Tu hai scritto:
Ma hai anche scritto:E' esattamente come ho spiegato sopra.
Non devi necessariamente voler bene a chi ti vuole male, devi essere in grado di fare del bene anche a chi ti sta sulle Bolle
Il punto non è "provare dei sentimenti positivi" x chi ti sta tirando pedate sulle gengive, è ovvio che una cosa del genere sarebbe masochismo, il punto focale
è che anche se ti tira delle pedate nelle gengive, indipendentemente da quello che pensi di 'sta persona, se e quando avesse bisogno di aiuto devi darglielo anche se questo avviene 2 minuti dopo che ha smesso di prenderti a pedate
Sono l'unico a vedere una certa contraddizione tra questa concezione dell' amore e del perdono, e quello che hai scritto precedentemente circa la vendetta?
Bene o male sono d'accordo con te, è solo una preferenza di buchi alla finenon hai capito...secondo me il rapporto ana*e è contro natira sia omo che etero...
e cmq il sesso etero solo per piacere NON è contronatura...ma è INCOMPLETO...perchè secondo la MIA visione il sesso deve essere vissuto come espressione massima di una relazione amorosa tra due sessi diversi e ci deve essere:
*amore fisico (unione carnale)
*amore affettivo (unione sentimentale)
*apertura alla vita (e NON certezza di fertilità, non attaccate con la solita storia che chi non può avere figli allora non fa sesso "lecito")
questo perchè ognu cosa va vissuta pienamente e a MIO avviso non solo in superficie, non solo per puro piacere ma per realizzare un significato più profondo e importante di un orgasmo, per quanto possa essere la fine del mondo.
cmq tu fai come ti pare, non giudico nessuno io
un salutone
Somebody
Dunque...
Inizio dicendoti che c'è una bella differenza tra aiutare chi è in difficoltà e ottenere giustizia da chi ti fa un sopruso.
E sottolineo il fatto che non si parla di "andare e ammazzare di botte" uno che ti ha fatto del male impunemente ma di "fargli causa e ottenere giustizia legale" che sono 2 cose ben diverse.
INOLTRE, pur ammettendo che penso che qualcuno se lo meriti, ho specificato piu' volte che non è questo il nostro compito ma è il compito delle autorità competenti.
Il nostro compito è, secondo l'insegnamento di Cristo, aiutare chi ha bisogno di aiuto anche se è uno che in precedenza ti ha fatto del male e pensi che non se lo meriti.
Vi faccio un esempio tipico:
John-Doe qui presente sul Forum non perde occasione x rompere le spaceballs e non lo fa xchè gli ho tamponato la macchina e non l'ho risarcito o perchè gli ho rapito il gatto, lo fa xchè, sostanzialmente, si diverte a farlo. E x quanto piu' volte abbia tentato di ragionarci ogni tentativo è risultato un ulteriore occasione x lui di farsi 4 risate...
La reazione spontanea di qualunque essere umano sarebbe quella di rendere pan per focaccia. La reazione di un essere umano nervoso sarebbe di passare agli insulti personali. Ovviamente piu' il tempo passa e piu' scambi di parole ci sono (e piu' deliri di onnipotenza da parte sua) piu' uno potrebbe tendere a innervosirsi.
Invece no. La Bibbia insegna che se vogliamo essere approvati da Dio dobbiamo sopportare senza perdere la pazienza, magari anche lasciarsi insultare un po', fintantochè la cosa non oltrepassi i limiti imposti dalla legge. Poi Dio, che vede tutto, a suo tempo agirà nei suoi confronti come meglio crede.
Ovviamente se si arriva a livello di reato (civile o penale che sia) è consentito passare il caso alle autorità competenti
Il fatto che in alcuni momenti potrei anche sperare che gli vada una nocciolina di traverso mentre ride davanti al suo monitor non deve incidere minimamente nel modo in cui mi rivolgo a lui ed è mio dovere mantenere un atteggiamento tranquillo e scherzoso nei suoi confronti capito?
Tanto per chiarirvi ulteriormente l'idea è un po' come l'immagine tipica dei 2 ragazzini al supermercato, a un certo punto uno dei 2 si intasca una confezione di gomme. L'altro gli fa:"ma che fai? Rimettila a posto!" Al che il primo fa:"Dai, divertiti un po'! Prendine una anche tu e andiamocene!"
Allora il secondo si rifiuta di farlo e il primo gli dice:"Se non lo fai vuol dire che sei un fifone!" e poi comincia a cantalenarlo:"fi-fo-ne fi-fo-ne fi-fo-ne- fi-fo-ne"
Ma la verità è che il secondo bambino non è un fifone se non frega le gomme, è un IDIOTA se lo fa.
Non so se rendo l'idea...
Secondo voi ci vogliono piu' p@lle x resistere a una provocazione o per rispondere a tono?
E' piu' facile rispondere x le rime o trattenersi e continuare a sorridere?
Traete da voi le vostre conclusioni.
Quindi l'importante è fare la faccia sorridente?Il fatto che in alcuni momenti potrei anche sperare che gli vada una nocciolina di traverso mentre ride davanti al suo monitor non deve incidere minimamente nel modo in cui mi rivolgo a lui ed è mio dovere mantenere un atteggiamento tranquillo e scherzoso nei suoi confronti capito?
Secondo voi ci vogliono piu' p@lle x resistere a una provocazione o per rispondere a tono?
E' piu' facile rispondere x le rime o trattenersi e continuare a sorridere?
Traete da voi le vostre conclusioni.
Ho sempre pensato a qualcosa di più profondo. Beh, allora non è così difficile...il mondo è pieno di gente che si preoccupa solo di come apparire per non causare reazioni negli altri.
Il discorso sulle palle è veramente da bambini dell'asilo.
In quanto, invece, a cosa è più facile, è certamente più facile continuare a sorridere, che domande. Se hai davanti uno che in quanto a dialettica è più bravo di te, puoi solo stare zitto e fare la figura del babbo, altrimenti è ancora peggio. [non parlo di te, eh...in generale]
Quasi.
L'importante non è "sorridere x passare bene" ma sorridere xchè è giusto, xchè reagire in modo aggressivo, che tu vinca o perda, non porta che guai, non "costruisce" niente e non serve a nessuno.
Concordo ma c'è anche chi si diverte cosi'...
Pensa... io invece ho sempre pensato il contrario. Sarà che sono sempre stato piu' "grosso" dei miei coetanei (a 13 anni ero alto 1.80 e pesavo 80 Kg) e dare una "manata" x stendere qualcuno mi è sempre risultato molto semplice...In quanto, invece, a cosa è più facile, è certamente più facile continuare a sorridere, che domande. Se hai davanti uno che in quanto a dialettica è più bravo di te, puoi solo stare zitto e fare la figura del babbo, altrimenti è ancora peggio. [non parlo di te, eh...in generale]
Invece trattenermi mi è sempre costato molto
Ah, sorridere perchè è giusto, a prescindere. Senza un minimo sforzo se non quello di trattenersi dal rispondere male o dal menare le mani.
E' ancora più facile che "amare solo quelli a cui vuoi bene" che si era tirato in ballo prima. Almeno in quel caso c'è un minimo di analisi della situazione e delle circostanze.
Se sorridi perchè "è giusto", lo fai indiscriminatamente. E la conseguenza di questo è che finisci per non amare nessuno, nel senso inteso nella bibbia.
Mi sorprendi... con "rispondere per le rime" intendevi reagire fisicamente?Pensa... io invece ho sempre pensato il contrario. Sarà che sono sempre stato piu' "grosso" dei miei coetanei (a 13 anni ero alto 1.80 e pesavo 80 Kg) e dare una "manata" x stendere qualcuno mi è sempre risultato molto semplice...
Invece trattenermi mi è sempre costato molto
Se sei costretto a reprimere un impeto aggressivo, allora c'è qualche cosa da sistemare alla base, secondo me.
Non so, sia represso che non, ritengo che il ricorrere alle mani, soprattutto in casi di discussioni tra ragazzi, sia una forma di debolezza. Un'incapacità al relazionarsi con il prossimo, esattamente al pari dello stare zitti e sorridere.
A volte mi sento molto più in linea io con gli insegnamenti della bibbia e della chiesa di quelli che lo fanno coscientemente.
Fermo restando che ho sempre l'impressione che tu abbia un concetto molto alto della "Vendetta", e che continuo a vedere una certa incoerenza in questo..
Mah, francamente sto discorso del "continua a sorridere" è vero sino ad un certo punto.
Per esperienza personale e diretta, "sorridere" in genere è la scelta più facile.
Se qualcuno ti attacca verbalmente, è molto più facile far finta di nulla che rispondere e difendersi. L' unica cosa che ho visto nel sorriso di chi si comportava così era un ridicolo quanto ingiustificato senso di autocompiacimento ( che alimenta la presa per il c*lo da parte dell' "aggressore verbale", tra l' altro ). Oltre una certa paura, che è quella di attirare l' attenzione del pubblico, se ce ne è uno, su di se.
E poi, l' autodifesa (anche verbale) mi sembra una cosa piuttosto legittima, piuttosto è passare alla violenza che è più facile e meno equilibrato. Quello non si dovrebbe fare, a meno che non ci si è costretti.
Sarà una cosa di cui avrete già discusso, ma sta roba del "porgi l' altra guancia" e "sorridi quando la gente ti butta m**da addosso", boh.
A me sembra una cosa adatta a chi non ha rispetto per se stesso.
E qui ci si riallaccia ancora all' archetipo del "cristiano", umile, sottomesso al suo Dio, pieno di sensi di colpa e di paure ecc.
Ultima modifica di Short Circuit; 18-02-09 alle 17:12:06
Nietzsche ci andava a nozzeSarà una cosa di cui avrete già discusso, ma sta roba del "porgi l' altra guancia" e "sorridi quando la gente ti butta m**da addosso", boh.
A me sembra una cosa adatta a chi non ha rispetto per se stesso.
E qui ci si riallaccia ancora all' archetipo del "cristiano", umile, sottomesso al suo Dio, pieno di sensi di colpa e di paure ecc.
Storia del serpente che morde la gola dell' uomo ftw!
EDIT:
E, davvero, ciò che vidi, non l'avevo mai visto. Vidi un giovane pastore rotolarsi, soffocato, convulso, stravolto in viso, cui un greve serpente nero penzolava dalla bocca.
Avevo mai visto tanto schifo e livido raccapriccio dipinto su di un volto? Forse, mentre dormiva, il serpente gli era strisciato dentro le fauci e - lì si era abbarbicato mordendo.
La mia mano tirò con forza il serpente, tirava e tirava - invano! non riusciva a strappare il serpente dalle fauci. Allora un grido mi sfuggì dalla bocca: "Mordi! Mordi! Staccagli il capo! Mordi!", così gridò da dentro di me: il mio orrore, il mio odio, il mio schifo, la mia pietà, tutto quanto in me - buono o cattivo - gridava da dentro di me, fuso in un sol grido.
Voi, uomini arditi che mi circondate! Voi, dediti alla ricerca e al tentativo, e chiunque tra di voi si sia mai imbarcato con vele ingegnose per mari inesplorati! Voi che amate gli enigmi!
Sciogliete dunque l'enigma che io allora contemplai, interpretatemi la visione del più solitario tra gli uomini!
Giacché era una visione e una previsione: - che cosa vidi allora per similitudine? E chi è colui che un giorno non potrà non venire?
Chi è il pastore, cui il serprente strisciò in tal modo entro le fauci? Chi è l'uomo, cui le più grevi e le più nere fra le cose strisceranno nelle fauci?
- Il pastore, poi, morse così come gli consigliava il mio grido: e morse bene! Lontano da sé sputò la testa del serpente -; e balzò in piedi.-
Non più pastore, non più uomo, - un trasformato, un circonfuso di luce, che rideva! Mai prima al mondo aveva riso un uomo, come lui rise!
Oh, fratelli, udii un riso che non era di uomo, - e ora mi consuma una sete, un desiderio nostalgico, che mai si placa.
La nostalgia di questo riso mi consuma: come sopporto di vivere ancora! Come sopporterei di morire ora!
(Stava fuori come un balcone, poraccio.)
Ultima modifica di Short Circuit; 18-02-09 alle 17:35:31
E dire che quando ha scritto la Zarathustra era ancora sano di mente
Piu' parlo e meno capite cosa voglio dire... mi sembra di essere berlusconi MA NO chiaramente non si tratta di "sorridere come ebeti" e basta qualunque cosa ci facciano.Ah, sorridere perchè è giusto, a prescindere. Senza un minimo sforzo se non quello di trattenersi dal rispondere male o dal menare le mani.
E' ancora più facile che "amare solo quelli a cui vuoi bene" che si era tirato in ballo prima. Almeno in quel caso c'è un minimo di analisi della situazione e delle circostanze.
Se sorridi perchè "è giusto", lo fai indiscriminatamente. E la conseguenza di questo è che finisci per non amare nessuno, nel senso inteso nella bibbia.
Si tratta di passare sopra a quello che ci viene fatto, lasciar perdere e non prenderlo in considerazione se la stessa persona ha bisogno di qualcosa.
Per la serie:" mi puoi aiutare? Non so come fare!" "e tu mi hai aiutato quando mi hai fregato la penna l'altro giorno?" (dico x dire 'na cretinata, prendetela come tale )
NO. Lasciar stare, "dimenticare" e fare del proprio meglio x gli altri.
TestosteroneMi sorprendi... con "rispondere per le rime" intendevi reagire fisicamente?
Se sei costretto a reprimere un impeto aggressivo, allora c'è qualche cosa da sistemare alla base, secondo me.
Non so, sia represso che non, ritengo che il ricorrere alle mani, soprattutto in casi di discussioni tra ragazzi, sia una forma di debolezza. Un'incapacità al relazionarsi con il prossimo, esattamente al pari dello stare zitti e sorridere.
Comunque sono d'accordo, è sbagliato ricorrere alle mani. Infatti non lo faccio
Non è che gli devi ridere nel viso in modo strafottente, devi evitare di rispondere alla provocazione con un altra provocazione e far degenerare la situazione.Mah, francamente sto discorso del "continua a sorridere" è vero sino ad un certo punto.
Per esperienza personale e diretta, "sorridere" in genere è la scelta più facile.
Se qualcuno ti attacca verbalmente, è molto più facile far finta di nulla che rispondere e difendersi. L' unica cosa che ho visto nel sorriso di chi si comportava così era un ridicolo quanto ingiustificato senso di autocompiacimento ( che alimenta la presa per il c*lo da parte dell' "aggressore verbale", tra l' altro ). Oltre una certa paura, che è quella di attirare l' attenzione del pubblico, se ce ne è uno, su di se.
Anche andarsene è meglio che restare e azzuffarsi.
Quello non si dovrebbe fare se non x legittima difesa.
Mai si deve alzare la mano x primi anche xchè, oltre a fare una cosa sbagliata, si passa anche dalla parte del torto
X niente.Sarà una cosa di cui avrete già discusso, ma sta roba del "porgi l' altra guancia" e "sorridi quando la gente ti butta m**da addosso", boh.
A me sembra una cosa adatta a chi non ha rispetto per se stesso.
E qui ci si riallaccia ancora all' archetipo del "cristiano", umile, sottomesso al suo Dio, pieno di sensi di colpa e di paure ecc.
Io non ho sensi di colpa e ho un'altissima stima di me stesso (Giant Ego Rulez), solo che sono fermamente convinto che non si risolve niente assecondando una provocazione, che è molto piu' sensato "porgere l'altra guancia", ma non nel senso "picchiami pure me lo merito", nel senso che anche se passi da fifone hai evitato guai a te stesso e all'attaccabrighe (anche se lui non lo comprende) tutto li'.
E' un altro modo di "fare il bene al prossimo" che neinte ha a che fare con la stima e il rispetto personale
Allora...vediamo...
Il serpente potrebbe essere l'ego (inteso nel senso negativo), che è in noi ma non è la nostra vera natura.
Finchè esso è in te, sei controllato da lui e il tuo modo di essere puro e naturale ne è soffocato.
Esso ti spingerà a fare e dire le peggiori delle cose per affermarsi ( le più grevi e le più nere fra le cose strisceranno nelle fauci).
Non si può abbattere l'ego lottandoci contro ( inutile tirare ), l'unico modo è tagliarlo dalle radici (la testa), ovvero comprendere che esso non ci appartiene .
La risata finale è la classica risata che molti illuminati orientali hanno sperimentato al momento della realizzazione, quando ci si rende conto che per tutta la vita hanno cercato di essere quello che in realtà sono da sempre.
Cosa ho vinto?
Nulla, il serpente è la religione.Allora...vediamo...
Il serpente potrebbe essere l'ego (inteso nel senso negativo), che è in noi ma non è la nostra vera natura.
Finchè esso è in te, sei controllato da lui e il tuo modo di essere puro e naturale ne è soffocato.
Esso ti spingerà a fare e dire le peggiori delle cose per affermarsi ( le più grevi e le più nere fra le cose strisceranno nelle fauci).
Non si può abbattere l'ego lottandoci contro ( inutile tirare ), l'unico modo è tagliarlo dalle radici (la testa), ovvero comprendere che esso non ci appartiene .
La risata finale è la classica risata che molti illuminati orientali hanno sperimentato al momento della realizzazione, quando ci si rende conto che per tutta la vita hanno cercato di essere quello che in realtà sono da sempre.
Cosa ho vinto?
No dai è crudele. Dai, hai vinto un portachiavi a forma di teschio con gli occhi che si illuminano se premi sul cranio.
Ganzo, eh?
Ma leggetevi la Genealogia della Morale, che è più comprensibile
Ma ancora aperto è sto coso?
Non c'è moderazione, è una comune autogestita.
Si pero' ci si diverte dai.
Hei, poi non mi danno del chierico, che capirei, ma mi danno proprio del prete....
A proposito non ho capito se siamo noi che scriviamo di cose serie e loro scherzano o e' il contrario ...
Nuuuuuuuuuu
Ma sei sicuro? Non ce lo vedo ugualmente bene... Vabbè...
edit: ho cercato un attimo, ma non ho trovato riferimento a religioni...
E cmq chissene...La metafora del serpente che ha conficcato i denti nella gola del pastore viene chiarita da Nietzsche in un capitolo successivo di Così parlò Zarathus tra, Il convalescente: «Il grande disgusto per l'uomo - ciò mi soffocava e mi era strisciato dentro le fauci» (Così parlò Zarathustra, in Opere, .VI, I, p. 267). Il disgusto è per «l'uomo piccolo», che fa piccole cose sia nel male sia nel bene, l'uomo per il quale tutti gli attimi della vita sono sostanzialmente indifferenti. Se tutto è destinato a tornare, anche l'uomo piccolo tornerà in eterno.
Ogni uomo è piccolo prima di aver compreso l'eterno ritorno: il pensiero dell'eterno ritorno rende terribili gli «attimi piccoli» che hanno costituito la vita e impone una trasformazione. Infatti, finche si è convinti che l'importante sia il significato complessivo della vita, o il fatto che preluda alla salvezza eterna, i singoli istanti sono irrilevanti, ma se si accetta l'eternità di ogni attimo, quelli considerati insignificanti diventano terribili, perche torneranno in eterno nella loro mediocrità.
Il serpente che si insinua nelle fauci è il pensiero della vita vissuta come un insieme di attimi insignificanti, nell'attesa che la loro somma produca qualcosa di sensato o, come sostiene il cristianesimo, che la miseria della vita terrena prepari un'esistenza autentica dopo la morte.
Il morso dato al serpente è il rifiuto di questa dinamica; occorre dare un senso a ogni momento della propria vita. Dopo essersi liberato dal serpente, il pastore è un uomo nuovo, anzi, un oltre uomo; egli ride, accetta gioiosamente ogni momento della vita per se stesso, senza cercare di derivarne il senso dal passato o dal futuro.
"nietzsche era un porco sciovinista innamorato di sua sorella" (cit.)
Mah, io ho sempre saputo che il serpente era la religione.
Si, chissene.
(E comunque hai avuto il tuo splendido portachiavi, non si accettano reclami!)
... bene, visto che nessuno piu' replica io abbandono la discussione e mi reco altrove
Ci becchiamo da qualche altra parte
Non replico perchè le ultime cose che hai scritto non sono insensate. Cioè almeno l'ultimo intervento, il resto mi fa (sinceramente) vomitare, soprattutto perchè penso a quante persone hanno sofferto e soffrono a causa di simili fondamentalismi.
Purtroppo è inutile discutere con una persona che rifiuta ogni teoria scientifica, perchè non è una "verità assoluta".
Una persona che non ha capito che al mondo NON ESISTONO verità assolute, ma solo verità PROBABILI, sino a prova contraria.
Vuoi credere in Dio? E credici.
Ma non cercare prove della sua esistenza in fatti fisici, perchè la scienza su quel campo, in quanto a credibilità, ti owna. Ti owna adesso, e penso che continuerà a farlo.
Ultima modifica di Short Circuit; 19-02-09 alle 19:35:26
No dai, finisce così?
Che cosa triste.
Cmq Nietzsche e Schopenhauer erano gli unici due filosofi che mi erano veramente piaciuti ai tempi del liceo