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In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
In linea teorica un ateo è sicuro che Dio non esista, mentre l'agnostico dubita. Però mi sembra una specificazione inutile, perchè a livello pratico un ateo si comporta come un agnostico, almeno da quello che so. Non so se qualcuno può darmi lumi sull'argomento.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
L'ateo e l'agnostico hanno una cosa fondamentale in comune: non credono in dio.
La differenza secondo me è più psicologica che effettiva. Il non credente che vuole apparire più affabile con i credenti si definisce "agnostico", il non credente che ha il coraggio di definire sè stesso per quello che è si definisce "ateo". Ma sempre di non credenti si tratta.
Tanto più che la parola "ateo" ha ormai assunto (purtroppo) un significato spregiativo, un po' come la parola "relativista". Molti credenti pensano infatti che essere atei significhi negare aprioristicamente l'esistenza di dio: non è così.
L'ateo non è colui che crede nell'inesistenza di dio, è colui che NON crede nell'esistenza di dio.
La differenza è sostanziale, perchè fa dell'ateismo una posizione NON fideistica. Non vi è infatti bisogno avere fede nell'inesistenza degli elfi, per NON credere negli elfi.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
secondo me siamo tutti agnostici, tutti quanti. Agnostico viene dal greco e significa privazione della conoscenza: siccome nessuno sa con certezza se esiste qualcuno lassù che regge i fili al massimo possiamo fare congetture. I fedeli di varie religioni si basano su dei testoi che secondo loro dicono la verità, mentre gli altri, non avendo materialmente mezzi per giudicare, preferiscono sospendere il giudizio.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Hellvis 2006
secondo me siamo tutti agnostici, tutti quanti. Agnostico viene dal greco e significa privazione della conoscenza: siccome nessuno sa con certezza se esiste qualcuno lassù che regge i fili al massimo possiamo fare congetture. I fedeli di varie religioni si basano su dei testoi che secondo loro dicono la verità, mentre gli altri, non avendo materialmente mezzi per giudicare, preferiscono sospendere il giudizio.
Ma l'agnostico AMMETTE di non sapere. Il credente no.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
beh certo, loro ingannano loro stessi per umanissimi motivi (ovvero: ho paura di morire, ho paura che la mia vita sia senza un senso, quindi credo alla rassicurante teoria della sopravvivenza dopo la morte: se non sbaglio TUTTE le religioni più importanti - egizie, pagane, cristianesimo, islam, ebraismo, induismo - hanno un aldilà o almeno una reincarnazione), però anche loro sono esattamente come tutti. Loro immaginano che esista qualcosa e io immagino il contrario. ma nessuno sa per certo, ovvio. Quindi tutti agnostici
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Quoto Spaitek (pensavo la stessa cosa), ma non ho capito il fatto che l'ateismo non sia fideistico, cioè non mi è chiara la differenza tra il non credere nell'esistenza di qualcosa e il credere alla sua inesistenza, cioè a me sembra che significhino la stessa cosa, non è che puoi trovare un'esempio fatto in modo diverso? Perchè pure quello degli elfi, mi sembra che le due cose si equivalgano.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Hellvis 2006
beh certo, loro ingannano loro stessi per umanissimi motivi (ovvero: ho paura di morire, ho paura che la mia vita sia senza un senso, quindi credo alla rassicurante teoria della sopravvivenza dopo la morte: se non sbaglio TUTTE le religioni più importanti - egizie, pagane, cristianesimo, islam, ebraismo, induismo - hanno un aldilà o almeno una reincarnazione), però anche loro sono esattamente come tutti. Loro immaginano che esista qualcosa e io immagino il contrario. ma nessuno sa per certo, ovvio. Quindi tutti agnostici
Sì ma molti credenti mica lo sanno che stanno ingannando sè stessi... :asd:
L'agnostico non è solo "colui che non sa"... in questo caso anche i credenti sarebbero agnostici.
L'agnostico è "colui che SA di non sapere"... e se i credenti avessero questa proprietà non riuscirebbero nemmeno ad ingannare sè stessi.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
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Originariamente Scritto da
Calon
Quoto Spaitek (pensavo la stessa cosa), ma non ho capito il fatto che l'ateismo non sia fideistico, cioè non mi è chiara la differenza tra il non credere nell'esistenza di qualcosa e il credere alla sua inesistenza, cioè a me sembra che significhino la stessa cosa, non è che puoi trovare un'esempio fatto in modo diverso? Perchè pure quello degli elfi, mi sembra che le due cose si equivalgano.
Quello che volevo dire, in parole povere, è che l'ateismo non è una religione. La religione si basa su dogmi da accettare per FEDE (è fideistica). L'ateo non si basa su nessun dogma, e non accetta nulla per fede. L'ateismo NON è un atteggiamento fideistico.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
si certo, loro non sanno di non sapere, però la sostanza rimane uguale
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
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Originariamente Scritto da
Spaitek
Quello che volevo dire, in parole povere, è che l'ateismo non è una religione. La religione si basa su dogmi da accettare per FEDE (è fideistica). L'ateo non si basa su nessun dogma, e non accetta nulla per fede. L'ateismo NON è un atteggiamento fideistico.
Beh, aspetta, procediamo per gradi: l'atesimo nega l'esistenza di Dio; ora, se l'esistenza di Dio fosse negabile in modo incontrovertibile, allora nessuno crederebbe; dunque, così come non si può dimostrare l'esistenza di Dio, non se ne può dimostrare l'inesistenza. In questo senso, l'ateismo non si può certo definire dogmatico, nè una religione, però risulta sullo stesso piano della fede. O no?
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
E' la vecchia storia per cui l'assenza di prove contro l'esistenza non è una prova dell'esistenza? In che misura è fede ed in che misura è riconoscere che non vi sono prove a favore della tesi?
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Dunque, poichè riguardo a questo l'uomo non può venirne a capo con la sua testa, propendere per una tesi o un'altra è solo questione di fede. Secondo me. Non vedo perchè il fatto che non ci sono prove a favore della tesi debba necessariamente risolversi nel decidere che la tesi è sbagliata. Cioè se io dico che è stata la Franzoni ad uccidere Samuele, tu puoi dirmi che non ci sono prove; resta il fatto che potrebbe essere stata lei, e crederlo o no è una questione di opinione personale; riferito a Dio, si può fare lo stesso ragionamento con la fede. Tanto un'opinione quanto l'altra sono alla pari, sia per l'esempio della Franzoni che per quello di Dio, dunque io ne deduco che l'ateo o agnostico ha fede nella non esistenza di Dio. Poi per carità, ho aperto questo topic proprio perchè vorrei capirci di più, ma non credo che la tua affermazione risolva realmente il problema, almeno a me sembra che siamo al punto di prima.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Francamente, su questa base, qualsiasi cosa può essere ritenuta materia di fede: anche la più improbabile ed insensata. La Franzoni può aver ucciso Samuele perché è per esperienza e scientificamente possibile, e perchè è già capitato in passato in altri casi. Equiparare questo all'esistenza di Dio è del tutto inappropriato. Non tutto è una questione di opinione personale, ma anche di buon senso, conoscenze di base, prove, esperienze passate e quant'altro. La fede come valore in sé, equiparabile ad un legittimo dubbio, non regge. Posso avere fede in qualsiasi cosa senza prove: ma in questo caso basare la mia vita su una cosa qualsiasi e legiferare per tutti in relazione ad essa, come molto vorrebbero, è tra il folle ed il criminale.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Non entro nel merito della domanda... aspetto con interesse di leggere di chi si "professa" ateo piuttosto che agnostico...
Ma non ho potuto fare a meno di notare che qualcuno non riesce proprio a staccarsi dai propri pregiudizi... circa chi crede,nello specifico...
L'equazione credente=uno che non accetta di non "consolarsi" con rispostine preconfezionate, o uno che sarebbe un "disonesto intellettuale" (forse nessuno l'ha detto così esplicitamente, e magari nessuno lo pensa... ma da vari interventi siamo sempre a quella!!!) perché "ha venduto" il proprio cervello a dogmi precostituiti non descrive la realtàdel credere...
Chi crede lo fa perché ha "scoperto" che Dio si è rivelato, si è fatto conoscere... perché può dire che,in qualche modo, l'ha incontrato!
Non è solo "teoria" mal applicata...
Un po' di tempo fa parlavo di "indizi"... è così! Chi crede ritiene che il mondo, così come gli si presenta, porta in sè gli "indizi" di Dio...
Vedo sempre la tendenza di risolvere la questione sul piano "teoretico" (non c'è la dimostrazione scientifica... per cui ecc... ecc...) come se tutta la vita e l'umanità fosse solo questione di "deduzioni logiche"...
Non voglio "convincere" nessuno... solo non mi ritrovo nella definizione di "credente" che leggo in vari interventi... mi sembra proprio riduttiva e non rispettosa della storia di chi crede!
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Calon
Beh, aspetta, procediamo per gradi: l'atesimo nega l'esistenza di Dio; ora, se l'esistenza di Dio fosse negabile in modo incontrovertibile, allora nessuno crederebbe; dunque, così come non si può dimostrare l'esistenza di Dio, non se ne può dimostrare l'inesistenza. In questo senso, l'ateismo non si può certo definire dogmatico, nè una religione, però risulta sullo stesso piano della fede. O no?
ASSOLUTAMENTE NO.
Proprio per questo ho detto che l'ateo NON è "colui che crede nell'inesistenza di dio" ma è "colui che NON crede in dio". L'ateo non crede in nessun dogma.
Non c'è bisogno di avere una qualche forma di fede per NON credere agli gnomi, ad esempio. NOn esistono religioni che credono nel "dogma" dell'inesistenza degli gnomi: esistono persone che NON credono negli gnomi. Gli atei sono l'analogo di queste persone, ma nei confronti degli dei, e non degli gnomi.
Per essere atei NON serve la fede. Anzi: chi rinuncia totalmente a credere a qualcosa per fede è ateo, per definizione.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
In realtà le definizioni sono insufficienti in sè.
Diciamo che, in generale, tutta la questione è superflua, dato che la cosa importante è che nè atei nè agnostici credono in dio, quindi sono entrambi non credenti.
Scendendo nel dettaglio, c'è come minimo da introdurre la differenza tra ateismo debole ed ateismo forte. L'ateo tipico, o ateo debole, è normalmente associato alla posizione dell'agnosticismo, e cioè non credere in dio.
L'ateo forte invece, come accezione del termine, è dedicato a chi crede alla non esistenza di dio, o meglio è sicuro che dio non esista per una serie di motivi.
C'è da dire che nella vita reale la stragrande maggioranza dei non credenti è agnostica/atea debole.
Personalmente sono piuttosto d'accordo nel considerare gli atei forti come dei credenti.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
ricordo sul forum [Ateismo] che scatenai una minirissa col seguente post:
"Non c'e' gran differenza in fondo fra atei e agnostici... prendi un ateo, gli tagli le palle... et voila', un agnostico. :) "
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Non è male, come definizone.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Per quanto mi riguarda, io sono agnostico (ovvero non credo in ciò che non è dimostrato) e contemporaneamente sono anche ateo (perchè dio non è dimostrabile).
E nè il mio agnosticismo nè il mio ateismo possono in alcun modo essere ritenuti atteggiamenti fideistici.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Calon
dunque, così come non si può dimostrare l'esistenza di Dio, non se ne può dimostrare l'inesistenza.
il discorso è corretto, ma non esaurisce la questione.
cominciamo col dire che l'agnostico non è solo semplicemente colui che non sa se dio esiste, ma bensì colui che sostiene che non è possibile saperlo.
spesso e volentieri, inoltre, si chiama agnostico anche colui il quale ritiene che l'esistenza di dio non sia un problema significativo (si dovrebbe notare la diversità delle sfumature).
detto questo, veniamo all'ateismo. ebbene, non c'è dubbio che sotto certi aspetti l'ateismo è abbastanza simile alla fede religiosa, nel senso che si tratta pur sempre di affermazioni indimostrabili. Però anche qui ci sono differenze: spesso all'ateo manca l'aspetto del proselitismo, ad esempio (anche se questo accade anche in alcune religioni).
Inoltre, un conto è chi è ateo nel senso che sostiene che non esiste UN dio, e un conto è chi è ateo nel senso che sostiene che le religioni sono false e sbagliate (cioè, non esclude l'esistenza del trascendente, semplicemente esclude che l'idea umana dello stesso sia fondata).
chiarita questa "confusione" (che fa sì che molteplici posizioni anche molto diverse vengano accomunate sotto un'unica definizione), rimane il discorso del "comportamento a livello pratico". onestamente faccio fatica a capire cosa intendi.
per chi è ateo o agnostico, non esistendo un dio dal quale si possano trarre dei comandamenti su come vivere l'esistenza, non c'è relazione diretta tra modo di vivere "a livello pratico" e idee trascendenti; quindi non c'è un modo di vivere ateo o agnostico: ognuno si regola con le sue idee in fatto di morale.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Infatti quello che volevo dire è che è inutile avere due parole (ateo/agnostico), che per quanto possano implicare due diverse teorie, in pratica causano uno stesso modo di comportarsi. Voglio dire, le chiacchiere servono a poco, se io dico "non so se Dio esiste", e poi mi comporto come mi pare, si presuppone che io penso che Dio non esista, di fatto. A questo punto la differenza con un ateo si annulla. Cioè se l'agnosticismo teorico si risolve in un atesimo pratico, a che serve definirsi agnostico? A questo punto avrebbe ragione skywolf con la sua definizione;) (vedi post #18
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Calon
in pratica causano uno stesso modo di comportarsi.
non causano affatto uno stesso modo di comportarsi.
non hanno relazione con il modo di comportarsi.
il modo di comportarsi è una variabile in massima parte indipendente dall'essere ateo o agnostico.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Calon
se l'agnosticismo teorico si risolve in un atesimo pratico, a che serve definirsi agnostico?
non esiste questa distinzione tra agnosticismo teorico e pratico, nè il modo di comportarsi di qualcuno può essere definito "ateo". io capisco che sia difficile da capire per una persona che dal trascendente trae le sue regole di comportamento nel mondo reale, ma facciamo uno sforzo di comprensione.
cioè, quello che tu probabilmente vuoi dire è che, alla fin fine, sia l'ateo che l'agnostico sono privi di riferimenti fideistici, e dunque devono costruirsi la loro morale.
questo è vero.
e tuttavia l'essere ateo oppure agnostico, costituisce un punto attorno cui la morale (che pure soggettivamente deve essere costruita) deve di conseguenza modellarsi.
tenterò un esempio esplicito: se io sono agnostico, è inevitabile che guardo alle discussioni sui dogmi di fede con disinteresse; se sono ateo, queste discussioni le trovo irragionevoli e pertanto irritanti, che va ben oltre l'essere indifferente.
essere agnostico, dunque, serve appunto a quello cui tu sembri negare che serva: a differenziarsi da chi si dice ateo.
ci sono dei tratti in comune tra le due posizioni (e le loro varie sfumature), ma le due cose non sono indifferenti. è un po' come essere totalmente ignaro di calcio oppure non sopportarlo proprio; magari l'atteggiamento verso chi è tifoso è ugualmente insofferente, però non è la stessa cosa.
anche se naturalmente la vita non si esaurisce nel solo correre dietro a un pallone.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Ok, forse ora ho capito meglio. Però a questo punto, sembra che ateo sia sinonimo di antireligioso. Correggimi se sbaglio.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Per Ronin:alla luce delle ultime discussioni, faccio fatica a ritrovarmi quando dici: "nell'ateismo è assente il proselitismo..."
La veemenza di taluni nel dare addosso a chi professa qualsivoglia fede è impressionante... vista dal mio pdv, non vedo grandi differenze rispetto al proselitismo di chi vuole convincere gli altri delle proprie idee... ;)
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Calon
Ok, forse ora ho capito meglio. Però a questo punto, sembra che ateo sia sinonimo di antireligioso. Correggimi se sbaglio.
forse potrebbe essere questa la soluzione. Io, come tutti, sono agnostico, però mi professo ateo... forse perchè le religioni non mi stanno indifferenti (in modo negativo naturalmente) dunque dico in giro di essere ateo? potrebbe essere, anzi, mi sa che è sicuramente così
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
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Originariamente Scritto da
alexdon
Per Ronin:alla luce delle ultime discussioni, faccio fatica a ritrovarmi quando dici: "nell'ateismo è assente il proselitismo..."
La veemenza di taluni nel dare addosso a chi professa qualsivoglia fede è impressionante... vista dal mio pdv, non vedo grandi differenze rispetto al proselitismo di chi vuole convincere gli altri delle proprie idee... ;)
Considera la seguente cosa: tante volte ci si vuole mostrare razionali, ma si è comunque in balia del sangue caldo umano. Si combatterà per difendere le proprie posizioni.
Come un credente, parlando con me, inevitabilmente mi dirà "eh, ma perchè sei giovane e devi ancora trovare la fede", così io farò con chi la fede ce l'ha e la propugna e ci plasma la propria vita e le proprie idee, guardandolo dall'alto in basso nel mio essere libero dal suo dogmatismo (lo sottolineo, perchè non mi dà fastidio chi crede. Mi dà fastidio chi, credendo, ritiene di avere a disposizione una qualche verità incontrovertibile e ci si affida aprioristicamente).
In più, c'è quello che io chiamo il fenomeno dello studioso (non è vero, non lo chiamo così, ma vabeh): chi approfondisce un argomento, sarà particolarmente astioso nei confronti degli "ignoranti", poichè vede in loro individui che non apprezzano la fatica che lui compie quotidianamente.
Così l'ateo, che ha dovuto liberarsi dal giogo culturale della religione - cosa per nulla facile, poichè generalmente inculcata fin nella corteccia e di lì difficile a rimuoversi - andrà a vantarsi dell'obiettivo raggiunto. In qualche misura.
In verità no, perchè è tutto amarezza e stridor di denti, ma perchè solo lui deve essere triste?
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
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Originariamente Scritto da
alexdon
La veemenza di taluni nel dare addosso a chi professa qualsivoglia fede è impressionante...
beh alexdon, si raccoglie quanto si semina: se decidete di attuare una politica aggressiva pretendendo di avere voce in capitolo anche nelle cose che riguardano chi di fede non si interessa, un atteggiamento ostile di rimando è il minimo che vi possiate aspettare. Ma è la normalità
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
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Originariamente Scritto da
Calon
Ok, forse ora ho capito meglio. Però a questo punto, sembra che ateo sia sinonimo di antireligioso. Correggimi se sbaglio.
beh, sì e no.
è ovvio che nel momento in cui raggiungi la convinzione che non esiste Dio, sentire della gente che pretende di spiegarti quante braccia ha, o quante volte ha fatto sesso la madre di suo figlio, ti provoca una reazione di fastidio.
se per antireligioso intendi "che non è religioso e non riconosce alcuna autorità alla religione" allora è ovvio che hai ragione, è una tautologia dell'essere ateo.
se per antireligioso intendi "che agisce contro i religiosi", bisogna che specifichi cosa intendi.
Citazione:
Originariamente Scritto da
alexdon
"nell'ateismo è assente il proselitismo..."
La veemenza di taluni nel dare addosso
beh, ma io veramente intendevo dire che un ateo non pretende di convincere i credenti a diventare atei.
ci sono atei militanti che sostengono apertamente che la fede è costituita da un mucchio di stupidaggini.
ma se posso far l'esempio di morghen-spaitek-uforobot-mazinger, che mi pare paradigmatico, lui ha sempre sostenuto che i credenti devono tenersi la loro (stupida) fede per sè, senza pretendere che essa influisca sulla società. non mi pare di ricordare suoi tentativi di dimostrare l'inesistenza di dio, nè di convertire qualcuno all'ateismo.
cioè, un conto è sostenere che il credente deve mantenere la fede fuori dalla politica; un conto che deve smettere di credere; per me proselitismo sarebbe solo questo secondo aspetto, che di fatto non c'è, nemmeno nelle versioni più "pugilistiche" dell'ateismo.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Beh, Ronin, non sta bene parlare di chi non può rispondere, ma mi sembri eccessivamente ottimista...
Non mi sembra si limitasse a dire: chi crede stia per conto proprio e non mi rompa... a me sembrava più sul versante: chi crede è stupido/illuso/in malafede... e mi sembra che questo "sconfini" in quanto tu intenda con "proselitismo"...
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Citazione:
Originariamente Scritto da
alexdon
chi crede è stupido/illuso/in malafede... e mi sembra che questo "sconfini" in quanto tu intenda con "proselitismo"...
io non penso.
se io sono fermamente convinto che A è falso, è ovvio che il mio giudizio su chi sostiene che A è vero sarà negativo.
questo non implica in alcun modo che io abbia voglia di convincere chi crede che A è vero del contrario, anche se a mia volta, non mi convincerete mai che A è vero.
tanto per fare un esempio (che riguarda me): se io sono fortemente antifascista, e lo sono, non è affatto detto che nel forum WWII io mi dedichi a tentare di far proseliti tra i numerosi neofascisti che vi bazzicano; io mi limito a smentire le loro falsità, e a riportare la verità storica, non pretendo di convincerli che la loro ideologia è stupida (anche se è quello che fermamente penso).
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
ma che c'è di male nel tentare di convincere a cambiare idea chi si ritiene sia in errore? :mah: da una parte e dal'altra eh
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Hellvis 2006
ma che c'è di male nel tentare di convincere a cambiare idea chi si ritiene sia in errore? :mah: da una parte e dal'altra eh
di per sè niente.
ma il proselitismo è qualcosa di assai più invasivo di come lo descrivi...
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Cosa intendi alloar per proselitismo?
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
il voler convincere a tutti i costi? :look:
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Ve lo riporto com'è su wikipedia (fonte che non amo troppo), forse ci chiariamo:
I termini evangelizzazione e proselitismo, che si potrebbero considerare sinonimi se usati nel contesto del cristianesimo, sono in genere usati con diverse implicazioni. Mentre il termine "evangelizzazione" si riferisce a una libera e onesta "testimonianza" delle verità rivelate da Cristo, "proselitismo" viene generalmente utilizzato per indicare un atteggiamento più aggressivo, con lo scopo di "imporre" il cristianesimo in modo unilaterale (per esempio nel contesto del colonialismo).
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Io penso si possa definire il proselitismo come: approfittare di una qualche posizione di "superiorità" (sociale, economica, "morale", intelletuale) per tirare l'altro dalla tua parte, non accettando che faccia liberamente il suo cammino...
In questo l'atteggiamento di chi continuamente ti "sbatte in faccia" la sua presunta superiorità intellettuale mi sembra assimilabile... (e chi ti da dell'ignorante e/o illuso e/o in malafede evidentemente sta affermando la sua superiorità...)
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Ma parlandoci sinceramente, chi ha un minimo di formazione scientifica o ragiona su certi argomenti, spesso fa fatica a prendere sul serio e "rispettare anche se non condivido" posizioni folli come il creazionismo, la transustanziazione, o le spiegazioni "è così perché si, è la fede".
Poi si può fingere per amore del quieto vivere, ma è difficile non giudicare come illusioni o prodotti dell'ignoranza certe affermazioni, a meno di ricorrere all'ipocrisia politicamente corretta, così tutti vivono tranquilli come prima, tutti si fanno i salutoni e nessuno viene bannato. Ma rimane il fatto che sarà pur sempre una pacifica convivenza in salsa di falsità.
Non parlo di insulti, ovviamente scorretti e di cattivo gusto, ma offendersi perché si tira in ballo la formazione o il titolo di studio è fuori luogo, soprattutto se consideriamo i sondaggi effettuati nell'ambiente scientifico.
Dato che siamo su un forum su cui si discute di religione, trattenersi dal fare certe ipotesi o esporre dei dati mi pare insensato, sempre che si mantenga un contegno civile.
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
io ho buona formazione scientifica, biologia l'ho fatta per ben sei anni di superiori :asd: ma non ho alcun problema a credere, basta "capire". Non è affatto facile, non è che ho capito tutto per verità rivelata, anzi ci sono arrivato pochi mesi fa a capire qualcosa... però si può!
we're living in a material world, ma niente mi impedisce di credere nella trinità!
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Re: In che cosa si differenzia un ateo da un agnostico?
Come ci sei arrivato a capire? Che tipo di processo è stato?