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  1. #3926
    abaper
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    emigri (cit.)

  2. #3927
    Moderatore spudorato L'avatar di Sarpedon
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio
    Roma, lo sfogo di Berlusconi
    "Fare il premier mi fa schifo"
    Sai che novità.....conosco un sacco di gente alla quale fa schifo che Berlusconi faccia il premier.

  3. #3928
    Shogun Assoluto L'avatar di Gnappo_gheyz
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Have you wanted the bicicle?

  4. #3929
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di caesarx
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Più che altro ha dovuto.




    Sennò lo ingabbiavano.

  5. #3930
    Il Nonno L'avatar di dualismo_2000
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    è sceso in campo... e l'ha fatto per noi!! (cit.)

  6. #3931
    Shogun Assoluto L'avatar di н¢ε
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    infatti, la battuta serve a rimarcare ancora più il suo senso di sacrificio e dovere verso l'Italia, dobbiamo ringraziarlo (cit.)...

  7. #3932
    Shogun Assoluto L'avatar di Gnappo_gheyz
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    non solo il senso di sacrificio, allo stesso tempo scredita i suoi avversari/alleati.

  8. #3933
    Banned L'avatar di Troppo Recidivo
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Ora non sapendo bene se era il caso di aprire una discussione, prima chiedo qui.

    Questa conferenza contro il razzzismo che si doveva tenere <nonmiricordo dove>, dove Frattini a nome dell'Italia minaccava di ritirarsi perche', mi pare, in qualche documento c'erano delle frasi chiaramante antisemite, che chiaramente nessuno s'e' preso la briga di riportare.

    Qualcuno le ha trovate, riesce a trovarle, queste benedette frasi o parti antisemite?

    Grazie.

    @ Caesarx, prima troviamole, magari litighiamo dopo.

  9. #3934
    TeoN
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    antisemite era la cagata di frattini, e' vero che il testo nel finale metteva in dubbio il diritto di Israele di esistere e quindi non poteva essere accettato dall'ONU che se non mi sbaglia riconosce Israele.

    Ma anche fottesega

  10. #3935
    alberace
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    oggi la polizia ha manganellato studenti della sapienza, che hanno risposto con una sassaiola.
    demenziale.

  11. #3936
    Moloch
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Se vai a sfondare un cordone di polizia, son sempre troppo poche.

  12. #3937
    ale#12
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Mmm... vabbè.


    Stavo facendo un giro (motivi universitari) su americanrhetoric.com... ma è solo una mia impressione o i nostri politici sono dei pessimi oratori?

  13. #3938
    King Elessar
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Citazione Originariamente Scritto da Troppo Recidivo Visualizza Messaggio
    Ora non sapendo bene se era il caso di aprire una discussione, prima chiedo qui.

    Questa conferenza contro il razzzismo che si doveva tenere <nonmiricordo dove>, dove Frattini a nome dell'Italia minaccava di ritirarsi perche', mi pare, in qualche documento c'erano delle frasi chiaramante antisemite, che chiaramente nessuno s'e' preso la briga di riportare.

    Qualcuno le ha trovate, riesce a trovarle, queste benedette frasi o parti antisemite?

    Grazie.

    @ Caesarx, prima troviamole, magari litighiamo dopo.
    più che antisemite, direi antisioniste

  14. #3939

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Vitor l'amico tuo c'ha raggione


    PARLA SIMONE DI MEO. "ROBERTO MI HA SACCHEGGIATO, VENNE IN REDAZIONE, PRESE I MIEI PEZZI, E CI HA FATTO I SOLDI SENZA CITARMI. PER NON DIRE DI QUANDO RACCONTO' DI ESSERE IN AULA E NON C'ERA....
    Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

    Simone Di Meo, perché ha citato per danni Roberto Saviano?
    «Se colleghi e avvocati napoletani sfottono chiamandomi "il Saviano dei poveri" ci sarà un perché».

    Si spieghi meglio.
    «La causa per plagio, chiamiamola così, si sviluppa su due livelli. Il primo è la mancata citazione, nel libro, di alcune parti di miei articoli che sono state letteralmente saccheggiate e riproposte senza alcuna variazione. Una sorta di copia-incolla di pezzi miei e di altri cronisti. In altri casi non c'è la traslazione integrale, ma Saviano ci gira intorno, usa spesso termini e riferimenti precedentemente utilizzati dal sottoscritto. Gli esempi sono numerosi».


    scena del film "Gomorra"
    E il secondo livello del (presunto) plagio?
    «Ci sono notizie che sono state da me pubblicate su Cronache durante la faida di Secondigliano che sono diventate parti integranti della narrazione di Gomorra senza, anche qui, alcun riferimento alle fonti. Cioè a me. Di questi passaggi non esiste traccia in atti giudiziari, in agenzie di stampa o in reportage giornalistici».

    Non le sembra di esagerare? Saviano di fonti importanti ha sempre detto di averne consultate tante...
    «Sul capitolo di Secondigliano, Roberto ha preso tanta roba da me ed ha attinto a piene mani dal mio immenso archivio. Un giorno venne in redazione per intervistarmi, era ancora un free lance. Parlammo tantissimo, gli diedi casse di materiale, ci sentimmo anche dopo, al telefono e via mail. Lo aiutai sempre.

    Dopodiché scomparve non appena Gomorra andò in stampa. Non lessi subito il libro ma quando alcuni avvocati e diversi colleghi iniziarono a parlare di scopiazzature palesi di articoli a mia firma, allora lo acquistai. Ben scritto, indubbiamente. Un prodotto di marketing più che culturale. Di inedito, però, aveva davvero poco, e non solo perché riportava i contenuti di cronache locali.

    Leggendo quanto riportavano persone che frequentano il suo blog ho saputo che lui non mi avrebbe citato per il mio bene, non voleva che passassi per un cronista che utilizzava informazioni pericolose. Per non dire poi della sua presenza all'udienza del boss Di Lauro».

    A che cosa si riferisce?
    «A un certo punto lui descrive, minuziosamente, alcuni atteggiamenti tenuti dal boss durante il processo. Ma Saviano non c'era, lo sanno tutti che non era in aula. Però dopo che gli ho raccontato le fasi salienti dello show in aula, lui se ne è appropriato e l'ha raccontata come fosse un'esperienza vissuta in prima persona.


    scena del film "Gomorra"Niente di male a riportare le notizie. Ma che almeno dicesse da dove provengono. C'è ad esempio un sito casertano che riportava una certa cosa e lui, rimasticandola un po', l'ha riproposta. Poi, dalla 20ª ristampa in poi è misteriosamente scomparsa...».

    Poi lei è corso a citarlo per danni.
    «I miei avvocati hanno scritto alla Mondadori che almeno dall'undicesima ristampa ha disposto l'inserimento del mio nome in un passaggio obiettivamente scandaloso. Abbiamo insistito per avere lo stesso trattamento in molti altri passaggi del libro, ma non siamo stati accontentati. Per la casa editrice erano fonti personali dell'autore. Ecco il perché della causa».

    Nel suo libro Saviano cita spesso le fonti. Tutte tranne lei. Perché?
    «Forse perché appartenevo a uno di quei piccoli giornali, tra il Napoletano e il Casertano, considerati erroneamente proprio da Saviano un'emanazione editoriale dei clan. Quindi prendere le notizie da un sedicente dipendente della camorra e riportarle in un libro anticamorra, non sarebbe stata un gran furbata».

    Non è che lei è solo geloso del successo di Roberto Saviano?
    «Geloso io? Iatavenne»

    IL CONFRONTO TRA GLI ARTICOLI DI MEO E "GOMORRA"...
    CRONACHE DI NAPOLI
    "...quando venne arrestato in un hotel a Csandrino insieme a un altro luogotenente del clan e un grosso trafficante albanese, che si faceva aiutare per concludere gli affari da un interprete, il nipote di un ministro di Tirana...!
    GOMORRA
    "...quando venne arrestato in un hotel a Calandrino insieme a un altro luogotenente del gruppo e a un grosso trafficante albanese, che si faceva aiutare negli affari da un interprete di eccellenza, il nipote di un ministro di Tirana..."

    CRONACHE DI NAPOLI
    "Gli scissionisti hanno preteso la restituzione degli alloggi sgomberati con il ferro e il fuoco tra novembre e gennaio a Scampia e Secondigliano (si parla di non meno di ottocento persone costrette dal gruppo Di Lauro a lasciare gli appartamenti)
    GOMORRA
    "Gli scissionisti hanno preteso la restituzione degli alloggi sgomberati tra novembre e gennaio a Scampia e Secondigliano. Circa ottocento persone costrette dal gruppo di fuoco di Di Lauro a lasciare le case"

    CRONACHE DI NAPOLI
    "Il monopolio della famiglia di Cupa dell'Arco sul mercato della droga è spezzato, indietro non si torna. Quindi il territorio dovrà essere suddiviso in maniera equa: la provincia agli scissionisti, Napoli ai Di Lauro"
    GOMORRA
    "Il monopolio dei Di Lauro sil mercato della droga è spezzato. Non si torna indietro. Il territorio dovrà essere diviso in maniera equa. La provincia agli scissionisti, Napoli ai Di Lauro"

    CRONACHE DI NAPOLI
    "gli scissionisti potranno servirsi dei propri canali per l'importazione della droga senza più ricorrere obbligatoriamente ai Di Lauro"
    GOMORRA
    "Gli scissionisti potranno servirsi di propri canali per l'importazione della droga senza più ricorrere obbligatoriamente alla mediazione dei Di Lauro"

    CRONACHE DI NAPOLI
    "Le vendette private sono separate dagli affari. Ciò non significa che non ci saranno più morti ammazzati. Ma più semplicemente che gli affari sono stati considerati più importanti delle questioni personali"
    GOMORRA
    "Le vendette private sono separate dagli affari, ossia sono più importanti delle questioni personali. Se tra anni si verificherà una vendetta legata alla faida, questa non farà riaccendere le ostilità ma rimarrà sul piano operativo"

    CRONACHE DI NAPOLI
    "La struttura organizzativa del clan Di Lauro sembra copiata dai management dei guru dell'economia americani: è l'applicazione del principio multilevel"
    GOMORRA
    "Il clan Di Lauro è sempre stato un'impresa perfettamente organizzata. Il boss lo ha strutturato come un disegno d'azienda multilevel"

    CRONACHE DI NAPOLI
    Poi la macabra esecuzione della decapitazione, eseguita con un flex, la sega elettrica utilizzata dai tagliatori e dai tornitori per tranciare anche il ferro. Non un colpo netto ma una lenta operazione da macellai"
    GOMORRA
    "Non il colpo netto dell'accetta ma col flex: la sega circolare dentellata usata dai fabbri per limare le saldature"

  15. #3940
    Vitor
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    beh, parlano gli estratti direi

  16. #3941

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Questo ovviamente toglie qualcosa all'uomo, ma non scalfisce la bontà del mestiere inteso come "funzione pubblica" di denuncia, anzi, ben vengano i copia incolla purché se ne parli

  17. #3942
    Vitor
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    ma assolutamente. sempre sul giornale c'è un editoriale che secondo me esprime alla perfezione la questione

    Caro Roberto, ricordati del sarto

    di Giuseppe De Bellis

    Una citazione rovina il ritmo, spezza l’incantesimo, intralcia la lettura. Saviano scrive con una penna che scivola veloce, senza pause e senza incertezze: racconta, narra, romanza. Non sapremo mai quanto di vero c’è in «Gomorra» e quanto sia puro artificio narrativo. Chissenefrega, in fondo. Romanzo, saggio, inchiesta, reportage: a un buon libro non si danno etichette. Il suo ha raccontato per la prima volta la camorra come nessun altro: ha trasformato un argomento che si trascinava stancamente sulle pagine dei giornali in un «soggetto» da stampa internazionale, poi da documentari e film. Ca-sa-le-si. Scandito, come mai prima. Quanti a Codroipo sapevano prima di Gomorra chi fossero e che cosa facessero? Saviano conosce la scrittura e la lettura: non può essere andato in ogni singolo posto raccontato nel suo libro, non ha potuto assistere a ogni scambio, traffico o fatto che descrive in prima persona. Ha preso spunto dall’attualità, dai documenti dei magistrati, dagli atti dei processi e può aver succhiato anche da articoli di giornale. Non c’è niente di male, di più: ha fatto bene. Perché chi vive ogni giorno quella realtà e la racconta in un trafiletto a pagina 15, in quelle trenta righe per un delitto che non si negano mai a un morto ammazzato o a un’operazione antimafia o a un sequestro di droga, trova una miniera di informazioni che messe insieme diventano un romanzo. C’ha messo la testa, Saviano. C’ha messo la penna. Quella che forse, un cronista non ha. Se ha copiato, se s’è ispirato, se ha usato il lavoro di altri per se stesso non ha sbagliato. Non è il primo e non sarà l’ultimo. Ora un processo stabilirà se c’è stato o meno plagio, se è vero o no che abbia copiato articoli di Simone Di Meo, un giornalista di Cronache di Napoli. Anche se l’avesse fatto nessuno tolga a Saviano i suoi numeri: vendere milioni di copie è un miracolo e convincere milioni di persone a leggere di Camorra è un miracolo al quadrato. Però cambia qualcosa. Cambia che Saviano sa quanto faticano i cronisti delle terre di mafia, sa che ci sono giornalisti che ogni giorno subiscono i ricatti e le intimidazioni che lui ha subito. Lui sa perché una storia così l’ha scritta in «Gomorra»: è quella del Sarto che cuce vestiti per conto terzi poi vede la notte degli Oscar e scopre che il suo vestito è finito addosso ad Angelina Jolie e lui, creatore di quella meraviglia non ha neanche un titolo nella coda della notte più magica della tv. Quel creatore di bellezza decide per reazione di diventare un autista di Camorra. Chi lavora ogni giorno per uno stipendio normale, ma rischia la vita per un articolo, è come il Sarto.
    Saviano non può dimenticare. Lui ha avuto la protezione di un mondo grande, di editori, giornali, politici, magistrati. Gli altri no. Citare una come Rosaria Capacchione, la cronista del Mattino da anni minacciata dalla Camorra, è un atto di umanità oltre che di giustizia. Saviano ha avuto due anni per rendere a Di Meo l’onore: bastava un’intervista, una riga in un articolo, una citazione nel libro. Ha avuto palcoscenici, pagine di quotidiani e settimanali. Bastava dire la verità: «Ho scritto un romanzo basato su fatti veri e di questi fatti hanno scritto, oltre me, tizio, caio e sempronio». Prendere il lavoro di altri non è un furto, può essere un’ispirazione. Saviano e i savianisti hanno caricato di valore sociale «Gomorra». Se ce l’ha il libro, non può averla l’autore. Una citazione non costa niente. È giustizia, quella che Saviano avrebbe chiesto per sé. Quella che avrebbero chiesto tutti gli altri.

  18. #3943
    Moderatore BI BI DA L'avatar di Jaqen
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    L'avete sentito che avrebbe, stando alla solita stampa (cit.), raccontato una barzelletta (per di più oldes) su sarkozy a un incontro con gli eurodeputati del PPE?
    La barzelletta (riciclata) sarebbe:
    "Sarkozy esce dalla doccia e scivola cadendo a terra. Carlà a quel punto esclama "Oh mio dio! Ti sei fatto male?", e Sarkozy, rialzandosi dice "Cara, quando siamo in intimità basta che mi chiami "Messieur Presidant""

  19. #3944
    Il Nonno L'avatar di lishi
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Citazione Originariamente Scritto da Jaqen Visualizza Messaggio
    L'avete sentito che avrebbe, stando alla solita stampa (cit.), raccontato una barzelletta (per di più oldes) su sarkozy a un incontro con gli eurodeputati del PPE?
    La barzelletta (riciclata) sarebbe:
    "Sarkozy esce dalla doccia e scivola cadendo a terra. Carlà a quel punto esclama "Oh mio dio! Ti sei fatto male?", e Sarkozy, rialzandosi dice "Cara, quando siamo in intimità basta che mi chiami "Messieur Presidant""
    ci ho messo un minuto per capirla, non ha fatto ridere

  20. #3945
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Questa era sicuramente una barzelletta su di lui

  21. #3946
    King Elessar
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    infatti... cambiano i nomi, ma le barzellette son sempre le stesse

  22. #3947
    Moderatore BI BI DA L'avatar di Jaqen
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Citazione Originariamente Scritto da Chiwaz Visualizza Messaggio
    Questa era sicuramente una barzelletta su di lui
    Appunto, oldes e riciclatore

  23. #3948
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    L'INCHIESTA LE PRIME MANETTE A FEBBRAIO. IL QUESTORE: SOLO POCHE MELE MARCE
    Genova, 25 poliziotti nei guai: cocaina, bische e festini
    La lista degli agenti drogati pronta per il Viminale

    DAL NOSTRO INVIATO
    GENOVA — Il mondo sotto al monumento di Quarto era come un film americano. I circoli per anziani diventavano bische notturne. Arrivava gente in cerca di coca che si faceva chiamare «Jack» e «Topo», con i rotoli di banconote in tasca. Gli sbirri che gestivano il traffico di droga si sentivano «prima spacciatore e poi poliziotto », tenevano in casa fucili a pompa e munizioni da guerra per custodire «la bamba», organizzavano festini con prostitute, transessuali e fiumi di polvere bianca, si depilavano a sangue il pube per sfuggire ai controlli tossicologici degli «Affari interni», sniffavano fino a «farsi girare gli occhi», scortavano armati le auto dei pusher.

    Lo sapevano in tanti, quel che succedeva intorno al «monu », la statua che celebra la partenza dei Mille di Garibaldi diventata punto di ritrovo dei «cattivi tenenti» genovesi, i due poliziotti arrestati lo scorso febbraio per spaccio. Era davvero come un film o un romanzo lungo almeno due anni, dal 2007 al 2009. Di quelli sui poliziotti cattivi, «i ragazzi del coro » raccontati da Joseph Wambaugh e poi James Ellroy. Dove non c'è più distinzione tra male e bene, i mondi paralleli del crimine e della legge finiscono per sovrapporsi e diventare una sola cosa. Soltanto che qui i cattivi tenenti avevano facce da ragazzi, non la maschera sfatta di Harvey Keitel.

    Al nono piano del palazzo di Giustizia in questi giorni va in scena una sorta di forca caudina. Uno alla volta, vengono interrogati una trentina di agenti. Dalle intercettazioni risultano essere consumatori abituali di cocaina. Il pubblico ministero Vittorio Ranieri Miniati li mette davanti ad un bivio. Se ammetti di aver comprato e sniffato vieni segnalato al Prefetto e vai incontro ad un procedimento disciplinare, ci sono già gli ispettori venuti da Roma che aspettano di avere i nomi. Se rimani in silenzio vieni indagato per favoreggiamento. In ventidue sono finiti nel primo elenco. Altri tre hanno dato prova di omertà e adesso sono sotto inchiesta.

    Nessuno si è mai accorto di niente, questa è la versione ufficiale. I poliziotti arrestati e quelli indagati hanno lavorato a Milano, Asti, Lodi, Novara, Mondovì e Genova, trafficando sempre in cocaina. I magistrati sono sempre più convinti che gli agenti abbiano goduto di una rete di connivenze. Non un complotto da parte di cittadini al di sopra di ogni sospetto. Piuttosto, la semplice condivisione del consumo di droga, pratica che dalle testimonianze raccolte finora sembra diffusa tra i colleghi degli agenti arrestati. Anche nelle intercettazioni ci sono passaggi preoccupanti. «Sei dei tanti, non ti preoccupare, sei proprio nella norma», dice un agente ad un collega mentre parlano tra loro del consumo di droga. Anche per questo il capo della Polizia ha subito mandato i suoi ispettori. Nessuna voglia di sottovalutare l'allarme.

    «Poche mele marce», è la definizione fornita dal questore di Genova Salvatore Presenti. Un gruppo di amici, tutti compagni di corso, età compresa tra i 25 e i 30 anni. L'indagine nasce quasi per caso e fin da subito assume una coloritura malsana. Massimo Pigozzi è un agente che nel luglio scorso è stato condannato a tre anni e due mesi per i fatti avvenuti durante il G8 nella caserma di Bolzaneto. Aveva «strappato» la mano di un no global, divaricandogli le dita fino a lacerare pelle e legamenti. Nel 2007 era stato arrestato con un'altra accusa. Insieme ad alcuni suoi colleghi avrebbe violentato tre prostitute straniere nelle guardine della questura genovese. I magistrati decidono di fare intercettazioni sull'utenza dell'agente che abitualmente era di turno con lui. Dall'ascolto delle telefonate emergono riferimenti a festini a base di cocaina. Ad organizzarli è uno spacciatore, Luca Schenone, che rifornisce decine di poliziotti. Due di questi acquirenti, gli agenti Morgan Mele e Stefano Picasso, decidono di mettersi in proprio, organizzando una rete che aveva clienti in molte questure del Nord Ovest.

    I comportamenti illegali di questo gruppo di agenti mostrano una scelta di campo netta. «Venererò quello spacciatore fin che vivrà» dice Mele, consapevole dell'abbruttimento dovuto alla droga. «Non riesci a pisciare, dormire, mangiare. E non ci vedi, cazzo». Quando Picasso viene fermato dai carabinieri mentre sta sniffando fuori da una discoteca, decide di prendersi una pausa dal lavoro in questura e simula una malattia, ingannando il medico. «Recito da Oscar. E ho scoperto che il bello è stare a casa senza avere assolutamente nulla, è una cosa bellissima». Un poliziotto dichiara le sue intenzioni: «Voglio bruciarmi completamente ». Il collega lo ammonisce a non portare un amico considerato non adatto: «Non vorrei che morisse lì, e poi ci tocca anche buttarlo nella spazzatura». Medici pronti a dare lastre false per simulare incidenti, armi illegali, depilazioni integrali e ripetute per aggirare i controlli. Due atti di droga venduta e consumata ogni settimana. Coca a fiumi, cervelli in pappa. «Stasera voglio fare una rissa della Madonna, finisce che ammazzo tutti». La sensazione di impunità che permette di fare progetti folli. «Facciamo come i colleghi arrestati a Brescia» dice l'agente Mele. Si riferisce ad una banda di carabinieri e vigili urbani che rapinava extracomunitari. «Rapinare i negri», una suggestione che ricorre spesso nelle intercettazioni. Ogni Paese ha i ragazzi del coro che si merita.

    Marco Imarisio
    19 marzo 2009
    Wololo


  24. #3949

    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    buttare la chiave

  25. #3950
    Moderatore spudorato L'avatar di Sarpedon
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    Predefinito Re: TITANIC (il transatlantico del BS)

    Pensa farti ritirare la patente da uno così per una birra media.

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