Qualcuno conosce questo tipo di servizio?
http://www.leverduredelmioorto.it/
Visualizzazione Stampabile
Qualcuno conosce questo tipo di servizio?
http://www.leverduredelmioorto.it/
Onestamente no... :uhm:
Se ho capito bene gli dici cosa coltivare, loro lo fanno e poi ti spediscono la roBBa? Geniale, direi... :asd:
No, dico sul serio... Però bisogna vedere in termini di costi/qualità/tempi... Non ho avuto tempo di leggere tutto...
Fa molto PEPPE CRILLO... :asd:
anche perchè il concetto qualita' è molto soggettivo quando si parla di ortofrutta, il mio ad esempio è tarato molto verso l'alto, e non penso che possano anche solo lontanamente raggiungere la qualita' dei pomodori siciliani di pachino (datterini e merinda su tutti), o dei meloni di sermide, o delle cocomere emiliane-mantovane, o delle zucche sempre emiliane...per non dire alcune qualita' di patate.
per dirvi, io prendo un'uva moscata rosada, che viene dal cile, e che è considerata l'uva piu' buona del mondo (e lo è, è afrodisiaca quasi dal tanto che è buona) , costa come dei diamanti, non penso che "orto online" me la possa produrre.
mi pare piu' un'idea per quelle famiglie molto numerose e con poche pretese di qualita'.
impariamo a sostenere anche i fruttivendoli, altro che questi siti...il fruttivendolo di qualita' sta' scomparendo, e la gente soprattutto giovane sta' tarando il proprio palato sulla roba che ci viene propinata dai supermercati, non sempre all'altezza e ultimamente anche abbastanza cara.
so' di gente che prende le fragole all'esselunga, per dirne una, e poi ti viene a dire "quest'anno le fragole non sapevano di niente"...io le prendo dal fruttivendolo ed invece le ho trovate le piu' buone mangiate in vita mia.
e se sono care, ne prendo meno, meglio poche ma buone che tante ma dal gusto neutro.
questione di gusti. Chi soldi non ce li ha preferisce tante ma meno buone.
sfido chiunque a mangiare frutta e verdura in quantita' e poco buona...cioe' la voglia ti passa proprio subito, non sono cioccolata di alta o bassa qualita', che cmq ha un alto grado di zucchero ed è cmq gradevole al palato.
frutta buona ,e cara, vuol dire frutta molto dolce, e quindi buona, e quindi che ti invoglia a mangiarne di piu'.
se hai una famiglia numerosa e povera, sono d'accordo ovviamente, si tratta di sopravvivenza.
è il concetto cmq che è sbagliato, ecco perche' i bambini odierni fanno tanta fatica a mangiare la frutta, perche' le mamme gliela comprano che fa' cagare.
è un po' il concetto dei vini, in italia ormai tutti son diventati super intenditori di vino, perche' è un prodotto affascinante , carismatico, buono, e diciamocelo, fa' figo.
ma purtroppo quasi tutti sono super ignoranti di frutta e verdura,non fa' figo conoscerla, non la ordini al ristorante di fronte agli amici e non ti bei spiegando come è stata coltivata, dove e' stata prodotta, quali proprieta' ha, etc etc ...e non è proprio il massimo considerando che siamo uno dei paesi agricoli piu' importanti al mondo.
siamo grassi, siamo tutti grassi, mangiamo male e poi facciamo la palestra per smaltire, i soldi che risparmiamo in ortofrutta di qualita' li spendiamo in palestra/integratori.
va la'..
I tempi sono abbastanza brevi, dovrebbe essere qualcosa tipo una cassetta da 3-4 chili (dipende poi dalle dimensioni a cui ti abboni) ogni settimana, decidi tu cosa metterci.
La qualità non saprei...però è coltivazione biologica, sicuramente è meglio della maggior parte delle coltivazioni industriali.
Il concetto di orto online (questo sito che ho postato non è l'unico) è di ricevere:
1) frutta di stagione e coltivata biologicamente, quindi è sicuramente di qualità superiore a quella del supermercato, ci puoi scommettere.
2) prodotti a km 0, ergo niente uva moscata rosada che si fa mille mila chilometri per venire fino a qui. Sarà anche la più buona del mondo, ma quanto costa in termini ambientali portare la frutta a spasso per il mondo, quando potresti benissimo mangiarti la tua?
A me questa dell'orto online mi sembra una buona iniziativa per sostenere direttamente i coltivatori, bypassando gli intermediari.
Non fosse che il prodotto tende a deperire in tempi record, cosa che si dimentica molto facilmente.
Soprattutto le insalate a volte è questione di 24/48 ore.
Puo' essere una soluzione integrata , ma non sostitutiva di supermercati o fruttivendoli, imho.
orto mio ! :asd: A me attira non poco. Qualcuno lo ha provato ?
Ma che dici.
L'insalata di orto comincia a macchiarsi dopo 5-6 giorni dal momento in cui l'hai lavata e curata così come tutti i prodotti realmente genuini , mica come la merda idroponica dell'Iper
(Prendo sempre l'insalata come campione perchè è la prima roba che va a male)
ma che dici tu.
Ho scritto "a volte".
Si parla di biologico se non erro, e le insalate biologiche tenere durano poco poco.
Ci sono insalate delicatissime tipo songino, spinacini teneri, pasqualina, misticanza, rucola selvatica, che non durano praticamente una sega.
Poi, tu prova a lavare una lattuga quercia classica, anche presa dal fruttivendolo, e mi dici se deperisce dopo 6 giorni, nei tuoi sogni lol...dopo 2 giorni hai gia' le foglie esterne, quelle piu' delicate, che si macchiano.
Vedete che ve ne intendete veramente poco di verdura, tendete molto a generalizzare, quando "insalata da orto" ad esempio che vuol dire?
Non so , è come dire "auto da officina" , un po' generico mi sa :)
L'insalata, una volta pulita e lavata, non si mantiene 5-6 giorni... si mantiene massimo 2 giorni.
Se volete fare del bene al contadino, comprate da loro il giorno del mercato orto-frutticolo. O dalla vendita diretta. Invece sconsiglio i negozi di frutta e verdura, ladrocinio allo stato puro.
Ti sbagli , insalata raccolta da 12 ore , curata dopo 24 (di orto privato) perfetta al 4 giorno e mangiabile (secondo i miei personali canoni) i due successivi.
Faccio molta attenzione a queste cose perchè se le foglie fossero giusto un micro opache non le mangerei , anche una macchietta di 0.5 mm di diametro mi farebbe cestinare la foglia. Se lavo l'insalata oggi , domani la ricontrollo foglia a foglia e butto via quelle che presentano la più lieve ammaccatura.
Quella che dici tu è l'insalata della grande distribuzione.
So che può sembrarti assurdo ma quella da due giorni non sarebbe la normalità. O meglio ci si è talmente abituati che parrebbe ragionevole e invece non lo è affatto.
l'uva moscada rosada che viene dal Cile :asd:
Ma per favore...
non per far polemica, ma almeno dicci che tipo di insalata è, perche' ha tempi di durata molto differente per qualita' , tipologia e ovviamente stagione.
Generico e poco approfondito questo commento.
Se tu sapessi i costi di gestione di un'ortofrutta cambieresti opinione , credimi.
Mi sembra che sul discorso KM0 non hai ancora espresso il tuo parere... :caffe:
Per quanto mi riguarda blinderei prodotti come latte, acqua, frutta e verdura in modo che non possano uscire dalla regione di produzione, a meno di gravi carenze o forti impatti sui produttori.
A me di bere il latte Granarolo o l'acqua di Messner che hanno fatto centinaia di km su gomma ( con tutti i conseguenti costi di trasporto e stoccaggio ) fottesega.
Banalissima lattuga.
L'insalatina invece al 5 giorno diventa fiappa ma ha sempre battuto quella del despar (c'è da dire che la data di raccolta è spesso un mistero e anche la conservazione influirà notevolmente)
In generale al terzo giorno arrivano tutte , per i miei schizzinosi canoni.
Pensa che non mangio frutta perchè nutro seri dubbi sull'igiene di chi li ha raccolti. (per la verdura invece basta eliminare lo strato esterno)
Insomma, ho concluso che sul forum (quasi) nessuno capisce una sega in ambito food :asd:
ma ora dicci la VERITA' :asd: cosa ne sai dell'uva cilena?
Quella sotto grappa è rinomata ed ottima :asd: idem la sultanina, tra le migliori in circolazione. La moscata rosada o roba simile boh, sinceramente non conosco...ma intendi che è di vitigno moscato? Se sì, perchè andare fin lì e non prenderla dove è "nata" cioè nel mediterraneo? :look:
Io ci lavoro a 50 metri. Da quello di Ostiense a Roma, però :asd:
Occhio, eh.
Ci sono tanti contadini che ti vendono roba genuina ma che magari coltivano su terreni inquinati, o che usano acqua proveniente da pozzi chiusi per inquinamento delle falde. Qui - in Campania - di esempi del genere ne abbiamo in abbondanza nella zona del casertano e del giuglianese, e pure tu che mi sembra sia lombardo non dovresti andarci tanto a cuor leggero. Se non si conosce il contadino e il terreno sul quale coltiva, meglio lasciar perdere e rivolgersi al mercato: almeno la merce che entra lì ogni tanto è controllata.
Comunque son d'accordo sul discorso di lambro, ci sono prodotti ortofrutticoli che non possono che provenire da lontano, anche all'interno dello stesso Paese, un esempio classico sono i pomodori e le mele, a meno che non si faccia attenzione al tipo di prodotto (e alla sua qualità) in relazione al consumo che se ne intende fare.
In stagione, ad esempio, sono golosissimo di mele Annurche, che vengono coltivate dalle mie parti, mentre fuori stagione prediligo assolutamente le mele Golden della Val Venosta.
Quest'idea di hendor però è interessante: se l'orto è di tipo biologico significa che si ha la sicurezza di avere prodotti di qualità verificata vicino casa, e in contesti urbani questo non è banale imho.
Per quanto riguarda il latte, per quanto ne sappia la produzione e la distribuzione sono già su scala regionale. Anche i grandi marchi come il succitato Granarolo, infatti, adoperano allevamenti il più vicino possibile al consumatore.
Biologico non è indice di qualità, anzi talvolta è il contrario; non so bene quale sia, da parte vostra, la concezione di agricoltura biologica. Senza contare che, dei siti di produzione con certificazione bio presenti in italia ed europa, nemmeno 1 su 100 lo è realmente :asd: è alla stregua di ottenere una iso 9001.
io sapevo che per potersi fregiare dell'sggettivo biologico occorreva rispettare determinati standard
Eh sì ma è una "certificazione" esterna :asd: il che significa che, ad esempio, io azienda X ingaggio e PAGO azienda Y perchè mi "guidi" attraverso l'iter di messa a norma, e la relativa certificazione la rilascia l'ente Z che, indovina un pò, tra le sue sotto-attività ha anche la guida alla certificazione (Y è una sottosezione di Z). In poche parole è una certificazione che si compra, e che viene rinnovata con un audit annuale vergognoso, talvolta nemmeno eseguito ma solo retribuito, dalla stessa azienda che lo ha rilasciato.
Spezzo èerò una lancia a favore di chi fa questi magheggi: tranne rare eccezioni, l'agricoltura bio non è economicamente sostenibile a meno di praticare prezzi vergognosamente alti (es. alcuni subfornitori di Eataly per farci capire, piccole aziende che adducendo genuinità et similia attuano un ricarico medio del 400-600%).
Purtroppo sono del settore :asd::chebotta:
Se sei del settore ne sai certamente più di me, ma immagino che ci sia azienda ed azienda.
Aziende che praticano il VERO biologico so che ce ne sono, bisogna saperle cercare e informarsi. Ovviamente i prezzi sono alti, ma in fondo si paga la qualità (e la salute).
Se sei del settore: conosci la Ecor? Se sì, com'è?
ma tornando al sito..non è un pò caro?
Gli auditor dell'ISO che vengono a controllare noi i controlli li fanno veramente e per politica aziendale abbiamo anche appena cambiato ente certificatore appunto per evitare di esser troppo "familiari" con i personaggi.
In prima certificazione questo mese siamo passati cum laude , giusto un paio di raccomandazioni.
Comunque meglio ISO che niente