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  1. #1
    Il Nonno L'avatar di Sawyer
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    Predefinito [Ita][Raidue]24/8/09 - 5x12 - 5x13 - 5x14

    5x12 Ciò che è morto è morto

    Scritto da: Brian K. Vaughan & Elizabeth Sarnoff
    Regia: Stephen Williams
    Titolo originale: Dead Is Dead
    Puntata incentrata su: Ben
    Giorno di trasmissione originale: 8 Aprile 2009
    Giorno di trasmissione Sky-Fox: 15 Giugno 2009
    Giorno di trasmissione Raidue: 24 Agosto 2009

    5x13 Il padre che non c'era

    Scritto da: Melinda Hsu Taylor, Greggory Nations
    Regia: Jack Bender
    Titolo originale: Some Like It Hoth
    Puntata incentrata su: Miles
    Giorno di trasmissione originale: 15 Aprile 2009
    Giorno di trasmissione Sky-Fox: 22 Giugno 2009
    Giorno di trasmissione Raidue: 24 Agosto 2009

    5x14 Costanti e variabili - 100° episodio

    Scritto da: Edward Kitsis & Adam Horowitz
    Regia: Paul Edwards
    Titolo originale: The Variable
    Puntata incentrata su: Faraday
    Giorno di trasmissione originale: 29 Aprile 2009
    Giorno di trasmissione Sky-Fox: 29 Giugno 2009
    Giorno di trasmissione Raidue: 24 Agosto 2009

  2. #2
    Il Nonno L'avatar di Sawyer
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    Predefinito Riferimento: [Ita][Raidue]24/8/09 - 5x12 - 5x13 - 5x14

    LOST IN PROGRESS: EPISODIO 5x12

    Spoiler:

    Ben e Locke protagonisti assoluti di un episodio che mette alla prova isola, personaggi e… telespettatori

    Calma e sangue freddo. Le volte scorse abbiamo parlato di atto di fede… ma qui pare che il nostro sforzo di spettatori sia destinato a non finire mai! Una rediviva (macché: morta! Ciò che è morto è morto. Ok, ironia registrata ed apprezzata) Alex si confronta con Ben in una sequenza che pare tratta dalla settima stagione di Buffy (il Primo insegna). Adesso direte che sono fissata, ma per me l’associazione è stata istantanea. Forse perché è servita a distrarmi da quella vocina che ha cominciato subito ad urlare nella mia testa (“Ma noooo! Il Fumo Nero con il proiettore per flashback incorporato e Alex risorta noooo!”). O forse perché mi ha aiutata a zittire la vocina ricordandomi come funziona il meccanismo di sospensione dell’incredulità. Che in Buffy, ad esempio, è perfettamente efficace perché ci viene detto (fin dal pilot, e fuori dai denti) che il mondo di Buffy è soprannaturale e magico.
    Certo: fin dalla prima stagione di Lost avevamo intuito che l’Isola era più di una comune… Beh. Isola. Fin dai sussurri, dai mostri nella giungla, dal Fumo Nero. Nell’arco di 4 stagioni, dai sussurri siamo passati ai salti temporali. Ci siamo arrivati per gradi, condotti per mano dagli autori, e siamo stati al gioco. Ma da qui ai flashback di Ben che rivede le tappe fondamentali della sua vita, il passo non è automatico! Allora, signori autori: diteci chiaramente, e una volta per tutte, che il soprannaturale è l’elemento principale, in Lost. Non continuate a sperare di vendercelo come un elemento di mistero, perché se ci chiedete di seguire una serie soprannaturale con tutti i crismi, noi siamo con voi. Ma se volete farci credere che è tutto un sogno, o che la Oceanic ha messo per sbaglio degli allucinogeni nelle bottigliette d’acqua a bordo del volo 815, allora non vi seguiamo più. Giusto?
    Comunque, ci proviamo. Sappiamo che quello che è successo è successo e che ciò che è morto è morto. E sappiamo che queste due affermazioni sono vere in una serie in cui vale tutto… e il contrario di tutto. Tanto per tenerci in allenamento… A tal proposito: Ben che afferma “sapevo che sarebbe finita così” a me non la racconta. Io dico che non ci contava proprio, sulla resurrezione (sì: di resurrezione, si tratta!) di Locke. Per la prima volta l’ho visto davvero stupito. E per la prima volta l’abbiamo visto impaurito, avvicinandosi al momento del giudizio. Ben-il-terrore-fatto-personaggio-Linus esita. Come dicevo: tutto e il contrario di tutto. Ben si arrampica sugli specchi per giustificarsi con Locke (’uomo che gli è stato detto di seguire, ma che lui probabilmente cercherà ancora di sabotare).
    Benjamin Linus è indecifrabile; ce lo dice ogni tassello del puzzle che lo riguarda. Ma di una cosa sono certa: il potere lo attrae irresistibilmente, spingendolo ad agire correndo dei rischi, cioè evitando cioè di seguire i suoi scrupolosissimi piani. Benjamin Linus ti spiazza (chiedete a Caesar). Benjamin Linus ti confonde (con Locke, ieri sera, ha dato vita ad un interessante ribaltamento dei ruoli. Sull’isola si raccoglie ciò che si semina?). Benjamin Linus ti sorprende (ha risparmiato la Rousseau ed Alex. Perché?). Benjamin Linus è l’incarnazione del detto “non fidarti di nessuno” (sono sicura che perfino Fox Mulder sarebbe d’accordo con me, vedendo Ben che spinge Alex sull’altalena in veste di padre amorevole.). Benjamin Linus ti spiazza (oddio, Penny! Desmond!). Benjamin Linus è Lost.
    Lost è indecifrabile, tant’è che c’è sempre più di una possibilità di interpretare i fatti. Lost ti confonde, ti sorprende, ti spiazza. Per questo siamo disposti a concedergli tanto. Per questo passiamo sopra a tutte le piccole incongruenze, le imprecisioni, i ripensamenti, i (rari, fortunatamente) deus ex machina che risolvono in fretta alcune contraddizioni. Per questo passeremo sopra anche al Mostro di Fumo Nero che mostra a Ben videoclip del suo passato, e probabilmente a molto, molto altro.
    CURIOSITÀ
    Ciò che è morto è morto è uno degli episodi con il minore numero di personaggi di primo piano protagonisti dell’azione. Gli autori hanno scelto di dare massimo rilievo ai personaggi di Ben e Locke.
    Charles Widmore è interpretato in questo episodio da David S. Lee, attore comparso in ruoli minori nelle serie Streghe, Angel, Alias e C.S.I.: Miami.
    Quando Widmore sta per lasciare l’isola, dice a Ben “I’ll be seeing you, boy”: una frase-omaggio che ricorda una battuta ricorrente della serie cult Il prigioniero, in cui Patrick McGoohan si ritrovava rinchiuso su un’isola misteriosa, circondato da altre persone “ribattezzate” con dei numeri.


    LOST IN PROGRESS: EPISODIO 5x13

    Spoiler:

    Miles protagonista dell’episodio in cui misteriosi “nuovi giocatori” scendono in campo…

    Ma guarda un po’. Capita anche ai network migliori. In FOX si sono confusi e al posto di Lost stanno mandano in onda un horror coreano di serie B… No, aspettate un attimo. È Lost! Quello è Miles bambino e la sospirata battuta (Vedo la gente morta) sta arrivando. Non arriva proprio così, in effetti, e il piccolo Miles – spiace per lui – non è esattamente Haley Joel Osment. Ma il concetto è quello: Miles vede davvero la gente morta, o meglio la sente. Comunica con i defunti che gli forniscono informazioni (anche piuttosto sgradevoli e spaventose) sul modo in cui sono morti. Che vitaccia!
    Perché, quindi, non riscattarsi almeno in parte facendo fruttare un po’ questo dono/maledizione? Detto, fatto: il nostro Miles, che a quanto pare non è proprio il prototipo del ragazzo tranquillo, pensa bene di ingannare un padre. Un padre che lo chiama per sapere se il figlio defunto sapeva che lo amava. Per carità, la confessione poi arriva insieme alla restituzione del denaro estorto e all’aggiunta di un rimprovero da figlio abbandonato. Non a caso, Il padre che non c’era torna a toccare uno degli argomenti più cari agli autori di Lost (che, come avevamo già visto qui, è quello della figura di un padre “difficile”). Anche Miles, figlio del dottor Chang (una bambolina a chi aveva indovinato che il bambino di Chang, all’inizio della stagione, era lui), ha le sue belle difficoltà di gestione. Del resto, possiamo biasimarlo? Come sarebbe la nostra vita se potessimo comunicare con l’aldilà? Ci sarebbe come minimo da uscire di testa, il che fa perfettamente al caso degli autori di Lost.
    Vediamo un po’. Continua la saga di Ritorno al futuro (Miles incontra la sua mamma alla mensa del Progetto Dharma). Continua la passione per Guerre stellari (con tutto il caos che lo circonda, Hurley a cosa pensa? A scrivere il copione – rivisitato – de L’impero colpisce ancora per spedirlo a George Lucas… Il solito, grande Hurley. Gli perdono perfino di aver detto che gli Ewoks fanno schifo). Soprattutto, continuano le informazioni a nostro favore. Signore e signori, abbiamo assistito al momento in cui sono state gettate le fondamenta della botola. Il sito super-segreto in cui Miles accompagna il suo (ignaro) paparino è il cuore del segreto dell’isola. La ragione per cui il volo 815 precipita. Il succo della faccenda, insomma.
    Per la prima volta, un personaggio che non fa parte né dei superstiti della Oceanic né degli Altri è protagonista di una serie di flashback che ci raccontano la sua storia e quella dell’isola. Il resto è più o meno come sempre: Jack minaccia Roger per proteggere Kate (siamo sempre incredibilmente protettivi, eh, dottore?); Sawyer si caccia nei guai (l’odioso Phil – non che mi abbia fatto nulla, ma lo trovo odioso – ha il nastro che lo ritrae mentre consegna Ben agli Altri. Autori, quale migliore occasione per farlo fuori? Grazie); l’episodio si chiude con un colpo di scena che in qualche modo tutti stavamo aspettando (il ritorno di Faraday, finalmente! Eravamo preoccupati…).
    E come sempre una nuova, assillante questione ci preme più di tutto: chi sono le persone nel furgone? Non è gente che lavora per Widmore, e questo è chiaro. Ma potrebbe anche essere gente “nuova”, che non è legata né a Ben, né agli Altri, né al progetto Dharma… Quelli che usano la stessa “frase-test” di Ilana (Cosa giace all’ombra della statua) potrebbero essere nuovi giocatori. Resta da vedere a che punto, e come, scenderanno in campo…
    CURIOSITÀ
    Il titolo originale di questo episodio, Some Like It Hoth, fa riferimento a Some Like It Hot (A qualcuno piace caldo), amatissima commedia del 1959 interpretata da Marilyn Monroe, Tony Curtis e Jack Lemmon e diretta da Blake Edwards.
    La madre di Miles è interpretata da Leslie Ishii, già vista in diverse serie tv in ruoli minori (Beverly Hills 90210, Medium, Jag, Close to Home, Desperate Housewives…) e nel film In pericolo di vita, con Michael Madsen e Angie Everhart.
    Il dottor Chang ha invece il volto di François Chau, attore cambogiano che vanta innumerevoli partecipazioni televisive (Alias, Grey’s Anatomy, 24, Jag, Baywatch, Hill Street – Giorno e notte…) e cinematografiche (Lightbulb, The Lodger, Inside the Twin Towers, La spirale della vendetta, Mai dire Ninja…)


    LOST IN PROGRESS: EPISODIO 5x14

    Spoiler:

    Un nuovo episodio, incentrato su Daniel Faraday, cambia improvvisamente le regole del gioco…

    Premesso che nessuno, mi pare, aveva dubbi sul fatto che Eloise Hawking fosse la madre di Daniel Faraday (il commento musicale da “grande rivelazione” mi è quindi parso un tantino esagerato. Sarebbe stato più adatto quando ci è stato detto che Charles Widmore è suo padre), non posso negare che Daniel mi mancherà. Parecchio. Forse, però, meno del previsto: negli ultimi secondi di Costanti e variabili, l’episodio in onda ieri sera su FOX, lo abbiamo visto morire ma questo non significa affatto che non lo rivedremo più, giusto?
    Posso quindi stare tranquilla e concentrarmi su qualcosa di molto, molto importante. Qualcosa che rimescola le carte in tavola, che cambia lo scenario, che riscrive le regole del gioco. Il futuro si può cambiare. Quello che è successo è successo? Quello che è morto è morto? Macché! Il nostro Daniel, protagonista di una puntata che ripercorre le tappe fondamentali della sua vita, confessa di aver preso una cantonata. Si è sempre concentrato sulle costanti (come avevamo visto), ma d’un tratto si è reso conto che le variabili possono fare la differenza anche sul tempo. Perché le variabili sono le persone: le scelte di ciascuno influiscono sul corso degli eventi. Daniel ricorda a tutti che il 1977 è il loro presente. E che, di conseguenza, il futuro può essere cambiato. E tutti loro possono morire. Appunto…
    Nel presentarci questa figura affascinante e tragica (Daniel Faraday non vorrebbe, ma finisce per far del male alle persone che ama: Theresa, Charlotte…), gli autori di Lost si servono di uno dei personaggi più intriganti per farci recapitare un messaggio prezioso. Dopo mille peripezie, dopo anni (nel tempo narrativo) passati ad urlare “Dobbiamo tornare indietro!” e dopo infiniti ostacoli da superare, i nostri eroi sono tornati sull’isola nella speranza di salvare i loro ex compagni di sventura e di mettere a posto le cose. Hanno dato retta ad Eloise Hawking, convinta della necessità di riportarli tutti sull’isola, ma lei si sbagliava. I nostri eroi dovrebbero essere da un’altra parte.
    Fulmine a ciel sereno. Non dovreste essere sull’isola! E si aprono le danze delle ipotesi. Tanto che perfino gli autori di Lost, ben consci di come ogni episodio scateni un cumulo di nuove teorie e discussioni, si rivolgono direttamente a noi. Come? Facendo dire a Sawyer che gli piacerebbe stare ad elaborare nuove teorie con Jack, ma proprio non ne ha il tempo… Beh. Noi ce l’abbiamo, il tempo. Tutto il tempo che vogliamo.
    Anche per perderci in “piccole annotazioni”: qualcuno, ad esempio, credeva che Desmond sarebbe morto davvero? Dopo tutta la sfortuna che lui e Penny hanno avuto, per anni? Certo che no! I nostri eroi dovrebbero essere da un’altra parte? Dopo che ci è stato detto per tanto tempo che non avrebbero mai dovuto lasciare l’isola? Sì, certo. Ci crediamo. Ci sta bene. Subito. E così, ancora una volta, Lost riscrive tutto daccapo. Quello che era diventato lo scopo principale degli Oceanic Six – tornare sull’isola – diventa un errore, un equivoco, una cattiva interpretazione della verità. E ora bisogna andarsene. Un’altra volta. Noi spettatori non siamo affatto turbati da questa necessità: quando Lost ci dice che qualcosa è necessario, a noi sta bene e siamo pronti a credere a tutto ciò che serve perché quanto ci viene proposto come idea diventi realtà (nella finzione, s’intende)…
    Siamo pronto a credere, di nuovo. A qualcuno il ribaltamento potrà sembrare “comodo”, affrettato. Ma non è così: tutto ha perfettamente senso. Semmai, credere che i viaggi nel tempo non influenzassero gli eventi era difficile. Un po’ come assistere, attoniti, alla scena in cui Ellie (sì, certo: Ellie è Eloise) spara a suo figlio… prima ancora di averlo messo al mondo. Ma non siamo attoniti a causa dell’assurdità della situazione. Macché. Noi siamo fans di Lost, ci vuole ben altro per turbarci. No: siamo attoniti perché sappiamo che stiamo per perdere uno dei personaggi chiave della serie. Fortunatamente, come ho già detto, in Lost niente è per sempre e nessuno muore davvero: i personaggi potrebbero tornare in un sogno, un flashback… E noi saremo lì, ad aspettarli. Ancora una volta.
    CURIOSITÀ
    In molti hanno notato la similitudine fra il sottofondo musicale che si può udire nella scena in cui Daniel e sua madre pranzano insieme, al ristorante, e la musica del sito promozionale dell’Ajira Airways.
    Costanti e variabili è il centesimo episodio di Lost (calcolato senza tenere conto del fatto che i finali di stagione della serie, normalmente, sono episodi doppi o tripli che vengono considerati come un unico episodio).
    Daniel Faraday è il settimo personaggio a morire nel corso dell’episodio di cui è protagonista assoluto. Prima di lui, era successo a Shannon, Ana Lucia, Mr. Eko, Nikki, Paulo e John Locke.


    Lost 5x12: http://it.lostpedia.wikia.com/wiki/C...o_%C3%A8_morto, http://lostpedia.wikia.com/wiki/Dead_Is_Dead

    Lost 5x13: http://it.lostpedia.wikia.com/wiki/Some_Like_It_Hoth, http://lostpedia.wikia.com/wiki/Some_Like_It_Hoth

    Lost 5x14: http://it.lostpedia.wikia.com/wiki/The_Variable, http://lostpedia.wikia.com/wiki/The_Variable
    Ultima modifica di Sawyer; 25-08-09 alle 11:45:44

  3. #3
    L'Onesto L'avatar di mmmteam
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    Predefinito Riferimento: [Ita][Raidue]24/8/09 - 5x12 - 5x13 - 5x14

    Primo e terzo episodio..molto belli!

  4. #4
    Il Nonno L'avatar di kern
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    Predefinito Riferimento: [Ita][Raidue]24/8/09 - 5x12 - 5x13 - 5x14

    in tutto questo sembra che l'isola sia la variabile ,mentre il resto del mondo sia la costante,
    Spoiler:
    inoltre non si capisce bene chi abbia i fili del comando dei burattini se sull'isola o se fuori , cioè il capo dei tizi del furgone o Charles Widmore , oppure sull'isola con quel fumo nero o jacob o locke

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