Lo hanno proposto anche in alcune facoltà di roma tre, ti lascio immaginare quelli che stanno per laurearsi come stavano...prevedo denunce
Lo hanno proposto anche in alcune facoltà di roma tre, ti lascio immaginare quelli che stanno per laurearsi come stavano...prevedo denunce
Vabbè ma io tutta la pagina 3 ci metto una settimana a leggerla
cmq oggi a Firenze una sfilata assurda di ragazzini pacioccosi che penso non sapessero nemmeno chi è la Gelmini
ma guarda Ronin, il problema non è l'università privata in sé, che poi sicuramente funzionerà e sarà gestita meglio di una pubblica etc etc.
è che molti di quelli che vanno/vorrebbero andare all'università si troveranno tagliati fuori non perché meno preparati ma perché non avranno la possibilità di pagare le tasse (si lo so, sono i soliti discorsi, ma vatti a vedere le tasse di un'università privata e dimmi se sono accessibili a tutti).
poi davvero credi che un privato finanzi qualcosa in cui non ha potere/influenza? che è una onlus? fa volontariato?
ah sul fatto dell'istruzione universitaria in america hai sparato uno sfondone, dato che lo stato finanzia abbondantemente progetti di ricerca. mi pare spenda il doppio o il triplo dell'Italia in percentuale. questi dati li ho postati a pag. 2 ma sono stati bellamente ignorati
non per nulla negli ultimi 2 governi di destra non si chiama più ministero della pubblica istruzione, ma ministero dell'istruzioneoggi è toccato a viale trastevere, al ministero della pubblica istruzione.
fa ridere che tale ministero voglia privatizzare l'università, visto che sarebbe inevitabile.
e allora? credo sia molto più preoccupante se lo stesso ministro ammette di non conoscere la propria legge:cmq oggi a Firenze una sfilata assurda di ragazzini pacioccosi che penso non sapessero nemmeno chi è la Gelmini
ammette di non comprendere come mai si manifesti nelle università e nelle scuole superiori, considerando che si tratta a suo dire di «ambiti minimamente toccati dal provvedimento»: «Le ragioni della protesta francamente non le comprendo e sono sempre più convinta che molti di coloro che scendono in piazza in realtà non abbiano letto il provvedimento
Ultima modifica di AdrianoMeis; 19-10-08 alle 03:58:29
Aggiungo la mia esperienza sperando di fare cosa gradita.
Io studio proprio in una università privata (nata privata fin dall'inizio) che ricalca abbastanza fedelmente il modello proposto dal decreto, con qualche "anomalia strutturale" però... ma andiamo con ordine: l'università in questione è la famosa "Kore" di Enna, il giovanissimo quarto polo nato in Sicilia appena 3 anni fa dalle ceneri di un consorzio che racchiudeva le sedi distaccate di altri atenei statali (Catania e Palermo per la precisione).
Ora, dal punto di vista amministrativo esistono fondamentalmente due istituzioni: la "Fondazione Kore" che è proprietaria dal punto di vista patrimoniale della stessa "Libera Università Kore" e l'università in sè (oltre al Consorzio che è ancora attivo). L'anomalia strutturale di cui parlavo consiste nel fatto che i soci di questa fondazione sono la provinca di Enna, la Regione Siciliana più altri vari comuni... tutti enti pubblici insomma, nessun privato "vero" e nessuna azienda. C'è comunque una pagina di Wikipedia che spiega il tutto se avete voglia di approfondire.
Ma veniamo all'esperienza concreta di questi tre anni (io sono alla fine) riguardo ad alcune questioni che avete sollevato:
TASSE:
Allora, io ho pagato dal 2005 (anno di nascita dell'Università) ad oggi 1300 euro circa l'anno. Da quest'anno sono aumentate di qualche centinaio di euro per un pò tutte le facoltà ma siamo ben lontani dai 6000€ di cui si parlava prima... e comunque adesso sono state rimodulate le esenzioni e le riduzioni in base al reddito. In pratica gli "sconti" sono gli stessi identici che applicano gli atenei statali, solo che si parte da una "base" di tasse più alta. Comunque non si superano quasi mai i 1500-2000€ l'anno per nessuna facoltà (rateizzabili anche... hanno preso accordi con una banca che se non ho capito male ti fa il finanziamento a tasso 0 per l'intero importo).
In più dall'anno scorso sono state erogate (in base a reddito, media e CFU acquisiti) borse di studio per un importo anche superiore alla retta (1600€ per ogni borsa), più alloggi universitari gratuiti (in strutture costruite ex-novo) e tesserini mensa (sempre gratuiti per chi rientrava nella fasce minime, poi ci sono anche le altre fasce dove un pranzo completo lo paghi da 2,50 a max 3,50€).
Segnalo infine che dal prossimo anno accademico anche chi non ha diritto a borse di studio si vede rimborsato il 66% delle tasse se riesce ad acquisire tutti i CFU previsti per l'anno in corso... mi sembra un ottimo incentivo onestamente...
DIDATTICA E RICERCA:
Le scelte didattiche sono affidate totalmente all'autonomia dei docenti e dei consigli dei corsi di laurea. C'è da precisare però che essendo una università particolarmente giovane (appena 3 anni accademici di vita) non ci sono ancora molti professori "interni", ma sono praticamente tutti provenienti dalle altre università statali (Catania, Palermo e Messina) e persino da atenei di altre regioni. In pratica, per farla breve, è come frequentare presso un polo statale... non cambia assolutamente nulla!
Idem per la ricerca... i vari progetti e dottorati sono stati portati avanti da docenti e ricercatori provenienti da università statali nella più completa autonomia e senza pressioni.
ASSUNZIONI:
A quanto ho capito non ci sono veri e propri "concorsi" per insegnare alla Kore... i docenti vengono assunti direttamente in base alla valutazione del curriculum, delle pubblicazioni e dello status professionale nella specifica materia che vanno ad insegnare. E no, non ci sono baroni nè generazioni intere di prof con lo stesso cognome...
Per il momento non mi viene in mente altro (casomai chiedete pure). Aggiungo solo una considerazione personale: tutti i soldi della tasse che ho sborsato li ho visti redistribuiti in borse di studio e strutture (alloggi, mense, centri linguistici gratuiti ecc.), e in più, dal punto di vista organizzativo (segreterie ecc.), non ho MAI avuto il minimo problema (tranne per il tirocino in realtà, ma vabbè...). Sono totalmente soddisfatto quindi della scelta.
Spero di essere stato utile e scusate per la lunghezza del post.
Ultima modifica di NetEagle83; 19-10-08 alle 14:05:05
bon, se il motivo è questo, torna indietro e rileggi, ho scritto ben chiaro che per accettare la riforma occorre un sistema serio e molto più esteso di borse di studio, fin dal mio primo messaggio.
PS: sulla gelmini che non sa quel che dice, magari hai pure ragione, eh. però guardami quando mi parli, dai, io non sono la gelmini, suvvia (sono di una parte politica totalmente opposta, tra l'altro).
Grazie Net per la preziosa testimonianza... a quanto pare non c'è
poi da stracciarsi così melodrammaticamente le vesti - questione ricerca e
ricercatori a parte.
rinnovo i ringraziamenti, ma un istituto pubblico non statale (perché questo è) per di più in una regione a statuto speciale non è esattamente la stessa cosa (purtroppo perché potrebbe essere un buon esempio)
Ultima modifica di alastor; 20-10-08 alle 20:22:40
Figuratevi, sono ben lieto di gettare un pò d'acqua sul fuoco con un esempio positivo di possibile applicazione della riforma.
Concordo però che il fatto che la Kore sia fondamentalmente una sorta di "ibrido" tra pubblico e privato (più pubblico che privato a dire il vero... e per di più, come ricorda alastor, in una regione a statuto speciale) potrebbe significare che in altre realtà (e se al posto di enti pubblici ci fossero aziende private con interessi diversi) la riforma avrebbe probabilmente sviluppi ben diversi...
Ad ogni modo, io sono convinto che un'alternativa valida agli attuali finanziamenti statali "a pioggia" ci sia, e la Kore ne è un esempio.
Il punto è che ci vorrebbe la stessa "sinergia" tra regioni ed enti locali anche nel resto del paese, e non sono proprio sicuro che sia così facile...
quoto tutto
da come la descrivi sembra davvero un ottimo esempio di università privata finanziata da enti pubblici
comunque, se andate a vedere le tasse di università private come la bocconi/san raffaele di milano si parla di tutt'altre cifre... dai 4000 ai 10000 euro.
poi carlo cattaneo di varese sui 6000 euro etc etc.. (basta andare sui siti delle varie università e vedete da soli)
questo per dire che le famose tasse da ~6000 euro non sono poi così inventate
Mai detto che sono "inventate", ci mancherebbe... mettiamola così: io ho potuto constatare con i miei occhi e sulla mia pelle che una università, seppur semi-privata (con tutte le anomalie di cui si è detto), può "funzionare" con molti meno soldi, e nel mio caso funziona anche bene. Ecco, questa è una discreta sintesi del mio pensiero.da come la descrivi sembra davvero un ottimo esempio di università privata finanziata da enti pubblici
comunque, se andate a vedere le tasse di università private come la bocconi/san raffaele di milano si parla di tutt'altre cifre... dai 4000 ai 10000 euro.
poi carlo cattaneo di varese sui 6000 euro etc etc.. (basta andare sui siti delle varie università e vedete da soli)
questo per dire che le famose tasse da ~6000 euro non sono poi così inventate
Anzi, mi spingo più in là... facciamo un discorso per assurdo: se (paradossalmente eh... ribadisco!) quello dell'istruzione accademica fosse un "libero mercato", forse mi verrebbe il dubbio se certi atenei pomposi e blasonati (come quelli che hai citato tu) continuerebbero ad esistere... mi spiego: al di là del funzionamento pratico e amministrativo, vi posso assicurare che personalmente in 3 anni non ho mai avvertito carenze didattiche nè dal punto di vista qualitativo (docenti di "alto livello" per così dire, anche stranieri talvolta) nè quantitativo/organizzativo (lezioni approfondite e distribuite in modo da non accavallarsi mai e docenti sempre disposti ad ascoltare i dubbi ed eventualmente a rispiegare tutto da capo in certi casi!). E per di più ho avuto a disposizione strutture nuove, funzionali e all'avanguardia (e anche belle esteticamente in realtà... se andate nella pagina di Wikipedia della Kore vedrete il plastico della piramide di vetro in stile louvre! ).
Ecco, io non vedo perchè, se tutto ciò è stato possibile in un ateneo nato da appena 3 anni e che si è "espanso" in maniera costante ed esponenziale in termini di iscritti (migliaia e migliaia di studenti in più dalla nascita ad oggi), non sia possibile in atenei consolidati da tradizioni centenarie (penso alla Cattolica, o anche alla stessa Bocconi). Da dove deriva questa "differenza di prezzo" se la qualità è possibile garantirla anche a "costi" minori?
Ultima cosa altrimenti mi dilungo troppo: Dal mio punto di vista comunque l'importo delle tasse ha un'importanza relativa... ad esempio considerate anche le riduzioni e gli "sconti" di cui parlavo prima, e in particolar modo il meccanismo che restituisce il 66% delle tasse a chi rimane in pari con gli esami. Così si riesce ad avere non solo una università privata che funziona, ma anche che rispetta il sacro diritto allo studio (sancito dalla Costituzione, ricordiamolo) e per di più meritocratica!
Sei povero? Hai le riduzioni! Sei ricco ma ti dai da fare e studi seriamente? Sei premiato! Sei ricco e non fai un tubo dalla mattina alla sera? Paghi e mantieni anche quelli più furbi di te!
Ultima modifica di NetEagle83; 21-10-08 alle 02:17:35
Scusate,qualcuno è veramente cosi ingenuo da credere che la realtà dei fatti si avvicinerà anche solo lontanamente all'esempio portato da net?
Lo sapete in che paese vivete?Che babbo natale e la fatina dei denti non esistono lo sapete si?
O_o
Infatti il problema è quello, che non verrà messo in pratica nulla visto il paese in cui ci troviamo...
l'ho già chiesto agli altri, lo chiedo anche a te.
le riforme non si possono fare perchè l'italia è il paese che è, e dunque qualunque riforma è condannata al tracollo e al disastro.
restare immobili al tracollo e al disastro ci ha già portato.
dunque, quale è la soluzione? l'emigrazione? o la dittatura del fuhrer sylar che metterà a posto le cose?
Io però non capisco una cosa... 'sti benedetti ministri hanno la coscienza che bisogna riformare il sistema universitario? Bene. Ma allora perchè lanciano il sasso (cioè concedono la "possibilità" alle università di trasformarsi in fondazioni private) e poi ritirano la mano evitando accuratamente di dare direttive CHIARE e soprattutto STANDARDIZZATE affinchè questo processo di privatizzazione si svolga nella maniera migliore possibile?l'ho già chiesto agli altri, lo chiedo anche a te.
le riforme non si possono fare perchè l'italia è il paese che è, e dunque qualunque riforma è condannata al tracollo e al disastro.
restare immobili al tracollo e al disastro ci ha già portato.
dunque, quale è la soluzione? l'emigrazione? o la dittatura del fuhrer sylar che metterà a posto le cose?
Io davvero non me ne capacito... cioè, visto che sappiamo tutti (compreso il governo) che lasciare certe questioni in mano all'arbitrio dei singoli soggetti è un pò come lasciare un vaso di marmellata nelle mani di un bambino diabetico e pure un pò scemo () cosa cavolo ci voleva a dire: ok, le università sono libere di privatizzarsi MA a condizione che: 1) rispettino rigorosamente il diritto allo studio in questa e quella maniera, 2) che rispettino questi e quegli altri parametri (nazionali e STANDARD), 3) che non facciano pressioni sulla ricerca, ecc. ecc. ecc. ?
Il ragionamento vale a prescindere dal colore politico eh... cioè, meglio una filosofia d'azione chiara e netta, anche se possibilmente sbagliata, che una lavata di mani alla ponzio pilato...
ma, neteagle, forse sono ingenuo io, ma a me sembra che il governo, nel caso in questione, abbia fatto esattamente questo.
l'art. di cui tanto si parla dice appunto che le università "privatizzandosi", acquistano autonomia (previa approvazione ministeriale, dunque non c'è "arbitrio") in materia contabile, epperò gli si continuano ad applicare (comma ) tutte le altre regole (diritto allo studio, parametri e ricerca compresi, ovviamente, visto che non si tratta di disposizione contabile, nè tanto meno organizzativa).
più che dire che tutte le leggi si continuano ad applicare, che altro doveva dire?
Ehm, allora scusa, forse sono un pò tonto io... ma mi spieghi perchè diamine da giorni e giorni si grida allo scandalo e si paventano situazioni disastrose in ogni dove (cortei, forum, tg ecc.)?ma, neteagle, forse sono ingenuo io, ma a me sembra che il governo, nel caso in questione, abbia fatto esattamente questo.
l'art. di cui tanto si parla dice appunto che le università "privatizzandosi", acquistano autonomia (previa approvazione ministeriale, dunque non c'è "arbitrio") in materia contabile, epperò gli si continuano ad applicare (comma ) tutte le altre regole (diritto allo studio, parametri e ricerca compresi, ovviamente, visto che non si tratta di disposizione contabile, nè tanto meno organizzativa).
più che dire che tutte le leggi si continuano ad applicare, che altro doveva dire?
Pure a me era venuto il sospetto che questioni come il diritto allo studio, l'autonomia didattica ecc. non fossero legate alla natura giuridica degli atenei... ma sai, siccome di solito quando si alzano tali polveroni almeno un fondo di verità c'è, mi era semplicemente venuto il dubbio.
Ma solo a me sembra che questa "privatizzazione" ci sarà perchè lo stato decide di levare più di un miliardo e mezzo di € alle università e che sti soldi dovremo metterceli noi con tasse da migliaia di €?
No perchè gg autonomia didattica, autonomia qua e là, gg riforma ma...migliaia di € chi li paga?
io me la spiego così: riforma o no, il governo ha tagliato le gambe a migliaia di persone (precari cui prodi aveva attivato le procedure di stabilizzazione, che adesso B. si rimangia perchè quei soldi gli servono per altre cose).
queste migliaia di persone scendono in piazza a protestare (giustamente, anche se a questo punto è facile dire loro che hanno voluto la bicicletta e 'mmo pedalano...), e nel protestare, usano tutti gli argomenti che hanno, come è comprensibile: se ti stessero togliendo il lavoro da sotto i piedi non credo che staresti tanto a sottilizzare se è proprio vero che il diritto allo studio è a rischio.
anche perchè col vento da "statali fannulloni" che tira, c'ho i miei dubbi che una protesta corretta nei contenuti ed esposta con toni misurati avrebbe qualche chance di successo.
diciamo che tutti e due i contendenti hanno secondi fini che non c'entrano nulla con la riforma dell'università: il governo di risparmiare i soldi, i precari di continuare ad avere un lavoro.
@gabi: 1,5 miGliardi di euro in 5 anni (perchè se leggi bene, l'arco temporale è di 5 anni), fanno circa 300 M all'anno.
il bilancio universitario è di 16.700 milioni annui (fonte: min. università e ricerca, dato 2005, ultimo disponibile), quindi il taglio è di circa lo 1,8% (cribbio, hai letto bene? UNO VIRGOLA OTTO PERCENTO!).
gli studenti universitari italiani regolarmente iscritti sono 1.824.000 (stessa fonte): conti alla mano è un aumento di 165 (CENTOSESSANTACINQUE) euro a testa all'anno.
aggiungi che in italia ogni anno si immatricolano circa 324.000 nuovi studenti (sempre fonte miur).
anche supponendo di scaricare integralmente sui soli nuovi iscritti l'intero taglio ministeriale, si tratta pur sempre di meno di mille euro l'anno.
perciò piantiamola di far terrorismo inutile, e facilissimo da sbugiardare: ciò non giova affatto alla causa di chi protesta magari con ragioni anche giuste.
Ultima modifica di Ronin; 22-10-08 alle 08:56:13
Completamente d'accordo con l'analisi di Ronin.
i rettori hanno detto che le tasse saranno 3 o 4 volte maggiori.
Si ma se guardi la cifra totale si parla di un taglio, in 5 anni, del 10% (1500 su 16700); non mi pare una cifra così piccola, certo se scritta nell'ordine dell'1,8% annuo sembra un pò più morbida...se conti che ci sono diversi atenei già in rosso (e anche "grossi"...vedi federico II, la sapienza, siena) un ulteriore taglio di un decimo delle risorse spalmato su 5 anni anche se non così incisivo le metterà in ginocchio; portando, probabilmente, a far diventare un obbligo quel "poter" divenire una fondazione privata.@gabi: 1,5 miGliardi di euro in 5 anni (perchè se leggi bene, l'arco temporale è di 5 anni), fanno circa 300 M all'anno.
il bilancio universitario è di 16.700 milioni annui (fonte: min. università e ricerca, dato 2005, ultimo disponibile), quindi il taglio è di circa lo 1,8% (cribbio, hai letto bene? UNO VIRGOLA OTTO PERCENTO!).
Senza contare che il nostro FFO è già tra gli ultimi d'europa, parecchio dietro quello di francia, inghilterra, germania e non parliamo degli USA...tagliarlo ancora ci farà diventare ancora più scrausi, anche se è vero che da qualche parte i tagli vanno fatti.
Poi oh, io non ci sono più "dentro", ma mi pare una cagata colossale soprattutto l'orrido turn-over ridotto...difatti, anche a livello di studenti/docente, siamo messi male (e andrà anche peggio visti i tagli).
Io non la vedo così semplice come la metti tu, sono più preoccupato...
Rifacciamo i conti considerando la spalmatura su 5 anni...secondo le tue cifre tra 5 anni si avrà un aumento a testa di circa 820 euro della retta annuale e, nel caso si scarichi integralmente sui nuovi iscritti, si tratta di circa 4600 euro annui in più. Fare i conti anno per anno è sbagliato...perchè i 165 euro in più li paghi il primo anno, poi l'anno dopo ancora, ecc dato che 300mln è la base per il primo anno e la cifra va aumentando.gli studenti universitari italiani regolarmente iscritti sono 1.824.000 (stessa fonte): conti alla mano è un aumento di 165 (CENTOSESSANTACINQUE) euro a testa all'anno.
aggiungi che in italia ogni anno si immatricolano circa 324.000 nuovi studenti (sempre fonte miur).
anche supponendo di scaricare integralmente sui soli nuovi iscritti l'intero taglio ministeriale, si tratta pur sempre di meno di mille euro l'anno.
I dati di cui sopra (aumento medio di 820 euro annui e aumento eventuale su nuovissimi iscritti, ma non credo lo facciano, di 4000 euro) mi sembrano preoccupanti a mio parere tagliano fuori PARECCHIA gente, poi oh fate vobis