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L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
L'ordine dei giornalisti pretende di imporre termini ritenuti politicamente corretti. Al bando persino zingari e nomadi
Paolo Bracalini - Sab, 30/08/2014 - 12:32
Chi entra clandestinamente in Italia non va chiamato clandestino, potrebbe restarci male. Anche se la Treccani indica come significato del termine proprio quello («colui che entra in un paese illegalmente») vanno preferiti, al posto di quel sostantivo denigratorio, vocaboli più rispettosi, come «migrante irregolare», o «richiedente asilo», «rifugiato», «beneficiario di protezione umanitaria», «vittima della tratta», «migrante», o nel caso «migrante irregolare», tutti più adeguati.
http://www.ilgiornale.it/sites/defau...-ipad-76-0.jpg
Non clandestini, ma diversamente regolari. Un clandestino viene fermato dalla polizia con pistola e proiettili (fatto di cronaca successo giovedì ad Ancona)? Non è corretto titolare «Clandestino arrestato», ma va invece scritto «migrante irregolare» oppure «richiedente asilo fermato con pistola e proiettili». «Un extracomunitario scippa la borsetta con 700 euro a signora di 70 anni» (successo l'altro giorno a Reggio Emilia)? È preferibile non scrivere così, meglio «Un migrante scippa la borsetta», o anche «Un beneficiario di protezione umanitaria scippa una settantenne». Anche l'immigrazione ha il suo vocabolario certificato ed eticamente approvato, in questo caso dall'organo che vigila (solo in Italia e pochi altri paesi al mondo) sul comportamento e sulle opinioni dei giornalisti, l'Ordine dei giornalisti. Da qualche anno l'Ordine, in sinergia con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (quello che aveva Laura Boldrini come sua portavoce), ha stabilito un «Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti», con allegato un glossario delle parole da usare e una spiegazione su quelle da non usare più perché razziste. Regole che, se violate, possono costare un procedimento disciplinare per un giornalista, un processino che può concludersi anche con la sospensione, o in casi estremi con la radiazione. Insomma c'è poco da scherzare per chi di mestiere scrive.
Con quel protocollo l'Ordine, e il sindacato dei giornalisti Fnsi, si impegnano a «promuovere periodicamente seminari di studio sulla rappresentazione di richiedenti asilo, rifugiati, vittime di tratta e migranti nell'informazione, sia stampata che radiofonica e televisiva», a «monitorare» l'informazione quando parla di migranti, a premiare gli articoli più migrantemente corretti. Ma non solo, spiega come bisogna scrivere. «Lo stesso termine extracomunitario può non essere appropriato - si legge nella circolare dell'Odg -, chiediamoci, ad esempio, per quale motivo non viene mai utilizzato negli episodi di cronaca che riguardano statunitensi o australiani o canadesi (che pure sono extracomunitari), ma sempre quando i protagonisti delle cronache sono di provenienza africana. Devono essere evitate espressioni che hanno valenza dispregiativa come ad esempio Vu' cumprà. Anche il termine clandestino può avere valenza negativa e ingenerare allarme sociale, risultando perciò improprio: molti dei migranti fuggono da guerre e rivoluzioni e, più che clandestini, sono richiedenti asilo per motivi umanitari o di sicurezza».
Non ci vuole molto per finire sotto procedimento. Due colleghi dell'Unione sarda sono stati sanzionati dall'Ordine per un articolo sull'assegnazione di case a famiglie rom da parte del Comune di Cagliari nel 2012. Dopo un esposto dell'«Associazione sarda contro l'Emarginazione» l'Ordine ha aperto il procedimento e concluso che era stata violato il protocollo deontologico su migranti e minoranze: censura e avvertimento. L'Ordine invita proprio a non usare il termine «zingaro», perchè è «stigmatizzante» e discrimina i nomadi. Anzi, nemmeno «nomadi» va usato, perché si riferisce a popolazione che spesso non sono più nomadi, ma stanziali, e finisce con il ghettizzarli linguisticamente. Rom? Nemmeno, l'Ordine lo sconsiglia vivamente, a meno che non si conosca con precisione il loro ceppo, perché potrebbero essere Sinti, oppure Camminanti, e non Rom. E allora, un accampamento di zingari come si può chiamare? Ci si può recare lì e chiedere se si tratti di Rom o piuttosto di Sinti o Camminanti, e annotare la risposta del capo della baraccopoli. Oppure optare per «Romanì», con l'accento sulla «i» finale. Sempre che non si dia adito a confusione con «Romeni», perché non c'entrano e poi si finisce col discriminare loro. In alternativa, nell'imbarazzo, si può restituire il tesserino dell'Ordine.
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Lord Derfel Cadarn
Ci si può recare lì e chiedere se si tratti di Rom o piuttosto di Sinti o Camminanti, e annotare la risposta del capo della baraccopoli.
:asd:
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
"baraccopoli" è razzista, si dice "insediamento provvisorio" :sisi:
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Moloch
"baraccopoli" è razzista, si dice "insediamento provvisorio" :sisi:
insediamento provvisorio è razzista, si dice "insediamento diversamente stabile" :sisi:
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Lord Derfel Cadarn
Ma non solo, spiega come bisogna scrivere. «Lo stesso termine “extracomunitario” può non essere appropriato - si legge nella circolare dell'Odg -, chiediamoci, ad esempio, per quale motivo non viene mai utilizzato negli episodi di cronaca che riguardano statunitensi o australiani o canadesi (che pure sono extracomunitari), ma sempre quando i protagonisti delle cronache sono di provenienza africana.
Perché siete degli ignoranti. Nel senso che ignorano la lingua italiana :fag:
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
sandniggers però non l'hanno bandito
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
Bene, siamo come ai bei tempi del fascismo col MinCulPop. Le parole giuste e quelle sbagliate.
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
quei romanì rovinano il tuttochesivede
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
E si ubriacano di acquavite.
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
tutto iniziò quando il termine "spazzino" fu sostituito da "operatore ecologico".
io rispetto la persona a prescindere dal nome che viene dato alla sua professione, che poi tanto sempre quella è.
O non la rispetto se non merita rispetto, anche se fa il magistrato.
vorrei segnalarvi che se qualcuno uccide una persona, non è possibile chiamarlo "assassino", è solo una persona che ha commesso un omicidio.
Non esiste il "truffatore", esiste una persona che ha commesso una truffa.
un giorno me ne andrò da questo paese.
persino per fare il barbone, è comunque meglio farlo in un altro posto.
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
kyashan
tutto iniziò quando il termine "spazzino" fu sostituito da "operatore ecologico".
:rotfl:
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
kyashan
persino per fare il barbone, è comunque meglio farlo in un altro posto.
si dice "senza fissa dimora".
segnalato
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Moloch
si dice "senza fissa dimora".
segnalato
azz, scusa.
scusate tutti.
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
ormai la segnalazione alla boldrolizia è partita, mi dispiace
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
ringraziate il '68 che ha creato generazioni di ritardati.
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
bah, paesi che il '68 non l'hanno avuto (o che comunque l'hanno avuto con modalità estremamente più blande di italia e francia) se la passano pure peggio che da noi.
qui in italia il politicamente corretto è un fenomeno d'elite e osteggiato ferocemente dalla massa, in uk e svezia è parte del patrimonio ideologico nazionale.
magari c'entra con l'influenza reazionaria e totalizzante della chiesa, chi lo sa
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Moloch
ormai la segnalazione alla boldrolizia è partita, mi dispiace
:sad:
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
BlackCaesar
sandniggers però non l'hanno bandito
rotfl
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Zhuge
insediamento provvisorio è razzista, si dice "insediamento diversamente stabile" :sisi:
razzista è razzista, si dice "non tollerante"
Citazione:
Originariamente Scritto da
Fruttolo
Perché siete degli ignoranti. Nel senso che ignorano la lingua italiana :fag:
ignorante è non tollerante. Si dice non totalmente conoscente.
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
kyashan
tutto iniziò quando il termine "spazzino" fu sostituito da "operatore ecologico".
Tu ci scherzi, ma renditi conto che non esistono più scaffalisti ma "visual merchandiser" :rotfl:
I ladri? Mi sa che diventeranno "diversamente proprietari"
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Fruttolo
Tu ci scherzi, ma renditi conto che non esistono più scaffalisti ma "visual merchandiser" :rotfl:
Io non ci scherzo affatto, nella maggior parte delle offerte di lavoro delle banche non capisco neanche che caxxo cercano, devo gugolare :rotfl:
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Fruttolo
I ladri? Mi sa che diventeranno "diversamente proprietari"
Oppure "Asportatori dell'altrui proprietà"
E comunque ti ricordo che il "ladro" non esiste, esiste una persona che ha commesso un furto.
Al massimo può diventare abituale o professionale dopo un certo numero di episodi.
Ti ricordo altresì che se dai del ladro davanti ad altra gente ad uno che vive di furti, sei comunque passibile di querela per diffamazione.
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Re: L'Ordine dei giornalisti censura anche le parole: vietato dire clandestino
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Originariamente Scritto da
Moloch
bah, paesi che il '68 non l'hanno avuto (o che comunque l'hanno avuto con modalità estremamente più blande di italia e francia) se la passano pure peggio che da noi.
qui in italia il politicamente corretto è un fenomeno d'elite e osteggiato ferocemente dalla massa, in uk e svezia è parte del patrimonio ideologico nazionale.
magari c'entra con l'influenza reazionaria e totalizzante della chiesa, chi lo sa
in realtà nel mondo occidentale fortunatamente c'è qualcuno che comincia a prendere coscienza di quale cancro culturale possa essere la correttezza politica, vedi Tray Parker e Matt Stone con South Park.
In Italia c'è resistenza al politically correct soprattutto nel "popolo" che preferisce parlare come mangia piuttosto che i soliti radical chic che si preoccupano delle sorti degli afflitti e della plebe tra un torneo di burraco, una retrospettiva di Pasolini e una degustazione rigorosamente slow del puzzone di Moena in compagnia di Farinetti.
Ma onestamente non ci vedo un influsso cattolico, malgrado la dottrina odierna rifugga ideologie altrettanto cancerogene come il relativismo culturale fortemente legato al politicamente corretto.
Ma qua le questione è a mio parere più lessicale che filosofica, per quanto il logos per definizione e per potere semantico oltre che "evocativo" è una estensione del pensiero. Purtroppo s'è perso di vista il senso effettivo delle parole, paradossalmente in maniera ipocrita. Quindi se dici "quell'uomo fa il bidello" necessariamente stai dando un parere negativo sulla sua professione mentre definirlo "collaboratore scolastico" lo riabilita. Ma questo modo di pensare ed esprimersi sottende a mio parere un giudizio classista, paternalista e latente ben più grave del significato reale delle parole che vengono sostituite.