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  1. #1
    -BORG-
    ospite

    Predefinito Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    La fine è vicina... o no? - 04/03/09
    di Claudio Todeschini

    Spoiler:




    Con i costi di sviluppo di un videogioco, non ci sono praticamente software o publisher che non partano con un progetto pensando già a sequel e interi universi da sfruttare all'inverosimile: prodotti sportivi a parte, che sono ormai seriali per definizione, ogni titolo annunciato fa sempre parte di una trilogia, gli spin-off non si contano nemmeno più, addirittura Ubisoft azzarda l'ipotesi di "inglobare" in un unico universo tutti i suoi giochi della serie Tom Clancy. Allo stesso modo dilagano le "contaminazioni" su altri media: libri, fumetti, cinema, ecc.

    Tutto molto bello, almeno a grandi linee: i videogiochi che diventano mainstream, la cultura del videoludo si diffonde, ecc. ecc. Ma c'è anche una ragione più pratica (leggasi economica) dietro a quella che ormai è diventata una delle regole ferree di questo settore, e che spiega perché questo approccio è ormai il più diffuso: sviluppatori già "sul pezzo", gameplay rodato, asset pronti, titolo conosciuto e quindi più spendibile sul mercato, ecc.

    Salvo che, come ci fa notare ars technica, dal punto di vista della narrazione, per quelli che il gioco lo comprano e lo finiscono, c'è sempre la fregatura di non vedere mai arrivare a conclusione una trama. Perché il finale dev'essere per forza aperto, deve lasciare qualche questione in sospeso per il seguito, spalancare nuovi possibili scenari e sottotrame da portare avanti nei titoli successivi o derivati. Senza arrivare al famigerato colpo di pistola nell'oscurità sparato nell'ultimo secondo dell'ultima puntata di una serie televisiva, da questo punto di vista i videogame cominciano seriamente ad assomigliare a un serial, con i cliffhanger che chiudono un episodio, lasciandoci nell'attesa di scoprire cosa succederà in quelli successivi. Quando va bene. Quando va male, la conclusione è raffazzonata e priva di mordente.

    Riprendendo la domanda con cui si chiude l'articolo citato qualche riga sopra, quando è stata l'ultima volta che avete finito un gioco e vi siete trovati completamente soddisfatti dall'esperienza appena vissuta? In cui avete visto chiudersi una storia che, per quanto bella, per quanto coinvolgente, sapevate essere arrivata a conclusione? Per sperare di avere un finale decente occorre per forza seguire l'esempio di Tabula Rasa, che ha chiuso i battenti con un'epica avventura conclusiva prima di staccare la spina ai server? Un gioco deve fallire perché la sua storia possa giungere a conclusione?

  2. #2
    Shogun Assoluto L'avatar di hansolo
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    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    Se devo essere sincero, solo con gli ultimi giochi ho trovato questa storia del finale aperto.
    C'è da dire che questa sta diventando una consuetudine e non un'eccezione......e sta cominciando a dare fastidio.

  3. #3
    il_Fabri
    ospite

    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    Il gioco recente che più mi ha lasciato insoddisfatto come fine è sicuramente Runaway 2. Un finale del tipo "fine primo tempo, ci vediamo tra 2 anni"

    Finito e completamente soddisfatto a livello di trama sicuramente warcraft 3, altri di sicuro ce ne sono stati ma non mi vengono in mente

  4. #4

    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    a parte la solita storia della chiusua patetica di rfonline che mi stanco anche di ripetere, pongo un'altra domanda:

    qual e l ultimo gioco che siete mai riusciti a finire di SVILUPPARE???

    mi raccomando pero, sempre pretendendo di dare la stessa patetica cifra agli sviluppatori...

    ragazzi il discorso purtroppo parte dall'alto e dalla megalomania di gente che si crede l'ultimo chris metzen e guarda schifata i giochi della indie games cihamandoli casual games...

    basterebbe un po piu di umilta e di reale voglia di fare...

    "ho l'idea di fare il videogioco piu bello del mondo"
    "ho la regione che mi da 300000 euro"
    "sono un game designer"

    ...

    e poi finisce tutto come al solito...

    questa era una breve panoramica dell'industria italiana dei videogiochi

  5. #5
    Il Nonno
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    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    Con i nuovi giochi non mi sento appagato quanto con le partite frenetiche e salate dei coin-up portate a termine... finire un metal slug non ha prezzo

    OT
    Per le immagini degli articoli, è meglio upparle su imageshack, sfruttando l'upload da url e la riduzione automatica nella dimensione 320x240.
    Con lo spoiler il topic non viene tanto bene

    questione di secondi
    Se si vuole poi si può inserire il link all'immagine più grande
    Ultima modifica di Ozne; 04-03-09 alle 18:45:20

  6. #6

    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    Citazione Originariamente Scritto da Ozne Visualizza Messaggio
    Con lo spoiler il topic non viene tanto bene
    e vero

    oppure possiamo linkare quelle di tgm onlite o se volete appena torno me le carico sul server in formato decente

  7. #7
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    Discussione interessante.
    E' vero che molti giochi sono lasciati in sospeso e questo non è propriamente un male.

    Citando alcuni scrittori di romanzi fantasy che conosco si può asserire facilmente che: "Non è affatto facile scrivere il finale di una bella storia!"
    Neppure Tolkien o il Grande Dante sono riusciti a scrivere un finale all'altezza del resto. Ed i motivi sono tanti, un finale per quanto possa essere allegro nasconde sempre una tristezza intrinseca sia nell'animo dello scrittore sia nell'animo di chi legge. Si tratta pur sempre dell'epilogo di una cosa che ci ha appassionato, e ci piange il cuore a vederne l'Epilogo definitivo.
    Un'altra affermazione più generale è: "L'Autore scrive di cose che a lui piacciono, anche più del mondo reale al punto che l'Autore stesso vorrebbe entrare nei suoi romanzi."
    Ed effettivamente un autore si appassiona alla propria opera, e vorrebbe continuarla a vederla vivere nel passare degli anni. Scrivere un'opera con una conclusione definitiva (vedi: Paradiso di Dante o Signore degli Anelli) non sempre piace agli scrittori. Molto meglio invece scrivere la conclusione dell'avventura, ma senza la fine del Mondo in questo modo si potrà andare avanti con nuove avventure.

    In base a queste considerazioni sono dell'idea che è sempre possibile dare un finale ad una storia ed allo stesso tempo avere la possibilità di cominciarne a scrivere una nuova con gli stessi protagonisti. Un caso lampante è Sam&Max con Season One e Season Two, sono composte da tanti piccoli episodi autoconclusivi, legati da alcune citazioni e poco altro che alla fine possono essere giocati anche singolarmente.
    Un'altro esempio tipico è la saga di Baldur's Gate con il suo seguito, e sempre nello stesso mondo sono ambientate le avventure di Nevewinter Nights (ben 6) e poi ancora Il Tempio del Male Elementale. Tutte storie autoconlcusive con una base comune che però non lasciano molto in sospeso.
    A volte è a dir poco odioso vedere nell'ultimo istante del film che il cattivo è ancora vivo.

  8. #8

    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    secondo me la differenza sta nel dare un significato creando una storia o un personaggio

    prendi spiderman e akira

  9. #9
    Il Nonno
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    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    Citazione Originariamente Scritto da WinterDryad Visualizza Messaggio
    e vero

    oppure possiamo linkare quelle di tgm onlite o se volete appena torno me le carico sul server in formato decente
    le immagine si keiseraccio sono più piccole ma ancora troppo grandi, le miniature sono fatte tramite script e non sono delle immagini usabili sul forum
    L'unico modo veloce e pratico per avere immagini delle giuste dimensioni e usare imageshak.us

    ecco l'immagine usata per la miniatura di tgmonlite


    Comunque ora che a gestire la cosa siamo noi utenti, dobbiamo fare un regolamento e guida per la creazione () e organizzare un team che si occupi della pubblicazione degli editoriali, altrimenti la cosa andrà a morire...
    Ultima modifica di Ozne; 04-03-09 alle 21:41:28

  10. #10

    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    per qualsiasi cosa riguardi le immagini non ti preoccupare^^

    in effetti si, dobbiamo regolarci in qualche modo.

    dammi giusto il tempo di tornare a casa domenica e ne parliamo >)<()<)<(

    ok ci rinuncio con statastiera...

  11. #11
    Lo Zio L'avatar di Angron
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    Predefinito Re: Editoriale Keiser #008 [2009-03-04] - La fine è vicina... o no?

    Citazione Originariamente Scritto da -BORG- Visualizza Messaggio
    La fine è vicina... o no? - 04/03/09
    di Claudio Todeschini

    Spoiler:




    ...

    Tutto molto bello, almeno a grandi linee: i videogiochi che diventano mainstream, la cultura del videoludo si diffonde, ecc. ecc. Ma c'è anche una ragione più pratica (leggasi economica) dietro a quella che ormai è diventata una delle regole ferree di questo settore, e che spiega perché questo approccio è ormai il più diffuso: sviluppatori già "sul pezzo", gameplay rodato, asset pronti, titolo conosciuto e quindi più spendibile sul mercato, ecc.

    Salvo che, come ci fa notare ars technica, dal punto di vista della narrazione, per quelli che il gioco lo comprano e lo finiscono, c'è sempre la fregatura di non vedere mai arrivare a conclusione una trama. Perché il finale dev'essere per forza aperto, deve lasciare qualche questione in sospeso per il seguito, spalancare nuovi possibili scenari e sottotrame da portare avanti nei titoli successivi o derivati. Senza arrivare al famigerato colpo di pistola nell'oscurità sparato nell'ultimo secondo dell'ultima puntata di una serie televisiva, da questo punto di vista i videogame cominciano seriamente ad assomigliare a un serial, con i cliffhanger che chiudono un episodio, lasciandoci nell'attesa di scoprire cosa succederà in quelli successivi. Quando va bene. Quando va male, la conclusione è raffazzonata e priva di mordente.

    Riprendendo la domanda con cui si chiude l'articolo citato qualche riga sopra, quando è stata l'ultima volta che avete finito un gioco e vi siete trovati completamente soddisfatti dall'esperienza appena vissuta? In cui avete visto chiudersi una storia che, per quanto bella, per quanto coinvolgente, sapevate essere arrivata a conclusione? Per sperare di avere un finale decente occorre per forza seguire l'esempio di Tabula Rasa, che ha chiuso i battenti con un'epica avventura conclusiva prima di staccare la spina ai server? Un gioco deve fallire perché la sua storia possa giungere a conclusione?
    Nessuno dei miei videogiochi mi è piaciuto per il finale. Tuttavia, posso affermare con sicurezza che i libri con un finale bello sono: 1-quelli in cui il protagonista muore; 2-quelli in cui il protagonista si fa la bella di turno.
    Quindi la mia proposta è: più sesso nei videogame, e tutti saranno soddisfatti.

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