andros ha scritto lun, 08 novembre 2004 alle 09:08
Citazione:
vittorio.75 ha scritto sab, 06 novembre 2004 alle 14:20
Il 29 ottobre 1998 un senatore aveva steso un testo per una legge sui videogiochi fortunatamente mai approvata.
Il testo completo lo si trova ancora in rete (
http://www.gdr2.org/archivio/info/legge/ index.htm) vi riporto solo il primo articolo fatto di 2 commi
ricordo che in legalese OVVERO significa OPPURE
Art. 1
1. Chiunque produca, importi o commercializzi sul territorio nazionale apparecchi e congegni elettronici ovvero supporti magnetici multimediali ed applicazioni software relative a giochi di abilita' ed intrattenimento che esibiscano tematiche di gioco consistenti in situazioni di violenza, ha l'obbligo di apporre sul prodotto o sulla confezione del prodotto posto in vendita una dicitura recante l'avvertenza che, per le immagini e le situazioni contenute, il gioco e' consigliato ad un pubblico adulto.
2. E' vietata la diffusione e la commercializzazione sul territorio nazionale dei prodotto di cui al comma 1 qualora prevedano giochi di abilità ed intrattenimento consistenti nella rappresentazione della commissione di fatti violenti previsti dalla legge come reato.
sul comma 1 non ho molto da ridire
sul comma 2 ho da ridere
anche saltare in testa ad animali è reato, ergo
non si salva nemmeno supermario
l'autoregolamentazione dei distributori/produttori è fatta meglio, peccato che nei grandi centri commerciali (quelli dove trovi giochi PC PS2 e X-box tutti mischiati) commessi e cassiere ne sanno meno dei clienti e non controllano chi compra cosa
per non parlare di genitori idioti che prendono a scatola chiusa quello che il bambino ha detto loro di prendere.
Ricordo perfettamente un idiota che si lamentava al mediaworld perché aveva preso DIABLO 2 per il figlio di 4 anni ed era un gioco troppo violento, il commesso è stato zitto io gli ho detto chiaramente che "PURE UN IDIOTA PUò VEDERE CHE DIETRO C'è SCRITTO CONSIGLIATO AI MAGGIORI DI 15 ANNI"
Ritengo interessante il commento alla proposta di legge da te evocata:
"GdR2 - il progetto di legge De Luca
Il commento di Luca C. Giuliano
La proposta di legge si commenta da se', non tanto per il primo comma dell'art. 1 che impone l'apposizione di un bollino che avverte il compratore che "per le immagini e le situazioni contenute, il gioco e' sconsigliabile per un pubblico adulto", quanto per il comma 2 che ne vieta la ommercializzazione quando all'interno del gioco vengono rappresentati "fatti violenti previsti dalla legge come reato".
Va da se' che quasi tutti i videogiochi e i giochi per computer rappresentano fatti violenti e quasi tutti i fatti violenti sono reati. Forse massacrare gli zombies non lo e', e nemmeno i draghi (l'estensore della legge si sara' posto il problema?), ma sicuramente lo e' l'omicidio di esseri umani (non vorremo mica metterci a distinguere tra buoni o cattivi, vero?).
E' evidente che l'allarme "sociale" sui videogiochi nasce da incoscienti che producono giochi come "Carmageddon", ma qui si esagera! Una legge di questo genere, se dovesse essere approvata, getterebbe sul lastrico un intero settore commerciale e creerebbe, di riflesso (anche se non sono compresi nel testo), qualche problema in tutti i giochi di simulazione e di ruolo, anche quelli non elettronici.
Ovviamente se un ragazzo ha dei problemi preesistenti, il videogioco violento li puo' far emergere, ma le ricerche internazionali su questo argomento sono comunque contraddittorie e non offrono alcun sostegno alla tesi colpevolista. Oltretutto gli argomenti dei "colpevolisti" si applicano altrettanto bene ai videogiochi, quanto alla fiction in genere: cinema e televisione.
E' solo un Disegno di Legge ma non e' da trascurare e da prendere sottogamba. L'incompetenza regna sovrana e su questi temi scatta spesso un "trasversalismo politico" che puo' portare a guasti insanabili. E' probabile che il sen. Athos De Luca (Gruppo Verdi) abbia alzato il tiro "sparando grosso" solo per ottenere il bollino rosso. Tuttavia il "moralismo", sotto tutte le bandiere, va combattuto per la liberta' di tutti, anche dei "moralisti" stessi."
Ora se l'estendiamo a qualsiasi forma di comunicazione: cinema, letteratura, teatro, televisione, radio etc., a quali conclusioni possiamo arrivare?
1) qualsiasi film ove si commette reato (pure i cartoni del buon Walt Disney) non sfuggirebbero, altro che Tarantino;
2) i promessi sposi dovrebbero essere ritirati dal commercio, non solo per via dell'Innominato;
3) l'Otello di Shakespeare, tanto per citare un opera teatrale conosciuta, non potrebbe essere rappresentata;
4) sceneggiati vari, ai miei tempi era seguitissimo "Il segno del comando" con Ugo Pagliai, sarebbero da non trasmettere;
5) stesso discorso del punto 4 per la radio.