:uhm:
Ma è andata sotto perchè l'acqua ha superato gli argini, non perchè gli argini non hanno retto, come in Veneto...
:boh2:
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:uhm:
Ma è andata sotto perchè l'acqua ha superato gli argini, non perchè gli argini non hanno retto, come in Veneto...
:boh2:
Beh, l'argine che ha fatto allagare l'A4 tra Verona e Vicenza è crollato, ma in tutto il resto della provincia l'acqua ha semplicemente superato gli argini.
boh, dalle mie parti sono esondati Livenza e Piave, nessuno dei due ha rotto gli argini.
Informazioni sbagliate ebbi...
:sisi:
Strano...
:uhm:
ma dell'attentatore di Belpietro si sa più nulla?
Oggi dopo mesi ho avuto la ventura di vedere il TG1.
Han fatto un servizio intero solo per dire che negli ultimi mesi Repubblica ha fatto -10% di vendite :rotfl:
dovevano rispondere a questo
Cala il telegiornale di Rai 1, decolla quello de La7. È in corso una vera e propria migrazione di telespettatori che dal Tg1 di Augusto Minzolini hanno deciso di spostarsi al notiziario da due mesi firmato e condotto da Enrico Mentana. Con un trend in costante crescita. I dati sugli ascolti dei tg serali raccolti da Vidierre non lasciano dubbi: mettendo a confronto gli ascolti della settimana precedente all'arrivo di Mentana (dal 23 al 29 agosto) con quelli dell'ultima settimana disponibile (25-31 ottobre) emerge che il telegiornale della rete ammiraglia Rai ha perso il 3,95% di share con uno speculare aumento del 4,33% per quello de La7. Che ha clamorosamente raddoppiato la propria fetta di ascoltatori, posizionandosi sistematicamente intorno al 9% dello share nazionale. In termini numerici è passato da 1 milione e 489mila spettatori a 2 milioni e 420mila di lunedì scorso. Nel frattempo cresce, seppur in misura più contenuta, anche il Tg5 guidato da Clemente Mimun con l'1,32%.
Ma come si può essere certi che chi ha abbandonato la prima rete alle otto di sera ora guardi le news del sette? Basta analizzare i dati delle varie categorie di spettatori e la transumanza salta subito agli occhi: ai picchi di nuovi contatti del Tg La7 corrispondono le diserzioni dal Tg1. Ad esempio, tra i laureati il Tg1 ha segnato un calo del 4,9% di pubblico che corrisponde ad un più 7,9% del Tg7 che ormai cattura il 20% degli spettatori altamente scolarizzati (prima dell'insediamento dell'ex direttore del Tg5 erano il 12%). Tra gli over 65, addirittura, la transizione coincide perfettamente (con il Tg La7 che prende il 5,37% di pubblico e il Tg1 che perde esattamente la stessa percentuale). Un travaso che, con percentuali diverse, grosso modo si registra in tutte le fasce di età. Il tg di Mentana fa poi incetta di contatti al Nord, dove raccoglie mediamente l'11% del pubblico. E l'aumento del 5,9% del suo share corrisponde ad un meno 5,85% del telegiornale dell'ammiraglia Rai. Il Tg La7 sale poi in tutte le aree geografiche del Paese con analoghe cadute del Tg1.
Per capire il perché di tali spostamenti in parte può aiutare la lettura della tabella sugli argomenti più trattati dai due telegiornali serali. Spicca subito il tempo che Minzolini dedica ai servizi su costume e società il 9,5%, contro l'1,1% di Mentana. La rete ammiraglia dedica poi il 30% del proprio tempo alla cronaca contro il 26% del tg della rete di Telecom. Per converso alla politica Minzolini dedica il 18,5% dello spazio mentre Mentana lo fa per il 31%.
bisogna contestualizzare :asd:Citazione:
Duecento milioni in più per il 2011 a disposizione del ministero dell’istruzione per gli istituti privati: lo scrive Libero
Non c’era un euro, e le critiche di Avvenire fioccavano. E così, alla vigilia dell’incontro con gli uomini dello Ior Giulio Tremonti ha pensato bene di tirare fuori il suo coniglio dal cilindro. SOLDI ALLE PRIVATE – Come scrive Franco Bechis su Libero, il ministro dell’Economia ha trovato quei duecento milioni per il 2011 che reclamavano a gran voce le scuole cattoliche: il pressing si era fatto potente, con gli strali dell’Avvenire da una parte e i 150 parlamentari cattolici che avevano chiesto al ministro un passo avanti. E allora ecco prima l’autodifesa di prammatica: “I tagli sono orizzontali, è il ministero dell’istruzione che ha deciso di tagliare lì”. Ma non è durata. E allora Tremonti si è arreso: ecco i 200 milioni che servono da stanziare per le scuole cattoliche, il problema è risolto. Probabilmente, con futuro scorno degli altri ministri che non hanno avuto la fortuna di avere un’azione di lobbying così forte come quella della Chiesa.
I FONDI DELLA CULTURA - Tremonti ha fatto sapere che utilizzerà fondi a disposizione di via XX settembre, il che è altrettanto significativo: anche in questo caso stiamo togliendo risorse probabilmente impegnate in altri ambiti, che verranno necessariamente penalizzati per favorire la Chiesa. Intanto anche Bondi taglia e si taglia: 182mila euro, ottenuti grazie a risparmi su stipendi di manager e dirigenti, vanno al fondo per le celebrazioni dell’Unità d’Italia. Duecento milioni contro nemmeno duecentomila euro: affinché sia chiaro a cosa si tiene, dalle parti del governo.
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Ancora aspetto la bestemmia sdoganata :asd: la giusta causa c'è, dai...
200 milioni per le scuole di preti e suore, diplomifici a uso, consumo e salvezza degli imbecilli figli di papà fintotimorati.
che paese da operetta. Ma quando ci invade Gheddafi?
tanto il bunga-bunga ce lo stanno già facendo.
:facepalm:
EDIT: la fonte è Giornalettismo, tramite articolo anonimo.
Vedremo.
dicci, chiwaz, dicci :asd:
Hai una paresi?
se anche fosse? non sei il mio insegnante di sostegno.
Sarebbe interessante trovare l'articolo di Libero a cui il giornaletto fa riferimento.
Trovato:
ma che cazzo è il comitato per il Bicentenario della nascita di Camillo Benso Conte di Cavour? :facepalm:Citazione:
Libero Quotidiano di giovedì 4 novembre 2010, pagina 1
Scuola privata Giulio trova i soldi - Tremonti e Bondi allargano la borsa per aiutare Silvio
di Bechis Franco
::: IL MESSAGGIO Scuola privata Giulio trova i soldi Tremonti e Bondi allargano la borsa per aiutare Silvio Giulio accontenta la Chiesa e aumenta i fondi alle scuole private, il ministro della Cultura fa felice Napolitano e ingrassa i contributi per l'Unità d'Italia. Prove per far andare avanti la legislatura SEGNALI Di FUMO Il titolare dell'Economia incontra i vertici vaticani e risponde con i fatti alle accuse di Avvenire. Dai Beni Culturali soldi al comitato per Cavour di FRANCO BECHIS Perfino Gianni Letta, gentiluomo di Sua Santità, è restato sorpreso. Da mesi nel governo il punto di riferimento chiave per il Vaticano è il ministro dell'Economia, Giulio Tre-monti. È stato il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, ad annodare (...) (...) il rapporto con pazienza, a presentare Tre-monti prima al segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, e poi a papa Benedetto XVI. Qualche incontro è stato pubblico, ma la frequenza di contatti è stata tale che i più sono rimasti riservati e informali. Non è stato così ieri, quando Tremonti si è trovato oltre Tevere allo stesso tavolo insieme a Gotti Tedeschi e il cardinale Bertone a parlare di crisi dei mercati finanziari in un simposio organizzato da Ior e Apsa sul tema "Paesi sviluppati e paesi emergenti". L'incontro era da tempo in calendario, anche se a porte chiuse, e davanti al ministro dell'Economia c'erano i più importanti prelati vaticani. Sarà stato per non presentarsi a mani vuote, ma per una volta Tremonti ha benedetto l'occasione derogando alla linea dei tagli draconiani inseriti nella legge di stabilità per il 2011. Il ministro dell'Economia da qualche giorno era bersagliato da una raffica di articoli critici del quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, per i tagli in tabella alla scuola cattolica Il pressing dei vescovi si era fatto sentire anche in parlamento, dove 150 parlamentari di maggioranza e opposizione guidati dal PdL Gabriele Toccafondi chiedevano di restituire i fondi sottratti alle paritarie. la cifra non era da poco, perché all'appello mancavano oltre 200 milioni all'anno per il prossimo triennio. Il ministero dell'Economia aveva resistito e spiegato che ogni ministero poteva derogare ai tagli lineari rimodulando la spesa fra i vari capitoli a patto di mantenere invariato il saldo dei risparmi Se si voleva evitare il taglio alle scuole cattoliche, sarebbe bastato tagliare di più altrove e trasferire i fondi rL La soluzione però non era stata trovata. Così alla vigilia dell'incontro Vaticano il bel gesto è arrivato direttamente dal ministro dell'Economia: in un comunicato ha ufficializzato il reintegro dei 200 milioni per il 2011. E per le vie brevi ha fatto sapere ai parlamentari che ci penserà direttamente lui, utilizzando i fondi a disposizione del ministero dell'Economia. Un biglietto da visita importante prima di incontrare ieri il cardinale Bertone. Ma anche un segnale politico evidente lanciato in un momento non facilissimo per l'esecutivo: il governo c'è, e ha intenzione di tenere stretti i rapporti con i poteri che contano. Il caso Tremonti-Vaticano non è isolato. Anche il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, ha voluto lanciare un segnale-importante in direzione del Quirinale. Con i tagli del decreto estivo, erano infatti esaurite quasi tutte le risorse per finanziamenti a comitati celebrativi e ad edizioni nazionali. II "quasi" è pleonastico: non c'era più un euro a disposizione. Bondi ha chiesto perfino ai suoi dirigenti di tagliarsi i compensi e le spese di funzionamento delle commissioni pur di trovare i fondi per finanziarne almeno uno. La cifra non è rilevantissi ma, ma la scelta pesa: i 182 mila euro così r- cavati finiranno a un solo comitato, quello per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Camillo Benso conte di Cavour, visto- ha annotato lo stesso ministro- «10 stretto collegamento con la ricorrenza dei 150 anni dell'Unità di Italia» a cui tiene più di ogni altra cosa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Chiesa e Quirinale, i segnali di fumo lanciati dicono che il governo pensa ancora di superare le secche e restare in piedi. • IN COPPIA II ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi-. Fotogramma ***
Ma dai :rotfl: mi immagino la trollface del caro camillo all'altro mondo :asd:
ieri un carabiniere a Subiaco ha ucciso la figlia (poi sparato a un'altra figlia e poi s'è suicidato) perché secondo lui aveva messo le foto da botthana su Facebook.
fortunatamente non è stato un pakistano, altrimenti avrei dovuto sentire per una settimana le solite storie sui pakistani che vivono ancora nel medioevo :fag:
invece è stato un carabiniere, per cui quasi nessuno se n'è accorto.
link http://www.ilmessaggero.it/articolo....&sez=HOME_ROMA
Più che altro dalla ricostruzione sembra essere stato un raptus psicotico improvviso, più che un omicidio per preservare la virtù.
Una roba à là Franzoni, insomma
da quello che ho letto, a me sembra un raptus psicotico improvviso innescato da un problema di mentalità retrograda :boh2:
oddio, voleva ammazzare anche la sorellina, eh...
più che una questione di morale da parte sua mi sembra ci sia stata solo follia, tanto che poi, presumo rinsavendo, si è sparato in bocca
è assurdo in effetti, il tizio non era a posto...
http://www.corriere.it/cronache/10_n...4f02aabc.shtml
Voglio ricordare che Penati, il fantastico uomo simbolo dei DS lombardi, da anni caccia soldi al Leonka tramite l'associazione "mamme del leoncavallo" onlus.
Eeehh son sempre i soliti fascisti di merda che mettono in giro le voci che al Leo spacciano e si fanno.
( per non parlare di quanto sfruguglia la minchia la sinistra tutta quando un qualsiasi pirla pelato ubriaco fa a botte, ululati manco stessero calando le Waffen SS al gran completo dalle Alpi. qua che si dice di bello ? )
non credo ci sia qualcuno che vuole negare che nei centri sociali girino sostanze illegali (che peraltro girano in qualunque posto chiuso e con musica di notte).
Quelli almeno però non rompono il razzo a nessun altro, cioé, magari uno ogni tanto stira le zampe per aver troppo abusato e/o per sfiga, scelte sue... ripeto, sono cose che succedono in ogni locale notturno che si rispetti :fag:
non vanno in giro per strada a malmenare o accoltellare un passante occasionale pelato...