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  1. #1

    Predefinito Editoriale Keiser #002 [2009-02-25] - L'emulatore definitivo

    L'emulatore definitivo
    25-02-09
    di Claudio Todeschini



    Se mi passate il gioco di parole, esiste una definizione per un emulatore definitivo? In cosa dovrebbe consistere? Prova a rispondere a questa domanda la divisione di "storia dell'informatica" della Portsmouth University, Inghilterra, che sta lavorando allo sviluppo di un emulatore in grado di riconoscere e far girare tutti i videogame (e non solo) usciti dagli anni Settanta a oggi. Per sintetizzare, il concetto del MAME portato all'estremo.
    Un programma che, diversamente dalle sale da museo contenenti le vecchie console e i vecchi computer che non si possono toccare - e che magari non vanno neanche più - sia in grado di mostrare quel che ci girava sopra.

    "Se non puoi far vedere ai visitatori quel che facevano, è come mettere in mostra strumenti musicali gettando via tutta la musica che suonavano. Per le future generazioni sarebbe una catastrofe culturale", dice il ricercatore David Anderson, a capo del progetto.
    "I giochi in particolare tendono a non essere archiviati perché vengono considerati come prodotti di cultura pulp, usa e getta, ma rappresentano una parte davvero importante della nostra storia culturale recente. I giochi sono uno dei media più importanti del pianeta e dobbiamo preservarli per le generazioni future", aggiunge il suo collega Dan Pinchbeck.

    Il progetto rientra nel piano dell'Unione Europea KEEP (Keeping Emulation Environments Portable), che ha l'obiettivo di "sviluppare metodi di salvaguardia degli oggetti digitali, inclusi testi, suoni, immagini, documenti multimediali, siti internet, database e videogame", finanziato con quattro milioni di euro più spiccioli.

    "La gente non ci pensa due volte prima di salvare un file. Ma ogni file digitale rischia di perdersi per il degradarsi del supporto o per la sparizione della tecnologia usata per leggerlo (penso ai miei dischi ZIP da 100 MB, ndCT). Le precedenti generazioni ci hanno lasciato un ricco quantitativo di libri, lettere e documenti che ci raccontano chi erano, come vivevano e quel che hanno scoperto. C'è il rischio concredo di lasciare un buco nero nella nostra storia", dice Janet Delve, un'altra ricercatrice impegnata nel progetto.

    Le problematiche tecniche e legali, che pure magari forse chissà si potranno anche risolvere, non sono poche. Ne accenno giusto qualcuna: lo spazio (ché i giochi per Atari 2600 sono di pochi KB, ma ormai al giorno d'oggi si viaggia sui dieci GB alla volta; diversamente da un film o un libro, che escono "as is" (magari di qualche film c'è il director's cut), i giochi vengono patchati, aggiornati: quale versione si tiene? Tutte? Parimenti, i mondi online come li salviamo, visto che evolvono continuamente? Ogni due giorni? Ogni anno? Facciamo anche il "dump" di Facebook? Del forum dei bambini pacioccosi con le mani sporche di nutella? Di 4chan?

    Al di là di questi problemi, che vedranno loro come risolvere/aggirare, posso condividere l'idea di base, ossia l'importanza di salvaguardare *anche* la storia dei videogiochi, così come viene fatto per il cinema, i libri, la pittura, ecc., perché i VG non sono beni di consumo usa-e-getta come un kleenex. Riconoscere la loro importanza culturale è fondamentale. La mia vita, per quanto piccola e insignificante, sarebbe diversa senza DooM, senza Impossible Mission, senza Tetris, e immagino anche le vostre. Quindi salviamo, preserviamo, raccontiamo alle generazioni future cosa hanno rappresentato per noi i videogame.

    Non mi piace però l'approccio del "salviamo TUTTO". Perché diciamocelo, di cose che il mondo potrebbe anche non vedere tra duecento anni ce ne sono tante, ma proprio tante. Ovvio che così facendo ci si risparmia il problema di COSA salvare, e soprattutto di CHI dovrebbe fare questa scelta. Last Ninja per Commodore 64, Obliterator per Amiga, Zak McKracken, DooM 2, quelli teniamoli. Ma tra cinque secoli, sarà importante poter studiare, capire e magari anche giocare ad Half-Life o a Marine Sharpshooter 3?

  2. #2

    Predefinito Re: Editoriale Keiser #002 [2009-02-25] - L'emulatore definitivo

    secondo me bisognerebbe tenere tutto, si impara anche dagli errori...

    a proposito un backup di gamesradar com'è adesso?^^
    hihihihi

  3. #3
    -BORG-
    ospite

    Predefinito Re: Editoriale Keiser #002 [2009-02-25] - L'emulatore definitivo

    Di sicuro non sarà importante giocare a Far Cry 2,non è detto che la razza umana esista ancora o che possa videogiocare e se videogioca,sicuramente il titolo più venduto sarà Duke Nukem Forever....

    In ogni caso gli emulatori sono una gran cosa,ricordo con piacere quando feci la scoperta del Mame e di quelli delle console a 16 bit,finalmente decine di giochi mai finiti (perchè affittati) ebbero la loro giusta conclusione.

    Che poi si debba salvare solo il meglio,non sono d'accordo,và salvato il tutto,altrimenti come si farà a distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è?
    E' come nel cinema,prodotti che venivano definiti spazzatura,con gli anni hanno riacquistato valore,quindi và salvato Far Cry2 (bleah) insieme a Monkey Island 1, per le future generazioni.

    p.s.
    ma davvero il Keiser,non può postare qui e li???

  4. #4
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Predefinito Re: Editoriale Keiser #002 [2009-02-25] - L'emulatore definitivo

    Ovvio che vada salvato tutto, ed a conti fatti basterebbe un investimento piccolo per avere lo spazio necessario (un Rack con Raid Mirror da 2+2Tb basta). Il problema reale è la sempre crescente richiesta energetica per tenere accesi i server e soprattutto per raffreddarli (non bastano più le ventole, servono dei sistemi di condizionamento estremamente potenti).

    Ancora più importante è però riuscire ad avere emulatori per tutte le console. Per i PC il problema non si pone, basta rieditare il file .exe per aggiornarne la compatibilità con i nuovi sistemi operativi (come è stato fatto per molti vecchi giochi) ed avere un paio di copie dei vecchi Sistemi Operativi su dei terminali collegati al server. Per le console invece il problema è molto più complesso, ad oggi PS2 e PSOne non sono emulate al 100% (ci sono ancora dei problemi di compatibilità), mentre le Xbox, PS3 e Nintendo DS e Wii non sono ancora emulati come si deve. Da questo punto di vista credo che sia compito dei produttori creare un programma di emulazione perfettamente funzionante.

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