Dopo il successo ai Mondiali di
Salisburgo e
Stoccarda ,
Paolo Bettini torna alla guida della squadra azzurra a Pechino, per bissare il fantastico successo ottenuto quattro anni fa, ai Giochi di
Atene. Ad attendere i 5 corridori italiani (oltre a Bettini ci saranno
Franco Pellizzotti,
Davide Rebellin,
Vincenzo Nibali,
Marzio Bruseghin) ci sarà lo squadrone spagnolo (Freire, Valverde, Contador, Sastre e Sanchez), i fratelli lussemburghesi Schleck e i tedeschi Schumacher e Voigt: si daranno battaglia sul percorso olimpico, lungo
245 km : i primi 70 saranno in linea, poi una salita di 10 km, sotto la Grande Muraglia, da ripetere sette volte, con punte del 7%. E poi via, verso il traguardo finale e la medaglia d'oro.
"L'arrivo è molto duro - spiega Bettini - ma è un percorso spettacolare. Saranno scatti continui: non sarà facile controllare la gara. Serve l'invenzione di un pazzo creativo e intelligente. Mi sento pronto, anche se non sarò completamente al top della forma".
La concorrenza sarà terribile, e la
Wada ha già cominciato i controlli a tappeto, a partire proprio dalla squadra spagnola, che annovera, nel gruppo, i vincitori dell'ultimo Giro d'Italia e Tour de France. "Saremo sempre la squadra da battere e quella di riferimento - commenta
Franco Ballerini, ct della Nazionale - ma dovremo stare attenti a qualche alleanza che può nascere durante la corsa. Qui non siamo al Mondiale dove o vinci o non hai fatto nulla: qui anche una medaglia conta".
Per Bettini sarà la
terza partecipazione ai Giochi olimpici e il corridore di Cecina si porta in dote la giusta dose di esperienza per cercare il colpaccio. "E' sempre difficile spiegare questa gara. Non conta mai la strategia, devi avere gambe, testa, fortuna, entrare nello spunto giusto. E poi qui... dove recuperare è difficilissimo, con una discesa dove devi pedalare perché altrimenti il vento contrario ti ferma. Nel finale vedremo probabilmente un gruppetto in volata, ma è possibile anche l'acuto di un singolo".
A preoccupare il bicampione olimpico sono le
condizioni atmosferiche della regione di Pechino, con un'umidità e una temperatura eccezionalmente elevate: per essere competitivi al 100% sarà necessario seguire un preciso programma di alimentazione. "Questa umidità è davvero fastidiosa: bisogna bere molto e mangiare bene. Devi essere bravo a controllare la gara e a programmare l'alimentazione: panini con marmellata o prosciutto all'inizio, e poi liquidi e sali. In queste condizioni e dopo 245 km si perdono anche tre chili".
Infine, un'ultima parola sul doping, su quell'ombra che Bettini è intenzionato ad allontanare dall'Italia riportando il tricolore sul gradino più alto del podio nei Giochi a cinque cerchi. "Non credo che tutti i pazzi siano nel nostro sport, anche se siamo tanti e ogni tanto qualcuno ci ricorda che ce ne sono. Mi viene da ridere quando sento che altri atleti vogliono test più severi, noi siamo 10 anni che li facciamo. E se li facessero scopriremmo che i matti non sono solo nel nostro sport. Ora l' antidoping è in rimonta sul doping".