Olrac ha scritto dom, 23 maggio 2004 alle 14:22
genioboy ha scritto dom, 23 maggio 2004 alle 01:14
In effetti è un film d'ispirazione e non una trasposizione fedele dell'Iliade. Ho apprezzato la scelta di escludere le divinità e cercare di dare una certa veridicità storica agli avvenimenti. Si sono fermati "a metà strada" tra il "mito" e la "storia": non abbiamo quindi una guerra durata 10 anni (storia?), ma comunque una vicenda strettamente "terrena", senza le assurdità che una presenza tangibile degli Dei avrebbero assicurato. Sembra quasi che si sia cercato di individuare da cosa può nascere un poema come l'Iliade, ovvero da cosa Omero avrebbe potuto attingere. Ecco perchè Achille è solo un uomo mortale, ma la sua fama è così grande da trasformarlo in eroe invincibile; da una freccia nel tallone si possono costruire su poi tante storie e tante leggende, perchè Omero non si è poi inventato niente, ma ha raccolto e messo per iscritto quello che sicuramente si tramandava a voce.
Fin qui sono d'accordo.
Però muovo al film una serie di critiche, tecniche e culturali:
TECNICHE:
- Montaggio scadente
- Sceneggiatura che tende troppo all'"americanata", senza riuscire negli effetti visivi o nel creare tensione. L'inizio del gladiatore, le battaglie di Lotr, le scene di SPR o B.H.Down sono kolossal in cui ciò è avvenuto. Troy no.
- La falangio-testuggine, le palle di fuoco... ma dai!
- Inquadrature un po' scontate, copiate da lotr e neanche tanto bene
- Musica inesistente.
- Tempi gestiti malissimo: il film riesce a essere troppo lungo e troppo breve insieme.
- Brad Pitt (che sono sicuro essere ottimo attore) sembra spaesato, come se non riuscisse a caratterizzare il personaggio oltre lo stereotipo "bel figo sca$$ato che fiereggia su tutti".
CULTURALI:
Ho capito che è un film ispirato all'Iliade. Lo sapevo già prima di vederlo, e quindi era in preventivo. MA l'iliade non è un poemetto qualsiasi, è un patrimonio culturale inestimabile, uno dei "classici" per eccellenza, che hanno influenzato l'arte del mondo CIVILE per millenni, ed è capace di far sognare un bambino ancora oggi. Quindi, anche traendone semplicemente ispirazione, non si possono violentare certi argomenti. Mi riferisco a:
- Menelao vecchio pazzo ubriacone, perdipiù ucciso da Ettore. Dov'è finito l'uomo d'onore, il re maestoso che accoglierà Telemaco, che porterà su di sé i tristi ricordi dell'unico sopravvissuto a una così epica guerra ?
- Agamennone vecchio ba**ardo, accoppato da Briseide. La figura di Agamennone è una delle più umane del poema, forse assieme a Ettore. Non è figlio di dei, ha il suo carico di difetti, sente su di sé la responsabilià del comando ma gli piace assaporarne il potere... La sua morte a Troia è una violenza fatta a Ifigenia e alla sua tragedia, che influenzò grandissima parte della letteratura latina e greca.
- Aiace Telamonio tipo Re Scorpione. La tragedia del suo suicidio dopo la vittoria, dell'inganno di Ulisse e dell'odio che gli porterà fin negli inferi... macché, molto meglio farlo diventare Konan il barbaro.
- Paride sopravvive. Ok, ci può stare. Ma allora perché non è lui a tramandare la stirpe di Troia? Dare un bel risvolto tragico alla vicenda facendo crepare pure lui e Briseide no? Ma no, per carità, i paciocconi stelle e strisce vogliono il lieto fine...