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Hatred | uno sparatutto horror
Basato su Unreal Engine 4, è uno sparatutto isometrico, In uscita nel 2015.
Prodotto da Destructive Creations, interpretiamo la parte del cattivo che senza moralità uccidera tutori dell'ordine e persone innocenti(con molta brutalità).
Il trailer:
http://youtu.be/odVLkr6g-hI
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Di solito non sono molto bisturbato dalla violenza e\o sono un moralizzatore.. ma qua si va abbastanza oltre. Piuttosto di cattivo gusto, direi.
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Alla fine è un gioco...bisogna saperlo prendere con filosofia:)
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Citazione:
Originariamente Scritto da
Leorgrium
Alla fine è un gioco...bisogna saperlo prendere con filosofia:)
Si ma c'è modo e modo, eh.
Io lo trovo parecchio inopportuno e palesemente fatto per cavalcare l'onda mediatica che ne uscirà.
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
il personaggio è praticamente quello di the darkness :|
si cmq abbastanza disturbante ma mi intriga. lo tengo d'occhio, vedremo :sisi:
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
ah finalmente l'erede di Postal :asd:
seguo seguo :sisi:
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
In effetti sembra l'erede del primo postal, con i dovuti accorgimenti moderni.
Di essere brutale lo è abbastanza, ma avrebbero potuto fare di peggio.
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Grazie Tim Fuckley per non aver capito un cazzo come al solito :asd:
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Che porcata. La vignetta farà ironia ma prende in pieno il punto. Gta v è violento ma è strumentale a veicolare un messaggio, parodia di alcuni comportamenti, situazioni, luoghi comuni della società, in particolare americana. Gta v non celebra la violenza, e anzi con trevor ci presenta un antieroe difficile da digerire, che volutamente crea dissonanza cognitiva con il giocatore che difficilmente riesce a comprendere e approvare i suoi comportamenti. Tanto che alla fine del gioco ti dà anche modo di risolverla. In generale il gioco è immerso in un atmosfera surreale, il fatto che la città stessa e i suoi abitanti siano parodie della realtà distacca fortemente il giocatore dai comportamenti che possono essere vissuti in maniera puramente comica e divertente.
Qui la violenza è senza motivo, l'esistenza stessa del gioco postula una celebrazione superficiale della stessa. Se mai mi piacesse una roba simile mi porrei qualche domanda sinceramente.
Paragonare questa roba a gta v significa non aver capito nulla di quest'ultimo.
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Per me sono una marea di cazzate... che uccidi per il gusto di farlo o perché fai il delinquente/mafioso non cambia niente sempre uccidi.... le motivazioni sono solo delle paraculate.
Preferisco molto di più un gioco come hatred almeno ha l'onestà di non prenderti per il culo
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Beh c'e' da dire che in gta uccidere gente a caso (non "nemici" o "boss") ovvero andare in giro per la citta' e sparare ai civili/fare come in carmageddon e' una liberta' che viene lasciata all'individuo che lo gioca.
In hatred uccidere gente a caso e' lo scopo stesso del gioco. Ce n'e' di differenza, non e' questione di coerenza. E' questione di priorita'.
Hatred andrebbe paragonato a carmageddon, non a gta. L'obbiettivo di gta non e' sterminare tutto cio' che si muove su schermo.
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
E neanche in carmageddon. Ci hai GIOCATO a carmageddon?
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
si ma ero un pupo, e quello che ricordo e' che mi piaceva investire la gente a caso :asd:
Quindi giocato si, GIOCATO mai.
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
Che porcata. La vignetta farà ironia ma prende in pieno il punto. Gta v è violento ma è strumentale a veicolare un messaggio, parodia di alcuni comportamenti, situazioni, luoghi comuni della società, in particolare americana. Gta v non celebra la violenza, e anzi con trevor ci presenta un antieroe difficile da digerire, che volutamente crea dissonanza cognitiva con il giocatore che difficilmente riesce a comprendere e approvare i suoi comportamenti. Tanto che alla fine del gioco ti dà anche modo di risolverla. In generale il gioco è immerso in un atmosfera surreale, il fatto che la città stessa e i suoi abitanti siano parodie della realtà distacca fortemente il giocatore dai comportamenti che possono essere vissuti in maniera puramente comica e divertente.
Qui la violenza è senza motivo, l'esistenza stessa del gioco postula una celebrazione superficiale della stessa. Se mai mi piacesse una roba simile mi porrei qualche domanda sinceramente.
Paragonare questa roba a gta v significa non aver capito nulla di quest'ultimo.
Ben argomentato, ma non sono assolutamente d'accordo.
Per me le differenze stanno nell'abissale differenza di profondità di gameplay e complessità delle possibilità, per il resto siamo sullo stesso livello (e non è una critica negativa): sono videogiochi.
Sicuramente in GTA c'è ironia, parodia etc, ma veicolare un messaggio ecco, quello da fan dell'intera serie non ce l'ho mai visto. Allo stesso modo può non avere minore profondità contenutistica o un messaggio "inferiore" un gioco di un tizio che impazzisce, sente le vocine e ammazza tutti. Se vogliamo vederci un messaggio (che io non ci vedo), è più forte e più attuale in questo secondo caso.
Nello specifico, Postal era "bello" proprio per questo: su un gioco tutto "disegnato a mano" (chi se lo ricorda capirà cosa intendo) si svolgevano scenari apocalittici e raccapriccianti, il tutto all'interno di un contenitore dal gameplay lineare quanto coinvolgente. In realtà fu censurato e prima dell'uscita gli affibbiarono una pseudo-trama ("tutti gli abitanti della città sono posseduti da demoni malvagi"), tolsero le fatality e rimossero alcune delle frasi più "forti" degli agonizzanti (non ci vedo! Non mi sento più le gambe! etc) e rimase un pochino svuotato, ma sicuramente di fortissimo impatto emotivo e dal "messaggio" fortissimo (vedi ieri, Canada...).
GTA è il regno del cazzeggio, il capolavoro dell'immersività, la rappresentazione di storie assolutamente surreali (in ogni gta parti da mezza sega e diventi l'imperatore del mondo del crimine) inscenate in contesti iper realistici. Forse è proprio questo contrasto che ne ha decretato il successo o, più probabilmente, perchè è ganzissimo. Ma da qui a vederci un messaggio secondo me ce ne corre.
La vignetta, iperbolica ed estremizzata, secondo me è azzeccatissima :)
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
E' un gioco, prendetelo come tale. Se vi disturba, avete l'immenso potere di non comprarlo. Più semplice di così.
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Gioco interessante. L'unica cosa che temo è l'effetto Postal: è difficile mantenere l'interesse del giocatore quando non c'è altro scopo se non massacrare indiscriminatamente, e dare degli scopi a uno che "today I kill, today I die" la vedo difficile :uhm:
Citazione:
Originariamente Scritto da
(S)Tarato
Di solito non sono molto bisturbato
Fammi capire, la bisturbazione sarebbe la masturbazione a due mani? :uhm:
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
Qui la violenza è senza motivo, l'esistenza stessa del gioco postula una celebrazione superficiale della stessa.
E chi se ne frega? Mica deve avere tutto una morale, son poligoni e pixel, se è divertente tanto basta.
Citazione:
Se mai mi piacesse una roba simile mi porrei qualche domanda sinceramente.
Quindi ci sarebbe da farsi queste domande anche se a uno piace Carmageddon, o i primi GTA con visuale dall'alto che non avevano nessuna delle storie con morale che hanno aggiunto a quelli dopo? O uno degli innumerevoli giochi flash venuti fuori nel corso degli anni, meno conosciuti ai più, in cui la violenza fine a se stessa la fa da padrona?
Te li ricordi quei discorsi dei media di un decennio fa, che implicavano che chiunque giocasse ai giochi violenti fosse un disadattato a due passi dal diventare un serial killer? In cosa sono diversi dal tuo, in cui dici che se ci piace Hatred allora in noi c'è qualcosa che non va?
Vieni giù dal trono del moralizzatore, carica qualche gioco caciarone e mietitrebbia un supermercato pieno di gente, vedrai che ti sentirai più rilassato :sisi:
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Ok mi sono fatto qualche domanda.
Ora aspetto il gioco :sisi:
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Citazione:
Originariamente Scritto da
Rogozin
Ben argomentato, ma non sono assolutamente d'accordo.
Per me le differenze stanno nell'abissale differenza di profondità di gameplay e complessità delle possibilità, per il resto siamo sullo stesso livello (e non è una critica negativa): sono videogiochi.
Sicuramente in GTA c'è ironia, parodia etc, ma veicolare un messaggio ecco, quello da fan dell'intera serie non ce l'ho mai visto. Allo stesso modo può non avere minore profondità contenutistica o un messaggio "inferiore" un gioco di un tizio che impazzisce, sente le vocine e ammazza tutti. Se vogliamo vederci un messaggio (che io non ci vedo), è più forte e più attuale in questo secondo caso.
Nello specifico, Postal era "bello" proprio per questo: su un gioco tutto "disegnato a mano" (chi se lo ricorda capirà cosa intendo) si svolgevano scenari apocalittici e raccapriccianti, il tutto all'interno di un contenitore dal gameplay lineare quanto coinvolgente. In realtà fu censurato e prima dell'uscita gli affibbiarono una pseudo-trama ("tutti gli abitanti della città sono posseduti da demoni malvagi"), tolsero le fatality e rimossero alcune delle frasi più "forti" degli agonizzanti (non ci vedo! Non mi sento più le gambe! etc) e rimase un pochino svuotato, ma sicuramente di fortissimo impatto emotivo e dal "messaggio" fortissimo (vedi ieri, Canada...).
GTA è il regno del cazzeggio, il capolavoro dell'immersività, la rappresentazione di storie assolutamente surreali (in ogni gta parti da mezza sega e diventi l'imperatore del mondo del crimine) inscenate in contesti iper realistici. Forse è proprio questo contrasto che ne ha decretato il successo o, più probabilmente, perchè è ganzissimo. Ma da qui a vederci un messaggio secondo me ce ne corre.
La vignetta, iperbolica ed estremizzata, secondo me è azzeccatissima :)
COme puoi definire gta v iper realistico? Ma da life invader agli hipster, alle popstar viziate che fanno parodia di quelle reali, all'istruttore di yoga, lo psicologo, etc è tutto volutamente un luogo comune paradossale.
Ma anche le frasi che dicono gli stessi PG che popolano la città, quello che si dicono al telefono, come si comportano se li infastidisci, o quando passi con una bella auto, è evidente che sei in un mondo finto, volutamente superficiale all'esagerazione.
Citazione:
In cosa sono diversi dal tuo, in cui dici che se ci piace Hatred allora in noi c'è qualcosa che non va?
I media si accanivano sui videogiochi perchè ne davano una lettura superficiale, sembrava violenza spalmata a caso su giochi ripetitivi e senza trama, visti da fuori erano inquietanti.
Oggi è un mercato da 100 mld di dollari, gioca il 50% della popolazione usa, fanno recensioni anche sulle maggiori testate giornalistiche americane da forbes al new york times, quindi l'atteggiamento è molto meno superficiale.
Il punto è che questo gioco incarna quello stereotipo alla perfezione, violenza totalmente gratuita e nosense, motivata da pure volontà di massacro e sinceramente il fatto che sia roba che può piacere a qualcuno mi preoccupa e non poco, non tanto perchè si tratti di violenza che poi può essere espressa nella realtà, ma perchè basata puramente su sentimenti asociali e misantropi. Secondo me per apprezzare roba simile uno non può essere perfettamente equilibrato, mancare dell'empatia, apprezzare le urla di dolore e terrore di persone normali o comunque anche solo rimanere impassibili...
Si è sempre detto che il problema non erano i videogiochi, ma la testa e il disagio che viveano alcune persone, che li portava a vivere in maniera sbagliata il videogioco, e su questo concordo, il punto è che non c'è modo di viverlo correttamente questo hatred, è puro massacro di altri esseri umani.
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
COme puoi definire gta v iper realistico?
Non l'ho fatto :)
Ho scritto:
Citazione:
GTA è il regno del cazzeggio, il capolavoro dell'immersività, la rappresentazione di storie assolutamente surreali (in ogni gta parti da mezza sega e diventi l'imperatore del mondo del crimine) inscenate in contesti iper realistici
laddove per contesto, pensavo di averlo reso ma evidentemente mi sono espresso lacunosamente, sottintendevo "contesto urbano, ambientazione, scenografia" etc.
Poi si può argomentare di sottigliezze, ma secondo me ci puoi mettere la principessa da salvare e gli orchi da ammazzare così come interpretare un criminale che "tifenta patrone ti monto", ma penso che il messaggio (o assenza dello stesso) rimanga il medesimo: divertirsi sparando in giro e nel frattempo facendosi qualche risata cogliendo riferimenti intelligenti e ironici. E guarda che non penso che sia una cosa necessariamente negativa eh!
Così come non penso che i videogiochi per se non possano veicolare, in astratto, messaggi (anzi, è pieno di esempi opposti a mio parere).
Semplicemente non vedo, al di là della trama e del gameplay, differenza fra uno che impazzisce e ammazza tutti e uno che lo fa scientificamente e con programmazione. Ritengo anzi il primo caso drammaticamente più tragico e attuale.
Sempre se ci puntassero la pistola alla testa (appunto) chiedendoci un paragone del genere, che in situazioni normali non mi verrebbe nemmeno in mente :)
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Ma appunto in gta è il contesto parodistico, anche dal punto di vista scenografico (vinewood o in gta 4 la statue of happiness) per non parlare di quanto già detto della popolazione generica (che fa parte della scenografia).
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Secondo me dovreste farvi meno seghe mentali e giudicare un gioco per il fatto che sia divertente o meno
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Re: Hatred | uno sparatutto horror
Citazione:
Originariamente Scritto da
granturchese
Secondo me dovreste farvi meno seghe mentali e giudicare un gioco per il fatto che sia divertente o meno
Che è la banale premessa che sottintendiamo tutti, talmente ovvia che - appunto - non menzioniamo.