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  1. #51

    Predefinito Riferimento: [HORROR REVIEWS]L'angolo delle recensioni

    Grindhouse: Planet Terror


    Classica serata del "adesso che cacchio faccio?"
    Prendo il giornale dei programmi e, come al solito, trovo i soliti quattro film per casalinghe diperate o per bambini. Fortunatamente su Italia uno, in un orario piuttosto tardo, fanno questo Planet Terror. Appena vedo scritto "Robert Rodriguez" mi fiondo subito sul televisore."Certo, il giorno dopo sarò uno zombi a scuola, speriamo il film valga la candela" mi ripeto. La risposta è: sì!!!
    Di film così ultimamente se ne vedono pochi, ed è un vero peccato. La storia parla del classico gas tossico che risveglia i morti che viene liberato su una classica città americana di provincia. La popolazione viene colpita e solo poche persone sopravvivono, cercando di fuggire. Insomma la classsica trama da zombie movie, ma il film è infarcito di tantissime chicche e trovate geniali, come quella della gamba- mitragliatore, che ci fanno sorvolare su eventuali difetti o banalità di trama. Geniale poi l'idea di rendere tutta la pellicola sgranata per richiamare un'atmosfera da exploitation anni '70. L'obbiettivo è raggiunto pienamente, grazie anche ad una regia volutamente citazionista, veloce, divertita e cattiva quanto basta. Per quanto riguarda lo splatter, siamo a buoni livelli: il sangue e le mutilazioni si susseguono a ritmo incalzante e sono sempre di ottima fattura, grazie anche ad una CG che per una volta si adatta bene e ricrea ottimamente zombi e squartamenti. La prova degli attori è decisamente sopra le righe come il resto del film, ma nessun interprete ha dato prova di incapacità, anzi. Da citare la bella Rose McGowan, che all'inizio del film esegue una go-go dance da mozzare il fiato in quanto a sensualità!
    Insomma, per una serata all'insegna del sangue del divertimento, c'è questo fantastico film, veramente consigliato a tutti, in particolare ai fan dell' exploitation anni '70 (compreso me) che qui troveranno pane per i loro denti.

  2. #52
    il nostro maestro L'avatar di B3R53RK
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    Citazione Originariamente Scritto da uccio Visualizza Messaggio


    LET THE RIGHT ONE IN di Tomas Alfredson

    http://www.imdb.com/title/tt1139797/

    Alla faccia di Twilight, oserei dire. Un piccolo grande film, fatto di pause, silenzi, dialoghi ridotti all'essenziale. Gli attori parlano con le loro espressioni e con i loro gesti, avvolti dal bianco di una Svezia dei primi anni 80 dove la tragedia dell'omicidio ed il rosso vermiglio del sangue si fondono con l'amore purissimo di due ragazzini legati a doppio filo a vite assai diverse ma comunque difficili e fragili, accomunati da una solitudine resa ancor più fredda da ambienti essenziali e spogli. Non c'è morbosità, c'è soltanto la sincerità e la delicatezza di un rapporto che non conosce ostacoli,dove la condizione estrema dell'uno diventa fonte di affetto per l'altro, nel quale si soffre assieme e ci si aiuta a vicenda. Non si trema di terrore ammirando il film di Alfredson, ma la necessità che Eli ha di uccidere per vivere ci guida attraverso momenti di dolorosa violenza, dove fa persino capolino un gore mai come in questo caso funzionale ed incisivo, godendo di scene di una intensità cinematografica inaspettata in una pellicola di questo tipo.
    Il finale in piscina vale più di mille parole.
    Splendido.
    Ciao, quotare un post di eoni fa un po' "strano", ma per questo filmone ne vale la pena.
    GRAZIE per il consiglio, due ore spese benissimo, grazie ancora.

  3. #53
    Shogun Assoluto L'avatar di uccio
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    Figurati, se i miei gusti incontrano i vostri mi fa solo piacere!

    Chiedo scusa a tutti per la prolungata assenza di recensioni ma ho avuto parecchio lavoro da fare.
    Tornerò a scrivere al più presto.

  4. #54
    Shogun Assoluto L'avatar di uccio
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    FINAL DESTINATION di David R. Ellis

    http://www.imdb.com/title/tt1144884/


    Ok, mi son sorbito anche questo. Dopo 3 capitoli discretamente godibili, ricchi di splatter, morti assurde e anche qualche buona scena di suspence, doveva necessariamente arrivare l'episodio inutile, scontato e brutto da vedere. Un film che a malapena si riesce a sopportare.
    Non starò qui a parlarvi della trama: è sempre la stessa, per di più ridotta ai minimi termini. Stavolta le visioni funzionano praticamente da spoiler, cancellando eventuali tentativi di creare pathos.
    Gli attori sono pessimi, non c'è neppure il cammeo di Tony Todd stavolta: una gruppata di sconosciuti teenagers più o meno bellocci pronti a morire nei modi più atroci, niente di più niente di meno.
    Ma stavolta, ed è questa la pecca più grossa per un brand del genere, non c'è neanche gusto nell'assistere alle death scenes, vero succo del marchio Final Destination: la CGI utilizzata per questo quarto capitolo è infatti farlocca, troppo spesso palesemente fasulla e pessimamente integrata con le scene reali. Cartoonesca, ma nel senso peggiore del termine. Non basta qualche secchiata di gore (anch'esso plasticoso quanto inutile) ad alzare il livello: le morti sono se possibile ancor più inverosimili del solito, e fanno sembrare gli esseri umani degli invertebrati, o ancor peggio delle entità completamente prive di ossa.
    A tutto ciò aggiungete una pessima fotografia (troppo spesso sembra di assistere ad una qualche sit-com per la tv via cavo), una recitazione insulsa ed una sceneggiatura scritta da un cerebroleso ed avrete uno degli horror più brutti e pallosi dell'ultimo decennio. E neanche il 3d credo possa salvare questo abominio.

  5. #55
    Shogun Assoluto L'avatar di uccio
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    Saw VI di Kevin Greutert

    http://www.imdb.com/title/tt1233227/


    Non faccio in tempo a mollare un marchio storico dell'horror moderno che ecco arrivarne un altro, forse ancor più celebre e persino più spremuto del precedente. L'enigmista, dopo averci regalato un paio di capitoli esaltanti alternandoli ad altri più o meno riusciti (il quinto capitolo era francamente ai margini dell'invedibilità), si presenta in buona forma con questo sesto tassello del puzzle, che risolleva la saga da quanto di brutto fatto lo scorso anno.
    Si riprende proprio da dove eravamo arrivati, ma stavolta la trama, pur non rinunciando agli usuali flashbacks (doverosi per spiegare al meglio i vari passaggi narrativi), scorre via con buon ritmo e senza diventare farraginosa od appesantirsi troppo.
    Certo, la genialità degli inizi è andata ormai a farsi benedire e la presenza di Tobin Bell è soltanto marginale, ma gli sceneggiatori son riusciti a confezionare ancora una volta diavolerie efficaci ed anche un retrogusto amaro che sfocia quasi in una denuncia politica dei mali della società americana (in questo caso, le assicurazioni sanitarie) vista dalla parte di chi soffre ma ha la possibilità di vendicarsi.
    Ed è con questo sadismo giustificato che lo spettatore assiste alla solita girandola di test ed omicidi sanguinolenti: lo splatter, as usual, non manca ed alcuni momenti colgono decisamente nel segno, non lesinando in viscere ed interiora varie.
    Personalmente non amo Costas Mandylor come attore, e la sua interpretazione risulta alquanto lineare, priva di sussulti; in compenso gli avvenimenti e la curiosità di scoprire quale sia il testamento lasciato da Jigsaw ci permettono di arrivare sino a fine pellicola senza sbadigli.
    Smarrita l'originalità, Saw si butta a capofitto sul gore e sull'azione, e come sempre stravolge gli stereotipi dell'horror, trasformando il carnefice in vittima e viceversa, con un risultato sorprendentemente solido.

  6. #56
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    Exitus Interruptus di Andreas Bethmann

    http://www.imdb.com/title/tt1290501/

    Dalla patria del gore di serie Z arriva un altro filmaccio pronto a tenervi compagnia qualora non abbiate di meglio da fare per trascorrere una piovosa serata. E' sempre un Andreas dietro la macchina da presa, ma non l'ormai famoso (o famigerato) Schnaas, bensì Bethmann, che del film è anche attore protagonista.
    E' chiaro che ci troviamo di fronte al classico splatter movie senza pretese, girato con pochi mezzi e dalla qualità visiva insopportabile e più che mai economica.
    Protagoniste due ragazze, una mora ed una bionda, vittime del maniaco sadico di turno: il tutto si traduce nell'ennesimo torture porn violento quanto basta, che butta dentro una badilata di sesso soft-core, tra mutandine di pizzo, peli pubici in bella vista e scene lesbo, condendolo con tanto sangue (fasullo più che mai) e numerosi momenti cattivi, che come spesso accade in questo tipo di produzioni sono oltremodo penalizzati dal budget ridicolo e dalla realizzazione tutt'altro che esaltante.
    Le due attrici, peraltro, non sono esattamente la quintessenza della bellezza.
    Glisso volentieri sulla qualità recitativa, più che amatoriale, e sulla prova di Bethmann alla regia: lo stile, sporco, scarno ma con una parvenza professionale che appare quasi ridicola, è quello degli z-movies peggiori, e tende ad annoiare in fretta.
    Poco da salvare quindi, dal momento che neanche la ricetta sesso+gore lo eleva dalla sua mediocrità assoluta, a meno che non riusciate ad accontentarvi di qualche culo e un paio di tette decenti qua e là. Meglio la Fenech con Banfi, a 'sto punto. Il film sembra, piuttosto, un espediente utilizzato dal regista per palpare un pò di ciccia femminile.
    Esiste, vi avverto, anche un Exitus II, "curato" dallo stesso Bethmann: il tasso sexy aumenta, sfiorando la pornografia, ma la qualità resta inesistente. Lasciate perdere, per il trash come Dio comanda c'è sempre mamma Troma pronta ad aiutarvi.
    Ultima modifica di uccio; 02-01-10 alle 01:30:28

  7. #57
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    Fetus di Brian Paulin

    http://www.imdb.com/title/tt1354543/

    Il nome di Brian Paulin non giungerà nuovo alle orecchie degli appassionati di horror ultragore e produzioni di serie B: è stato lui, infatti, a firmare una delle più riuscite produzioni di questo genere underground, ovvero il malatissimo Bone Sickness, un'autentica orgia di frattaglie, zombie e morti efferatissime, talmente estremo da risultare, come d'abitudine per questo tipo di pellicole, fumettoso, cartoonesco e quindi divertente.
    Sembrava impossibile realizzare qualcosa di ancora più violento ed assurdamente sanguinario, ma questo Fetus è la dimostrazione che in Paulin vive un autentico genio del male (nella vita viene descritto come un simpaticissimo buontempone, un classico).
    Non è certo un film per tutti, ed il titolo lo evidenzia in modo piuttosto eloquente: siamo nel gore nudo e crudo, non c'è interesse nello sviluppare una parvenza di storia o nello stupirci con mirabolanti evoluzioni della mdp. Tutto è finalizzato allo stordimento dello spettatore a colpi di budella, litri di sangue che scorrono a destra e a manca, in una sorta di omaggio al cinema estremo orientale, spesso improntato su tematiche di questo tipo, ipercensurate e completamente fuori dagli schemi.
    Paulin è anche il protagonista, ma meglio soprassedere sulle sue qualità attoriali: molto meglio la creatività che mette a disposizione nel realizzare fx che, pur rimanendo low-budget, centrano spesso il bersaglio per fantasia e cattiveria.
    Tutto in questo film è gratuito, oltraggioso, malato: non starò a scendere in particolari, anche perchè non credo siano graditi all'interno del forum, ma posso spoilerarvi qualche dettaglio particolarmente estremo:

    Spoiler:
    un feto nato da un pene, altri decapitati, scarnificazioni variegate, stupri in chiave splatter-necrofila


    Tutto qui: è gore, e basta. Non aspettatevi davvero nient'altro, la pellicola è essenzialmente un divertissement grand-guignolesco di serie B, girato con pochissimi mezzi ma tanta passione. Se siete di stomaco forte, potreste persino divertirvi.

  8. #58
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    Sadisticum di Sebastian Radtke

    http://www.sadisticum-movie.com/

    Chiudiamo questa tripletta gore con un altro splatter teutonico, stavolta firmato dal regista di Psychotica (un filmaccio), Sebastian Radtke.
    Sadisticum è un mediometraggio, dal momento che non dura neanche 1 ora, e forse è meglio così: tecnicamente siamo ancora nel semi-amatoriale, anche se Radtke fa il possibile per dare alla vicenda un taglio il più possibile serioso. Niente di nuovo sul fronte narrativo: la vicenda ruota attorno ai problemi personali di un individuo, che ha il solo desiderio di uccidere chi lo circonda. Non contento di questo, si dedicherà a personalissime torture sulle sue vittime, per far assaporare loro il gusto del dolore prima della morte, illustrandone i dettagli ad alcuni comprimari altrettanto folli.
    Radtke, per sopperire al budget risicato, fa abuso di filtri che rendono la pellicola sgranata e spesso insopportabile alla visione, e la fotografia, men che scadente, non aiuta in tal senso.
    Lo splatter, come detto, non manca, e gode di una realizzazione accettabile e di un taglio cinematografico abbastanza credibile, pur rimanendo nell'amatoriale. E' comunque il solito torture-porn senza arte nè parte, e gli sbadigli, nonostante la durata non eccessiva, prenderanno presto il sopravvento, complice anche la prova tutt'altro che eccelsa del protagonista. Radtke prova a dare al tutto uno stile personale, ma io di film di questo tipo mi sono ampiamente rotto le palle.

  9. #59
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    Penance di Jake Kennedy

    http://www.imdb.com/title/tt1261414/

    Nonostante la presenza di alcuni attori piuttosto famosi specialmente nel magico mondo dei b-movies (Tony Todd, Michael Rooker, Graham McTavish, Jason Duvall, Jason Connery), Penance rivela ben presto tutta la sua pochezza cinematrografica, trascinandosi stancamente all'insegna dell'ennesimo tentativo mal riuscito di torture-porn scandalistico, denotando limiti palesi di budget, una regia approssimativa ed un look decisamente di basso livello anche per un indie-movie. Lo stile è quello, abusatissimo, del docu-film, con camera a mano ed attori che sovente si rivolgono proprio alla cinepresa tentando di sembrare persino divertenti.
    Parlando di torture porn non si può non sottolineare come il lato "estremo" si limiti in realtà alle solite situazioni di sevizie e mutilazioni varie, peraltro decisamente limitate in termini grafici (qualche pezzetto di carne qua e là e un pò di sangue fasullo rovesciato più o meno a caso), mentre la trama si appiattisce ben presto in un canovaccio già ampiamente sfruttato: la madre di famiglia che, per problemi economici, si ritrova costretta a diventare prima spogliarellista e poi oggetto delle attenzioni dello psicopatico di turno. Inutile aggiungere che vittima chiama vittima, con la consueta scia di cadaveri (la maggior parte dei quali freddati, peraltro, nel più semplice e pulito dei modi).
    Un film quindi da evitare con non chalance, anche per i fanatici dell'indie horror: le promesse di violenza estrema sono mero specchietto per le allodole ed il regista si perde ben presto nella storia confusionaria e ben poco scorrevole. Forse un pò più di spazio ad Hooker avrebbe giovato al risultato finale, non evitando a Penance di cadere comunque nella mediocrità totale.

  10. #60
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    Piranha di Alexandre Aja

    http://www.imdb.com/title/tt0464154/



    Quando si parla di remake viene quasi automatico alla mente il nome di Alexandre Aja, francesino tutto pepe capace, nel giro di pochi anni, di ritagliarsi un posto di tutto rispetto nel panorama horror mondiale grazie ad un pugno nello stomaco inaspettato e ben fatto come Haute Tension (2003) e, soprattutto, di rispolverare un grande classico del genere come The Hills Have Eyes per riproporlo in una veste ancor più violenta, ipergrafica, scorretta e convincente, come si converrebbe ad ogni "rifacimento" che si rispetti (almeno per quanto mi riguarda).
    Ecco che, superato il mezzo passo falso di Mirrors (altro remake, stavolta di una pellicola sud-coreana, Geoul Sokeuro), il regista transalpino approda al terzo remake in carriera, scomodando addirittura un altro gioiellino del camp-horror made in seventies, quel Piranha di Joe Dante tutt'oggi considerato come cult-movie del genere (banalmente imitato da un brutto sequel di James Cameron e da un patetico tentativo tutto italiano diretto da Antonio Margheriti, "Killer Fish"). Dell'originale Aja riprende le tinte umoristiche ed una divertente tendenza al citazionismo velato, aumentando però sino all'estremo la dose di gore e, soprattutto, l'accuratezza negli effetti speciali, curati peraltro da un mago come Greg Nicotero. Il risultato? 90 minuti di puro divertimento horror, caratterizzati da un'ottima fotografia, litri di sangue e frattaglie, gag macabre ma riuscite ed i piranha più famelici mai visti su schermo. Non mancano, ovviamente, le topolone di turno (Kelly Brook è devastante), peraltro ammirabili in tutta la loro esplosiva bellezza (nudo integrale inside) ed i cammeo, come quello di Richard Dreyfuss o quello di Eli Roth, entrambi nella parte della carne da macello, o ancora il mitico Christopher Lloyd nei panni dell'anziano esperto ittico.
    Di plot, ovviamente, non se ne parla neppure: l'attenzione di Aja è tutta rivolta verso il contrasto tra i corpi perfetti di una festante estate americana e gli stessi devastati dalla furia carnivora degli infami pesci preistorici. In mezzo troviamo qualche buona scena d'azione, alcuni momenti morti che, comunque, non pesano più di tanto sul ritmo del film e, soprattutto, una valanga di cadaveri e di morti orribili, dettagliate e spassose. Una rivisitazione camp tanto quanto l'originale, fedele ai dettami del cinema d'orrore di quei tempi, tra sangue e risate, e tecnologicamente avanzata (la pellicola è stata creata per il 3d, lo ricordo). Peccato per la CG dei piranha, certamente migliorabile ma non per questo da condannare.
    Missione compiuta per Aja.

  11. #61
    Shogun Assoluto L'avatar di showa
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    Interessante l'ultimo!

  12. #62
    Shogun Assoluto L'avatar di uccio
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    A Nightmare on Elm Street (2010) di Samuel Bayer

    http://www.imdb.com/title/tt1179056/

    Come rovinare una delle icone horror per eccellenza con 90 minuti di nulla formato teenagers: ecco, in estrema sintesi, quanto ottenuto da Samuel Bayer con questo reboot del primo, leggendario Nightmare.
    Laddove trovavamo un personaggio sanguinario, depravato ma anche fuori dalle righe e persino simpatico nella sua tracotante e compiaciuta malvagità (grazie anche alla superba caratterizzazione datagli da Robert Englund), adesso scopriamo un fantoccio incapace di andare oltre "pacifici" omicidi senza alcun pathos, relegato ad un copione banalissimo ed interpretato senz'anima da un inutile Jack Earle Haley.
    Persino il trucco è ignobilmente peggiorato, rendendo il celeberrimo volto sfigurato di Krueger una sorta di pasticcio a base di silicone che paura non fa e che lo rende ancor più goffo.
    Bayer, che proviene dai videoclip, regala una regia decorosa e zuppa di computer grafica, ma sbaglia tutto lo sbagliabile cinematograficamente parlando. Affossa un mito come il buon Freddy, come detto, replica le scene del film originale privandole in toto del loro carisma, pretende di dare spiegazioni che prima venivano soltanto "suggerite",e che lasciavano il personaggio di Krueger in una sorta di limbo tra presunta malvagità e male assoluto, rendendolo di fatto quell'anti-eroe adorato ancora oggi da migliaia di persone.
    Non c'è spavento, eccezion fatta per le moleste e volgari "botte di volume", espediente rozzo utilizzato da chi, come Bayer, non riesce a costruire una parvenza di suspance; c'è poco sangue e, soprattutto, le morti sono asettiche (eccezion fatta per quella finale, invero brevissima e ancora una volta penalizzata da una discutibile CG).
    Il vero Nightmare, capostipite di una saga che, tra alti e bassi, ha fatto la storia dell'horror tra la metà degli anni 80 e quella degli anni 90, è relegato ad un teen-slasher senza capo nè coda, dove Freddy Krueger è soltanto un riferimento, ed il resto del cast noiosa carne da macello.
    Viene persino meno l'altra caratteristica che aveva reso celebre l'originale: la capacità di confondere lo spettatore, che spesso faticava a distinguere la realtà dal sogno. In questo reboot tutto procede in maniera meccanica: chi si addormenta muore, punto e basta, lo sappiamo con largo anticipo e lo vediamo accadere passivamente, senza un briciolo di sopresa.

    Nella becera moda dei remake, quello di Bayer è forse il peggiore che abbia visto negli ultimi anni, perchè fa letteralmente a pezzi quell'icona di nome Freddy Krueger che mai e poi mai avrebbe meritato di essere trattata tanto brutalmente.
    Ultima modifica di uccio; 16-11-10 alle 22:21:10

  13. #63
    Banned L'avatar di Stefano Pacino
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    spero di leggere al più presto la tua recensione di Eaters (sperando che esca)...
    e cosa ne pensi di Rammbock se lo hai visto? vale il noleggio?
    uccio rispondi x favore

  14. #64
    Shogun Assoluto L'avatar di showa
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    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Pacino Visualizza Messaggio
    spero di leggere al più presto la tua recensione di Eaters (sperando che esca)...
    e cosa ne pensi di Rammbock se lo hai visto? vale il noleggio?
    uccio rispondi x favore
    Sì, a vedere solo il trailer si viene fuorviati, ecc. ecc.... ma m'ha messo una tristezza, vederlo...

  15. #65
    Shogun Assoluto L'avatar di uccio
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    Baby Blues ( 2008 )



    http://www.imdb.com/title/tt0972359/

    Resto piacevolmente sorpreso da questa sorta di versione al femminile di Shining, scevra però della componente visionaria tanto cara a Kubrick e più vicina a certi slasher del passato nudi e crudi, nei quali il cattivone di turno ammazza senza far troppi complimenti e senza essere politically correct come in tanti, troppi horror recenti.
    Baby Blues indica il disturbo sofferto da molte madri durante e dopo la gravidanza, disturbo che in medicina si traduce in depressione, ansia fino a casi più gravi, e che viene qui estremizzato. La Mom del film di Jacobson infatti è il Male in persona, e non si ferma davanti a nulla: uccide i suoi figli, cani, galline e anziani vicini di casa con la passione per la cannabis. Solo il più grande dei bambini, l'ometto di casa, riuscirà con un pò di fortuna a tenerle teste.
    Nonostante i mezzi siano quelli classici degli indie-movies, la premiata ditta Jacobson-Kaleka (esordienti assoluti o quasi nei lungometraggi) confeziona una pellicola affascinante, che alla calura estiva dei campi di granturco della campagna statunitense contrappone una fotografia bluastra, livida, a tratti onirica. Un incubo ad occhi aperti e senza pietà.
    Bravi i giovanissimi interpreti, brava anche la malvagia Mom (Colleen Porch, già vista in Starship Troopers 2 e Transformers): non servono neppure litri di sangue e budella per inorridire; Jacbson preferisce soffermarsi su altri dettagli, come ad esempio la paura vivida sulle facce delle innocenti vittime, la loro estrema vulnerabilità, mentre il padre è lontano a guidare il suo camion, ignaro di tutto.
    Anche la regia è piuttosto solida e regala alcuni momenti visivamente preziosi e riusciti, con un montaggio che non fa mai mancare il giusto apporto di ritmo. Finale discutibile, ma carino e per certi versi comprensibile. Apprezzabile indie passato del tutto sotto silenzio.

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