oggi c'è la prima prova dell'esame di stato, e c'è anche l'incazzatura del mercoledì
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ora, non sostengo che la popolazione non abbia interesse per la scienza e per la cultura scientifica. tutt'altro, i progetti di divulgazione sono sempre accolti con curiosità ed entusiasmo e quasi mai emerge una contrapposizione umanismo-scienza.
il problema è altrove: la tenia culturale di questo paese non sono gli ineducati, ma gli
intellettuali.
i "pensatori", i politici, i giornalisti, tutti dal primo all'ultimo (con qualche rara eccezione) propugnatori della tesi pseudocrociana per la quale la scienza e l'umanismo sarebbero in rapporto gerarchico, quando non antitetico.
perché non è ammissibile che un ingegnere, un fisico o un biologo abbiano acquisito coi loro studî "la capacità di pensare criticamente". sono dei cazzo di tecnici, non leggono mica tucidide, no?
come può un astronomo "raffigurarsi simpateticamente la categoria dell'altro"? non è mica un critico d'arte.
quand'è che ci libereremo da questo fardello, da questa tara maledetta?
un tempo avrei detto di aspettare il ricambio generazionale, quando la vecchia classe dirigente uscita dal classico si sarebbe spontaneamente esaurita per inedia numerica. ma ora che ho visto renzi colla sua lavagnetta del cazzo propugnare il "potenziamento dell'istruzione umanistica" (come se nei licei si facesse altro :rotfl:) mi è preso lo sconforto.
di più: è chiaro come lo stesso ministero dell'istruzione sia ben interessato alla continuazione di questa immonda sovrastruttura ideologica (perché lo pseudocrocianesimo imperante altro non è che una ideologia), tanto da propagandarla persino nelle tracce della maturità.
niente da fare, comandano loro