Hai controllato che siano dello stesso autore?
Peccato che Star Trek non l'abbia mai visto, sarebbe divertente leggere 'sti libri.
Hai controllato che siano dello stesso autore?
Peccato che Star Trek non l'abbia mai visto, sarebbe divertente leggere 'sti libri.
più che usare il "90% nascosto", che come hanno già spiegato è una frase senza molto senso, è molto stimolante l'idea di allenare le capacità che tutti abbiamo normalmente in modo da raggiugnere livelli altissimi....
ad esempio i vari yogi e santoni indiani vari non lievitano, però possono simulare una morte apparente. lo fanno semplicemente autoregolando le varie funzioni vitali, cosa che in medicina da noi si può assaggiare con il biofeedback. io conosco gente che non sa regolare il loro battito cardiaco e che quando sentono che io ci riesco non ci credono (un paio hanno voluto addirittura mettermi la mano sul petto per controllare.... e non erano modelle svedesi :( ). Eppure basta solo concentrare l'attenzione là per un po' di tempo, banalissimo.
i vari yogi e taichisti ecc controllano un sacco di robe in più, ma loro fanno quello di mestiere...
è chiaro allora che per uno che non sa niente appare miracoloso, ma è solo un addestramento.
il discorso è simile per le abilità mentali: se uno medita tutti i giorni per 4 ore di fila, è normale che poi riesca a entrare in uno stato di coscienza alterato quasi a comando, e che questo lo possa aiutare a fare cose apparentemente paranormali, come ad esempio una lettura dei segnali non verbali così accurata da essere scambiata per telepatia....
tutte queste cose però richiedono impegno e sforzo, fattori che nella nostra società del tutto e subito non sono troppo ben visti (a meno che non si tratti di lavoro).
e infatti cosa succede ai protagonisti di heroes? una mattina si svegliano e hanno i super poteri, non vengono nemmeno punti da un ragno
quello ci riesco anch'io: tu mi senti il polso e noti che mi si ferma il cuoreio conosco gente che non sa regolare il loro battito cardiaco e che quando sentono che io ci riesco non ci credono (un paio hanno voluto addirittura mettermi la mano sul petto per controllare.... e non erano modelle svedesi :( ). Eppure basta solo concentrare l'attenzione là per un po' di tempo, banalissimo.
si chiama pallina da ping pong sotto l'ascella
il regolare il proprio battito cardiaco invece si chiama darsi una calmata o agitarsi per niente, semplice, non ci vedo nulla di sconvolgente
Piuttosto che fare la morte apparente preferirei avere una testa tale da potermi imparare tutti i nomi per l'esame di anatomia. Quello sì che è un buon uso del cervello, altro che santoni .più che usare il "90% nascosto", che come hanno già spiegato è una frase senza molto senso, è molto stimolante l'idea di allenare le capacità che tutti abbiamo normalmente in modo da raggiugnere livelli altissimi....
ad esempio i vari yogi e santoni indiani vari non lievitano, però possono simulare una morte apparente. lo fanno semplicemente autoregolando le varie funzioni vitali, cosa che in medicina da noi si può assaggiare con il biofeedback. io conosco gente che non sa regolare il loro battito cardiaco e che quando sentono che io ci riesco non ci credono (un paio hanno voluto addirittura mettermi la mano sul petto per controllare.... e non erano modelle svedesi :( ). Eppure basta solo concentrare l'attenzione là per un po' di tempo, banalissimo.
i vari yogi e taichisti ecc controllano un sacco di robe in più, ma loro fanno quello di mestiere...
è chiaro allora che per uno che non sa niente appare miracoloso, ma è solo un addestramento.
il discorso è simile per le abilità mentali: se uno medita tutti i giorni per 4 ore di fila, è normale che poi riesca a entrare in uno stato di coscienza alterato quasi a comando, e che questo lo possa aiutare a fare cose apparentemente paranormali, come ad esempio una lettura dei segnali non verbali così accurata da essere scambiata per telepatia....
tutte queste cose però richiedono impegno e sforzo, fattori che nella nostra società del tutto e subito non sono troppo ben visti (a meno che non si tratti di lavoro).
e infatti cosa succede ai protagonisti di heroes? una mattina si svegliano e hanno i super poteri, non vengono nemmeno punti da un ragno
appunto, infatti mica ho detto di essere un santonequello ci riesco anch'io: tu mi senti il polso e noti che mi si ferma il cuore
si chiama pallina da ping pong sotto l'ascella
il regolare il proprio battito cardiaco invece si chiama darsi una calmata o agitarsi per niente, semplice, non ci vedo nulla di sconvolgente
beh, ci sono le memotecniche per quello.
anche in questo caso vale quello detto sopra: non basta andare a un corso per avere l'upgrade della memoria, bisogna imparare la tecnica e poi esercitarsi di brutto, a quel punto poi ti viene automatico e uno che non sa gli sbatta che ti sei fatto può pensare che tu utilizzi il "100% del cervello".
oppure puoi andare all'esame e simulare la tua morte, poi resusciti e approffiti del momento di shock per farti convalidare l'esame
Riparto da quello che ha detto il buon Vaz: le aree del cervello non vengono usate tutte contemporaneamente...
Ora, io non so se vengano, a tratti, usate tutte... qualcuno sostiene che ampie aree del cervello vengano riservate, facendo un paragone con gli elaboratori, come backup se non adirittura come rimpiazzo in caso di traumi... e non so quanto sia attendibile questa tesi.
Dal discorso, che ho letto in maniera non molto approfondita, l'ammetto, traspare però un concetto: l'associazione tra area (o volume? mah...) del cervello utilizzata e la potenza della mente... già in se, questo parallelo ha del fallace: sarebbe un po come dire che le persone col testone sono più intelligenti... insomma, anche accettando che 'la mente' sia solo una conseguenza del funzionamento del cervello, non è dato sapere se ad un maggior volume corrisponda sempre un miglior funzionamento... da qui, quindi, l'impossibilità di comprendere (almeno, da parte mia...), se l'attivazione simultanea di più aree, preposte, secondo natura, a funzioni diverse, possa portare a vantaggi o svantaggi: che so, alla follia? a stati allucinatori, in seguito scambiati per momenti di grazia?
Del resto del discorso, rivolto al potenziamento delle proprie capacità, sono convinto che sia alla portata di tutti, quantomeno per quel che concerne la comprensione ed accettazione dei propri limiti iniziali. Questo non nega la possibilità di oltrepassarli, ma iniziando a conoscere fin dove si arriva è facile comprendere se è possibile e come migliorare...
Anche qui, però, nutro dei dubbi sull'utilità del risultato... la mente perfetta, in teoria, continuerebbe a contemplare se stessa, ignorando il valore del mondo esterno (cit.). Quindi, la perfezione è una mente che non funziona.
Ok, ho farneticato anche troppo, spaziando in argomenti che non mi competono, esprimendoli in maniera impropria e causandomi gli stessi dubbi a cui volevo fuggire... il che, in un solo intervento, è un gran bel risultato...
Torno a contemplare la mia mente, non si sa mai che si espanda!
ehi, potrei contemplarmi il pisello...!
ehm...
se tu il cervello ce l'hai lì...
no.Dal discorso, che ho letto in maniera non molto approfondita, l'ammetto, traspare però un concetto: l'associazione tra area (o volume? mah...) del cervello utilizzata e la potenza della mente... già in se, questo parallelo ha del fallace: sarebbe un po come dire che le persone col testone sono più intelligenti...
le capacità intellettive dipendono dalla superficie e non dal volume
no, è completamente inutile: l'area della memoria non la puoi usare per essere più intelligente e l'area della comprensione verbale non la puoi usare per avere più memoriase l'attivazione simultanea di più aree, preposte, secondo natura, a funzioni diverse, possa portare a vantaggi o svantaggi: che so, alla follia? a stati allucinatori, in seguito scambiati per momenti di grazia?
non è vero: io non mi contemploAnche qui, però, nutro dei dubbi sull'utilità del risultato... la mente perfetta, in teoria, continuerebbe a contemplare se stessa, ignorando il valore del mondo esterno (cit.). Quindi, la perfezione è una mente che non funziona.
Bè ma estensioen superficiale e volumetrica sono strettamete collegate; in natura, a un cervello di dimensioni maggiori corrisponde praticamente sempre un cervello più efficace e una maggiore intelligenza (ovviamente si parla a livello interspecifico e non intraspecifico)
non è detto: una sfera perfetta col dimetro di 4cm ha una superficie minore di una sfera altamente frastagliata col diametro di 3cm, la seconda sfera ha un volume minore della prima ma ha una superficie maggioreBè ma estensioen superficiale e volumetrica sono strettamete collegate; in natura, a un cervello di dimensioni maggiori corrisponde praticamente sempre un cervello più efficace e una maggiore intelligenza (ovviamente si parla a livello interspecifico e non intraspecifico)
Oh, ecco, in effetti prima che lo dicessi non mi veniva in mente un caso maggiore superficie/minor volume. Meno male che l'hai detto.
Nel mio quote che tu riprendi ho specificato "in natura", dove non c'è una differenza di frastagliamento rilevante tra le superfici dei vari encefali E poi, per quanto possa essere determinante la corteccia cerebrale, per i motivi che ho citato in post precedenti (backup, ridondanza, ammortizzamento della edgenerazione) anche il volume di per sè gioca un ruolo determinante se si volesse astrarre il concetto di "potenziale" dell'encefalo.
Vediamo se ho capito bene.Comunque il fatto che il cervello usi una piccola parte delle sue possibilità è un luogo comune smentito sempre da tantissimo tempo dalla comunità scientifica...più semplicemente, il cervello si adegua all'attività che sta svolgendo che, in nessun caso, è talmente complessa da richiedere ad esempio un coinvolgimento del 75% dell'encefalo. Questo non significa che ci sono zone "misteriose" che se attivate potrebbero farci sparare raggi laser dall'orifizio anale, semplicemente che tali zone non sono coinvolte nelle attuali attività svolte durante l'esame...difatti, mappando le varie regioni, si vede che più o meno vengono tutte usate anche se non contemporaneamente.
Va poi ricordato un meccanismo biologico importantissimo ovvero l'estrema ridondanza del cervello a livello di attività e "informazioni"; in un certo senso è uno spreco di spazio e potenzialità/energia, ma è come riusciamo a resistere ad esempio alla degenerazione (irreversibile) dei neuroni, persi costantemente giorno dopo giorno e mai rimpiazzati: a rigor di logica dovremmo diventare sensibilmente più stupidi e meno efficienti a ogni morte cellulare, ma qui interviene la ridondanza di cui sopra a salvarci parzialmente (nemmeno tanto parzialmente, a età venerande quali 90/95 anni in cui l'intero corpo cade a pezzi ci sono persone lucidissime per cui...).
Stando a quello che dice PinHead81, se non ho capito male, e se riesco a ben collegarlo con quello che so, il fatto di usare solo una percentuale ristretta di massa cerebrale per volta non è affatto un limite, anzi. E' anzi una capacità estremamente vantaggiosa, consistente nella alta selettività dei circuiti che vengono di volta in volta attivati. In altre parole, il cervello è in grado di rispondere attivando le parti specifiche rispetto a una certa situazione-stimolo.
Quanto alla relazione dimensioni/intelligenza (a un livello inter- e non intra-specifico, come ricordava sempre Testa di Pin), se non sbaglio un indice attendibile dell'intelligenza non è tanto la dimensione in sé, quanto il rapporto con le dimensioni del resto del corpo (ecco perché gli elefanti sono tendenzialmente pirla, i sorci tendenzialmente intelligenti, sempre se non mi confondo ).
Cmq sappiamo che il cervello di Homo neanderthalensis era più grande del nostro ma, in base a quanto c'è rimasto della loro civiltà, mostravano una intelligenza simbolica meno sviluppata di quella di sapiens (in effetti avevano un'area frontale meno sviluppata). Questo starebbe a negare che vi sia una correlazione assoluta fra dimensioni encefaliche e capacità cognitive. Conta molto la qualità, com'è ovvio.
Ultima modifica di Jimmy; 31-12-07 alle 00:06:51
In ogni caso: http://faculty.washington.edu/chudler/tenper.html
A dire il vero, purtroppo nemmeno quello è un buon indice; ci sono piccole scimmie sudamericane con un rapporto peso/cervello migliore del nostro, così come altri primati. La differenza tra il nostro cervello e questi cervelli "inferiori" come prestazioni non è in effetti ben chiara; a livello anatomico un elemento macroscopico è che la parte più "moderna" (evolutivamente parlando) del cervello, la corteccia cerebrale, nell'uomo è molto più sviluppata, circa il quadruplo delle scimmie di cui sopra. Se poi questo basti a spiegare le incredibili differenze di capacità tra noi e qualsiasi altro essere vivente bè, per ora dobbiamo farcelo bastare...non abbiamo molti altri elementi.Quanto alla relazione dimensioni/intelligenza (a un livello inter- e non intra-specifico, come ricordava sempre Testa di Pin), se non sbaglio un indice attendibile dell'intelligenza non è tanto la dimensione in sé, quanto il rapporto con le dimensioni del resto del corpo (ecco perché gli elefanti sono tendenzialmente pirla, i sorci tendenzialmente intelligenti, sempre se non mi confondo ).