un mese dal sequestro, il mistero della scomparsa del piccolo Tommaso Onori è finito in tragedia: il bambino, di appena 18 mesi, è morto. A confessarlo è stato Mario Alessi, che con i suoi complici Salvatore Raimondi e Antonella Conserva, aveva progettato un sequestro lampo per estorcere soldi al padre. Fuggiti col bimbo sullo scooter, sono caduti e il piccolo ha pianto. Di qui l'omicidio » Foto: i protagonisti della vicenda
E pensare che papà Paolo, e tutta la famiglia Onori, proprio ieri si diceva fiducioso nella svolta impressa dagli inquirenti alle indagini.
Il due aprile, a un mese esatto dalla sparizione del piccolo Tommy, a un anno dal battesimo del bimbo e dalla morte di Papa Wojtyla, a cui Tommaso è stato votato, tutti pensavano che il bimbo sarebbe tornato: “domenica può essere un giorno magico”.
Invece… la svolta c’è stata ma in senso tragico.
E’ arrivata la notizia che molti temevano: Tommaso Onofri è morto.
A confessarlo Mario Alessi, il muratore già indagato: "Lo abbiamo ucciso subito, perché piangeva".
Secondo le prime ricostruzioni, pare infatti che i rapitori quella sera fuggendo in scooter siano caduti e, di fronte al pianto nel bimbo, abbiano perso la testa e ucciso il piccolo.
Fino a due giorni fa, sentendosi sotto pressione degli inquirenti e della stampa, Alessi si era difeso, dichiarando: “Ho un figlio anch'io, non farei mai del male a un bambino”.
In attesa di capire chi, e perché, abbia ucciso il piccolo Tommy, i genitori del bimbo e l'intera città precipitano nello sconforto.
LA RICERCA
La polizia, guidata dallo stesso Alessi, sta adesso cercando il corpo a S.Ilario D' Enza (verso Reggio Emilia), nei pressi di un torrente.
In particolare auto della polizia con agenti hanno bloccato il transito ai veicoli nella strada che costeggia l'argine del fiume, provenendo da Parma.
La zona perlustrata è distante pochi chilometri da Casalbaroncolo, dove si trova l'abitazione degli Onofri.
BLITZ DI SABATO 1 APRILE
E' questa la tragica conclusione di una giornata importante, iniziata con un blitz nella notte alla ricerca di Tommy.
Quaranta persone sono state condotte al Comandodei carabinieri di Parma dove si sono svolti una serie di interrogatori condotti dal pm Pietro Errede.
I fermati erano tra le persone messe sotto interrogatorio dal comando provinciale dei carabinieri di Parma e dall'Ufficio stranieri della Questura, che nell'ambito dell'inchiesta sul rapimento di Tommaso, hanno fermato più di 25 persone tra cui molti siciliani e stranieri.
I fermi sono avvenuti durante le perquisizioni in diversi casolari della bassa Parmense, Reggiana e Mantovana.
CHI SONO I FERMATI
Mario Alessi, 44 anni, siciliano di origine, che era già stato formalmente iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in sequestro a scopo di estorsione. E’ uno degli operai che dall'estate al dicembre scorso, fecero alcuni lavori di ristrutturazione nella casa di Casalbaroncolo.
Il suo pesante bagaglio giudiziario (una condanna di primo grado, non ancora passata in giudicato, a 5 anni per stupro ai danni di una ragazzina di 16 anni, avvenuta in provincia di Agrigento nel 2000) facevano di Alessi un "sospetto coi fiocchi".
A Coenzo, frazione di Sorbolo, paese a pochi km da Casalbaroncolo, sembrava essersi rifatto una vita, andando a vivere proprio con Antonella Conserva, una donna di vent'anni, dopo aver lasciato la moglie in Sicilia.
A rendere delicata, secondo gli inquirenti, la sua situazione era anche quell'alibi che non quadrava.
Lui dice che, la maledetta sera del sequestro, aveva trascorso "un'oretta al bar" Sagittario di Casaltone. Smentito dalla barista, lui s'è corretto: "Solo cinque minuti, per un caffè". Altra smentita.
Appartiene invece a Salvatore Raimondi, anche lui di origini siciliane, l'impronta digitale lasciata sul nastro adesivo utilizzato per legare la sera del 2 marzo Paolo e Paola Onofri, papà e mamma di Tommaso, e il fratello di 8 anni, Sebastiano.
CERCHIO STRETTO NELLE ULTIME ORE
Le indagini negli ultimi giorni erano tornate a muoversi lungo la pista del riciclaggio. Tra l'altro, gli inquirenti avrebbero indagato anche nella direzione della famiglia di Onofri: in particolare sulla posizione del secondo marito, attualmente in carcere per omicidio, di Francesca Traina, la prima moglie di Paolo Onofri.
Ora resta ancora da scoprire quale di queste piste abbia portato al sequestro, e alla morte, di Tommy.
Purtroppo questa è l’unica cosa certa: Tommaso non c’è più.
Un dramma che Paolo Onofri e la moglie Paola Pellinghelli hanno appreso, brutalmente, dalla tv…