Trilogia della città di K., di Agota Kristof

http://www.qlibri.it/images/stories/...1175546527.jpg

Finito or ora.

é la storia, la non storia, il racconto menzognero, la menzogna veritiera di due fratelli, in una non ben precisata città: la città di K, immersa nel contesto angosciante e sempre incombente di una guerra (presumibilmente è la polonia, ai confini con la Germania, nel secondo conflitto mondiale, ma questo non è assolutamente certo.) che rimbomba sullo sfondo, che riduce alla povertà, che stupra e che uccide, che fa paura ma che non è al centro della vicenda, perchè le minacce peggiori vengono dall'interno.
Non da una umanità debole, in crisi, svilita e paranoica ma dall'interno stesso dell'anima tormentata, dei protagonisti.

Non racconto niente di più della trama e degli eventi narrati, perchè odio gli spoiler, passo direttamente allo stile narrativo della Kristof: una limpidezza (soprattutto nella prima parte della trilogia, "il grande quaderno")esemplare, una essenzialità crudele che ha il filo di un bisturi, con il quale condivide anche il ruolo chirurgico: la penna seziona l'anima dei protagonisti senza sbilanciare mai la narrazione, tratteggia un tormento dilaniante senza fronzoli, senza alcuna retorica.

Sono ancora impregnato di questo libro, che è forte, è feroce e sadico, ma che soffre in silenzio e soccombe via via all'ineluttabilità del destino: questa mia rece probabilmente è delirante ma non importa, il succo è che consiglio la lettura di questo volume a chiunque, ovunque, comunque (in Francia è consigliato come lettura formativa alle scuole superiori, e questo è un segno di grande civiltà).

Citazione:

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Originariamente Scritto da Ken Shabby

questa mia rece probabilmente è delirante ma non importa, il succo è che consiglio la lettura di questo volume a chiunque, ovunque, comunque (in Francia è consigliato come lettura formativa alle scuole superiori, e questo è un segno di grande civiltà).

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Dici così perché non hai letto quella di Uorf su Indy4 :asd:

Seriamente: è un po' che ronzo attorno a questo libro (un po'... anni, probabilmente), e per un motivo o per l'altro non l'ho ancora letto. A questo punto guadagna molte posizioni in coda.

Non sapevo della cosa della Francia. Ma d'altra parte noi ancora ci ostiniamo a far leggere male libri che difficilmente riescono ancora a parlarci, perché mai dovremmo far leggere libri vivi. :caffe:

Letto da poco,molto molto bello

Citazione:

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Originariamente Scritto da Olengard

Seriamente: è un po' che ronzo attorno a questo libro (un po'... anni, probabilmente), e per un motivo o per l'altro non l'ho ancora letto. A questo punto guadagna molte posizioni in coda.

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Uguale identico pure io. Anzi, lunedì lo stavo pure per comprare, ma poi ho visto gli sconti dei bur e ho optato per Chabon

E' ancora in sconto, trenta per cento, non è mai troppo tardi ;)

Ken benvenuto nel mondo dei "recensori" ( deliranti :asd3: ) :proud:

i libri vivi :rotfl: :rotfl:

Letto (e regalato. E consigliato) anni fa.
Assolutamente devastante la prima parte, ma cala clamorosamente nelle due successive.

Ho chiesto a tutti quelli che lo hanno letto

Spoiler:

quanti fratelli erano poi secondo loro

e non ho ancora ricevuto due risposte uguali :asd:

Spoiler:

due

Sicuro?

Spoiler:

potrebbe benissimo essere uno solo. Il fratello che non scavalca il confine alla fine del primo troncone (se non ricordo male) è reale oppure no?
Esiste davvero nel secondo libro?

Spoiler:

eh lo so, ci ho pensato, potrebbe benissimo essere tutto quanto un parto della fervida immaginazione di Klaus però...non so, però credo proprio di propendere per la presenza del secondo fratello. Ma anche se fosse solo uno, il valore non cambierebbe di molto..

Un grazie immenso a Ken che mi ha fatto scoprire questo libro. L'ho finito di leggere oggi e devo dire che è stupendo, non ho parole...

Sono d'accordo su tutto quello che ha detto Ken, un libro che ti rimane dentro e quando un libro ti ronza nella testa dopo che l'hai letto allora è dannatamente buono.

Devo dire che alcuni passi sono veramente duri

Spoiler:

l'accoppiamento tra labbro-leporino ed il cane mi ha lasciato basito...

ma assolutamente necessari a mio avviso.

Molto ma molto bello, poche palle :sisi:

Finito ieri, appoggio al 100% la rece di Shabby: un libro meraviglioso, geniale, che fa male dentro ma che appassiona.

Non sono d'accordo con Chiwaz, il calo non l'ho percepito per niente, probabilmente perchè ho interpretato diversamente il filo narrativo, vado di spoiler:

Spoiler:

Secondo me erano sicuramente due ma non quelli del primo libro, quelli del terzo. Le vicende raccontate all'inizio fanno pensare che sia una reinterpretazione delle cose realmente accadute(e raccontate dopo) trascritte nel famoso quaderno(questo spiega anche lo stile molto asettico e il titolo). Più di una volta, nelle 2 parti successive gli eventi descritti portano a ripensare a qualcosa raccontato nel quaderno(I nomi dei personaggi, la madre morta/impazzita, il ragazzino storpio ecc).

L'ho già detto che è un libro meraviglioso? :cattivo:
Procuratevelo, tutti.
Grazie Shabby :prostro:

:timido:

Sava leggi qua :snob:

Shabbio idolo per questo libro :sisi:

cosa ne pensate della mia "teoria"?

...che purtroppo non me lo ricordo abbastanza da poter capire bene di cosa parli :triste:

rileggilo :asd:

eeehhh ciao :asd:

però ho letto "ieri" della Kristof, 96 pagine di distillato del suo stile. Einaudi, 10 euro (decisamente troppo per una lettura di un paio d'ore o poco più), non è ai livelli della trilogia però se vi capita ne vale sempre e comunque la pena. :snob:

Letteralmente divorato in un singolo giorno.
Non direi affatto che cala nella seconda e nella terza parte. Trovo che entrambe, seppur con una narrazione e uno stile differente rispetto al primo, siano parecchio coinvolgenti.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Antares

cosa ne pensate della mia "teoria"?

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Che fila.

Spoiler:

"Il grande quaderno" è la rivisitazione della propria storia, condita da menzogne e fantasie, da parte di Lucas. Almeno questa è la mia opinione. Quindi nel primo libro vi è un singolo fratello che immagina la presenza dell'altro (Claus).

Riesumo il topic per ricordare la morte della scrittrice avvenuta ieri :(

Per chi non l'avesse letto consiglio Ieri, piccolo libriccino sempre della Kristof :sisi: bellissimo :sisi:

Dopo anni che giaceva su uno scaffale della mia libreria, ho preso in mano la trilogia un paio di settimane fa, poco prima della scomparsa dell'autrice.
L'ho finito questa notte.

Che capolavoro immenso.

Anche io appoggio la teoria di Antares

Spoiler:

I fratelli sono effettivamente 2. Uno che va a vivere con l'amante del padre dopo che la madre entra in manicomio, e che torna a vivere successivamente con la madre. L'altro che viene ferito accidentalmente, va nel centro di riabilitazione che viene bombardato e finisce dalla vecchia nella città di K. Tutta la prima parte è quindi falsa, anche se ispirata a ciò che realmente avviene a Lucas/Claus (con la C)
La seconda parte è totalmente frutto della fantasia di Lucas, che si immagina la vita del fratello immaginario rimasto nella città di K., e fa tutto parte del suo romanzo-manoscritto.
L'unica parte "vera" è l'ultima, in cui si capisce (ma è davvero così?) che il gemello esiste davvero, ma non è quello descritto nelle prime due parti del libro.
A dirla tutta, anche la terza parte potrebbe benissimo far parte della meta-narrazione, ovvero essere frutto della fantasia di uno dei fratelli (ma quale?). Quest'ultimo livello rimane comunque invisibile al lettore, perciò il dubbio resta.

Capolavoro, nevvero? :)

Mi sembra plausibile la tua spiegazione, Dualismo.

l'ho comprato la scorsa settimana e presto lo leggerò,dopo aver letto e sentito molto su questo libro mi è davvero salita una curiosità enorme :sisi:

finito ieri sera,davvero un gran libro :sisi:


ho solo un paio di "ma" qui e la...nel senso che mi è rimasto qualcosa che non mi ha convinto appieno.
Lo stile e il modo di narrare mi piacciono tantissimo ma ho avvertito anche io un calo (come diceva chiwaz) dalla seconda parte in poi :uhm:

Spoiler:

Forse il fatto (automatico e non controllabile) di pensare di continuo dalla seconda parte in poi di quali fratelli si stesse parlando,di quale vicenda potesse essere inventata oppure no etc etc mi ha distratto (e astratto) dalle vicende umane del libro.....boh ora ci penso :asd:

...ho aspettato qualche giorno per scrivere queste righe.
Trilogia della città di K. è uno di quei romanzi che pretende attenzione e va digerito una volta concluso.

Non capita spesso di trovarsi di fronte ad un capolavoro di simile portata.

Si inizia con scandalo e disgusto.
Ci si disorienta continuando... e poi al terzo romanzo ci viene proposta una "rilettura" dei fatti (come promesso in copertina, fra l'altro) che un po' stordisce, e molto piu', colpisce il lettore come un pugno nello stomaco quando si dipana "il mistero" messo in piedi maliziosamente dall'autrice.

In realtà non ho affatto gradito l'espediente letterario "alla Mazzantini", per citare un'autrice moderna,

Spoiler:

dove ci viene raccontata una "bugia" bella e buona spacciandola per la realtà.
Poco conta che a farlo sia il protagonista nelle sue scritture, un diario soggettivo e fantasioso (scopriremo in quale misura solo alla fine), ormai il "danno è fatto" il lettore è ingannato .. insomma siamo lontani dalla classe di Palahniuk ed il suo FightClub

pero' ne capisco la necessità.
E capisco anche tutto il disgusto che il protagonista vuole raccontarci. Ha i suoi perchè. Ha la sua esperienza atroce di ragazzo illuso ingiustamente dal Destino avverso. Un'esperienza terribile che scopriremo solo piu' avanti.. e che pure aspettandoci il peggio ...

..bhè al peggio non c'è mai fine, si dice, ed è vero.
Incredibile che la Grande Guerra sia un male minore rispetto la concretezza del dramma familiare.
A volte i Grandi problemi del Mondo ci sfiorano appena lascinadoci insensibili, se l'apocallisse è dentro. I protagonisti del romanzo rendono questo messaggio dirompente.

Ho fatto molta fatica a leggere le ultime pagine.
La storia si incurva su se stessa, si ri-racconta, si ri-legge da nuovi punti di vista, pare svelarsi quando invece ci regala ancora un'ulteriore inganno.. caldo e rassicurante a questo punto, come una bugia che vogliamo sentirci raccontare perchè la verità, lo intuiamo, farà male. L'autrice ci ha insegnato che a tutto c'è un Perchè. Non ci deluderà mai, purtroppo, fino alla fine.

Il terzo libro raggiunge momenti di strazio assoluto, a volte ho avuto voglia di prendere per il bavero il "tizio" e gridargli in faccia. "MA COME PUOI ESSERE COSI'?? COME PUOI NEGARE ANCHE QUESTO A *****!!!" ...per poi ricredermi, almeno parzialmente, quando la narrazione cambia ancora una volta punto di vista.

Ágota Kristóf si dimostra davvero brava a giocare con la storia e i suoi protagonisti. A spostare il lettore negli occhi di chi meglio puo' "ingannarlo" in quel momento, senza pero' allontanarlo troppo dalla verità, ma fornendogli i pezzi del puzzle senza il disegno globale per ricomporlo... o meglio senza "la chiave". Le perdono l'inganno... perchè romanzi del genere fanno venire voglia di leggere, e le perdono gli "scandali" messi li' apposta per urtare la sensibilità dello spettatore e distrarlo dal porsi le domande giuste allontanandolo dai perchè.
Complimenti anche per il coraggio. (Ricordo che originalmente i libri furono pubblicati separatamente) Scrivere due libri come "Il Grande Quaderno" e "La prova" rischiando di atterrire il lettore e scoraggiarlo dal chiudere il tutto col capitolo finale significa credere fortemente nelle proprie ragioni e nella forza del messaggio. Un messaggio che arriva duro come un macigno nel finale superbo.

Complimenti davvero!

Citazione:

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Originariamente Scritto da Antares

cosa ne pensate della mia "teoria"?

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che l'interpretazione del Mik è fallace.
I titoli dei romanzi, almeno quelli, non mentono.

I diversi stili narrativi già da soli sono la prova dell'esistenza

Spoiler:

di entrambi i protagonisti

Il terzo romanzo (già il titolo mi sbugiarda invero :asd: ) in terza persona onniscente.. bhè da una rilettura di tutti gli eventi difficilmente opinabile.
Soprattutto la chiusura.

Grande Shabby! :sisi:

Io poi ho letto anche Ieri della Kristof :sisi:
Un picccolo gioiello di 99 pagine che ovviamente consiglio :sisi:

Citazione:

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Originariamente Scritto da sava73

che l'interpretazione del Mik è fallace.

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oh io manco l'ho letto sto libro, l'ho comprato ma non letto, come faccio ad essere in fallo? :bua:

hai ragione :bua:
mi sono confuso.. volevo scrivere Chiwaz :chebotta:

Citazione:

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Originariamente Scritto da _david

Io poi ho letto anche Ieri della Kristof :sisi:
Un picccolo gioiello di 99 pagine che ovviamente consiglio :sisi:

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Tobias Horvath è un emigrato, ogni suo giorno scorre nella quotidiana lentezza dell'abitudine e della ripetizione di gesti vuoti. Ha trascorso l'infanzia nella miseria, all'ombra della madre che era la ladra, la mendicante, la prostituta del paese. Quando, tra i molti che vedeva entrare e uscire di casa, ha scoperto chi era suo padre, Tobias ha preso un lungo coltello e glielo ha affondato nella schiena.

:bua: :bua:
dimmi che ste cose succedono in 2 pagine.. e che la 4a non racconta tutto il libro pls!! :chebotta:

Citazione:

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Originariamente Scritto da sava73

Tobias Horvath è un emigrato, ogni suo giorno scorre nella quotidiana lentezza dell'abitudine e della ripetizione di gesti vuoti. Ha trascorso l'infanzia nella miseria, all'ombra della madre che era la ladra, la mendicante, la prostituta del paese. Quando, tra i molti che vedeva entrare e uscire di casa, ha scoperto chi era suo padre, Tobias ha preso un lungo coltello e glielo ha affondato nella schiena.

:bua: :bua:
dimmi che ste cose succedono in 2 pagine.. e che la 4a non racconta tutto il libro pls!! :chebotta:

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:uhm: credo che sia l'inizio sì, puoi stare tranquillo
ti metto il mio commento sotto spoiler (che è comunque spoiler free) perché ai tempi mi era proprio piacuto un casino (4 anni fa)

Spoiler:

Ho amato Trilogia della città di K, uno dei miei libri preferiti in assoluto e che ho sempre sulla punta della lingua quando mi chiedono un consiglio. Ieri é altrettanto meritevole, una perla, un gioiello. Lo dice uno come me che di solito non é amante dei libri troppo brevi. La Kristof ha fatto nuovamente centro e mi rammarico moltissimo dei pochi libri da lei scritti.

Questo Ieri é la storia di un grande amore, ma anche di una grande miseria e povertà. Le tematiche trattate sono per certi versi similari alla trilogia, anche se in questo caso forse ancora piú condensate. Lo stile poi della Kristof é il solito consueto, molto diretto, molto essenziale, spesso crudele mi verrebbe da dire. Chi ha dimestichezza con la trilogia sa bene cosa intendo. Devo dire che, nonstante la assoluta essenzialità della prosa della Kristof, io ne rimango ogni volta ipnotizzato, quasi eserciti su di me un fascino magnetico.

Ieri non é comunque un romanzo allegro, anzi in certi momenti crea un senso di malinconia, di disagio per la vita di questi poveri profughi che lasciano i propri villaggi in cerca di vite migliori, in cerca di una via di fuga dalla povertà, dalla miseria e dalla prostituzione. Lo si legge con un costante senso di apprensione per le sorti del povero protagonista, quasi un personaggio dostoevskijano mi verrebbe da dire per l'amore, il tarlo che lo tormenta. Tuttavia Ieri é anche un libro che racchiude momenti di dolcezza, quasi di tenerezza, sempre peró costantemente minacciati.

Libro meraviglioso come dicevo in apertura. Cento pagine che si legge tutto d'un fiato e che per me meritano il massimo dei voti. Ovviamente consigliatissimo, ma preparatevi a tirare fuori i fazzoletti.

come lo avessi preso allora :sisi: