Mi è capitato di leggere un paio di articoli relativi alla lotta allo spam che si sta compiendo negli Stati Uniti, e ve li voglio segnalare: ormai lo sapete, l'argomento mi sta molto a cuore, e da quanto mi è sembrato di capire sta a cuore anche a molti di voi.
Il primo articolo è apparso su Yahoo! (href="http://story.news.yahoo.com/news?tmpl=st ory2&cid=581&ncid=581&e=3&am p;u=/nm/20030410/tc_nm/tech_spam_dc), e parla di un disegno di legge proposto da un paio di senatori statunitensi, che prevederebbe in primo luogo l'obbligo, da parte di chi spedisce mail di offerte commerciali, di indicare come mittente un indirizzo email valido, cosa che quasi mai avviene, proprio per evitare che la gente possa rispondere direttamente agli spammatori, o in qualche modo identificarli (e querelarli). L'altro obbligo di legge previsto dalla proposta è quello di rispettare la volontà di chi risponde al messaggio chiedendo la rimozione dalle liste delle persone soggette a questo genere di bombardamento pubblicitario.
Lasciatemi dire che, a dispetto dei proclami festanti di chi l'ha proposta, non ci vedo grandi rivoluzioni in questa legge. Il presunto spammatore può anche rispondere al "cliente" - «sì, ho cancellato il suo nominativo dai nostri elenchi», ma come si fa ad avere la certezza che sia davvero così? Non si può, punto e basta.
Il secondo articolo è invece apparso sulle pagine elettroniche di Wired (http://www.wired.com/news/politics/0,128 3,58421,00.html), e riferisce delle preoccupazioni della National Association of Independent Insurers (l'associazione nazionale di assicuratori indipendenti), secondo cui una severa legge anti-spam dello stato di New York che sta per essere approvata potrebbe colpire anche loro, che spesso inviano ai loro clienti "messaggi importanti", e che potrebbero essere (a torto) considerati come spam. Come ebbe a dire un famoso autore spagnolo, «è un mondo difficile»... Buon fine settimana a tutti!