no, niente, troppo malizioso per un caramba...
detto come l'hai detto, mi faceva venire in mente che al tizio che presenta querela, appena si gira e se ne va, seguono sberleffi, boccacce, gesti dell'ombrello e pantaloni calati per mostrare il didietro...
Visto che su un solo articolo positivo della stampa estera ci abbiamo fatto il brodo:
«Il piano sfacciato
di Berlusconi»
ROMA (30 agosto) - Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung attacca il premier Silvio Berlusconi definendo il piano italiano per rilanciare Alitalia come «il piano sfacciato di Berlusconi». Nonostante le «lodi» che Berlusconi fa «a se stesso», il piano, scrive il quotidiano, «non merita lode» perché questo risanamento, «si fa beffa di tutte le regole del mercato». Berlusconi, con il concetto «che un grande paese come l'Italia abbia una grande e solida compagnia», è tornato «ai principi dell'economica di Stato che potrebbe provenire da un programma dei sindacati o da un libro di testo di economica comunista».
La violazione delle regole del mercato. Il piano, rileva il quotidiano, «non ha niente a che fare con i principi della concorrenza che di solito sono sostenuti da lui: per i consumatori significa servizio peggiore a prezzi più alti; per i concorrenti europei dell'Italia diventa scandaloso il modo spensierato in cui il Governo italiano sta violando le regole del Mercato Unico Europeo». Fino al 2002 Alitalia, ricorda il quotidiano tedesco, ha ricevuto la somma di 1,4 miliardi di euro come sussidi dello Stato. Da allora avrebbe dovuto vivere solo dai propri ricavi».
«Bancarotta fraudolenta». Il nuovo piano «è ancora più sfacciato». In fondo tutto l'affare, si legge, «ricorda fortemente il modo di agire che legalmente viene bollato come "bancarotta fraudolenta": i pezzi di valore vengono aggirati, i debiti, i dipendenti in esubero ed altri problemi restano aperti. Per evitare che questo diventi uno scandalo, alla fine lo Stato italiano deve pagare tutti i conti. Ma questi pagamenti non sono nient'altro che un immenso nuovo sussidio per la vecchia Alitalia o per il nuovo monopolista italiano del volo».
Prevenire questi eccessi, rileva il quotidiano tedesco, «sarebbe il compito della Commissione Europea. Ma negli anni passati era troppo lenta per mettere dei paletti ai furbi italiani. Adesso Berlusconi può ancora sperare su un'asse speciale: dopo un giro di poltrone a Bruxelles adesso la posizione del Commissario ai Trasporti è in mani italiani - quelle di Antonio Tajani, già portavoce di Berlusconi».
questo piano è una genialata
secondo me la comunità europea ci piazza un MD-82 nell'entrata posteriore a tutti se va avanti con questa idea...
Ma intanto molti TG aprono con toni trionfalistici sul "risanamento" ed il "rilancio" di Alitalia a dimostrazione del fatto che far credere di governare è molto più semplice, e per certi versi più redditizio, che governare sul serio. Non è importante risolvere i problemi, pensare a lunga scadenza, andare in profondità; tutto ciò che conta e impera è il meccanismo del consenso. E Berlusconi, bisogna ammetterlo, si sta dimostrando un maestro nel creare consenso.
Non sono certo un fan di Grillo e Travaglio, ma mi chiedo coma possano i loro detrattori non rendersi conto o semplicemente ignorare come questa macchina del consenso abbia definitivamente fagocitato ormai la vita politica italiana. Come è possibile che, correggetemi se sbaglio, nessuna fonte d'informazione in TV abbia minimamente messo in luce tutte le criticità di un simile piano che nulla, ma proprio nulla risolve dei problemi reali di Alitalia? come è possibile che si possano utilizzare parole quali "risanamento" e "rilancio" quando il problema del debito fin qui accumulato rimane sul piatto?
Infine, -bottigliate sulle cog.lioni- come è possibile che l'opposizione sia sempre irrimediabilmente così senza palle? O è tutto un effetto della famosa e tanto celebrata semplificazione parlamentare?
La macchina del consenso fa una volta per uno, quando c'era Prodi sembrava che l'evasione fiscale fosse sparita e che le liberalizzazioni di taxi e farmacie ci avrebbero sgravato da chissà quali componenti del carovita.Ma intanto molti TG aprono con toni trionfalistici sul "risanamento" ed il "rilancio" di Alitalia a dimostrazione del fatto che far credere di governare è molto più semplice, e per certi versi più redditizio, che governare sul serio. Non è importante risolvere i problemi, pensare a lunga scadenza, andare in profondità; tutto ciò che conta e impera è il meccanismo del consenso. E Berlusconi, bisogna ammetterlo, si sta dimostrando un maestro nel creare consenso.
Non sono certo un fan di Grillo e Travaglio, ma mi chiedo coma possano i loro detrattori non rendersi conto o semplicemente ignorare come questa macchina del consenso abbia definitivamente fagocitato ormai la vita politica italiana. Come è possibile che, correggetemi se sbaglio, nessuna fonte d'informazione in TV abbia minimamente messo in luce tutte le criticità di un simile piano che nulla, ma proprio nulla risolve dei problemi reali di Alitalia? come è possibile che si possano utilizzare parole quali "risanamento" e "rilancio" quando il problema del debito fin qui accumulato rimane sul piatto?
Infine, -bottigliate sulle cog.lioni- come è possibile che l'opposizione sia sempre irrimediabilmente così senza palle? O è tutto un effetto della famosa e tanto celebrata semplificazione parlamentare?
Non è colpa mia se il governo Prodi è durato così poco
Beh dai Chiwaz, il governo Prodi era, per certi versi, autolesionistico in quanto all'immagine che riusciva a dare di sè al paese, ma mi pare si possa dir tutto tranne che i telegiornali, fin dagli esordi, siano stati teneri nei confronti dell'esecutivo. E' stato dato enorme risalto, ad esempio, alle varie manifestazioni di protesta che sono sorte sia dalle categorie (al tempo delle liberalizzazioni) sia ogni volta una qualunque platea ha contestato Prodi o qualche altro esponente del governo. Mi pare di poter dire che, durante il governo Prodi, le fonti d'informazioni hanno ampliamente veicolato ed amplificato ogni sintomo di disagio presente nel paese mentre oggi ho l'impressione che accada esattamente il contrarioLa macchina del consenso fa una volta per uno, quando c'era Prodi sembrava che l'evasione fiscale fosse sparita e che le liberalizzazioni di taxi e farmacie ci avrebbero sgravato da chissà quali componenti del carovita.
Non è colpa mia se il governo Prodi è durato così poco
Eh vabbè, parafrasando Clint Eastwood, le impressioni sono come le palle: ognuno ha le sue
M
Non sono certo un fan di Grillo e Travaglio, ma mi chiedo coma possano i loro detrattori non rendersi conto o semplicemente ignorare come questa macchina del consenso abbia definitivamente fagocitato ormai la vita politica italiana. Come è possibile che, correggetemi se sbaglio, nessuna fonte d'informazione in TV abbia minimamente messo in luce tutte le criticità di un simile piano che nulla, ma proprio nulla risolve dei problemi reali di Alitalia? come è possibile che si possano utilizzare parole quali "risanamento" e "rilancio" quando il problema del debito fin qui accumulato rimane sul piatto?
Infine, -bottigliate sulle cog.lioni- come è possibile che l'opposizione sia sempre irrimediabilmente così senza palle? O è tutto un effetto della famosa e tanto celebrata semplificazione parlamentare?
L'opposizione è senza palle, semplicemente perchè è sempre più pappa e ciccia con i suoi rivali.Semplicemente sta venendo alla luce quello che è sempre stata la democrazia rappresentativa: una rete di oligarchie.Per il resto la maggioranza della gente rimarrà a guardare finchè non saremo entrati nell'abisso.A quel punto o diventermo un paese da quarto mondo, oppure sorgerà una nuova elite che spazzerà via manu militari quelle vecchie.
Tutto dipenderà dalla capacità di reazione che questo paese sarà in grado di mettere in campo.Ma per ora, mi sa ancora uno o due decenni, vedremo la ***** volare....
Andiamo bene, è una delle poche cose a cui dovrebbe servire contribuire...
Pagare i debiti di una società in fallimento dovrebbe starti un po' più sulle balotas(come anche con la FIAT).
un articolo interessante del sole24ore.
link:È un confronto perdente, quello tra il piano Passera-Colaninno per la «nuova Alitalia» che è stato accolto con le fanfare dal Governo e l'offerta di acquisto presentata da Air France-Klm nei mesi scorsi, che fu affossata da Silvio Berlusconi in campagna elettorale e respinta dai sindacati.
In nessun aspetto la proposta attribuita alla cordata di 16 investitori della Cai, guidati da Roberto Colaninno, già scalatore di Telecom Italia nel 1999 con i soldi della stessa società, migliora il progetto francese. Anzi, numerosi appaiono i peggioramenti, per la compagnia e i lavoratori, per i consumatori, per i contribuenti, per creditori e azionisti.
Dalle informazioni disponibili si possono sollevare interrogativi che vanno ad aggiornare il decalogo pubblicato sul Sole 24 Ore il 25 luglio. Inoltre, non è comprensibile quali vantaggi rechi l'integrazione con AirOne, aviolinea privata in difficoltà che Intesa Sanpaolo ha voluto includere nella «nuova Alitalia».
1. I vantaggi dell'italianità
L'elemento da cui è partita l'opposizione politica e imprenditoriale al piano Spinetta era la mancanza di «italianità». Solo questa caratteristica – si disse – sarebbe stata una garanzia per i passeggeri nazionali, le imprese, il turismo, con il mantenimento di un maggior numero di voli intercontinentali e internazionali diretti. Ebbene, le destinazioni della «nuova Alitalia» saranno 65, inferiori alle 84 di Air France. Ci sarà una concentrazione sul mercato nazionale ed europeo (dove si perdono più soldi per l'attacco delle low cost), con pochi collegamenti intercontinentali. I voli a lungo raggio della nuova società oscillano, secondo i primi annunci, tra 13 e 16 destinazioni, contro le 15 previste da Jean-Cyril Spinetta all'inizio e destinate ad aumentare. Per i passeggeri italiani aumenterà la necessità di fare scalo a Parigi, Francoforte o Londra per voli lunghi.
2. Flotta ridimensionata
La riduzione di attività è inevitabile poiché il piano postula che la compagnia derivante dall'integrazione di Alitalia con Air One abbia circa 139 aerei, cioè 100 in meno delle 238 macchine impiegate dai due vettori. Spinetta prevedeva un'Alitalia con 137 velivoli, circa 40 in meno della sua flotta. I francesi inoltre prevedevano di aggiungere un aereo di lungo raggio all'anno dal 2010. Non si conoscono gli impegni di Colaninno in proposito.
Poiché Alitalia già ha 175 aerei, più della flotta giudicata necessaria dal nuovo piano, a cosa serve aggiungere AirOne, con i suoi 60 aeroplani? L'aviolinea privata ha ordini per 60 nuovi Airbus 320 che consumano meno dei vecchi Md80 Alitalia. Ma il canone di leasing su questi aerei è molto più alto che sugli altri.
3. Monopolio
L'unione di Alitalia con il principale concorrente annulla quasi tutta la concorrenza sui cieli nazionali. La nuova società avrà mano libera nell'alzare le tariffe, con un beneficio di alcune centinaia di milioni sui conti. Fa sorridere chi sostiene che la concorrenza arriverà dal treno: l'alta velocità, quando arriverà, potrà forse essere un'alternativa sulla Roma-Milano, non sulle altre tratte. L'italianità, insomma, sarà pagata cara dai consumatori.
4. Impegni finanziari
Air France-Klm si era impegnata a versare dentro Alitalia Spa – la società oggi commissariata – almeno un miliardo entro giugno 2008, accollandosi anche circa 1,4 miliardi di debiti finanziari netti che invece il nuovo piano lascia nella bad company. Di fatto, l'impegno di Air France era di 2,4 miliardi circa. E non ci sarebbe stata una bad company da scaricare sullo Stato o sui creditori/azionisti.
La Cai ha annunciato un impegno fino a un miliardo. Per ora, i suoi soci hanno versato 160mila euro. E nell'«information memorandum» del Progetto Fenice si legge che il nuovo capitale versato «per cassa» dai soci entro il 2008 sarà di 800 milioni, «soggetto al verificarsi di talune condizioni sospensive». È da chiarire quale sarà la somma effettiva, comunque inferiore al miliardo.
Quanto a AirOne, lo stesso documento dice che, attraverso un aumento riservato, conferirà «taluni rami aziendali per un controvalore pari a 300 milioni», che porteranno il capitale a 1,1 miliardi. AirOne non mette soldi. Quali siano i «rami aziendali» il documento non lo precisa. Certo non aerei, perché i suoi jet sono in leasing.
L'impegno degli investitori «italiani» è meno della metà dei francesi. Resta un buco di almeno 1,4 miliardi nella bad company: debiti che verranno pagati dallo Stato (si stima per un miliardo), dai creditori, dagli azionisti.
5. La valutazione di Alitalia
Si sostiene che la Cai ha fatto un'offerta di circa 300 milioni per comprare la parte buona di Alitalia, gli slot, il marchio, con gli aerei migliori. Un valore analogo viene attribuito ai conferimenti di AirOne. Non è giustificabile attribuire valori simili a società che non sono comparabili. Ed è risibile che la polpa buona della compagnia pubblica valga così poco. Alitalia possiede slot pregiati a Heathrow, Parigi, Francoforte, Duesseldorf, Madrid che valgono svariate centinaia di milioni. Ha un marchio noto nel mondo, una rete di vendita internazionale.
Perché il commissario Augusto Fantozzi non apre una procedura trasparente di vendita, dando anche ad altri (Air France o Lufthansa, ad esempio) il tempo di fare un'offerta? Dovrebbe essere suo interesse massimizzare il ricavato per creditori e azionisti.
6. Il valore di Air One
Il Progetto Fenice non spiega quale sia il beneficio portato da AirOne. La compagnia di Carlo Toto ha una rete sovrapposta ad Alitalia, gli aerei mezzi vuoti e perde soldi: nei primi sei mesi del 2008 il coefficiente di occupazione posti è del 56,8%, il più basso d'Europa tra le circa 30 compagnie dell'Aea (media 74,4%, Alitalia ha il 68,2%). I conti veri di AirOne sono quelli del consolidato di Ap Holding (ApH), la controllante creata a fine 2006 da Toto con una complessa manovra di rivalutazione patrimoniale. Nel 2007 il gruppo ApH ha perso 32 milioni, con un fatturato di 785 milioni. I debiti del gruppo a fine 2007 erano 900 milioni e sono cresciuti a 1,1 miliardi nei primi sei mesi quest'anno. In larga parte si tratta di debiti per acquisire i nuovi A320 che sono collocati in società irlandesi, date in pegno alle banche finanziatrici e affittati a AirOne.
Il Progetto Fenice suona come il salvataggio di AirOne e delle banche che l'hanno finanziata. Quali sono gli impegni e le banche esposte con Toto? Si sa di Unicredit, di Morgan Stanley, di sigle tedesche. Ci sarebbe più trasparenza se fosse fatta piena luce sulla reale esposizione verso Toto di Intesa.
7. Flotta e leasing
Alitalia ha 109 aerei in proprietà. La flotta era iscritta nel bilancio 2007, approvato anche dal ministero dell'Economia, per un valore di 1,98 miliardi di euro: è compresa o no la flotta nell'offerta da circa 300 milioni di Colaninno? Nel Progetto Fenice si legge che «la Newco acquisterà dalla vecchia Alitalia 43 aerei per 772 milioni, accollandosi debiti per 522 milioni». Sembrerebbe che questo impegno si aggiunga ai circa 300 milioni offerti per la compagnia. Non si tratta di una valutazione generosa: i debiti legati agli aerei (tra cui 6 Boeing 777 valutati 295 milioni, con 210 milioni di debito accollato) sono mutui per un'attività in funzionamento, allineati ai costi che si avrebbero con il leasing.
Nel Progetto Fenice si dice che «Nuova Alitalia non deterrà aerei in proprietà, tutta la flotta sarà gestita in leasing». Nessuna grande compagnia lo fa. Perché questa scelta? Forse per fare cassa vendendo gli aerei e ridurre il capitale versato dai soci? Toto sarà il fornitore privilegiato grazie ai suoi ordini per 60 A320 e realizzerà buoni guadagni con i canoni di leasing.
8. Esuberi
Il piano francese prevedeva 2.120 esuberi. Inoltre 3.300 lavoratori sarebbero rimasti in Az Servizi-Fintecna, con cinque anni di appalti garantiti. La «nuova Alitalia» ha detto che ha bisogno di 14.250 addetti, di cui 2.750 esterni. Poiché il gruppo Alitalia ha 18mila dipendenti e il gruppo AirOne 3mila, gli esuberi veri sono circa 7mila.
9. Risparmiatori intrappolati
La Consob ha sospeso azioni e bond Alitalia il 3 giugno, per evitare speculazioni. Così è stato impedito a soci e obbligazionisti di fuggire. Ora le azioni sono carta straccia.
10. Lock up e compensazioni
I 16 imprenditori intendono vendere tra cinque anni e non prima. Tuttavia il vincolo del lock up potrebbe essere aggirato con una ricapitalizzazione fatta da altri soci (per esempio Air France). Ci sono dubbi sugli interessi che hanno mosso i partecipanti alla cordata italiana, oltre alla possibilità di guadagnare rivendendo a un vettore europeo. Benetton e Gavio hanno già ottenuto dal Governo benefici con le nuove convenzioni autostradali.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...-milioni.shtml
Divertenti i voli pindarici fatti dal Sole24Ore negli ultimi giorni per negare il conflitto d'interessi del suo capo
più che il quotidiano, è la radio che ultimamente inizia a fare schifo. almeno nelle trasmissioni dove prevalgono le opinioni.
spero tento che troni sui suoi passi
ed è anche per questo che ho postato l'articolo. Dovrebbe essere letto dai giornalisti della radio prima di continuare a sparare le kazzate delle ultime settimane
Prima di dare dei giudizi bisognerebbe aspettare di vedere come va a finire sta storiaccia. Per adesso le cose interessanti sono frutto di stime e bozze d'impegno.
che airfrance avrebbe pagato le azioni mentre la nuova cordata non sgancia un euro è un dato acquisito.
Come è acquisita la fusione airone-alitalia o l'addio al risarcimento del prestito ponte.
Ovvio che non sganciano un euro, sono loro i creditori della Bad company
comunque prima di mostrare il pollice voglio vedere LA FINE. Potrebbero anche esserci soprese
speri nella realizzazione dell'evento che hai nella sign?
perchè altre soluzioni economicamente indolori non ne vedo
In EpifaniO we trust!
A mio giudizio la soluzione economicamente indolore non esiste. Potevamo scegliere se svendere ai Francesi e subire le conseguenze a lungo termine o regalare agli italiani e toglierci un litro di sangue per l'ultima volta. Stanno facendo delle capriole mai viste a tutti i livelli, voglio aspettare i primi verdetti a livello di esuberi (che politicamente sono moneta sonante), di impegni contrattuali della cordata (per vedere se è una manovra volta a riprendere i soldi della bad company con una vendita all'estero tra qualche anno, a quel punto sarebbe un operazione criminosa). Se invece le banche sono davvero così eroiche da investire ancora in alitalia allora sarà stato un salvataggio esemplare. Ho seri dubbi.
Ultima modifica di Pkforever; 08-09-08 alle 11:10:23
non riesco a capire cosa centri la bad company. la bad company rimarrà pubblica, ergo , prima di venir chiusa, ci succhierà un bel pò di soldi per permettere agli aerei della nuova compagnia di volare.A mio giudizio la soluzione economicamente indolore non esiste. Potevamo scegliere se svendere ai Francesi e subire le conseguenze a lungo termine o regalare agli italiani e toglierci un litro di sangue per l'ultima volta. Stanno facendo delle capriole mai viste a tutti i livelli, voglio aspettare i primi verdetti a livello di esuberi (che politicamente sono moneta sonante), di impegni contrattuali della cordata (per vedere se è una manovra volta a riprendere i soldi della bad company con una vendita all'estero tra qualche anno, a quel punto sarebbe un operazione criminosa).
Come faremo a riprenderci i soldi?
nella bad company confluiranno le passività, cioè i soldi che devono riprendersi le banche che costituiscono la cordata
questa bad company con tutta probabilità sarà commissariata e avviata al fallimento. Non so se il prestito ponte sarà incluso nelle passività, bisogna vedere i Socrate e i Platone di Bruxelles come reagiranno alla presentazione del nuovo piano. Quello che è certo è che mantenere la compagnia italiana costerà al tesoro di più che venderla ai francesi, per il fatto di dover risarcire i creditori che acquisiscono la compagnia
Ultima modifica di Pkforever; 08-09-08 alle 11:24:05
sei sicuro? io avevo capito che nella bad company finivano i debiti dovuti ai fornitori, leasing degli aerei esclusi (quindi escluse le banche)