Uno pensa di andare nella Mecca del basket, e invece scopre con disgusto che il calcio sta prendendo piede anche lì in maniera drammatica. Oltre alla baseball-mania, dovuta all'inizio della stagione regolare (grande esordio degli Yankees nel nuovo stadio, 4-21 contro gli Indians e titoli del calibro di "Stinkees"), ma resta uno sport di *****
Ma mai avrei pensato di andare a The Cage e trovarlo vuoto. O di vedere un sacco di gente tirare calci a un pallone nel bel mezzo di Central Park.
Per fortuna non è tutto così.
Il Garden, dunque. La passione è tanta. Originariamente io dovevo andarci a febbraio, per vedere Pacers e Magic. Furono due partite belle ed equilibrate, ma ero a letto con la broncopolmonite
Mi tocca così l'ultima di regular season, contro i Nets. Due squadre che non hanno obiettivi, tant'è che riposano pure Harris e Carter.
Nonostante questo, biglietti esauriti, e a parte qualche abbonato a casa devo dire che il palazzo era pieno. Il Garden profuma di storia, e arrivare qualche minuto prima può permetterti di scendere al livello del parquet. La mia ragazza, fanatica dei Knicks che manco potete immaginarvi, s'è potuta fare la foto con Frazier e a momenti sveniva. Immancabile, ovviamente, Spike Lee.
Una panoramica
La partita è una ***** di quelle che raramente si vedono. A metà del primo quarto David Lee, gasato dalla mia presenza con la sua canotta, è già a 8+8. Le percentuali dei Nets ricordano quelle del Partito Democratico, solo Lopez e Douglas Roberts fanno vedere qualcosa di interessante. Il cinese è un dramma. I Knicks controllano senza troppi problemi. In tutto questo gli americani pensano essenzialmente ad abboffarsi, anche a costo di perdersi un po' di partita. Nell'ultimo quarto, puro garbage, i settori più costosi si sono già svuotati.
(1-continua)