Ti dimentichi la più "pesante", quella di essere amico del nostro premier.perchè invece i democratici durante bush stavano zitti? c'avevano pure il supporto di TUTTI i media europei per dargli addosso, accusandolo, in ordine sparso, di: genocidi, guerrafondaio, razzista, nazista, manichino delle lobbies del petrolio, causa di tutti i mali del mondo, nonchè organizzatore degli attentati dell'11/9. E probabilmente mi sto dimenticando qualcosa.
http://corner.nationalreview.com/pos...Q0NmJiZDNmMDY=
Why Does Interpol Need Immunity from American Law? [Andy McCarthy]
You just can't make up how brazen this crowd is. One week ago, President Obama quietly signed an executive order that makes an international police force immune from the restraints of American law.
Interpol is the shorthand for the International Criminal Police Organization. It was established in 1923 and operates in about 188 countries. By executive order 12425, issued in 1983, President Reagan recognized Interpol as an international organization and gave it some of the privileges and immunities customarily extended to foreign diplomats. Interpol, however, is also an active law-enforcement agency, so critical privileges and immunities (set forth in Section 2(c) of the International Organizations Immunities Act) were withheld. Specifically, Interpol's property and assets remained subject to search and seizure, and its archived records remained subject to public scrutiny under provisions like the Freedom of Information Act. Being constrained by the Fourth Amendment, FOIA, and other limitations of the Constitution and federal law that protect the liberty and privacy of Americans is what prevents law-enforcement and its controlling government authority from becoming tyrannical.
On Wednesday, however, for no apparent reason, President Obama issued an executive order removing the Reagan limitations. That is, Interpol's property and assets are no longer subject to search and confiscation, and its archives are now considered inviolable. This international police force (whose U.S. headquarters is in the Justice Department in Washington) will be unrestrained by the U.S. Constitution and American law while it operates in the United States and affects both Americans and American interests outside the United States.
http://www.whitehouse.gov/the-press-...ve-order-12425
Il Job Approval di Obama per ora assomiglia a quello di Reagan arrivato in fondo al guado della recessione.
Magari Obama avrà lo stesso successo di Reagan facendo niente\le cose opposte. Vedremo, ma la fata turchina mi sussurra nell'orecchio che non ci crede.
un'altra vittoria politica di obama:
http://archiviostorico.corriere.it/2...91230027.shtml
dopo aver dichiarato più volte di voler denuclearizzare il mondo, e le aperture alla russia cancellando il programma di scudo spaziale, ecco la risposta distensiva di putin! Nuove armi nuculari contro lo scudo spaziale (che non c'è più )
non l'ho capita mica sta mossa di putin
impulso alle industrie militari
è sempre stato normale che con una amministrazione democratica(intesa come partito) le spese militari siano state tagliate enormemente, lo scudo spaziale, o come il taglio dei 100 nuovi F22, sono alcuni dei programmi più costosi e più controversi o visti come inutili.
Come pure è normale che alla prossima amministrazione repubblicana le spese aumenteranno.
in realtà la situazione è spiegata dettagliatamente nell'articolo stesso che ho linkato: secondo i russi, gli usa stanno modificando l'equilibrio di forze installando missili antimissile su incrociatori nel mediteraneo.
Comunque potrebbe anche rivelarsi un buon punto per la macchina propagandistica di obama: lui è buono che leva lo scudo spaziale, e i russi sono cattivi che fanno il contrario
A me risulta che l'amministrazione Clinton versione 1.0 abbia speso molto di più dell'amministrazione Bush Senior.è sempre stato normale che con una amministrazione democratica(intesa come partito) le spese militari siano state tagliate enormemente, lo scudo spaziale, o come il taglio dei 100 nuovi F22, sono alcuni dei programmi più costosi e più controversi o visti come inutili.
Come pure è normale che alla prossima amministrazione repubblicana le spese aumenteranno.
Risulta male
http://www.infoplease.com/ipa/A0904490.html
1989 427.7
1990 $409.7
1991 358.1
1992 379.5
1993 358.6
1994 338.6
1995 321.6
1996 307.4
1997 305.3
1998 296.7
1999 298.4
2000 311.7
2001 $307.8
Aggiungi che le cifre non tengono conto dell'inflazione.
perdonami, ma non ho capito la validità dei dati dal 2003 in poi: si parla sempre di "budget richiesto" e non di spesa sostenuta, e poi non si calcolano le spese delle guerre in iraq e in afghanistan (a questo punto immagino che non si siano calcolate neanche le spese delle guerre sostenute da clinton, e le varie missioni all'estero dei militari usa).Risulta male
http://www.infoplease.com/ipa/A0904490.html
1989 427.7
1990 $409.7
1991 358.1
1992 379.5
1993 358.6
1994 338.6
1995 321.6
1996 307.4
1997 305.3
1998 296.7
1999 298.4
2000 311.7
2001 $307.8
Aggiungi che le cifre non tengono conto dell'inflazione.
No, mi sembra che Bush (e il congresso) abbia deciso per motivi loro (immagino il nascondere la polvere sotto il tappeto) di fare in modo che i costi della guerra in iraq non comparisse nel bilancio della difesa. I soldi sono stati presi via "emergency supplemental appropriations bills" che francamente non so come tradurre in italiano.perdonami, ma non ho capito la validità dei dati dal 2003 in poi: si parla sempre di "budget richiesto" e non di spesa sostenuta, e poi non si calcolano le spese delle guerre in iraq e in afghanistan (a questo punto immagino che non si siano calcolate neanche le spese delle guerre sostenute da clinton, e le varie missioni all'estero dei militari usa).
http://en.wikipedia.org/wiki/United_...n_war_expenses
Secondo questo link la pratica è stata usata per la prima parte della guerra in vietnam, ma nei casi che dici tu non dovrebbe essere stata usata.
Può darsi, ma per dimostralo devi tirare fuori qualcosa di più consistente di un elenco di numeri. A me risulta che l'amministrazione Bush Sr. e quella Bush Jr. debbano gran parte del loro military spending alle spese necessarie a mantenere una massiccia presenza militare americana oversea, mentre Clinton, che non ha mai dovuto spostare centinaia di migliai di uomini dall'altra parte del pianeta (e no, ne in Bosnia ne in Somalia c'erano centinaia di migliaia si soldati USA) si é potuto permettere una spesa più alta nella produzione e ricerca di armamenti e nell'aumento delle paghe e dei benefits ai militari.
Quindi, se ci limitassimo a guardare i numeri, un governo che taglia le spese mediche ai militari e lascia inalterate quelle di produzione di armamenti passerebbe per un governo pacifista, cosa che ovviamente non é.
Qui c'é un articolo che dice le stesse cose.
http://www.ppionline.org/ppi_ci.cfm?...ntentID=251793
Da questo punto di vista sarà interessante visionare l'esperienza di Obama, che intrappolato trai i costi del mantenimento della presenza americana in Afghanistan, e impossibilitato a tagliare i benefits "sociali" concessi da Clinton ai militari, per ridurre le spese dovrà per forza di cose ridurre la ricerca militare o la produzione di armamenti.
Ultima modifica di Sarpedon; 08-01-10 alle 21:29:50
E' il budget della difesa, non un semplice elenco di numeri.
Non ho idea di Bush senior, ma come detto i costo delle guerre in afghanistan e Iraq non figura nel budget per Bush Jr. quindi aumento di costo non è dovuto a quello, ma anche alle nuovi progetti militari intrapresi (fra cui lo scudo spaziale)
A me risulta che l'amministrazione Bush Sr. e quella Bush Jr. debbano gran parte del loro military spending alle spese necessarie a mantenere una massiccia presenza militare americana oversea
Non so sulla ricerca, ma certamente ha tagliato sui armamenti., mentre Clinton, che non ha mai dovuto spostare centinaia di migliai di uomini dall'altra parte del pianeta (e no, ne in Bosnia ne in Somalia c'erano centinaia di migliaia si soldati USA) si é potuto permettere una spesa più alta nella produzione e ricerca di armamenti e nell'aumento delle paghe e dei benefits ai militari.
Quindi, se ci limitassimo a guardare i numeri, un governo che taglia le spese mediche ai militari e lascia inalterate quelle di produzione di armamenti passerebbe per un governo pacifista, cosa che ovviamente non é.
Qui c'é un articolo che dice le stesse cose.
http://www.ppionline.org/ppi_ci.cfm?...ntentID=251793
Da questo punto di vista sarà interessante visionare l'esperienza di Obama, che intrappolato trai i costi del mantenimento della presenza americana in Afghanistan, e impossibilitato a tagliare i benefits "sociali" concessi da Clinton ai militari, per ridurre le spese dovrà per forza di cose ridurre la ricerca militare o la produzione di armamenti.
Mi sembra che abbia annullato la produzione di nuovi F22.(e annullamento di progetti tipo lo scudo spazione)
Certamente un errore se capita una Modern warfare 2 , ma dubito.
Ultima modifica di lishi; 12-01-10 alle 12:03:35
vaffancu.lo, avevo scritto un bel post, e è andato perduto.in realtà la situazione è spiegata dettagliatamente nell'articolo stesso che ho linkato: secondo i russi, gli usa stanno modificando l'equilibrio di forze installando missili antimissile su incrociatori nel mediteraneo.
Comunque potrebbe anche rivelarsi un buon punto per la macchina propagandistica di obama: lui è buono che leva lo scudo spaziale, e i russi sono cattivi che fanno il contrario
Ultimamente se devo fare un post lungo lo scrivo sempre prima sul notepad e poi lo copio, non mi fido mica tanto del forum
Anche a me è successo
lo faccio sempre quando non serve...sniff.
Manca il fisting
http://www.repubblica.it/economia/20...g_usa-1947991/ mi sembra un'iniziativa interessante, bisogna vedere se si concretizza.La cifra che proporrà ammonta a 117 miliardi di dollari Il presidente l'ha definita una "tassa sulla responsabilità" Banche, Obama vuole tassare le big Usa "Vogliamo i nostri soldi indietro" Lo scopo è recuperare i fondi del piano Tarp, mentre monta l'rritazione per il ritorno dei super-bonus WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha proposto un prelievo, che ha definito "tassa sulla responsabilità", sui più grandi gruppi finanziari del Paese. Scopo dell'iniziativa è recuperare una cifra fino a 117 miliardi di dollari, pari alle perdite sostenute dai contribuenti attraverso il piano Tarp, il fondo per il salvataggio delle grandi imprese allestito all'apice della crisi finanziaria. "Vogliamo i nostri soldi indietro e stiamo lavorando per questo", ha detto a chiare lettere Obama nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca. Il leader Usa ha definito "osceni" i bonus che le banche di Wall Street si apprestano a distribuire ai dipendenti. "Il mio impegno è quello di recuperare ogni centesimo dovuto al popolo americano - ha sottolineato - e la mia determinazione a raggiungere questo obiettivo si rafforza nel sentire notizie di enormi profitti e bonus osceni per quelle società che devono la loro stessa sopravvivenza agli americani". Questi ultimi, ha aggiunto, "continuano a confrontarsi con le reali difficoltà di questa recessione". Per i dettagli bisognerà però attendere l'approvazione della legge finanziaria per l'anno fiscale 2011, prevista per i primi di febbraio. La parola definitiva spetterà quindi al Congresso. Secondo Obama, la tassa avrà una durata minima di dieci anni, anche di più se necessario, fino a quando "il popolo americano non sarà stato totalmente compensato per l'assistenza straordinaria fornita a Wall Street". Tuttavia il presidente ha sottolineato che le nuove misure fiscali su banche e società finanziarie "non hanno una finalità punitiva ma hanno lo scopo di evitare che abusi ed eccessi si ripetano nuovamente". Il prelievo dovrebbe ammontare allo 0,15% delle "covered liabilities", somma determinata sottraendo agli asset totali il capitale tier one. Non saranno esentate le società che hanno restituito interamente i prestiti ricevuti. E' inoltre previsto che solo i grandi gruppi, con almeno 50 miliardi di dollari di patrimonio, siano soggetti all'imposizione. Le stime degli analisti indicano in una cinquantina il numero di società coinvolte dall'imposizione, di cui 10-15 filiali americane di gruppi esteri. Tra le americane sarà coinvolto il gigante assicurativo Aig, mentre saranno esclusi Fannie Mae e Freddie Mac, che stanno ancora ricevendo supporto dal governo. La proposta riguarda unicamente società di tipo bancario, finanziario e assicurativo, non toccando invece il settore automobilistico.
edit: scusate se il quote è sformattato, conviene leggere dal link, il forum ha deciso di farmi problemi.
Ultima modifica di recs; 14-01-10 alle 19:42:15
Geniale, rivuole indietro lo stimulus ORA che si è accorto che A) non è servito a niente e B) è impopolare?
Auguri
Purtroppo con Obama la situazione nel mondo arabo (e non solo) è peggiorata.
http://www.france24.com/en/20091208-...pression-press
AFP - Human rights deteriorated across the Arab world in 2009 with torture widely practised in several countries, namely Egypt, an Arab watchdog said in a report released on Tuesday.
The report by the independent Cairo Institute for Human Rights Studies surveyed 12 countries and said that most of them repressed human rights activists, press freedoms and discriminated against religious minorities.
The state of human rights in the 12 countries -- Algeria, Bahrain, Egypt, Iraq, Lebanon, Morocco, Palestine, Saudi Arabia, Sudan, Syria, Tunisia and Yemen -- "has worsened compared to 2008," the report said.
"Arab governments remained wedded to a broad array of repressive laws that undermine basic liberties," compared to the previous year, said the report, "Bastion of Impunity, Mirage of Reform."
"Peaceful rotation of power through representative politics, and clean and competitive elections remained a dream in most countries covered by this report," it said.
Egypt and Syria were singled out as leading offenders, with Cairo said to lead the region in practicing torture and Damascus for repressing rights activists.
"Egypt continued to top the list of countries in which torture is routinely and systematically practised," it said, adding that dozens had died in the country of torture or excessive force by police.
The report also found torture was "routine" in Bahrain, "rampant" in Tunisia and practised in Saudi Arabia against terrorism suspects.
Human rights advocates faced harassment in several Arab countries, with Syria, which has jailed dozens of democracy activists, holding the "worst record in this regard."
Religious and ethnic minorities also continued to suffer discrimination in several Arab countries, such as Egypt and Saudi Arabia, the report said.
"Despite the Saudi regime's attempt to appear to champion religious tolerance and interfaith dialogue in international forums, in practice the national religious police continue to exhibit violent behaviour," it said.
Egypt, where roughly ten percent of the 80-million-strong population are Coptic Christians who frequently complain of discrimination, "is increasingly acquiring the features of a religious state," it added.
The report also said that US policies were "wholly inimical to reform and human rights in the region," and accused President Barak Obama's administration of abandoning support for reform initiatives in the Arab world.
"The last spark of life in the initiatives was quashed once and for all with the arrival of a new US administration," it said.
Bahey eldin Hassan, the rights group's director, said the 12 countries surveyed were indicative of the region.
"We think that through analysing these countries we can get a general picture of the region," he said.
Hassan said the report did not include recommendations because the governments would ignore them. "These are not governments that are going through a reform process and are waiting for advice."
The rights group's representative in Geneva, Jeremie Smith, warned at a press conference that Arab countries had exported attempts to undermine accountability to the United Nations Human Rights Commission.
"Arab governments have largely taken strategies that they have perfected at a national level to avoid accountability, and they have exported them to the United Nations system," he said.
http://online.wsj.com/article/SB1000...n_AboveLEFTTop
After the West won the Cold War, democracy flourished in the world as never before. No more. The tide of political and human freedom hasn't merely slowed but in recent years has turned in the other direction. Seeing that the U.S. midwifed the post-1989 world, these trends are of more than passing interest.
Democracy's troubles are summed up in "Freedom in the World 2010", the yearly report card published today by Freedom House. We're in a "freedom recession," the advocacy group says. For the fourth consecutive year, more countries saw declines in political and civic rights than advances, the longest such period of deterioration in the 40 year history of this widely cited report.
Start with the "axis of engagement" states that President Obama sought to butter up diplomatically in his first year in office. The authoritarian regimes in Russia, Venezuela, Iran and China all became more repressive in 2009, according to Freedom House measures. America's attempts to play nice didn't make the other side any nicer.
Military coups rocked four African states. Central Asia's one democratic hope, Kyrgyzstan, was demoted this year from the "partly free" to "not free" category.
The Mideast remains the world's least fertile soil for democracy. Only one nation—Israel—qualifies as "free." Most of its Arab neighbors went further down the path of repression. There were declines even in Jordan and Morocco, whose moderate kings moved in the past year to concentrate political power.
Iraq and Lebanon are notable exceptions. Along with Turkey, both can lay a claim to being Muslim democracies. Both, not incidentally, were beneficiaries of George W. Bush's "democracy agenda" in the mid-2000s.
The picture isn't all gloomy. Eighty-nine countries—which represent nearly half the world's population—are "free," according to the Freedom House measures, and 116 are electoral democracies. Twenty years ago, only 61 and 76 fit those respective categories. Never before have as many people lived without tyranny.
The recent reversals coincide, however, with America's own waning interest in democracy promotion. This didn't start with the Obama ascendancy. Chastened by the 2006 midterm election debacle and sinking public support for his Mideast policies, President Bush took rhetorical and practical emphasis off his own flagship foreign-policy agenda.
The current Administration has changed the focus entirely. In its dealings with Russia and China, strategic issues trump any talk of democracy or human rights, which earlier this year in Beijing Secretary of State Hillary Clinton notably called a distraction to bilateral relations. Ditto in Iran.
If in the days of Jack Kennedy or Ronald Reagan, we worked to fashion the world into a better place guided by the belief that the urge to live in freedom is universal, today we act as if we are resigned to taking the world as it is. We used to nudge countries toward liberal democracy. Now we assume the price of nudging is too high.
Meanwhile, the enemies of democracy have set out to undo the gains of the post-Berlin Wall era, and many are succeeding.