in pratica, come dice anche san Osho, l'uomo è manipolabile tramite i suoi sensi di colpa: se ne è privo, è in pratica un uomo libero da qualsiasi tentativo di costrizione
quali sono i vostri attuali sensi di colpah?
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in pratica, come dice anche san Osho, l'uomo è manipolabile tramite i suoi sensi di colpa: se ne è privo, è in pratica un uomo libero da qualsiasi tentativo di costrizione
quali sono i vostri attuali sensi di colpah?
Servirebbe solo a rimandare l'inevitabile. Tu tiri avanti perché il tuo desiderio di sopravvivere è una pulsione istintuale, allo stato attuale delle cose, ancora più forte sia del terrore dell'ignoto che ispira ogni ragionevole meditazione sulla morte; sia della lucida consapevolezza dell'orrore e del nonsense che caratterizzano la stragrande maggioranza delle umane esistenze. Se così non fosse ti saresti già ucciso.
Ma questa non è una strategia studiata a tavolino, è solo una sorta di riflesso etologico che ha poco a che fare con l'indorare la pillola: la consapevolezza è una cosa da cui non c'è ritorno, nemmeno passando i nove decimi della vita sotto oppiacei o psicofarmaci. I tre secondi di vertiginosa percezione della verità irrompono comunque, prima o poi.
E questo fa sì che tu rimanga in mezzo al guado, in pratica: hai nozione dell'orrore dell'esistenza - non solo e non tanto della tua, ma di ciò che universalmente comporta il vivere - ma non hai alcuna valida alternativa (visto che l'unica è non esistere, eccettuato l'uso improprio della mano sinistra): sinché il dolore, o il vuoto, rimangono sopportabili lì rimani. E cerchi di riempire il baratro di senso: la qual cosa in parte diviene naturale, perché sopravvivere è comunque un'attività impegnativa, foss'anche solo nel procacciarsi i mezzi materiali. In parte richiede il ricorso ad un certo numero di distrazioni, a discrezione della personalità del soggetto (e qui studio, arte, musica, figa, alcol, droghe sono davvero sul medesimo piano).
Ma il bello è che in tutto questo laborioso affaticarsi, i tre secondi di cui sopra irrompono comunque; e sono quelli che ti portano a tirarti una fucilata in bocca se la bilancia pende a favore dell'orrore, oppure a scrivere topic se, per il momento, pende ancora a favore dell'istinto di sopravvivenza.
Però quando incontro un uomo col fucile è comunque un uomo morto.
Nel senso che il fucile lo hai te oppure lui? :uhm:
Di SasukeDaiGas, pensavo si fosse intuito.