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Hanno udito voci, suoni, avvertito presenze invisibili e fatto avvistamenti inspiegabili. Per la patria, per la gloria della Madre Russia, hanno scelto però di non farne parola con nessuno. I tempi sono però cambiati e, le rigide regole in vigore decine di anni fa, stanno lentamente scomparendo lasciando ai cosmonauti la possibilità di parlare al mondo dei propri incubi, quelli che han fatto loro compagnia durante le missioni spaziali. Alcuni selezionatissimi hanno addirittura sentito i latrati di alcuni cani e il pianto di neonati. In rari casi i cosmonauti hanno avuto addirittura l’impressione di essersi trasformati in esseri alieni!
Kirill Butusov, professore presso l'Istituto Superiore d'Aviazione Civile a San Pietroburgo, squarcia ora il decennale riserbo pubblicando una serie di confidenze sulle pagine del tabloid Komsomolskaia Pravda. Le informazioni ottenute, che lo stesso Butusov ammette aver strappato agli eroi della Urss, risultano quasi “incredibili”. Già Yuri Gagarin, primo uomo a mettere il naso fuori dell'atmosfera terrestre, disse ad alcuni amici di avere delle informazioni sensazionali ma di poterle divulgare soltanto con il permesso dei capi.
Anche Vladislav Volkov, morto in missione nel 1971, assieme ad altri 2 colleghi, raccontò che una volta nel cuore della notte cosmica udì un latrato di cane e poi il pianto di un bambino. Gheorghi Grechko fu assalito da un incontrollabile raptus di paura e di angoscia, “come se una tigre mi stesse saltando addosso alle spalle”, quando la sua navicella passò sopra il Capo di Buona Speranza. Il collega Aleksei Leonov, invece, udì della musica classica proveniente dallo spazio!
Esperienza comune a tutti gli astronauti in missione risulta essere poi la percezione, spesso inquietante, di “presenze invisibili”nei dintorni della navicella. Uno cosmonauta, dopo aver ottenuto da Butusov tutte le garanzie sul suo anonimato, ha detto addirittura di aver parlato con una entità ultraterrena. “Sono un tuo antenato. Sei arrivato troppo presto. Non star qui. Ritorna sulla Terra. Non violare le leggi del Creatore”.
Serghei Cricevski provò invece un’esperienza nuova credendo di essersi trasformato in una creatura ormai scomparsa! “Mi sembrava di essere diventato un dinosauro e di muovermi con le mie grosse zampe su un pianeta sconosciuto”. Valeri Sevastianov e Glaskov hanno invece sperimentato un’illusione ottica inspiegabile. Entrambi pensavano di trovarsi a poche decine di metri sopra la Terra: Savastianov ha avvistato da lassù, malgrado sia impossibile da una abissale lontananza di 300 chilometri, “la città di Soci, le strade, la casetta a due piani dove sono nato”.
Ma da cosa dipendono queste allucinazioni? Esistono due teorie: la prima, medico- razionale, vorrebbe che l’uomo, inevitabilmente, “perda la bussola” se costretto a vivere in totale e stressante assenza di gravità, sotto il bombardamento di forti flussi magnetici e radioattivi e per giunta in quel silenzio assoluto; La seconda, in linea con l'ufologia, considera quelle enigmatiche allucinazioni il risultato di una astuta e subdola regia degli alieni per convincere l'Umanità a starsene nel suo brodo e non invadere le profondità del cosmo.
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