Perdono, perdono, perdonoo

[Ronin]

che pizza.
ho abbandonato (per ora, almeno) l'espressione artistica, perchè più soddisfatto dall'espressione tecnica; non penso abbiate perso chissà che artista, cmq, ma la mia esperienza personale non c'entra nulla (casomai se mi verrà voglia, esporrò al pubblico ludibrio qualcuno dei miei vecchi racconti brevi).

non è che non prendo in considerazione il tuo punto di vista: è che lo trovo del tutto insoddisfacente, se applicato a qualcosa che non sia tu stesso (e dico così perchè non conosco affatto la tua arte), come ho ripetutamente spiegato con dovizia di argomenti.

anche soprassedendo alle numerose evidenti assurdità cui si giunge seguendolo, resta il fatto ineludibile che il tuo metodo non ci consente di "capire" alcunchè: se solo l'artista ha in mano il giudizio su ciò che è arte, a che serve il pubblico? quando mai il pubblico potrà fruire dell'arte? e quando mai riconoscerla come tale?

Qua non è questione di elitarismo (della serie, il pubblico se vuole capire l'artista deve dotarsi dei mezzi conoscitivi necessari), qua è questione che la possibilità viene proprio negata a priori, tanto da mettere in dubbio (quando non apertamente negare) l'esistenza stessa dell'oggetto che vorremmo conoscere e capire.

allora che dovremmo fare, giudicare l'artista solo sulla base della sincerità delle sue motivazioni? a parte l'evidente assurdo di finir per considerare artisti anche persone che sono semplicemente ingenue o fanatiche, sarebbe come giudicare un medico solo in base alla sua volontà di salvare i pazienti.

[Calon]

Vabbè, voi siete andati avanti una cifra, io riprendo da ciò per cui mi stavo accapigliando: lil rapporto dell'artista col pubblico.
Io non intendevo dre che l'artista deve essere "commerciale", cioè produrre per vendere.
Ma dico però che se l'arte rimane solo a livello di sfogo, cioè esprimo quel che mi passa per la testa-fine, beh, è uno spreco, perchè forse darà qualche emozione all'artista e a chi vuole scervellarsi per capirlo.
è molto più apprezzabile il tentativo di raffinare il prodotto grezzo; come effetto ci sarà magari quello di coinvolgere una più ampia fetta di pubblico, e no ci vedo niente di male. Non sto parlando di semplificare il messaggio, ma di esprimerlo, intatto, in un modo che possa essere di giovamento anche ad altri.
Insomma, non mi piace l'artista che è chiuso in sè stesso, e dalla sua torre d'avorio crea opere volutamente oscure, che lo elevano al di sopra di una torma di uomini che cascano gli uni sugli altri, e in questo modo cerca scampo da una banalità che sarebbe disarmante, e con lui pochi tizi che si sentono "eletti" per riuscire a capire la magnificenza di un'opera criptica e cervellotica. Magari mano gli piace, o meglio, gli piace non perchè sia bella i sè, ma perchè sentono di averla capita solo loro. Questo non è il piacere estetico, questa è superbia.
Un'opera d'arte ti deve lasciare attonito, tremante (avete presente quando viene la pelle d'oca sentendo una musica, o guardando un'immagine?), sconvolto per gli abissi e le vette che spalanca nei tuoi sensi, oppure per il sens di armonia e perfetta concordanza di essi. Insomma, o sconvolge i sensi, o li armonizza. Ma se davanti a un'opera d'arte pensi "questo tocco di minimalismo nel contesto post-progressivo-futurista, sommato all'atmosfera pop-dadaistica, e inserito nel contesto politico della guerra fredda è geniale", secondo me c'è qualcosa che non va.

[Nevade]

Ma dico però che se l'arte rimane solo a livello di sfogo, cioè esprimo quel che mi passa per la testa-fine, beh, è uno spreco, perchè forse darà qualche

Potrei dire che allora è inutile che tu esprimi i tuoi sentimenti a qualcuno, tanto è solo uno sfogo, o che mangi e bevi, tanto è solo un bisogno, anzi guarda NON fare piu nulla tanto è tutto inutile perchè un giorno morirai.

[Calon]

Potrei dire che allora è inutile che tu esprimi i tuoi sentimenti a qualcuno, tanto è solo uno sfogo, o che mangi e bevi, tanto è solo un bisogno, anzi guarda NON fare piu nulla tanto è tutto inutile perchè un giorno morirai.

Ma non c'entra.
è che l'arte, a differenza dell'esprimere i sentimenti a qualcuno, non dovrebbe essere uno sfogo, secondo me.
Mangiare e bere poi, come dici tu è solo un bisogno quindi non c'entra.

[SLYVERR®]

discussione un po' stantia su cui credo si sia detto tutto e nulla.

anche perchè da quello che ho letto mi pare evidente che ognuno porta avanti la propria visione in una discussione asimmetrica (eccezion fatta per Nevade e JimiBeck che complementano su alcuni punti).

ho trovato di forte interesse nonchè istruttive tutte le varie linee teoriche che avete postato. Bel thread

[Corto]

Arte e tecnica sono due cose che vanno daccordo come l'impepata di cozze e il marzapane con fragole.

I greci usavano la stessa parola per arte e tecnica... sono d'accordo.

[Morandar]

I greci usavano la stessa parola per arte e tecnica... sono d'accordo.

Devo rileggere le ultime pagine, ma risponderò unicamente a questo per intanto.

Contestualizza. Considera cos'era l'arte in grecia e cosa è oggi. Se ne parla da tutto il topic, oggi la distanza è forte - sostanzialmente, non si tratta più di tecnica sopraffina, ma di tecnica adeguata.

[Ronin]

non si tratta più di tecnica sopraffina, ma di tecnica adeguata.

il che tra l'altro dev'essere per forza tra i motivi per cui la prima è eterna, mentre la seconda dura al massimo i wahroliani 15 minuti...

[Morandar]

Ormai hai capito che sono un cultore del contemporaneo.

Non considerare sopraffina come "migliore", ma solo come "particolarmente evidente", un po' tipo "forme di montaggio della hollywood classica".
Il motivo per cui è eterna è che incontra immediatamente il gusto in ogni momento, come un romanzo d'amore. La percezione delle proporzioni in una statua classica rimarrà quella più o meno sempre.

L'Ulisse di Joyce è ormai considerato un capolavoro eterno, ma non è un romanzo classico - anzi. Nè nella forma nè nel contenuto. Ed è solo grazie al fatto che il romanzo vive INNANZITUTTO del proprio contenuto, che è chiaro fin da subito. Altre forme artistiche purtroppo hanno l'impiccio della forma (la musica, la pittura), che solo recentemente si è scalfita per andare oltre. Il problema dell'eternità è qua.

E per dire, a me le opere eterne latine e greche sono sempre parse esattamente quel che erano: il frutto di una cultura più vecchia.

[Nevade]

la parola chiave è mitizzazione, come sempre

[Jimi]

la parola chiave è mitizzazione, come sempre

in dosi sempre maggiori e spesso ingiustificate, leggasi Mozart

[Calon]

in dosi sempre maggiori e spesso ingiustificate, leggasi Mozart

D'accordissimo, purchè non si passi da un'eccesso all'altro per la voglia di sentirsi rivoluzionari/superiori alla marmaglia/capaci di comprendere cose che gli altri non possono (non parlo di te, ho già spiegato cosa intendo con questo ).

[Nevade]

D'accordissimo, purchè non si passi da un'eccesso all'altro per la voglia di sentirsi rivoluzionari/superiori alla marmaglia/capaci di comprendere cose che gli altri non possono (non parlo di te, ho già spiegato cosa intendo con questo ).

No no è parli di lui altro che