si riprende anche come giocatore, visto che nelle sue poche uscite non e' che abbia convinto....anzi.