E la pronuncia che usano all'estero cmq :sisi:
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E la pronuncia che usano all'estero cmq :sisi:
Giuve :asd:
A parte che ha cambiato solo i reduci dall'europeo che ovviamente i 90 nelle gambe non ce li avevano, ma come si fa a paragonare la Supercoppa di Germania con il trofeo Moretti ? Non ti starai troppo immedesimando nella Caska post-apocalisse ? :lul:
Ora come ora io vedo questi 4 centrali a centrocampo: zanetti, poulsen, mimmo e marchisio.
Ekdall parte al 99%.
Per il resto, dipende da cosa faranno di tiago ed almiron :sisi:
Dovesse arrivare qualcuno, e dovesse rimanere uno di quei due, allora marchisio potrebbe pure andare in prestito.
In fondo, se si trova davanti zanetti, poulsen, mimmo e uno tra stancovic/xabi/aquilani, forse è anche una buona cosa che marchisio vada da qualche parte in cui può giocare :sisi:
Anche se per me può essere molto utile.
davvero non parliamone più tanto nn ne usciamo se vuoi non credermi ma in germania ha il prestigio del nostro trofeo tim, ossia un amichevole di lusso, nulla più ... e te lo dico da persona informata sul fatto, fidati che ci lavoro e ho seguito per giorni le dichiarazioni polemiche ecc che hanno anticipato questa coppa :sisi:
detto ciò, lo ripeto per la millesima volta, la juve mi ha fatto una buona impressione e il borussia è cmq una squadra discreta (ma nn è il borussia di anni fa che incontravamo in champion eh :D)
p.s. io ekdall lo terrei in squadra tutta la vita e quindi mi sa che lo danno via :asd:
Ah a propò...io al tim nn la manderei la squadra...dopo gli inciuci di tronchetto e co. :) lo darei d'ufficio all'inter...come lo scudetto del 2006. E nn manderei manco il milan...che se lo giochino da soli.
e io poi mi guardo dallo stadio l'inter che si allena da sola??
nono mandateli che domani voglio veder la juve che maciulla le milanesi :evil:
A questo punto io non farei direttamente il campionato, lo consegnerei all'Inter come squadra informata dei fatti :asd:, al Milan d'Ufficio la Coppa Uefa, alla Roma la Cempions ed alla Fiorentina ovviamente almeno 20 punti di penalizzazione.
Noi ce ne andiamo in Eccellenza accusati di alitosi mistica.
Cosi' sono tutti piu' felici.
Ranieri.... :perche:Citazione:
La sfida di Ranieri: "Juve, Inter e Milan per lo Scudetto"
Secondo il tecnico bianconero, la Vecchia Signora e le due milanesi sono le principali candidati al Tricolore.
http://images.alice.it/sg/sportuni/u...ri_2907089.jpg
Claudio Ranieri Fonte: Grazia Neri
Lo Scudetto 2008/2009 sarà un affare a tre tra Juventus, Inter e Milan: a sostenerlo è Claudio Ranieri, allenatore della Vecchia Signora, impegnata contro le due milanesi nel Trofeo Tim di Torino, primo importante confronto del calcio estivo tra alcune Big del campionato.
“All'Olimpico si sfideranno le tre pretendenti allo scudetto e le tre squadre più scudettate d'Italia”, ha dichiarato senza mezzi termini il tecnico bianconero, forte delle ottime impressioni destate dalla sua squadra nelle amichevoli internazionali contro Brondby e Borussia Dortmund.
“Ci teniamo a fare bella figura anche contro Milan e Inter, anche se in questa fase della preparazione è antipatico fare confronti con le altre squadre – ha aggiunto Ranieri, ricordando implicitamente come la Juventus sia più avanti nella preparazione rispetto alle rivali – Mischierò le carte per vedere insieme vecchi e nuovi giocatori: dobbiamo puntare ad amalgamarci il più in fretta possibile e quella di Torino è senza dubbio un'occasione importante".
Di sicuro, dagli esperimenti dell’allenatore bianconero saranno esclusi Cristiano Zanetti e Sergio Almiron: il primo si è procurato una contusione alla coscia destra nella recente amichevole contro il Borussia Dortmund mentre il secondo è impegnato in Argentina nel completamento di alcune formalità burocratiche legate al suo rinnovo del permesso di soggiorno in Italia, anche se su di lui continuano a circolare voci di una prossima cessione al Napoli.
la prognosi per zanetti è di tre giorni di stop, meglio così.
Ieri sera non sono l'unico ad aver alzato il gomito ecco un altro delirante articolo su napalm poulsen e Hannibal Trezeguet
basta alcool prima di scrivere gli articoli....Citazione:
Juventus: Trezeguet, si attende l'offerta
29.07.2008 07.18 di Appi . articolo letto 7119 volte
Fonte: di Alvise Cagnazzo per NESTI CHANNEL - carlonesti.it
Imbevute le mani in una bacinella, assai capiente, di olio di ricino, dopo aver arrotolato le maniche della camicia sino ai gomiti, riproponendo un cavilloso concetto di eleganza, tanto bramato sin dalle prime esposizioni nel ritiro di Pinzolo, da abbinare a quello, talvolta disprezzato, della praticità coatta, Claudio Ranieri non sembra disposto ad accettare inversioni di tendenza in un progetto, quello della rinascita bianconera, più che mai radicato nelle convinzioni del proprio allenatore. Pronto a cassare, senza pietà alcuna, ogni refolo di congiura, alimentando un regime dialettico capace di alternare, nel rispetto delle situazioni, come una pedissequa litania, strategie di lotta e di governo. Così, in attesa di sistemare in un locale ben areato le milionarie "zavorre" Almiron e Tiago, stitico nell'umore quanto nel rendimento, le attenzioni dell'intransigente Ranieri sembrerebbero concentrate nella "gestione", ragionata, dei quattro attaccanti a disposizione.
Suscettibili come un branco di signore alle quali viene chiesta l'età, meno coesi, a livello tattico, di quanto lasciato intendere nel paio di settimane trascorse, fra zanzare e tafani, nel ritiro di Pinzolo, le punte a disposizione dell'allenatore bianconero sembrerebbero rappresentare la variabile in grado di correggere, o deformare, gli esiti di una stagione costellata da sin troppi mormorii. Teneri come una lastra di marmo, flessibili come acciaio, dolci come una borraccia colma di aceto, gli sbalzi umorali dell'ambiente hanno cosparso di isterico scetticismo l'arrivo di "Napalm" Poulsen, dimenticando con insospettabile fretta l'acquisto di Amauri, oltre che i ritorni, seppur onerosi, dei vari Giovinco, De Ceglie e Marchisio. La scelta di insistere su di un centrocampo assai aggressivo, quantomeno in linea teorica, non dovrebbe comunque solleticare in Ranieri la possibilità di adottare il 4-3-3 come modulo di riferimento. A conferma della volontà, peraltro conclamata, di inserire i neo acquisti nel collaudato 4-4-2, sacrificando due dei quattro centravanti a disposizione.
Considerata la titolarità a prescindere di Amauri, intoccabile "boa" di una Juventus rinnovata, che potrà finalmente usufruire di un bomber capace di prescindere dal lavoro della squadra, riuscendo ad inventare, e non solo concretizzare, le opportunità offensive, e la samaritana pazienza di Iaquinta, disposto ad accettare la panchina senza creare incidenti diplomatici, il cerchio degli esclusi sembrerebbe stringersi intorno ad "Hannibal" Trezeguet. Indispensabile a parole, quanto nei fatti preposto alla cessione, il centravanti di Rouen avrebbe ormai perso quell'alone di incedibilità, e di stima, mostrato dalla società nel corso degli ultimi anni. Appiattito, chissà poi per quale motivo, in un finale di stagione ombroso, forse anche a causa di un avvio di campionato arrembante, il peso politico di Trezeguet nella formazione bianconera ha di fatto subito un logico scadimento. Costruito sulle dichiarazioni, a vanvera, di inizio ritiro, nonché sulle telefonate, di lungo corso, con l'amico e confidente Henry sulla lunghezza delle ramblas nel centro della caotica Barcellona.
Utile ma non più indispensabile, anche in virtù della presenza di Del Piero, insostituibile come il vangelo nei cassetti degli alberghi, il futuro del bomber straniero più prolifico della ultracentenaria storia bianconera potrebbe di fatto risolversi in un divorzio consensuale, figlio di incomprensioni latenti. E di un rapporto, quasi decennale con la Juventus, fisiologicamente affetto da usura. Soprattutto per chi, superati i trent'anni, dotato di un animo latino più che francese, gradirebbe emigrare per aumentare il proprio cachet in attesa del buen ritiro, da consumare su qualche costa argentina. Con un'offerta di trenta milioni, o forse di venticinque, magari con l'aggiunta del polivalente Marquez, utilizzabile dal tecnico Ranieri in più ruoli, le ipotesi di cessione si tramuterebbero in realtà, ed il cielo sopra Torino diverrebbe meno celeste, o forse più azzurro. Perché, in quel caso, non ci sarebbero davvero più ostacoli economici per arrivare ad Aquilani…
questo qui mi sa che ci toccaCitazione:
29/7/2008 (6:49) - RETROSCENA
E per Stankovic l'esame Olimpico
Dejan Stankovic, 29 anni
+ Ranieri, ricordi Josè? "Stavolta raccolgo io"
+ Mourinho: "Al posto della Juveavrei paura"
La Juve aspetta di vedere come sarà accolto dai tifosi
LAURA BANDINELLI
Per raggiungere quell’equilibrio che Mourinho ritiene indispensabile per la riuscita del suo lavoro basterebbe che Inter e Milan tornassero a fare affari di mercato. Gli armadietti dello spogliatoio di Appiano Gentile, infatti, sono stracolmi di scarpette da calcio di attaccanti, a Milanello, invece, si sta addirittura pensando di chiedere ad Ambrosini di spostarsi qualche metro più avanti. La realtà dell’Inter è opposta a quella del Milan. Mourinho deve per forza liberarsi di almeno due elementi, uno in attacco e un altro a centrocampo. E se alla fine arrivasse Quaresma se ne aggiungerebbe un altro. Ancelotti, fra infortuni dell’ultim’ora e giocatori impegnati nelle Olimpiadi (leggi Ronaldinho e Pato), deve già fronteggiare un’emergenza. Stasera l’allenatore rossonero avrà a disposizione soltanto Kakà, Seedorf e Paloschi, mentre Mourinho dovrà riuscire nell’impresa di farli giocare tutti: Adriano, Suazo, Crespo e Balotelli. In attesa che rientri Cruz e pure Ibrahimovic ancora alle prese con il problema al ginocchio. La compilazione della lista Champions si preannuncia complicata, al momento i candidati a restare fuori sarebbero Suazo, Pelè, Dacourt, Jimenez e uno fra Adriano e Crespo.
Non a caso ieri Lele Oriali ha parlato di «partenze dolorose», pare infatti che nessuno voglia andarsene dall’Inter e quindi non sarà facile intavolare trattative di mercato. Suazo e Pelè sono in vendita, così come Dacourt e Stankovic. Quest’ultimo con l’arrivo di Muntari ha visto ridursi ancora di più lo spazio e quindi può riaprirsi la pista bianconera. Il faccia a faccia di questa sera è atteso con impazienza dai dirigenti torinesi per valutare come il serbo verrà accolto dalla tifoseria: la Juve non lo ha mai perso di vista e c’è chi continua a spingere per un suo arrivo, magari con i saldi di fine agosto e dopo aver superato il preliminare di Champions. Mourinho fino a qualche giorno fa era contrario alla sua cessione, ma viste le difficoltà incontrate per vendere Suazo e Pelè non si può escludere nulla. L’operazione Quaresma, peraltro, è soltanto congelata: se Branca riuscirà a far cassa sfoltendo la rosa di due elementi, il discorso potrebbe riaprirsi.
Il Milan, invece, ha praticamente chiuso il suo mercato. L’emergenza in attacco non comporterà cambiamenti nelle strategie societarie. La cessione di Paloschi al Torino avverrà soltanto quando si conosceranno le reali condizioni di Borriello, alle prese con un problema al menisco esterno del ginocchio destro, mentre non preoccupa Inzaghi che continua ad avere una serie di guai muscolari. L’ipotesi Shevchenko resta difficile da realizzare, a meno che Abramovich non sia disposto a cederlo gratis. Durante il torneo che i rossoneri giocheranno a Mosca contro il Chelsea potrebbe essere effettuato un nuovo sondaggio, ma Ancelotti non spinge per avere un nuovo elemento e anche ieri è apparso ottimista: «Buffon ha ragione, se tutti i miei giocatori si esprimono al meglio siamo i favoriti per lo scudetto».
Mou guarda che se vuoi tiago te lo regaliamo, anzi un bello scambio per stankowc ?Citazione:
Ranieri, ricordi Josè?
"Stavolta raccolgo io"
Claudio Ranieri, 56 anni
+ Ranieri, ricordi Josè? "Stavolta raccolgo io"
+ Mourinho: "Al posto della Juveavrei paura"
SCRIVI Il forum dei tifosi bianconeri
La staffetta al Chelsea è ancora una ferita aperta
JACOPO D'ORSI
TORINO
Finalmente ce l’ha di fronte. Claudio Ranieri aspettava da tempo Josè Mourinho, adesso può partire il regolamento di conti. Finora li abbiamo visti solo uno dietro l'altro (quando il portoghese era l'uomo ombra di «Dead man walking», prima di sostituirlo al Chelsea), quindi uno dopo l'altro (a Stamford Bridge), poi uno prima dell'altro (nella nuova avventura italiana). Una vita passata a inseguirsi e finalmente c'è un appuntamento, pazienza che arrivi in un martedì sera di fine luglio per il Trofeo Tim e non a Gelsenkirchen, 26 maggio 2004, per la finale di Champions.
Quella sera, la notte in cui Mourinho divenne Mourinho in sella al Porto campione d'Europa (3-0 al Monaco, fuga plateale negli spogliatoi senza festeggiare, come da manuale del personaggio), avrebbe potuto (e dovuto) esserci anche Ranieri. Ma qualcosa andò storto nella semifinale buttata via due volte contro i francesi allenati da Deschamps, che poi gli avrebbe fatto da apripista nell’avventura della Juve post Calciopoli. Italiano d'esportazione, Ranieri si era rifatto una vita al Valencia prima di mettersi al volante del Chelsea, la fuoriserie con cui Abramovich era partito alla conquista del mondo. Sbandò nel Principato (da 1-1 a 1-3 nel finale, in 11 contro 10), e pure nel ritorno a Londra, 2-2 dal 2-0 iniziale. Il boss non gliela perdonò. Nel caricatore aveva già Mourinho: bastò premere il grilletto.
È da allora che Ranieri insegue Josè e una vittoria importante che faccia compagnia alle due coppe (d’Italia e di Spagna) e ad altrettante supercoppe (d’Italia e d’Europa) messe in bacheca ai tempi di Fiorentina e Valencia. «Io preparo il terreno, chi arriva dopo raccoglie: ora, alla Juve, spero tocchi a me, raccogliere» spiegò qualche tempo fa, dopo aver smesso di inseguire altri due fantasmi, Cuper e Benitez, che arrivarono dopo di lui a Valencia e, sì, qualcosina vinsero.
Togliersi dalla testa Mourinho è più complicato, ora che l’ingombrante portoghese è anche il suo primo avversario sulla via dello scudetto. Ranieri non ha mai digerito la cacciata dal Chelsea, sapendo di essere stato defenestrato all’alba di un ciclo vincente. Troppo semplice, a quel punto, diventare «Special One»: avrebbe potuto provarci anche lui, e magari per gli inglesi non sarebbe rimasto solo «the tinckerman», l’assemblatore, come lo chiamavano per l’abitudine di cambiare spesso la formazione. Da Valencia, da casa e infine da Parma gli è toccato invece di vedere Mourinho dominare due volte la Premier e vincere tutto il possibile. Tranne una cosa: la Champions. L’ossessione del capo, lui lo sapeva bene. Ecco perché, maggio 2007, si tolse uno sfizio e avvisò il collega dopo il ko in semifinale col Liverpool: «Occhio Josè, rischi il posto: Abramovich vuole quella coppa, so come ragiona e l’ho provato sulla mia pelle». Qualche mese e Mourinho era a casa. Ranieri conosce i suoi polli.
Anche il portoghese. Che non risparmia frecciate a nessuno, figuriamoci a chi sminuisce le sue imprese spiegandole solo con la carta di credito del padrone. Dopo il primo raccolto a Londra, sparò: «Il club ha speso tanto? Sì, ma per giocatori voluti da chi c’era prima di me, come Veron, Geremi e Crespo, che ora non riusciamo a vendere». Tiè. La scorsa primavera, l’ultima provocazione con la lezione su Tiago, finito ai margini nella Juve: «Non capisco perché non giochi, è più forte di Sissoko e Zanetti. Basta metterlo mediano laterale in un centrocampo a tre». E Ranieri? Ha incassato da signore («Mourinho è un grande, darà tanto al nostro campionato»), ma da stasera vorrebbe restituire.
ecci l'intervista di ieri
Citazione:
Mourinho: "Al posto della Juve
avrei paura: se perde non è normale"
José Mourinho, 45 anni
+ E per Stankovic l'esame Olimpico
+ Ranieri, ricordi Josè? "Stavolta raccolgo io"
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«Loro più avanti, per noi un allenamento»
LAURA BANDINELLI
MILANO
Mourinho, lei è stato spesso accostato al Mago Helenio Herrera che diceva che Milan e Juventus non esistevano: la pensa come lui?
«Per me esistono, ma non se c’è in ballo il Trofeo Tim perché giocheremo solo 45 minuti e questo per me non è calcio. Giocheremo con loro, non contro di loro. E andrà benissimo allenarsi con la Juventus, una squadra che ha iniziato la preparazione da quasi un mese e aspetta di giocare il preliminare di Champions League e sarà bello anche affrontare il Milan che è nella nostra stessa situazione».
La Juventus vista contro il Borussia Dortmund ha raccolto applausi, non teme una figuraccia?
«Non ho paura. Sono loro che devono averla, perché sarebbe assolutamente normale se in questo momento della preparazione la Juventus battesse l’Inter, non il contrario. Per la Juve una sconfitta sarebbe difficile da accettare: noi lavoriamo da dieci giorni, loro da un mese. La Juventus in questo momento ha bisogno di fiducia».
Lo ammetta, nelle prime due amichevoli si è vista un’Inter imballata.
«Non conosco nessun giocatore che possa giocare un calcio di super qualità senza glicogeno nei muscoli. In questo momento le gambe dei miei giocatori sono assolutamente stanche. In ogni caso sono contento di come giocano, per me è importante vedere come tengono le posizioni in campo, le idee di gioco, la cooperazione tra i reparti e l’occupazione degli spazi. Non dobbiamo dimenticare che dovremo giocare la prima vera partita tra un mese, per quel giorno la situazione sarà completamente diversa».
Dopo dieci giorni di lavoro all’Inter che bilancio si sente di fare?
«Non mi è piaciuto iniziare il lavoro senza Cordoba, Samuel e Chivu. Ora abbiamo a disposizione solo Materazzi, Rivas e Burdisso che tra l’altro è squalificato per la prima gara di Champions League. Con loro non posso rischiare assolutamente nulla, se uno mi dice di avere un piccolo problema devo proteggerlo e preservarlo. Tutto il resto, invece, è stato positivo, a partire dall’organizzazione fantastica del ritiro. Tutto perfetto, senza nessuno sbaglio».
Con l’arrivo di Muntari considera effettivamente chiuso il mercato?
«Abbiamo una rosa di 27 giocatori e cinque adesso sarebbero fuori dalla lista Champions. Ho già parlato al gruppo di questo problema. È una situazione di cui devo essere responsabile perché quel giorno sarò io a comunicare gli esclusi. Dobbiamo arrivare a una conclusione, vorrei avere un organico di 25 uomini con solo tre elementi fuori dalla lista Champions. Questo è l’equilibrio del quale abbiamo bisogno. Anche in attacco siamo in troppi».
Sembra che Frank Lampard abbia rinnovato con il Chelsea. È deluso?
«Per me è importante che un giocatore faccia quello che lo rende più felice».
Il fatto che non arrivi Lampard e che non sia ancora arrivato Quaresma, complica i suoi piani rispetto alle previsioni?
«Ne parleremo il 31 agosto quando il mercato sarà chiuso».
Carlo Ancelotti ha dichiarato che vorrebbe assistere a qualche suo allenamento ad Appiano Gentile per osservare i suoi metodi di lavoro. È una richiesta che potrebbe esaudire?
«Se lui vuol venire ad Appiano ad assistere ad una giornata di allenamenti e a parlare con me, non ci sono problemi, così come se io volessi andare a Milanello. Ma se lui volesse restare da noi una settimana, o se io volessi mandare Andre Villa una settimana da loro, questo non si potrebbe fare. Comunque noi tecnici dovremmo trovare un momento per incontrarci, magari a fine stagione. Nessuno è l’Einstein del calcio».
Camus, ma non puoi mica postare 6 pagine di articoli tutti insieme :bua:
Stasera birrazza e salsicce :proud:
E vediamo di piazzargli qualche pera, che la frutta fa tanto bene :sisi:
Userete la tecnica segreta del "camaleonte solido"? :bua:
:sisi:
Tutti i nostri giocatori sono stati sottoposti a questo doppio trattamento:
http://images.wikia.com/bioshock/ima...flage_icon.jpg + http://images.wikia.com/bioshock/ima...Shell_icon.jpg
Vi stupiremo :sisi:
Stasera non posso seguire il trofeo, ma con la mente sarò con la squadra.
giuve :asd:
ma perchè giuve sarebbe uno sfottò? cioè, che origini ha?
va beh è cmq un nome storpiato
e come che al posto di milan dire Nilan o di kakà dire kakka :asd:
è come dire lazzie al posto di lazio...
e s'è sbloccato anche David, bene!
Si è mai bloccato ?