Su Tarantino concordo, ma sulla fantascienza no, in fondo hanno premiato quella boiata del Signore degli Anelli.... Ma hai ragione anche tu, agli OScar si premiano generalmente boiate....:asd:
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Tu fai uso di sostanze stupefacenti....:asd:
Prima del film il Signore degli Anelli aveva seguito solo tra gli appassionati di fantasy e solo di recente è stato rivalutato come opera letteraria in se... Ma che tocca sentire...
Comunque cambia pusher...:asd:
PS semmai hanno sdoganato il fantasy, vorrei farti notare che il cinema di fantascienza tira da sempre di più e conta anche notevoli opere come 2001 Odissea nello spazio (da sempre considerate capolavori a prescindere dal genere).
Sei serio ? :pippotto:
Il discorso sul cinema di fantascienza era riferito unicamente agli Oscar.
"il signore degli anelli lo conoscevano quattro nerd con la calzamaglia e l'arco di plastica" è da spanciarsi :|
Minchia se sono serio!:asd:
Ma voi avete presente 15 anni fa nelle scuole se in letteratura straniera era citato Tolkien??:asd:
E lo ricordate che, soprattutto in Italia, era associato ai movimenti di Destra?? (aggiungo che averlo in caso ti identificava come fascio o come squinternato, vedi un poco:asd:)
Ns'omma, Tolkien è diventato un culto dei poveri solo negli ultimi anni prima era davvero un libro per appassionati...
Fatevelo dire da un che di annetti ne ha sulle spalle...
Infatti la maggior parte della gente che andò a vedere il film mica si era letta il libro, tant'è che furono solo chi lo aveva letto a denunciare una certa libertà di maniche di Peter Jackson....
Anzi sarei per chiedere quanti di chi dicono certe cose si siano letti il libro ben prima del film...:asd:
E comunque, non è certo uno dei romanzi più belli della storia, a meno che non siate soliti leggere Twilight e Moccia ovviamente... ( in quel caso capire da dove viene il giudizio) :asd:
Sposto preventivamente perché siete già OT con una bomba innescata tra le mani :asd:
15 anni fa ero circa alle medie, e la maestra mi diede Lo Hobbit da leggere per le vacanze.
Che non sia citato nei manuali di letteratura scolastici è poco significativo, anche perché si arrivava tra enormi sacrifici al Novecento in Italiano che aveva un sacco di ore di lezione, figurarsi dove si poteva arrivare in letteratura Inglese con meno ore alla settimana :asd:
Probabilmente se metti mano ad un manuale di letteratura inglese di quelli che studiano in Inghilterra, troverai Tolkien citato, così come da noi si citano De Amicis (bleargh, lasciatemelo dire) e Collodi.
Infatti.
Anche a me lo consigliarono al ginnasio.
E' senz'altro uno dei volumi più rilevanti della letteratura anglosassone del XX secolo e per estensione fa parte della grande letteratura internazionale, ebbe un successo notevole quando uscì e successivamente è stato tirato per le maniche da tutte le parti, cosa che non succede a un cosiddetto libro minore o relegato a "per appassionati", visto che si parlava di fama o immediata riconoscibilità (tralasciamo i soliti e già fatti e strafatti giudizi di merito).
Non mi pare il caso di mettere in discussione lo spessore di Tolkien o la fama della sua trilogia, al quale il successo del film secondo me ha dato giusto un flash estemporaneo, ma che era già ampia e consolidata ben prima che Jackson ci si mettesse.
E poi vabbè, l'accenno ai fan di Moccia o Twilight è fail di per sè perché ISDA non mi pare certo una lettura in linea con le boiate commerciali.
Guarda lo Hobbit era appunto un racconto per bambini, così veniva presentato in Italia anni fa... Quindi non mi stupisco che alle medie te lo abbiano consigliato....
E ti assicuro che era più famoso Collodi di Tolkien, Pinocchio della Disney è vecchiotto sai?:asd:
Ragazzi, è un autore che è presente ovviamente nei testi di letteratura anglosassone, ma lo era anche Lewis, l'autore di Narnia, che era suo amico per altro....
Il punto è che non è certo accostato ai grandi autori anglosassoni del novecento, almeno fino al cosiddetto revival tolkeniano (iniziato negli anni settanta e culminato negli ultimi anni di fine secolo, che hanno portato alla trilogia, insomma un percorso lunghino per essere apprezzato)....
E lo dico da grande appassionato di Tolkien, che considero uno dei pochi fantasy a essere degno di considerazione letteraria....
Una cosa sono Forster, Lawrence, Joyce, Woolf, Orwell un'altra è Tolkien....
Se poi vogliamo inquadrarlo nella letteratura inglese della seconda metà del novecento, concordo ci sia stato poco a fargli concorrenza, direi Lessing, Golding e Burgess....
Il Signore degli Anelli è un bel romanzo fantasy, molto ben scritto, ma non facciamone un capolavoro della letteratura di tutti i tempi, già deve limitarsi alla letteratura inglese della seconda metà del novecento per avere il suo spazio.... Siamo obbiettivi per Giove! Piace moltissimo anche a me e ho tutta la collezione della produzione tolkeniana, ma in cuor mio, mentre leggo Memorie dal Sottosuolo e Candido, chiamarlo capolavoro della storia della letteratura mi sembra un discorso da mentecatti lettori di Moccia e biografie tottiane (nessun fail, perchè il paragone è dovuto al fatto che appunto sembra ignorare la letteratura del novecento chi afferma ste boiate)....
Tu fai il furbo perché dici una cosa "Tolkien non lo conosceva nessuno tra la gente comune", ti mostrano il tuo torto e allora cambi versione "No, ma Forster, Lawrence, nome pescato a caso dalla letteratura inglese".
Il che è chiamato anche arrampicarsi sugli specchi.
Tra l'altro non ti fai mancare di denigrare sottilmente i tuoi interlocutori.
Io leggo nelle tue risposte molto fumo e poco arrosto. E non ti darà uno spessore intellettuale il citare a caso nel discorso titoli di opere di Voltaire o di Dostoevskij.
Lo è tuttora un racconto per bambini, ma non è una colpa. Ende, Dahl e un sacco di altri autori hanno scritto capolavori pensati per ragazzi. E' solo segno che Tolkien era conosciuto e apprezzato non solo dagli "amanti del fantasy", cosa che ad esempio le mie due prof di italiano delle superiori non erano per niente, pur apprezzando il SdA.
E' innegabile poi che Tolkien abbia influenzato tantissimo, insieme ad Asimov e altri, un marasma di scrittori e registi contemporanei, per non parlare dei giochi di ruolo con tutti gli annessi e connessi videoludici, che trovano nel Signore degli Anelli il seme del loro albero genealogico.
Per dare un senso a sto topic in questa sezione, mi sembra che il successo della trilogia di Jackson e dei primi Harry Potter che uscirono in contemporanea abbiano, più che sdoganato, reso al fantasy cinematografico almeno un po' di quella popolarità che ha sempre avuto in letteratura.
Esplica.Citazione:
De Amicis (bleargh, lasciatemelo dire)
Ma occhio, sei a rischio pagaiata.
Tolkien chi?
Mai sentito nominare.
Spoiler:
:asd:
Eppur mi sento di dire una cosa: che per la prima metà del film (comprendiamo anche parte de "Le due torri") l'opera di Jackson mi è sembrata superiore all'incipit di Tolkien, troppo impegnato a ripiegarsi su se stesso e ad indugiare un po' troppo staticamente nel fantasioso universo da lui creato.
Dopodichè il testimone passa a Tolkien che rende la monumentalità della propria opera più efficace su carta, laddove Jackson ripropone schemi triti e ritriti e, soprattutto, diventa assolutamente incapace sulla trasposizione efficace (vogliamo ancora parlare dell'ora intera di finale?).
Comunque poche storie: la Compagnia dell'Anello di Jackson sta al cinema come e più di quella di Tolkien alla letteratura.
Questi sono i momenti in cui entro in sto posto, tiro un forte respiro e mi sento a casa :asd:
Credo che ciò che Zeppeli stia tentando di esplicitare sia non del tutto errato (sono un grande fan della verità nel mezzo lo confesso).
Parte del successo di "oggi" è sicuramente dovuto allo sdoganamento filmico, ma in egual modo è stato vittima di quel processo di ghettizzazione alla massa che è comune a tanti altri libri-film di successo senza voler per forza scendere nel "fantasy" (certo, era la prima volta).
Ne resta un opera letteraria "importante".
Importante per il background che crea, per la ricerca storiografica atta a (ri)creare una mitologia anglosassone allora assente se non per vari miti sparsi che poco rivaleggiavano coi classici greci e latini.
Sminuirlo a "romanzetto" fantasy è cattiveria gratuita che non rende giustizia ne a chi lo scrive nell'opera in se.
Io di base sono daccordo con te per quanto riguarda la questione "compagnia dell'anello". Però riflettiamo anche sul fatto che le persone che han visto direttamente il film si son persi una marea (ma proprio una marea infinita) di dettagli, minuzie, particolari, che se ci rilflettiamo in maniera distaccata contribuiscono a creare nella nostra mentre la "vera" terra di mezzo e la contea e tutto quello che concerne la storia, i personaggi eccetera...
Noi che abbiamo letto il libro "aggiungiamo" molti particolari che non si vedono in automatico, molte cose le diamo per scontate e apprezziamo molto di più la compagnia dell'anello. Senza la ricchezza del libro e dei millemila collegamenti e "introduzioni" che ci propina, perdiamo una gran fetta del mondo e di tutto quello che si porta dietro.
Con questo voglio solo dire che conta molto la previsione o la postvisione rispetto alla lettura del libro per poter avere un parere totalmente diverso de la compagnia.
Tutto questo senza nemmeno aggiungere il fatto che previo lettura de Il Silmarillion si capirebbe addirittura la filosofia, la genesi di tutto quanto e di molte cose che nei film di Jackson lo spettatore identifica un pò a modo suo.
Vedi ad esempio Galadriel e tutto ciò che le riguarda, o il perchè "quegli" elfi stanno lasciando la terra di mezzo ecc.. (le prime due che mi son venute in mente ma ovviamente che ne sono a centinaia).
Ma ci sarebbero troppe cose da dire per poter argomentare a dovere su un tema simile. Uff..
Che il signore degli anelli sia eploso con i film è vero, ma dire che prima era solo per appassionati mi fa ridere a testa in giù.
Nomi pescati a caso??? Ma deliri?? E mica ho cambiato versione, ribadisco che il revival tolkeniano tocca il culmine alla fine degli anni novanta, quando diventa popolare e sdoganato dalla cultura destrorsa....
Come poco arrosto?? Cioè Orwell è fumo??? Cioè mi dici che la letteratura del novecento si deve inchinare di fronte a Tolkien??? O peggio la letteratura in toto come diceva Revorn (uno dei grandi capolavori della storia letteraria diceva...)??
Ohi, gente guarda che io li sto leggendo ora appunto Candido e Memorie dal sottosuolo, qui non si tratta di fingersi intellettuali, ma di leggere, punto e basta.... Sul mio comodino c'è pure il Deserto dei Tartari e Dell'Oratore di Cicerone che ho da poco finito, quindi hai poco da dirmi che cito a caso (che poi sembra quasi che millanti la lettura, che vuoi che ti riscriva per intero il testo di Dell'Oratore o te lo legga in diretta su TS? :asd:)
Ho pure detto che a me Tolkien piace, ma non mi permetto di dire castronate come trasformarlo nel vate della letteratura anglosassone del novecento, scusami tanto...
E comunque ripeto, poi sembrerà retorica, qui si parla del libro non del film, e il libro non ha goduto del successo che ora ha presso le generazioni precedenti, ma è stato, e questo lo può leggere chiunque voglia approfondire la critica letteraria inglese, un lento processo che parte dagli anni settanta....
Non ho detto che sia un romanzetto (altrimenti che cazzo avrei comprato a fare le edizioni di lusso della Rusconi?), ma correggevo le prime affermazioni deliranti sul capolavoro della letteratura di tutti i tempi e il fatto che fosse molto conosciuto; non lo era se non tra appassionati di letteratura pseudomedievale, fantasy e gotico, questo lo dico per certo, visto che quando ero al liceo un cazzo di nessuno lo conosceva se non certe categorie, come i fascistelli che ne facevano un icona (non so se avete presente anche il gruppo la Compagnia dell'Anello). All'estero era sicuramente più conosciuto, ma in proporzione dovremmo interrogarci quanto....
Poi fossi un detrattore, ma sinceramente mi sembra qualcuno come le galline di Twilight che ne fanno un capolavoro a detta loro (scusate il paragone osceno, ma un'aggressione così a quanto ho detto mi ricorda tanto scene del genere....). Se questo è denigrare sottilmente i miei interlocutori, se vuoi li denigro apertamente, se mi vengono a dire che tra Addio alle armi di Hemingway o rimanendo in Inghilterra, Camera con vista di Forster, il capolavoro assoluto è Il Signore degli Anelli... E rimango appunto nel Novecento, senza entrare nella discussione avviata con Reborn, che faceva appello alla letteratura di tutti i tempi, ma sì, che ce passa tra la Divina Commedia e l'opera di Tolkien?
Scusate lo sfogo, sul film di Jackson ho opinioni simili a quelle di Mick, ma qui si parlava di un presupposto basato sul libro, e doveva essere messo in Book Machine forse (che poi era solo un accenno, manco volevo trasformarlo in una discussione).
Ma certo che non è il vate di alcunché, ma devi ammettere che era già famosissimo e cultissimo ben prima del film o degli anni novanta.
IMHO state generalizzando troppo. ISdA in Italia è un conto. ISdA - chessò - in America è un altro.
Hellvis, in Italia, Tolkien prima del film era un'autore di nicchia, letto da pochi (in genere appassionati del fantastico) e considerato, a torto, di estrema destra. Basta conoscere un attimo il percorso che ha fatto ISdA nel nostro Paese per sapere queste cose (oppure averle vissute). Ti dirò di più, nel periodo di uscita del primo film, molti giornali (eg Repubblica), non facevano altro che punzecchiare o accusare Tolkien proprio da questo punto di vista mettendolo sul banco degli imputati insieme a Zolla e ad Evola, tanto per dire. Se qualcosa di buono hanno fatto i film di Jackson nel nostro Paese è stato proprio l'interrompere questa appropriazione ideologica indebita che durava da quando quel gran romanzo de ISdA giunse qui da noi negli anni settanta.
E giunse proprio in quel periodo, gli anni settanta, perché era in atto, a livello internazionale, il revival tolkeniano che poi ne decretò il successo... All'estero parti prima la rivalutazione dell'opera e dell'autore, da non non se ne seppe nulla, dal punto di vista divulgativo, addirittura fino all'inizio del nuovo millennio....
Passarono vent'anni all'estero per poter avere un pieno riconoscimento dell'opera e il suo sdoganamento dal mero intrattenimento... Purtroppo questo è un percorso che hanno dovuto affrontare diversi autori, pensiamo a quelli che scrivevano su Weird Tales, pure precedenti a Tolkien, come Howard e Lovecraft.... Perché nel miasma del genere c'è molta pochezza artistica, e separare i buoni autori da questo guazzabuglio è sempre stato problematico... Ciò non toglie che si tratta di buoni autori, ma non certo tra i protagonisti della letteratura del novecento, comprimari semmai di buon livello, anche ottimo in certi casi...
Consiglio a tutti i frequentatori di questo topic di guardarsi la 3x17 di The Big Bang Theory, "The Precious Fragmentation" :asd:
Nzomma alla fine è sempre colpa dei fasci :asd:
Comunque se posso permettermi la disgressione ( e immagino che non posso) mi permetto di precisare che non siamo stati proprio noi a uscircene con "Tolkien è kammerata annoi".
Sono stati più che altro i compagni, negli anni '70, a decidere che essendo LOtR -a detta loro- un mondo feudale, medioevale, belligerante, ecc ecc, allora era roba per fasci.
Figuratevi che hanno detto la stessa cosa di Jeeg Robot.
Noi semplicemente si è preso preso quello che c'hanno lasciato :asd:
Più che altro mi pare si riferissero alla presunta ideologia stessa di Tolkien.
Comunque non capisco l'appunto di Zeppeli sul fatto di quanto fosse conosciuta l'opera prima del film. Posto che comunque era conosciuta e apprezzata ma non aveva il successo di massa (cosa che gli concedi), è da tale successo che la si può considerare importante? Voglio dire: tu citi Hemingway e Forster, tra le migliaia di altri, che a dirla tutta sono conosciutissimi tanto e un po' di più del Tolkien pre-Jackson ma ce l'hanno il successo di massa? No e non lo avranno mai. Sono per questo da sminuire? Giammai.
Purtroppo Mikk il discorso è stato tagliato da uno più ampio nato da certe affermazioni di Reborn...
Vorrei spiegarmi meglio per farti capire, ma il Necro ha preso e tagliato, quindi dovrò arrangiarmi...
In pratica si partiva dal presupposto che Il Signore degli Anelli nella corsa agli Oscar, rispetto ad Avatar avesse l'enorme vantaggio di essere basato su un romanzo famosissimo e a detta di Reborn, uno dei più importanti della storia della letteratura....
Al che io mi sono permesso di far notare che il romanzo aveva cominciato a farsi conoscere solo in tempi recenti e che anzi era stato proprio l'effetto film a determinarne un ulteriore popolarità... E che ovviamente dire che fosse uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura era una castroneria...
Ora questi due presupposti credo siano poco contestabili, almeno quello sull'importanza nella storia della letteratura, poi ho l'impressione che il fatto che il discorso fosse stato tagliato abbia contribuito ad ingenerare una certa confusione nel capire quello di cui parlavamo....
Anzi a questo punto, date alcune risposte, ne sono certo....
Poi il pippotto, come al solito, è degenerato perché ognuno dice la sua, ma senza conoscerne i presupposti (e ammetto che poi mi ci sono fatto trascinare senza tener conto anche io della cosa).
Lascia che ti dica una cosa a riguardo, visto che sembri non capire. Il Necro ha preso e tagliato perchè tu ancora non hai imparato a tenere a fuoco un discorso per volta, e ogni volta che intervieni parli a piacimento di ogni cosa che ti passa per la testa. Il forum non funziona così, e te l'avevo anche già fatto presente.
Puoi adeguarti, per favore? Grazie.
Non criticavo il Necro ma spiegavo il discorso, se è per questo avevo anche detto di spostarlo in Book machine se preferiva, OK sul discorso per volta, hai perfettamente ragione.
Negli anni di piombo, gli estremisti di entrambi le mani si appropiavano di un sacco di cose. C'è finito anche Tolkien, ma voglio dire, non è l'unico.
Per il resto, intendevo fumo i tuoi posts, Zeppeli mica Orwell o gli autori che hai citato (fumo nel senso che confondono le acque portando un sacco di cose anche irrelate nella discussione, non che non siano interessanti, sia chiaro.)
Il punto è che la letteratura non è una superclassifica né di venduto né di qualità e in quanto tale ha poco senso confrontare fischi con fiaschi.
L'importanza di un testo in una letteratura va oltre la diffusione e anche la qualità del testo stesso, a volte.
Protagonisti, comprimari, davvero ritengo abbia poco senso un discorso sulla letteratura impostato in tali termini. Un testo dagli intenti letterari può essere significativo o meno, aver generato o meno correnti letterarie importanti, ma i confronti tra contemporanei sono utili a definire delle tendenze, non certo dei giudizi che possano escludere uno o l'altro dalla sua dignità letteraria.
Altrimenti che senso avrebbe ricordare De Roberto quando Verga è sicuramente il top del verismo, tanto per dire?
Per concludere, la popolarità dell'opera di Tolkien è tale che è sicuramente significativo nello studio della letteratura.
E non sto scherzando sulla popolarità, voglio dire, anche il successo di Dan Brown, autore per cui tutti dovrebbero provare aborro, è sicuramente meritevole di attenzione per gli studi sulla letteratura contemporanea (che non sono solo analisi di testi significativi ma anche analisi del mercato, del pubblico e della diffusione di vari testi). Poi, nel manuale di letteratura scolastica entreranno solo quelle cose imprescindibili per lo studio della letteratura (e si dirà anche "'sta roba non è letteratura" in qualche occasione), ma resta fuori tanto quanto resta dentro.
Per rispondere a Caesar: Collodi o De Amicis sono significativi per l'inizio dell'affermazione dell'industria culturale, con una lingua che spinge a semplificarsi per venire incontro a strati maggiori della popolazione, con un notevole GTFO alla gerarchia degli stili vigente fino ad allora.
Il mio odio OT nell'OT verso De Amicis, premetto che si riferisce soprattutto a Cuore, che personalmente, al di là del suo lavoro pro unificazione nazionale, trovo incline al patetismo ed al melodramma. Ha un significato post-unificazione importante, ma al di là del contesto storico in cui è uscito e alle motivazioni del testo, non è un'opera rimasta notevole anche oggi. Certo, contestualizzata rimane importante per il periodo ma... beh, per me altro merito letterario non ha, ecco e consiglierei ad un giovane ragazzo di leggere altro per assolvere al medesimo intento pedagogico di quel libro.
Ovviamente sì, tutto ciò è molto più adatto a Book Machine, sempre che lo vogliano :D
Non è questione di dove spostarlo, è che non si dovrebbe proprio creare il caso in cui ci si ritrova con un OT del genere. Se ti prudono le mani su un certo argomento :asd: esci dal topic e aprine un altro, oppure posta nel salottino, oppure dirigiti in un topic già esistente e più adatto.
Sei uno dei pochi nuovi utenti da parecchio tempo che ha cose da dire (alcune anche assurde tipo questa che prima del film ISDA non lo conosceva nessuno :asd: anche se poi hai fatto marcia indietro), devi solo arginare la tendenza alla caciara :asd:
Confesso che ho tagliato perché mentre leggevo il terzo post di questo topic, mi è venuta alla mente l'immagine del nemico kamikaze di Serious Sam con Zeppeli che si lanciava con una bomba in mano verso gente armata di fucili :asd:
I film hanno fatto conoscere il libro alla massa, ma il credito del libro era già ampiamente riconosciuto (e quindi poteva influire sui giurati dell'oscar) parecchio prima che Peter Jackson intraprendesse la carriera di regista.
Non ho fatto marciai indietro, premetto, ho detto che è un libro che ha avuto successo di pubblico solo tardi rispetto alla pubblicazione e che la sua rivalutazione e diffusione è stata lenta.... Il che significa che come alcuni romanzi di Dostoevskij sono noti solo a chi si interessa dell'autore in questione (non penso si conoscano molti dei suoi romanzi oltre certuni), così Tolkien era un autore conosciuto soprattutto da certe categorie di lettori, negarlo sarebbe sciocco secondo me... Ovviamente il tempo, il revival tokeniano di cui dicevo e il film ne hanno decretato la diffusione....
Altro aspetto è quello che ha accennato ora Necro parlando di Verga: io non ne ho negato il valore letterario, ma è l'esagerazione che io ho criticato, quindi non sono certo io ad arrampicarmi su terreni scivolosi. Nessuno dice che Folgore di San Gimignano non fosse con le sue "corone" un autore da non tenere in considerazione, ma ovviamente il suo impatto è diverso da Guido Guinizzelli o Uguccione da Todi... Questo è il problema, dare la dimensione giusta a Tolkien senza esagerazioni da fan del fantasy....
Nessuna talebanata, solo non posso accettare, infatti non lo accetto e bon, poi gli altri fanno come gli pare, che si dica che Il signore degli anelli è uno dei capolavori della storia della letteratura.... Per me non è neanche il masterpiece più importante del novecento, ma nemmeno di quello inglese direi di più... Poi ognuno può vederla come vuole, d'altronde ci sarà un motivo se nelle enciclopedie britanniche di letteratura Golding ha più spazio di Tolkien...
Nel 1984 Rusconi festeggiava il milione di copie vendute dalla trilogia con l'ennesima edizione (una all'anno in pratica). A me non pare un risultato da poco. Né mi pare che sia credibile che l'abbiano comprato un milione di neofascisti :asd:
Che è, il sogno bagnato della digos? :asd:
Ma non mi pare che si parlasse di Capolavoro Assoluto Universale (TM), solo non venivano accettati (e infatti non sono stati accettati e bon :asd: ) certi ridimensionamenti sia dal lato della rilevanza nella storia della letteratura che dal lato del successo di pubblico, che fu fin da subito notevole.
C'è a questo punto da definire di cosa si sta parlando, perché la fama tra gli analfabeti (in senso lato, non letterale) si, gliel'ha donata il successo dei film, ma è una cosa che non ha peso in nessun mondo qui considerato. Di questo parlavi? del fatto che lo conoscessero anche i sassi?
Perché sul fatto che qualunque lettore medio non dico lo avesse letto ma almeno ne fosse a conoscenza mi sembra che non ci piova.
vabbè, tu hai cominciato dicendo che prima del film il signore degli anelli fosse una roba per sfigatelli nerd... per il resto non capisco il senso di questo discorso, se vogliamo fare la gara a chi ce l'ha più lungo, per qualsiasi libro si può trovare di meglio, mi dici dostoeskij e ti dico tolstoj, mi dici tolstoj e ti dico proust e così via... non è una cosa chemi interessa granchè.
resta che il signore degli anelli è un libro di grande valore, molto conosciuto anche prima dei film, che ha avuto notevole influsso sul genere fantasy (oddio, è più una colpa che un merito), poi che ce ne siano di ancora più rilevanti è vero, ma mi importa davvero poco
hanno sbolognato il topic a sava :rotfl:
Allora, specifichiamo, se si parla di libri venduti, Il Signore degli Anelli ne ha venduti un 150 di milioni di copie, una cifra altissima, stranamente la cifra è impennata verso la fine degli anni novanta... questo per un libro pubblicato nel 55. In Italia ha raggiunto quella cifra di un milione in 14 anni, dove altri romanzi lo hanno fatto in molto meno. Parliamo ovviamente di autori del dopoguerra, che è più facile...
Nel mondo in soli 7 anni Don Brown, dio ne scampi , ha venduto 80 milioni di copie del Codice Da Vinci, in Italia circa 3 milioni....
Ma prendiamo un altro dato forse più simile Uccelli di Rovo... Te dirai che c'entra, una mazza di niente dico io, solo che è stato pubblicato nel 1977, l'edizione italiana ha venduto quanto Tolkien nello stesso arco di anni.... Minchia, allora Uccelli d rovo è un libro conosciutissimo? No.
Insomma i dati sono relativi e il traino del film è innegabile anche se a molti pare impercettibile....
Angeli e Demoni ha preceduto Il Codice Da Vinci temporalmente (uscì nel 2000), ma ha venduto meno, 30 milioni, subendo un'impennata di richieste dopo il film...
Eppure oggi sembra che Don Brown sia un autore che tutti conoscevano (anche nell'ignoranza c'è chic)...
1 milione di copie in 14 anni sono un buon dato di vendite, ma non certo che possa far gridare ai miracoli, soprattutto se pensiamo che Collodi in Italia, il tuo tanto odiato, finché vigevano i diritti d'autore (il che significa finché c'era una sola casa editrice a pubblicarlo) venduto in Italia più di dieci milioni di copie... Il che fa pensare che ci sia una copia di Pinocchio in ogni casa... Nella mia non c'è però... In compenso ci sono 6 edizioni diverse di Il Signore degli Anelli 3 di mio padre e 3 mie, tra cui il Pelle Verde dell'anniversario....
PS Elassar, io non ho detto che è una cosa per sfigatelli e nerd, ho detto che era per appassionati del genere, se mi trovi dove dico che era per nerd e sfigati mi metto sui ceci...
questo è il virgolettato riportato da kenshabby, poi hai editato... com'era la frase originale?
In ogni caso:
1)Oltre ai best seller, esistono anche i longseller, libri che non hanno il boom entro 1 anno dalla pubblicazione, ma che continuano a fare buone vendite anche a lungo, il signore degli anelli non è nè il primo nè l'ultimo, un libro è considerato un successo anche se è un longseller.
Fra l'altro trovo molto improprio aspettarsi lo stesso boom che hanno avuto dan brown per un libro che è uscito quando ibs e feltrinelli mediastore non esistevano, quando i tempi per le pubblicazioni all'estero erano ben diverse, e per giunta per un libro che non è esattamente pensato per il grande pubblico (ma ha finito per raggiungerlo lo stesso)
2)Se il boom è arrivato negli anni '90, visto che il film è uscito dopo, mi spieghi di cosa stiamo a discutere?
3) tornando su dan brown, il film è stato girato DOPO che il libro è diventato un successo, tanto che persino il precedente angeli e demoni è stato ripescato... ma già prima che uscisse il film del codice