- Primo fra tutti, l’aggiunta dell’orco Azog, che va, secondo me, a modificare in modo radicale l’essenza stessa del racconto, dandone nuova dimensione. Ora vo a spiegare.
Il personaggio esiste, è citato in un’appendice, ma giusto lì e basta: Jackson lo ha voluto inserire, commettendo un grosso errore da film filo-fumettoso. Nel SdA il Cattivo esiste da subito, è Sauron e il suo esercito, il buono è identificato, la missione eroica pure; nello Hobbit il Cattivo c’è, ma è Smaug e compare alla fine. Tutto il resto è un viaggio, in cui i Nani e Bilbo capitano in disavventure in modo quasi… casuale: il Negromante (che noi sappiamo essere il capo dei Nazgul, ma nel libro no…) si sposta verso ovest, il suo Padrone non è ancora completamente risorto, il male si sta diffondendo e gli Orchi compiono razzie in contrade che prima erano loro precluse. Tutto questo fa parte di un disegno più ampio, un Male e un Oscurità che si stanno diffondendo pian piano ma inesorabilmente, la Compagnia di Bilbo ci capita in mezzo, ma il nemico, nel libro è spersonalizzato, almeno fino al Drago. Jackson ha sentito il bisogno di inserire un villain, riducendo il viaggio dei Nani ad uno scontro del Buono contro il Cattivo, facendo diventare la calata degli Orchi una questione personale tra Azog e Thorin, perdendo di vista il disegno globale, la situazione che la Terra di Mezzo sta vivendo e che fa da preludio alla rinascita di Sauron.
E proprio a questo, si riconduce il secondo aspetto che non mi è piaciuto:
- Radagast: che senso ha? Te lo sei tagliato nella trilogia del SdA e lo riproponi qui a forza, tra l’altro creando un personaggio macchietta davvero insulso… il guano di uccello ai lati del volto?? La slitta trainata dai conigli?? La casa attaccata dai figli di Ungoliant (magari di Shelob, visto che il Tessitenebra è finito non si sa dove)?? Il Marrone (e non il Bruno…) però va detto che qui è più sveglio, visto che si accorge degli eventi 50 anni prima… Ah, gli avessero dato retta…
- Bilbo: ottimo l’attore, ricreato bene dal punto di vista scenico il personaggio… però… il viaggio inaspettato per lo Hobbit non è solo nello spazio, ma anche nella sua coscienza, è un viaggio di formazione che trasforma un sedentario, impoltrito e ignavo giovane, in un Hobbit maturo, che scopre pian piano di essere coraggioso e facendo rinascere in sé quello spirito avventuroso che aveva perduto. Gandalf lo sa: all’inizio Bilbo è insofferente, sempre a rimpiangere il cibo e la sua casa, compie le sue gesta quasi con rassegnazione, e spesso salva con il suo ingegno e buona dose di fortuna i Nani, ottusi, caparbi, testardi, che non lo disprezzano, ma lo guardano con un misto di incredulità, chiedendosi sempre se lui è la persona adatta. E Gandalf ogni volta lo rimarca, sottolineando le sue gesta, e non osservandolo con sorrisino compiaciuto e lasciando che gli eventi parlino per lui. Questo aspetto nel film, secondo me, è evidente: Lo Hobbit nasce come favola per i figli di Tolkien, e nel tono scanzonato del libro, forse il messaggio che ci vuole essere dato è proprio questo, che dentro di noi, spesso, abbiamo un coraggio, una forza, che neanche sospettiamo di avere, ma se crediamo fino in fondo, possiamo tirarla fuori e divenire persone migliori. Capisco che il film è intrattenimento, ma non sarebbe stato impossibile sforzarsi di ricrearlo.
- I Nani: sarà, ma io gli ho sempre intesi tozzi, robusti, lenti, di movimenti e comprendonio, rozzi, e con le gambe corte. Su 13, qualcuno è così, ma gli altri sono semplicemente… uomini piccoli… e si capisce che son Nani solo perché Gandalf è alto. Non mi è piaciuta la resa scenica. Inoltre, un Nano con l’arco e le frecce… mah… io sapevo solo di asce e martelli… sono tank per eccellenza, diamine, sono lenti, non si buttano tra le gambe degli orchi in scivolata!!
- Questa è da fanboy: non mi è piaciuta la semplicistica spiegazione di Jackson per l’odio tra Nani e Elfi, liquidata con il mancato aiuto nell’attacco del Drago e la riconquista di Moria. Affonda le radici millenni prima, e soprattutto non spiega l’odio reciproco, cioè perché gli Elfi ce l’abbiano coi Nani….