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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Io non credo che la Juve voglia investire troppi soldi in una punta.
Visto che pare che Vucinic e Quagliarella verranno ceduti, a me, riprendere Immobile, non pare una cosa del tutto sbagliata.
Oh, magari sbaglio alla grande e Immobile sarà il floppissimo dell'anno, non lo so.
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
ESCLUSIVA Raiola su Pogba: 'Resta alla Juve, è incedibile. A breve il rinnovo'
Calciomercato.com ha intervistato in esclusiva l'agenteMino Raiola, agente del centrocampista della JuventusPaul Pogba, che ha voluto fare chiarezza sul futuro del suo assistito.
PAROLE AL KHELAIFI - Subito dopo la partita giocata dalPSG in casa col Sochaux, persa per 2-1 ma che ha sancito la vittoria dei francesi della Ligue1, Mino Raiolaaveva rilasciato alcune dichiarazioni, in merito alle parole del presidente dei parigini, Nasser Nasser Al-Khelaifi, che ai microfoni di Rmc avrebbe parlato proprio di Pogba ("Per ora non ci servono acquisti"): "Le sue parole non le ho sentite, mi sono state riportate - precisa Raiola - e ho detto che se loro non lo vogliono non c'è alcun problema, resterà alla Juventus dove sta benissimo".
JUVE, PRESTO IL RINNOVO - Mino Raiola poi prosegue spiegando quali siano i progetti per il futuro di Pogba: "Con Marotta ci siamo già incontrati e ci incontreremo a breve per discutere del rinnovo contrattuale. Non c'è fretta, lui sta bene alla Juventus e vuole rimanere a lungo a Torino. E' chiaro che per un giocatore forte come lui sia facile fare mercato ma al momento non c'è questa intenzione. Non è un discorso di PSG o di altre squadre: ripeto, ci incontreremo presto per prolungare l'attuale contratto (scadenza 2018)".
VOCI NON VERE - Raiola poi se la prende con la stampa italiana, rea di accostare continuamente Pogba a qualunque grande squadra europea: "Non capisco per quale motivo lì da voi in Italia si continui ad accostare Pogba ad altre squadre diverse dalla Juventus".
Per il francese dunque pare essere vicino un accordo con Marotta: il futuro di Pogba torna a tingersi di bianconero.
Quindi, quando parla Raiola, è come parlasse Nostradamus. :asd:
Secondo me lo cedranno :lul:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
Originariamente Scritto da
Gabo988
Io ho davvero paura che finiremo per mangiarci le mani... Da una sua cessione non ci riceveremo tanto dato che dovremo fare a metà con il Toro, e non son tanto convinto che accetti di buon grado di essere una seconda scelta dietro a Tevez, Llorente e chiunque possa arrivare quest'estate... Soprattutto, non so quanta considerazione abbia Conte nei suoi confronti.
L'ideale sarebbe avere la possibilità di testarne le capacità anche solo nel ritiro estivo.
Beh, però se cominciano ad offrirti 15mln per la tua metà, cominciamo ad arrivare a cifre interessanti...
Anche se la chiave di tutto è una sola: Immobile potrebbe essere funzionale al gioco del tecnico (che sia Conte o uno nuovo)?
Allora c'è da riscattarlo e basta.
Certo che se fallisce simil Giovinco poi 15mln non sarà neanche la valutazione del giocatore completo... quindi un po di rischio c'è cmq
Però è un rischio che vale sicuramente la pena di prendersi.
Se invece devi prenderlo per metterlo fuori ruolo o fargli fare cose che non sa fare o fargli fare la quinta riserva... beh, prendiamo sti 15mln e bon
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Madre Rabiot: «Il Psg ci ha deluso, Juve una big»
Parla la mamma-agente del centrocampista
TORINO - Non sarà il nuovo Paul Pogba, ma Adrien Rabiot - due anni in meno dello juventino - è considerato uno dei migliori giovani centrocampisti a livello mondiale. I primi a scommettere sulle sue qualità sono stati Carlo Ancelotti e Leonardo. Nel 2012, quando erano di casa al Psg, rimasero tanto abbagliati dal ricciolino del vivaio che lo promossero in prima squadra a soli 17 anni. Carletto non si fece problemi a lanciarlo in Ligue 1 e l’allora ds brasiliano - l’uomo che portò al Milan Kakà, Pato e Thiago Silva - - si affrettò a fargli firmare un triennale prima di prestarlo sei mesi al Tolosa.
LA MAMMA AGENTE - (...) La trattativa per il rinnovo si è prolungata più del previsto e a questo punto, a meno di cambi di programma legati alle sanzioni Uefa, prende quota l’ipotesi del divorzio, visto che fra 12 mesi Rabiot si svincolerebbe. La Juve ha le antenne dritte e Véronique, la madre-manager del giocatore, tiene aperte tutte le porte: «Al momento non ho in agenda appuntamenti col Psg per rinnovare il contratto. Ora come ora la negoziazione e, di conseguenza, il futuro di mio figlio sono in standby. Non ho avuto contatti con la Juve o con altri club, anche perché comunque bisognerebbe discuterne col Psg. Adrien ha bisogno di giocare e cerca un progetto sportivo che lo coinvolga in maniera diretta. Può essere a Parigi, ma anche altrove». La signora Rabiot dribbla i paragoni con Pogba e Verratti: «Parliamo di due talenti che hanno sfruttato benissimo le rispettive occasioni. Non sono rammaricata né per l’acquisto di Verratti né per i corteggiamenti a Pogba: la concorrenza è normale in una squadra importante. Ma il Psg mi delude perché non investe sui propri ragazzi, quelli cresciuti nel settore giovanile. Adrien ha bisogno di una chance e di un club che punti forte su di lui. Si sentono tante voci in giro. Intrigati dalla Juve? Parliamo di un grande club, in cui tanti francesi hanno fatto la storia. Potrebbe essere una buona opzione, ma lo sarebbe anche restare al Psg o giocare in Spagna o in Inghilterra».
Si arRabiot :sisi:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Boh, di Rabiot se ne sente parlar bene... potrebbe essere un'opzione interessante per rinfoltire il centrocampo con un giovane potenzialmente di ottima prospettiva :sisi:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
Raiola: «Pogba felice di restare alla Juve» L'agente del centrocampista: «Psg? Non fa per loro. La Juve ha confermato più volte che è incedibile, l’ultima la settimana scorsa, sono andato lì a parlare, e anche lui è contento così»
http://cdn.tuttosport.com//images/20..._ts673_400.jpg© Foto Liverani
TORINO - Raiola torna a parlare di Pogba ai microfoni di Sky Sport:
"Psg? No, se non fa per loro, non fa per loro - dice l'agente del centrocampista della Juve
-. Sicuramente in futuro farà per altri, ma al momento fa solo per la Juve, ed è questa la cosa importante. La Juve ha confermato più volte che è incedibile, l’ultima la settimana scorsa, sono andato lì a parlare. La Juve non cambia idea e Paul di questo è contento, quindi va bene così. Lui ha sempre detto che puntava assolutamente a cercare di vincere la Coppa Uefa in casa propria, purtroppo per lui è stata una grande delusione non aver potuto far questo. Ma si è concentrato al massimo su questo, e adesso si concentrerà dando il massimo per i Mondiali, va bene così".
:alesisi:
Ci crediamo? :asd:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Basta che non diventi la nuova telenovela... c'è già quella di conte a rompere le palle. :bua:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
Originariamente Scritto da
Bobo
:alesisi:
Ci crediamo? :asd:
Ma che ci crediamo...:asd:
Se non parte quest'anno, nel giro di due-tre anni partirà di certo.
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
Originariamente Scritto da
hansolo
Ma che ci crediamo...:asd:
Se non parte quest'anno, nel giro di due-tre anni partirà di certo.
Io spero solo che faccia un buon mondiale e i top club si scannino di conseguenza... :sisi:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Esce l'autobiografia di Luciano Moggi, il cui titolo è tutto un programma: "Il pallone lo porto io". Alcune affermazioni dell'ex direttore generale della Juventus, contenute nel testo, non mancheranno di far discutere.
SU JUVENTUS-INTER DEL 1998, SUL FALLO DA RIGORE DI IULIANO SU RONALDO - "Riguardandolo a distanza di anni, lo avrei fischiato".
fonte: http://www.calciomercato.com/news/mo...on-ando-579316
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Se resta Pogba sono contento, è un giovane fortissimo, però spesso quando si sentono tutte queste cose, alla fine va via :frigna:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
Originariamente Scritto da
Angels
Se resta Pogba sono contento, è un giovane fortissimo, però spesso quando si sentono tutte queste cose, alla fine va via :frigna:
Per 70 mln Firewall lo porterebbe pure a piedi fino a Parigi :snob:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Si, e bisogna anche cosiderare che gli proporranno anche uno stipendio molto alto.
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Per l'angolino 'la caxxata del giorno'
Marco Reus, giocatore del Borussia Dortmund fino a qualche tempo fa deciso a restare in giallonero, pare abbia cambiato idea. Di oggi, infatti, sono le voci riportate dal britannico Daily Star che poterbbero indicare un'apertiura ad un possibile trasferimento. Ecco le sue dichiarazioni. "Ogni giocatore ha una sola carriera e vuole ottenere il meglio. Bisogna decidere cosa è meglio. Vedremo a tal proposito cosa succederà". Sul talento tedesco del Borussia c'è la Juventus.
:asd:
Però se cedessero davvero Pogba, si potrebbe anche fare.
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Però....ora che ci penso....Reus passerebbe da essere allenato dal top manager europeo, al modesto Conte...sempre se dovesse rimanere :asd:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
Originariamente Scritto da
eliwan
Per 70 mln Firewall lo porterebbe pure a piedi fino a Parigi :snob:
Per 70mln ce lo porto io, senza scomodare Firewall :asd:
Citazione:
Originariamente Scritto da
hansolo
Però....ora che ci penso....Reus passerebbe da essere allenato dal top manager europeo, al modesto Conte...sempre se dovesse rimanere :asd:
Verrà insieme a Klopp :snob:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
TJ - PARATICI a ruota libera: "Scoprimmo Vidal seguendo Pepito Rossi e ce ne innamorammo. Pogba ha un futuro che nessuno può immaginare. Berbatov e Guarin? Vi spiego come è andata"Intervento del direttore sportivo bianconero.
08.05.2014 15:20 di Alessandro Vignati articolo letto 5657 volte
Fonte: dal nostro inviato a Piacenza Alessandro Vignati
Intervenuto in giornata all'Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza, il direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici ha affrontato diversi temi nell'evento "Da calciatore a Direttore Sportivo: la testimonianza di una carriera d'eccezione", a margine del Career Day. TuttoJuve.com era presente alla "lezione" e ha raccolto le parole del dirigente bianconero:
“Sono contento di tornare in questa Università, dove mi sono iscritto proprio nel suo primo anno di vita, ovvero nel 1991. Iniziai facendo Economia per due anni, con scarsi risultati. Poi passai a Scienze Politiche, ma non conclusi nemmeno qui. Per cui dico ai ragazzi: non seguite in tal senso il mio esempio (ride ndr.). La mia carriera da calciatore è cominciata molto presto: a 12 anni giocavo nella Borgonevese, e a vedermi c’erano il signor Fortunato e Gianni Rubini, uomini del Piacenza Calcio. Giocavo contro il San Nicolò, di là c’era un certo Filippo Inzaghi. Presero entrambi, il bello è che le relazioni migliori erano quelle su di me! Su di me c’erano grandi aspettative, ma ognuno ha ciò che si merita nella carriera. E’ vero che ho avuto infortuni, ma sono cose che con la forza e la determinazione si superano. Non ho rimpianti, forse potevo fare un pochino meglio, ma penso sempre che se uno lavora bene ottiene i risultati. Il mio rapporto con Inzaghi? Siamo amici sin da bambini, le nostre famiglie si conoscono da tempo. Dormivamo uno a casa dell’altro da piccoli, abbiamo fatto diverse vacanze insieme. E’ un rapporto che va al di fuori dal campo proprio, un’amicizia che dura da sempre direi. Gli allenamenti di Conte? Diciamo che sono abbastanza tosti, per usare un eufemismo... I giocatori lavorano molto, e se non svolgi una vita regolare non rendi. E’ un messaggio che deve passare: l’allenamento non è solo fare due tiri e via e fai vedere che sei bravo, l’allenamento è un concentrato di tante cose. La famiglia e l’ambiente che circonda un calciatore sono fattori importanti, possono dare una tranquillità che non si possono misurare. Questi sono lavori totalizzanti, se non hai gente a fianco che non capisce i tuoi tempi e le tue assenze diventa dura. Io dico sempre una cosa quando vado a comprare un calciatore, lo dico sempre a mia moglie: è meglio vederlo tre volte in meno sul campo passando poi una serata a cena con lui, sua moglie e il suo entourage. Molti giocatori non sono subito campioni, sono persone in sviluppo e da migliorare sotto certi aspetti. Conta molto vedere chi gli sta attorno. Se uno viene dal Sudamerica viene da un contesto diverso, quando arriva in Europa può pagare il salto. L’ambientamento è molto importante, con la pressione mediatica attuale non c’è più tempo d’attesa. Ci sono tanti aspetti da valutare: pretendere subito da chi arriva da mondi lontani è sbagliato. Chiaro che il pubblico non si fa questi problemi, ma sono importanti. Il calcio per me è una passione, grandissima. Quando ho cominciato a capire che a 27-28 anni la mia carriera proseguiva a strappi, ho pensato a crearmi un dopo calcio nello stesso ambiente. Ho sempre amato viaggiare e conoscere altra gente. Volevo diventare un esperto di calcio internazionale, una figura che non era ancora diffusa all’epoca. Ho cominciato a vedere un sacco di partite estere già mentre giocavo. Cosa fa il direttore sportivo della Juve? E’ complicato. Siamo quotati in Borsa, il che è uno step successivo a una società classica calcistica. Il direttore sportivo è responsabile dell’area tecnica, sovraintende al settore giovanile, gli osservatori, e noi ne abbiamo uno per l’Italia e uno per l’estero, e infine la gestione nel rapporto quotidiano con squadra e allenatore. Quest’ultimo è il lavoro impegnativo, visto che devi interfacciarti con squadra, allenatore, medici, fisioterapisti e magazzinieri. E’ un lavoro più complesso rispetto all’immaginario collettivo. Ci sono momenti da valutare: quando un giocatore viene criticato e mostra un umore basso devi cercare di intervenire in modo che non ne risenta. Ci sono giocatori che hanno difficoltà ad approcciare all’ambiente Juve, che è un altro sport rispetto ad altri club avendolo vissuto sulla pelle, e il responsabile alla comunicazione chiede che ci interfacciamo con il calciatore in questione. Ci vuole molta attenzione, spesso mi chiamano e io rispondo al telefono “chiamatemi dopo che ora c’è l’allenamento”. Giustamente penseranno che io sia un esaurito (ride ndr.), in realtà anche da questi dettagli vedi come sta il giocatore e come lavora. Il calcio di oggi è molto veloce: dopo 5-6 buone partite un giocatore può chiedere il rinnovo, mentre dieci anni fa qualcosa del genere avveniva dopo tre stagioni a buon livello. La fortuna di chi fa carriera in questo campo sono i collaboratori. Sono fortunato ad averne validi. Alla Sampdoria dovevo fare tutto da solo. La tecnologia, poi, ti aiuta: anni fa era impensabile vedere un giocatore colombiano in video, ora invece puoi vederlo da casa. Prima dovevi fare mille viaggi per prendere giocatori del genere. Negli acquisti sono la fine di un processo: prima ci sono gli osservatori, poi tanti confronti. Ho la fortuna di parlare ogni giorno con Pavel Nedved e discutere di questo. Abbiamo un allenatore molto partecipe nelle scelte e Beppe Marotta che ha grande esperienza in questo campo. Pirlo? Era a scadenza di contratto con il Milan. Incontrammo il suo agente, senza crederci tanto. Ci disse che era a scadenza, io non ci credevo realmente. Invece intavolammo la trattativa, con qualche timore visto che veniva da un’annata con infortuni importanti. Lui gioca sempre 50-55 partite annue, quell’anno invece aveva giocato molto meno. Facemmo le nostre verifiche e poi ci è andata bene. Quando compriamo un giocatore noi prendiamo tutte le informazioni possibili, anche dove ha disputato le giovanili. A quel punto stiliamo una linea retta e crediamo in quello che facciamo, nel nostro investimento e nella nostra decisione. Forse non vedi subito i risultati, però quando prendi una decisione in un giocatore ci devi credere fino in fondo. Un esempio in tal senso è quello di Bonucci, un giocatore famoso e della Nazionale. Il primo anno fu massacrato e criticato, assieme a me. Non abbiamo smesso di credere in Bonucci: l’avessimo venduto non avrebbe vinto quanto vinto e magari giocherebbe in Nazionale con un altro club. L’acquisto di Bonucci è stata l’operazione più complicata da quando sono qui. Lui era in comproprietà tra Genoa e Bari: dovevamo parlare con i due club e con il giocatore. Per arrivare al suo acquisto abbiamo ceduto la nostra comproprietà di Criscito ai rossoblù, e Almiron al Bari, il quale aveva un ingaggio pesante e difficilmente vendibile. Bonucci non è costato alla fine 15,5 milioni, ma poco più di 4 milioni. E’ un esempio di come si possono incastrare le cose e gestire i giocatori. Bravo il giocatore e brava la società nel sostenerlo. Nel momento attuale, vista l’economia attuale, è sicuramente più difficile vendere che comprare. Quando acquisti hai su alcuni giocatori l’adrenalina e l’entusiasmo che ci sono momenti in cui faresti di tutto: così è successo per Tevez. La cessione risulta invece più una soddisfazione lavorativa. Acquisti flop? Sono i colpi che ricordi di più. Non dico mai di aver preso Pogba, ma di aver preso Martinez. Ero convinto fosse un grande giocatore. Quando mi chiedono se lo riprenderei io dico che va contestualizzato il momento, a cosa il mercato ti offre. Sono tutt’ora convinto fosse un ottimo acquisto. Le cose che sbagli ti insegnano tanto, perchè alla fine ci stai male e leggi sui giornali che sei un coglione. Non è bellissimo (ride ndr.).... Però impari da queste cose. Martinez veniva da tre anni buoni al Catania, 30 partite e 10 gol ogni anno. Elia? Lo prendemmo nel 2011. Un anno prima giocò la finale dei Mondiali a 22 anni. Era un giocatore quotato, però quando vieni alla Juve fai un altro sport. Se non hai un carattere forte fatichi, poi arrivò il 30 di agosto. Prendere un giocatore a quel punto è come castrarlo: gli togli il ritiro pre stagione con tutti i benefici che porta. Vidal? Aveva un solo anno di contratto con il Leverkusen. Jupp Heynckes, allenatore del Leverkusen, passò al Bayern. Egli fu molto scorretto, dato che parlò con Vidal dicendogli che l’avrebbe portato subito in Baviera o di farlo andare in scadenza pur di portarselo dietro. Il Leverkusen ha scoperto questa cosa, e ha parlato con il giocatore dicendogli che sarebbe potuto andare ovunque tranne che al Bayern, anche restare al Leverkusen. Per un cileno la Germania non è proprio l’ideale, specie vivere in una città come Leverkusen. Lui non usciva mai di casa tranne che per gli allenamenti, non stava benissimo lì. Siamo arrivati noi, e l’Italia era una destinazione gradita. Fu molto bravo il suo agente che capì la situazione, e Vidal accettò. Lo scoprimmo in una gara di Europa League, Leverkusen-Villarreal, mentre seguivamo Giuseppe Rossi. Le cose succedono e devi essere bravo a capirle. Seguivamo Rossi, ma ci innamorammo di Vidal. Club esteri? E’ difficile competere con loro, hanno uno strapotere economico evidente. Abbiamo una fortuna: certe squadre non hanno la nostra tradizione. Questo conta nel convincere i giocatori. In Asia sanno chi è la Juventus, non so invece quanti riconoscono il Manchester City. Dove non arrivi con la parte economica devi arrivare con quella sportiva, culturale e della piazza. Sappiamo che in questo momento storico certi acquisti sono improponibili. Tevez, per esempio, poteva andare in altre grandi squadre guadagnando di più. Però i sudamericani preferiscono i paesi latini, non amano molto la Germania e l’Inghilterra. Berbatov? Il giocatore al penultimo giorno di mercato aveva preso un accordo con la Fiorentina. La mattina seguente se l’era dimenticato, diciamo così, e il suo agente chiamò dicendo che sarebbe andato al Fulham per questioni familiari e perchè c’era Martin Jol, suo ex allenatore, che l’aveva convinto. In quel momento ci intromettemmo nella trattativa, cercando di convincerlo con i nostri argomenti. Lui cambiò idea dicendo di essere convinto di venire alla Juve. Quando prese l’aereo lo richiamò Jol e cambiò nuovamente idea. Noi di colpe non ne abbiamo, tutto è nato solo perchè l’agente non avvisò la Fiorentina che aveva cambiato idea. Da qui è nato il disguido Juventus-Fiorentina. Finchè il giocatore non firma non puoi star sereno. Quando Tevez partì per arrivare a Torino doveva fare tre scali: tra voli e fuso orario doveva partire da San Paolo alle 4:15 del mattino. Io alle 4:20 ho messo la sveglia per chiamarlo e sentire se il suo telefono era staccato, perchè fin quando non hai il giocatore che firma devi pensare che devi stare attento. Guarin-Vucinic? Sembrava un’operazione buona per tutti. Poi sono sorte altre complicazioni, per cui fa parte delle cose che si possono intromettere. Il nostro grande dispiacere è per Vucinic. In pochi l’hanno sottolineato. Può piacere o meno, ma per noi è stato un giocatore importante. Vederlo trattato così è dispiaciuto. Pogba? Era già un giocatore conosciuto. Non è stata un’invenzione. Il Manchester United lo prelevò quindicenne con modi un po’ particolari dal Le Havre, ed era già molto dotato. Abbiamo controllato le scadenze contrattuali, in modo da inserirsi. Seguendolo e conoscendolo è arrivata questa proposta e l’abbiamo preso per fortuna. E’ un grande giocatore ed è una grande persona. Ha un futuro davanti a sè che nessuno di noi può immaginare. Lo conosco bene, non potete immaginare quanto grande sarà. Sono convinto di questo, non per il giocatore che è, ma per la testa che ha. Acquisti? Non penso mai che i soldi siano della Juventus, ma miei. E’ nella mia etica personale e professionale. Il fatto che siamo quotati in Borsa ci pone maggiore attenzione, abbiamo degli obblighi. Noi guardiamo al budget in generale e al tutto, non solo al risultato sportivo. Lo Scudetto è sì vincere il campionato, ma anche restare nel budget indicato. E’ un insieme di operazioni. Non ci cambia una singola cessione, ma un complesso di operazioni. Del Piero? Sono onorato di essere stato per due anni suo direttore sportivo. E’ un pezzo della storia della Juve, e lo rimarrà sempre. E’ stato molto importante per la Juve, ma la Juve è stata ancora più importante per Del Piero. Si sono prese determinate decisioni, non credo ci siano rimpianti da entrambe le parti che hanno ricevuto tanto. Non so se avrà un futuro in dirigenza, non è una cosa di mia conoscenza. Quando potremo fare grandi acquisti? Il calcio è pieno di episodi dove non solo i soldi determinano i risultati sportivi. I soldi contano per restare ad altissimo livello. Il nostro budget è già importante. Dipenderà dalla nostra bravura. Ci vorranno anche i ricavi, ovviamente, un numero di attività che porta a ciò. Non so quando succederà. Vincere è una strada per questo, dato che arrivano sponsor e visibilità grazie a questo. Europa? Non si può basare una stagione in termini di programmazione e giudizio su un torneo. Il piccolo fattore nella coppa incide, nel campionato no. Marotta riporta sempre una frase di Nereo Rocco: “Balon, palo, fora: te se un coion. Balon, palo, dentro: te se un campion”. Questo riassume il concetto della coppa. Abbiamo esperienze significative, già dal 2010 a Poznan quando giocammo a -15 in Europa League. Dovevamo vincere, il campo era totalmente innevato. C’erano scene pazzesche, non misero il riscaldamento nel campo che invece la sera prima era acceso. Quest’anno c’è stato l’evento di Istanbul. Il livello è talmente alto, l’equilibrio è sottile che questi fattori incidono. E’ difficile giudicare: l’Inter era praticamente fuori a Kiev, poi vinse il triplete. Il campionato lo vince sempre il migliore, la coppa è diversa”.
interessante :sisi:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Un wot del genere non si può leggere così a cuor leggero.
Riassuntino? :bua:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Infatti Camus ha scritto 'interessante' per la foto :sisi:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
Originariamente Scritto da
terrornoize
Un wot del genere non si può leggere così a cuor leggero.
Riassuntino? :bua:
Dai, vale la pena :asd:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Citazione:
Originariamente Scritto da
terrornoize
Un wot del genere non si può leggere così a cuor leggero.
Riassuntino? :bua:
preferisce ricordarsi come quello che ha preso Martinez piuttosto che Pogba o Tevez, anche se continua a pensare che all'epoca fosse un acquisto sensato, che valutano il giocatore per l'ambiente familiare ed il contesto in cui vive perchè è un mestiere che chiede dedizione totale (e sottointende i vari Elia e Martinez che hanno fallito il salto), che si confronta con Nedved e Conte per gli acquisti, che conosce Han e sa che frequenta brutta gente tipo interisti e romanisti, che il suo lavoro è far quadrare i conti e far sì che la parte sportiva sia compatibile con il budget e che per le coppe ci vuole culo
Citazione:
Originariamente Scritto da
hansolo
Infatti Camus ha scritto 'interessante' per la foto :sisi:
:prrrr:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
No dai leggetelo per intero, vale davvero la pena :sisi:
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Re: [CLUB NON C'E' 2 SENZA 3] Juventus
Paratici ne sa a pacchi. :sisi:
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