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Risultati da 51 a 75 di 138
  1. #51
    Lo Zio L'avatar di Calon
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Questa frase enigmatica mi fa presagire il peggio.
    Mo sento qualcosa, e vediamo.

  2. #52
    La Borga
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    nel senso che, come non potrai non notare, è assolutamente diverso da qualunque altro pianista tu abbia mai sentito (tanto è vero che appunto, volutamente faceva strame della tecnica, suonando con le mani in posizione "scorretta", usando anche i gomiti, etc).
    in questo senso parlo di conversione: per chi conosce quello che insegnano in conservatorio, è pura eresia.
    pezzo consigliato: 'round midnight (struggente e visionario).

  3. #53
    Lo Zio L'avatar di Calon
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Ho ascoltato il disco che dicevi: mi avevi fatto pensare al peggio, invece non è quello dei pezzi di ferro ne pianoforte, è jazz.
    Un pò strano, eh. Non saprei come giudicarlo, più che altro perchè non mi piace il jazz. Ci sono alcuni pezzi in cui è storto forte, e penso che ciò, nell'abito jazz, sia una buona qualità.
    Di più non ti so dire, perchè se non mi trasmette sensazioni, non posso dargli il bollino "Calon approved", ma neanche giudicarlo propriamente.

  4. #54
    La Borga
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    beh, ovviamente non è facile avvicinarsi al jazz partendo da un autore così estremo.
    c'è anche un thread a riguardo nel forum musica.

    mi sembrava però un modo chiaro di spiegare che il rifiutare le regole tradizionali (per monk una specie di ragione di vita, proprio esplicitamente teorizzata) non è mancanza di tecnica, bensì semplicemente costruzione di una tecnica diversa.

  5. #55
    Lo Zio L'avatar di Calon
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Si, diciamo di si.
    Per mancanza di tecnica io intendo proprio uno che suona a casaccio, così come Fontana o Pollock schizzano e graffiano i loro quardi a casaccio, facendo ciò che gli dice la testa in quel momento, non piegando in parte la loro ragione ad una tecnica.
    Cioè, anche se tu ti metti a fare dissonanze e dodecafonie, quella è comunque una tecnica. Non lo è quella di mio fratello di sette anni che si mette a pestare sul piano.
    Questo intendevo.

  6. #56
    Nevade
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    quello che dico io si esprime bene in Rothko o Mondurian (grazie a Morandar delle informazioni )

  7. #57
    Lo Zio L'avatar di Calon
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    quello che dico io si esprime bene in Rothko o Mondurian (grazie a Morandar delle informazioni )
    Anche quello che dico io.

  8. #58
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di StM
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    quello che dico io si esprime bene in Rothko o Mondurian (grazie a Morandar delle informazioni )
    Chi è Mondurian?

  9. #59
    Nevade
    ospite

    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Citazione Originariamente Scritto da StM Visualizza Messaggio
    Chi è Mondurian?
    Errore di battitura, Mondrian!
    Chiedo venia e assoluzione!

  10. #60
    L'Onesto L'avatar di dks
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Chi è Mondrian?

  11. #61
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Qua si sta parlando di cose che non si conoscono. Per favore, rallentate.
    (questo giro faccio la figura del sapientino, ma venitemi dietro e non insultate)

    Mondrian lo conoscete tutti per forza, cercatelo con google e direte "ah, questo qua". Lui è quello dei quadratoni di colore. Le sue opere sono straordinarie per il senso del ritmo che emanano, per l'equilibrio perfetto. E ciò ancora prima di capirne il senso completo, che è chiaro solo leggendo cosa lui ne diceva su De Stijl. Per quanto riguarda Rothko l'ha nominato Nevade e ne ho parlato a sufficienza con lui: se ha voglia, ve ne parla lui e io lo bastono perchè non ha capito niente

    Rimanendo sull'arte contemporanea, dire che Pollock e Fontana lavorano a casaccio è pura ignoranza. Qua è come dire che gli ultimi ad aver fatto bella pittura sono stati David ed i preraffaeliti, dai: un minimo di informazione sugli intenti dell'arte contemporanea sarebbe sufficiente a farvi capire che non è la tecnica fine a sè stessa ad importante, ma un travalicare i confini del segno. Sono d'accordo sul fatto che ormai il messaggio sia troppo grande per essere compreso dal pubblico, ma non è una buona ragione per rendersi ridicoli dicendo "questo lo facevo anche io". Fatelo e guadagnatevi una vita da nababbi.

    Vedere un quadro di Pollock è come ascoltare Coltrane, ascoltare Cage è come andare ad una mostra di Fontana, di Rothko. Ed allo stesso modo, i quadri di un Informale ricordano Cage.

    Cage, che è quello di 4'33'' (quattrominuti e mezzo di silenzio, ma con orchestra o pianoforte e musicisti) ed anche del pianoforte preparato. Non so cosa ascoltate, ma la prossima volta che sentite un suono fico chiedetevi se ci sarebbe stato senza che qualcuno provasse a farlo. Questa gente cinquant'anni fa era più all'avanguardia della maggior parte degli sperimentatori di oggi, e il minimo mi pare di portarle rispetto.

    Poi non vi chiedo di applaudire la ***** D'artista, ma lì i motivi erano altri.

  12. #62
    Nevade
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Citazione Originariamente Scritto da Morandar Visualizza Messaggio
    Qua si sta parlando di cose che non si conoscono. Per favore, rallentate.
    (questo giro faccio la figura del sapientino, ma venitemi dietro e non insultate)

    Mondrian lo conoscete tutti per forza, cercatelo con google e direte "ah, questo qua". Lui è quello dei quadratoni di colore. Le sue opere sono straordinarie per il senso del ritmo che emanano, per l'equilibrio perfetto. E ciò ancora prima di capirne il senso completo, che è chiaro solo leggendo cosa lui ne diceva su De Stijl. Per quanto riguarda Rothko l'ha nominato Nevade e ne ho parlato a sufficienza con lui: se ha voglia, ve ne parla lui e io lo bastono perchè non ha capito niente

    Rimanendo sull'arte contemporanea, dire che Pollock e Fontana lavorano a casaccio è pura ignoranza. Qua è come dire che gli ultimi ad aver fatto bella pittura sono stati David ed i preraffaeliti, dai: un minimo di informazione sugli intenti dell'arte contemporanea sarebbe sufficiente a farvi capire che non è la tecnica fine a sè stessa ad importante, ma un travalicare i confini del segno. Sono d'accordo sul fatto che ormai il messaggio sia troppo grande per essere compreso dal pubblico, ma non è una buona ragione per rendersi ridicoli dicendo "questo lo facevo anche io". Fatelo e guadagnatevi una vita da nababbi.

    Vedere un quadro di Pollock è come ascoltare Coltrane, ascoltare Cage è come andare ad una mostra di Fontana, di Rothko. Ed allo stesso modo, i quadri di un Informale ricordano Cage.

    Cage, che è quello di 4'33'' (quattrominuti e mezzo di silenzio, ma con orchestra o pianoforte e musicisti) ed anche del pianoforte preparato. Non so cosa ascoltate, ma la prossima volta che sentite un suono fico chiedetevi se ci sarebbe stato senza che qualcuno provasse a farlo. Questa gente cinquant'anni fa era più all'avanguardia della maggior parte degli sperimentatori di oggi, e il minimo mi pare di portarle rispetto.

    Poi non vi chiedo di applaudire la ***** D'artista, ma lì i motivi erano altri.
    O shi.. teh Morandarz is camz, mo so ca*** acidi

    Premessa uno: Io contro questo qui non mi ci metto senno mi annichilisce, poi voi fate come vi pare

    Apparte il discorso (interessantissimo come sempre) sullo sperimentare, quello che cercavo di dire è che appunto la tecnica "tradizionale" viene accantonata da qualcosa di piu criptico e all'apparanze stilisticamente effimiro come può esserlo un quadro di Rothko ma sicuramente piu ermetico e come giustamente dicevi tu, denso di significati che vanno oltre l'apparenza stessa dell'opera, si parla quindi di una tecnica di creazione dell'arte che diventa arte a sua volta, questo per dire che niente è scritto o è fisso, ma riguardo al discorso tecnica arte sono sicuro siamo tutti curiosi di sapere la tua opinione, per questo sacrificherò io stesso tre vergini al dio Dagon.

  13. #63
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Whoa, giusto perchè hai una topa rossa nella firma.
    Tecnica - arte. E' un discorso apparentemente complesso, perchè ci mancano gli strumenti. Cos'è la tecnica, cos'è l'arte.

    Generalmente, se parlo di arte l'individuo medio pensa a una specie di quadro impressionista da cui escono note dei beatles o una roba del genere. Roba bella, dal potere estetico definito grazie alla sua rappresentatività. Difficilmente penserà a Venetian Snares suonato attraverso una scultura di Giacometti.
    Se lo chiedete a me, l'arte è l'espressione consapevole del sentimento dell'artista. Questo si può configurare in vari modi, ma in generale lasciatemi illudere pensando che l'espressione di un artista vero sia, nel contenuto e nella forma, espressione dei sentimenti che agitano la società intera in cui l'artista era od è immerso. Ma qua potrei sbagliarmi, per ora però è così.

    Contenuto e forma. La forma è la tecnica.
    Il problema è che la tecnica deve essere adeguata. Il motivo per cui gli artisti molto tecnici sono spesso considerati freddi è perchè la consapevolezza di troppe forme di espressione porta tante volte al tentativo di utilizzarle tutte, risultando così asincroni rispetto alle attese del fruitore. Un pezzo dei Mr Bungle è semplicemente inquietante, perchè pare non esprimere nulla di preciso. Questo anche se suona dannatamente simile ad uno, non so, dei Radiohead.
    La consapevolezza delle possibilità a propria disposizione è comunque importante, soprattutto quando l'artista ha la coscienza di scegliere uno stile ed approfondirlo. Picasso è notoriamente un pittore straordinariamente tecnico, e quello che fa lui non posso "farlo anche io", perchè se lo faccio anche io non vuol dire la stessa cosa.

    E qua c'è un concetto fondamentale.
    Cosa vuol dire un'opera.
    Scordatevi di capire l'arte contemporanea senza studiare.
    Scordatevi di capire anche quella vecchia eh.

    Ci sono diversi livelli di comprensione. L'opera grande è quella che viene amata tanto dal bambino quanto dallo studioso, è vero, ma non esistono purtroppo solo opere di questo tipo.
    L'arte dovrebbe colpire sia dal punto di vista del "mi trasmette qualcosa, ma non capisco bene cosa", del "ci vedo questo e questo", del "questa poliritmia è interessantissima", del "questo periodo dell'autore è causato dalle sue ricerche nel campo della semiotica, poichè sentiva di non riuscire più a comunicare con le altre persone".

    Non è un discorso elitista il mio: adoro chi riesce a piacere a tutti, ad ogni livello. Ma capisco anche che non ci si può limitare a questo, e prima di dire "quel tale è un idiota" bisognerebbe capire il perchè ha fatto quell'opera. Anche per capire meglio sè stessi, non crediate.

  14. #64
    Nevade
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Amen, credo non ci sia alto da aggiungere

  15. #65
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Non darmi ragione solo perchè mi ami ed io amo te, splendida rossa dalle labbra socchiuse.

  16. #66
    Nevade
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Citazione Originariamente Scritto da Morandar Visualizza Messaggio
    Non darmi ragione solo perchè mi ami ed io amo te, splendida rossa dalle labbra socchiuse.
    Internez Girlz: Can Change Man Perceptionz

  17. #67
    La Borga
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Citazione Originariamente Scritto da Morandar Visualizza Messaggio
    Vedere un quadro di Pollock è come ascoltare Coltrane, ascoltare Cage è come andare ad una mostra di Fontana, di Rothko. Ed allo stesso modo, i quadri di un Informale ricordano Cage.
    condivido quello che dici sull'arte moderna come atto slegato dal concetto di "rappresentazione". questo però non te lo permetto, caro il mio sapientino.

    coltrane era dotato di una tecnica assolutamente straordinaria (anche proprio fisicamente parlando, un normale sassofonista non ce la fa a suonare "a love supreme" se prima non studia il suo modo di respirare, si sfiata in mezzo agli assoli).

    i 4'33" di cage avevano senso perchè fatti dal più grande compositore americano di musica moderna; quelli che li rifanno oggi (e sono ASSOLUTAMENTE identici) sono dei cretini, invece, lo dico senza tema di smentite.

    non ci si può fermare alla singola opera d'arte, non si può trascurarne il contesto, è un errore marchiano, abissale, esiziale (a proposito dello straparlare di ciò che non si conosce).

    4'33" NON è un singolo, è un pezzo che va inquadrato nell'economia di un album (di una carriera intera, vorrei dire); rimane l'intuizione geniale di un artista che in ALTRE opere aveva GIA' dimostrato quello che sapeva fare con la musica: è la scelta del silenzio come mezzo espressivo, da parte di un uomo di tale genio compositivo, che è significativa, non la realizzazione del silenzio in sè.
    se cage avesse fatto 6 album filati tutti composti da pezzi di silenzio di diverse durate (traccia 1 4'33", traccia 2 7'17" .... traccia 12 1'28") avremmo GIUSTAMENTE detto che era un idiota.

    la ***** d'artista manzoni poteva inscatolarla perchè aveva GIA' dimostrato di essere un artista; se la inscatolasse qualcuno che a malapena sa tenere in mano un pennello (ehm), resterebbe sugli scaffali.

    ti faccio notare inoltre che NESSUNO ha detto che pollock o fontana lavoravano a casaccio, quindi inutile che fai sfoggio di superiorità nello sfondare porte già aperte.

    a parte che tra i due c'è un abisso (per cui trascurerò pollock), il discorso su fontana che si faceva è TOTALMENTE diverso da come lo imposti tu.
    guardacaso corrisponde in pieno al tuo "la tecnica deve essere adeguata", come certamente avresti capito, SE avessi avuto la bontà di leggere gli altri, invece che bearti della tua autoproclamata sedicente superiorità culturale.

    il punto su fontana è che tutta la sua tecnica di creazione di luci, ombre, rilievi, forme, sulla tela, che comunemente chiamiamo "spazialismo" è TRAGICAMENTE inadeguata: il PRIMO concetto spaziale fece giustamente impressione, visto il modo innovativo con cui trattava la tela, che non era più un oggetto piatto ma tridimensionale.
    tutti gli altri sono insignificanti rispetto al primo: non contengono nè innovazione, nè originalità, nè messaggio, nè evoluzioni del linguaggio significative.

    e questo perchè, nonostante tutta la tecnica che si vuole, la tela resta un oggetto FONDAMENTALMENTE bidimensionale, in cui le presunte iniezioni di spazialità sono secondarie, accessorie, inessenziali; e in cui quindi tutta la tecnica del più grande maestro e fondatore stesso del movimento (fontana stesso intendo) non trova spazio per differenziarsi significativamente da una semplice riproduzione meccanica fatta da un falsario (che non è uno qualsiasi, come me, PRIVO di tecnica, ma APPUNTO uno dotato di tecnica MEDIOCRE).

    questo è il punto che mi faceva dire che visto uno, visti tutti; non perchè "questo lo facevo anch'io", ma perchè la tecnica appunto è inadeguata, sia come possibilità espressive, sia come contenuto tecnico vero e proprio, cosa che è incontrovertibilmente dimostrata dal fatto che fontana stesso, per proteggersi dagli innumerevoli falsari (gente NON qualsiasi, lo ripeto, ma appunto dotata di UN MINIMO di tecnica), invece di firmare le opere con un monogramma o poco più, doveva firmarle con frasi intere, abbastanza da consentire perizie calligrafiche per provarne l'autenticità.

    quindi: mondrian, pollock, fontana, tutta gente che ha inventato nuove tecniche (cioè nuovi modi di esprimersi), solo che quella di fontana era troppo monocorde, troppo limitata, troppo inadeguata appunto per non sfociare in una ripetitività utile solo a farlo ricco a spese dei gonzi che "devo avere un fontana in salotto perchè è cool".

    intendiamoci, quella della riproducibilità tecnica è una questione che non può esaurire l'arte in generale (penso alla computer graphic), epperò in un campo come quello delle arti figurative manualmente prodotte, è UNO dei parametri significativi.
    il discorso elite/massa non c'entra ASSOLUTAMENTE nulla.

    venendo poi alla tua definizione di arte, devo dire che è drammaticamente limitata, a questo punto preferivo di gran lunga la tautologia di calon.
    arte come espressione dei sentimenti? dove l'hai presa, dai baci perugina? e gli espressionisti tedeschi? le avanguardie sovietiche? il funzionalismo architettonico di le corbusier e del bauhaus? gli studi sulle illusioni ottiche e la divisione regolare del piano di escher?
    non scherziamo.
    la tua definizione, come ogni definizione che pretenda di esaurire la questione in poche parole, è evidentemente inadeguata, ANCHE come opinione personale.

    e qua mi fermo, giacchè, a parte gli spigoli che ho limato, tutto sommato non è che ci sia poi tutta questa distanza, tra quello che si era detto prima che tu intervenissi, e quello che dici tu. a separarci c'è più che altro una buona dose di ingiustificata spocchia.
    Mi limito a ricordarti, per amor di paradosso, quello che lo "straordinariamente tecnico" Picasso diceva della sua arte; a una mostra di pitture di bambini, esclamò:

    “ Alla loro età , disegnavo come Raffaello ; mi ci è voluta una vita per imparare a disegnare come loro”
    Ultima modifica di Ronin; 08-01-08 alle 21:32:59

  18. #68
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Calma, che non ci siam capiti e soprattutto il mio tono è stato totalmente travisato.
    -Sulla necessità di considerare il contesto di produzione: è punto fondante del mio discorso, non vedo come tu possa dire che io sottovaluto tutto ciò. Sono perfettamente conscio dei motivi in cui risiede la genialità di 4'33'', e non mi pare di aver detto nulla che contraddica quello che tu ribadisci.

    -C'è invece stato chi, come Calon, asseriva la mancanza di tecnica di Pollock e Fontana. Volevo solo spiegare che è semplicemente tecnica usata in modo del tutto diverso. Mi importa relativamente ora che i due fossero in grado di dipingere un bel paesaggio od una natura morta, la loro espressività si è trovata in ciò che hanno fatto.

    Sugli scarsi risultati posteriori di Fontana mi trovi d'accordo: veniva da opere interessanti e di ricerca, una volta trovata la tetta cui attaccarsi ha fatto il furbetto. Ciò non toglie la potenza della sua prima intuizione.
    Non cerco di sfondare porte già aperte: solo trovo necessario spiegare certe cose a chi magari non ha avuto nessuno che si prendesse la briga di farlo, proprio per il motivo che spiego: c'è bisogno di conoscenza del contesto, della storia ed in generale dell'artista per capire, non basta vedere l'opera. Su questo mi pare che siamo d'accordo, no?

    -Lascio perdere il discorso "l'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" che porta il discorso troppo in là.

    -La mia definizione di arte. Il motivo di un tale assalto pieno d'odio me lo devi spiegare: ho sottolineato come quello sia l'arte per me, ora, ma non l'unica e probabilmente neanche la migliore visione possibile dell'arte. Cerco però di rispondere alle tue critiche. Quoto un pezzo:

    "venendo poi alla tua definizione di arte, devo dire che è drammaticamente limitata, a questo punto preferivo di gran lunga la tautologia di calon.
    arte come espressione dei sentimenti? dove l'hai presa, dai baci perugina? e gli espressionisti tedeschi? le avanguardie sovietiche? il funzionalismo architettonico di le corbusier e del bauhaus? gli studi sulle illusioni ottiche e la divisione regolare del piano di escher?
    non scherziamo.
    la tua definizione, come ogni definizione che pretenda di esaurire la questione in poche parole, è evidentemente inadeguata, ANCHE come opinione personale."

    Al di là del tono francamente irritante, nessun bacio perugina. Ti chiedo solo in che modo si possono spiegare certe correnti che si sviluppano nello stesso periodo in diverse zone del mondo (il ritorno all'ordine, per esempio) senza pensare che l'artista incarni le ossessioni della sua gente e del suo tempo.
    Il motivo per cui oggi non c'è quasi più arte bella, se non il design legato al mercato, è forse che non se ne può più fare. Che da un lato, come profetizzava Hegel, il significato ha superato il significante. Dall'altro, il nichilismo e la disperazione ci scuotono talmente tanto da non permetterci di fare altro che il Piss Christ o lunghe interrogazioni sui significati.

    Lungi da me la spocchia che mi imputi, in sostanza. Sono solo un artista che si fa domande sugli altri artisti. Se ti pare che io non abbia aggiunto nulla alla conversazione mi dispiace, è stato come al solito tempo sprecato il mio.

    Lasciami solo concludere come te: quando parlo dello straordinariamente tecnico Picasso, mi riferivo senza dubbio alla stracitata frase che riporti. La sua tecnica è stata nell'eliminazione di tutti gli orpelli, in modo non diverso dallo scavare nelle parole di Ungaretti o dal materializzare lo strumento del succitato Coltrane.

    Spero di non dovermi più sentire insultare, detto questo. Si può continuare la discussione in modo elevato ma senza dover fare i maestrini cui han pestato la coda.

  19. #69
    La Borga
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Citazione Originariamente Scritto da Morandar Visualizza Messaggio
    Ti chiedo solo in che modo si possono spiegare certe correnti che si sviluppano nello stesso periodo in diverse zone del mondo (il ritorno all'ordine, per esempio) senza pensare che l'artista incarni le ossessioni della sua gente e del suo tempo.
    ma io non voglio negare che esistano (e magari siano pure la maggioranza) artisti che vivono nel loro tempo, e ne sono espressione; solo che questo è insufficiente a spiegare l'arte (vuoi un esempio taurocapotomico? pensa alla letteratura di tolkien...).
    nota cmq che assai spesso questi artisti di cui parli poi di fatto sono in realtà mediocri, appunto; è molto più probabile che un artista sia tale quando anticipa l'evoluzione della società, grazie al suo genio visionario (puoi certamente fare anche tu infiniti esempi), piuttosto che quando la segue, certificandola, per così dire, nelle sue opere.

    dici che non esiste o quasi più arte "bella": è una panzana (scusa il termine un po' forte). semplicemente, oggi come oggi è il mezzo espressivo "tela" (o "statua", o "installazione", insomma spero ci siam capiti) che è diventato inadeguato per il linguaggio moderno; sicchè oggi utilizzare questi mezzi espressivi, diciamo classici, per creare opere "belle" secondo i canoni, diciamo, classici, è ovviamente un esercizio mediocre.

    e pertanto per utilizzare questi mezzi espressivi senza farsi rinchiudere nel già visto, è necessario disconoscere la bellezza "comunemente" intesa (cosa che mi fa appunto concludere che tutta la cosiddetta arte contemporanea in realtà è un esercizio stilistico sterile, un vorrei ma non posso, una volpe di fronte all'uva).
    basta, semplicemente, abbandonare i mezzi espressivi tradizionali, per rivolgersi a mezzi differenti (posso fare un esempio che mi sta particolarmente a cuore, senza pretesa che sia il migliore? i fumetti di philippe druillet, o quelli di daniel zezelj), ed ecco che la bellezza, essendosi l'artista "liberato" dall'obbligo del "colpire i borghesi" ad ogni costo, riappare.


    quel che intendevo attaccando la tua idea "limitata", è che quello di incapsulare l'arte in tre parole di definizione è uno sforzo illusorio, fallace, che disconosce una multiformità che nell'arte è irriducibile (anzi, probabilmente è l'essenza stessa del concetto di arte).

    davanti ad uscite di questo tipo, anche in buona fede (a maggior ragione se accompagnate da frasi del tipo "qui si parla di quello che non si conosce", come se appunto, fosse sceso dal cielo il sapiente per dispensarci il Verbo), non si può non reagire, immagino che a mente fredda lo capirai (e in tutta onestà resto convinto, pur nella durezza del tono che ho certamente usato, di non aver mai fatto alcun ricorso all'insulto, nel mio intervento).

    PS: il modo in cui usi il termine "riproducibilità tecnica" non era quello in cui lo intendevo io cmq, anche se oggi come oggi indubbiamente il significato in cui lo hai inteso è dominante...
    Ultima modifica di Ronin; 09-01-08 alle 09:36:46

  20. #70
    Nevade
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo


  21. #71
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    @ nevade: I lol'd.

    I toni cominciano a diventare più civili.
    Però continuiamo a dire le stesse cose senza capirci! Smettila di dare per scontato che io sia nel torto e che stia dicendo cose stupide.
    Mi spiego di nuovo in punti ordinati, o almeno ci provo:

    -a riguardo dell'esempio taurocapotomico - che io spero non voglia dire "tagliamo la testa al toro", perchè poi lo spocchioso sono io , ed in più è un modo di dire che detesto -, possiamo spiegare Tolkien in mille maniere. Non intendo forzare alcuna dichiarazione nè prova, ma il fatto stesso che lui ricercasse un'epica contemporanea in un paese che non l'aveva mai posseduta, e tutto ciò a cavallo delle guerre mondiali, può essere una spiegazione. Anche l'ansia del comunicare (scrive di elfi perchè vuole farli parlare in elfico) ed il discorso sulla realtà in trasparenza ricordano molte correnti dell'epoca.

    D'altra parte sono contrario all'iperfetazione semantica sul LOTR, che rimane un'opera avulsa dal tempo, quindi concorderò con te.

    -Quello che non sono riuscito a far capire prima è il discorso sull'espressione della società in cui l'artista vive: qua il discorso che fai di previsione delle tendenze è a mio modo di vedere un po' campato per aria. E non mi riferisco in alcun modo agli artisti mediocri, mi riferisco sempre e solo ai grandi nomi, ai leader di ogni corrente (quelli che sostanzialmente la corrente se la sono inventata e gli altri gli sono andati dietro). Non sto dicendo che "oddio, ho chiesto alla gente se si ritrovava nel bel ritratto e mi ha detto di no! Presto, al cubismo!". Tutt'altro. La sensibilità dell'artista gli fa cogliere prima tendenze che, in germe, già esistono. Prima sarebbe impossibile.

    -Sul bello, dici esattamente quello che dico anche io e non capisco perchè ne stiamo discutendo. A me piace quest'arte, ma non corrisponde più all'ideale di "bello" che abbiamo avuto per il resto della storia umana. E' potente, è sublime, ma non è "bella".

    -Sull'incapsulare: hai ragione, ma ho bisogno di una definizione più o meno completa per spiegarmi certe cose. Questa è quella che mi spiega meglio ciò che vedo. E ribadisco, non lo dico da critico, lo dico da artista che si sente riflesso in quest'idea di "arte come seconda lingua, come espressione". Espressione di cosa? L'ho già spiegato. Non vedo davvero, in tutta sincerità, cos'altro potrebbe essere l'arte se non questo. Se gli togli il senso, l'espressione di un significato di qualche tipo, diventano colori e sassi.

    -Il "qua si parla di cose che non si conoscono" era duro, ma gli insulti ad espressioni che hanno una loro dignità non posso accettarli. Rileggendo i messaggi precedenti al mio dovrebbe essere chiaro a cosa mi riferivo.

    Chissà se ci siam chiariti.

  22. #72
    La Borga L'avatar di Tony
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Non oso mettermi a discutere con voi, ma ho letto "Captain Beefheart" e Trout Mask Replica e ho avuto un orgasmo

  23. #73
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Quella è un'opera che apprezzo tantissimo ma non capisco del tutto. Però ce l'ho in macchina e ogni tanto lo ascolto

  24. #74
    Nevade
    ospite

    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    Citazione Originariamente Scritto da Morandar Visualizza Messaggio
    Quella è un'opera che apprezzo tantissimo ma non capisco del tutto. Però ce l'ho in macchina e ogni tanto lo ascolto
    Lui è uno scaruffiano, non farci caso

  25. #75
    Banned L'avatar di Jimi
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    Predefinito Re: Perdono, perdono, perdonoo

    dite cose che si toccano in alcuni punti ma che divergono in altri ...
    Per quanto mi riguarda il mio concetto di arte è più simile a quello di Nevade, l'arte come espressione del singolo, che può essere compresa solo da esso e che esaurisce la sua funzione nel momento stesso in cui giunge a compimento.
    Ma è anche vero che considero l'arte una chimera irragiungibile.
    Se l'arte è l'espressione fedele dell'intimo dell'artista questa non può essere raggiunta mai.
    L'artista deve padroneggiare fin nei minimi dettagli lo strumento attraverso il quale vuole esprimersi, facendone proprio il linguaggio e trascendendone le regole qual'ora se ne manifestasse la necessità.
    Un impresa per i più impossibile nell'arco di una sola vita, e anche se fosse si pongono altri ostacoli.
    In primo luogo un problema di strumenti, per questa (o quella) espressione la musica da sola potrebbe non bastare, ne tantomeno la pittura o la scultura (ecc ecc), ma padroneggiare con cognizione molteplici forme d'arte è motlo più che irragiungibile.
    Nel momento in cui, per ipotesi, l'artista si trovasse nella condizione di avere a portata di mano (mente) tutti gli strumenti possibili, ecco che si delineano i contorni di un'altro problema.
    Un problema che forse andrebbe risolto per primo e non per ultimo, e che riguarda strettamente noi stessi, e il rapporto che abbiamo con la nostra coscienza. Siamo veramente in grado di leggere dentro di noi? Siamo veramente in grado di sapere cosa vogliamo? Di riconoscere i nostri bisogni?
    La risposta è ovviamente "no", il nostro subconscio opera in maniera oscura, nascondendoci ciò che a un occhio esterno sarebbe ovvio.
    In questa confusione sapere esattamente cosa si vuole esprimere è impossibile.
    Se ne evince che siamo qua a giudicare non l'arte, ma la miglior approssimazione di cui altri sono stati capaci, e di cui comunque il senso più profondo ci sfugge in quanto l'unico a poter riconoscere l'impulso generatore è l'artista stesso ... non certo il fruitore che si ritrova per caso ad inebetirsi di fronte all'opera.
    Quindi l'arte del popolo, o quella della società sono un invenzione propagandistica di chi ha strumentalizzato l'opera degli artisti nel corso del tempo.
    Quindi l'arte "bella" o gradevole "perchè sì", è un concetto che annulla semplicemente l'idea stessa di arte, poichè significherebbe premeditazione, e l'arte non lo è, è un processo spontaneo.
    Quindi l'arte priva di tecnica non avrebbe ragione di esistere, se non in uno stato di ignoranza totale, nel quale l'artista non fosse condizionato in alcun modo da elementi a lui precedenti o contemporanei ... ma anche in questa condizione l'artista stesso creerebbe una tecnica per necessità, di qualsiasi tecnica si tratti.

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