ANDRE' GRANDIER - LE ZERBìN DU ROI
Ora, essendo il pericolo del "lettoniente, riassunto" sempre in agguato in qualche angolino dell'etere, mi esimerò dal dilungarmi sulla trama di suddetto anime, che per lo più scommetto già conosciate tutti:
UN TRAVONE FRANCESE, FURIOSO PER IL MONDIALE PERSO CONTRO DI NOI, SI METTE A TIRARE CANNONI PROPRIO SOTTO LA QUESTURA DELLA BASTIGLIA; ED ESSENDO IN FRANCIA MENO GARANTISTI CHE DA NOI, NU IE DANNO MANCO IL 41BIS, LO FANNO SECCO DIRETTAMENTE.
Concentriamoci invece sull'interessantissima figura di Andrè Grandier, "Le zèrbin de l'Ancien Règime".
- Dunque, Andrè nasce nella Francia del 1877. Innamoratissimo fin da subito di Oscar, dimostra già in tenerissima età le sue doti di zerbino, tanto che già a 12 anni verrà ufficialmente nominato schiavetto personale di Oscar (senza per altro che ciò abbia la qualsivoglia implicazione sessuale).
-Crescendo, comincia già giovanissimo ad allenare il suo talento nello zerbinaggio, tirando di scherma MA PEGGIO DI OSCAR, facendo la boxe MA PEGGIO DI OSCAR, andando a cavallo MA PEGGIO DI OSCAR, guadagnandosi un grado militare NATURALMENTE PEGGIORE DI QUELLO DI OSCAR.
Metteteci anche l'insano vizio di dar sempre ragione a Oscar, e di buttare qua e là vaghi ammiccamenti soffusi tra la luce del tramonto su quanto Oscar sia una rosa forte, bella e adorabile, e capirete che il disastro è in agguato.
-Passano gli anni, e Andrè comincia ad averne voglia. Ma Oscar ha già deciso di non fargliela vedere manco col connochiale del Generale Murat. Primo, perchè il loro rango sociale è troppo differente, secondo, perchè tanto il fesso risponde già a bacchetta agli ordini della bionda, senza che sia quindi necessario che la bionda gle la smolli almeno 20 minuti.
E' in questo periodo che Oscar diventa la guardia del corpo di Sua Maestà la Regina Maria Antonietta, relazione che darà adito a molti pettegolezzi, a corte. Sempre in questo periodo infatti, sparisce lo scettro del Re. Le indagini condotte tra le puntate 16 e 19 non daranno ancora esiti certi. Ma il re, date le strane grida sentite la notte nella stanza della regina, e data l'andatura sbilenca della stessa tra le puntata 23 e 26, si farà una sua personale teoria.
Andrè, sconvolto dalla gelosia e dall'arsura per il non sifonare, decide infelicemente di moltiplicare esponenzialmente il suo livello di zerbinità.
-Si viene a sapere della relazione tra la regina e Oscar. Grande scandalo a palazzo. Il padre di Oscar, pazzo di rabbia, si scaraventa nella stanza della figlia pronto ad espiarne l'onta uccidendola. Ma ecco qui intervenire
Andrè, da bravo zerbino, a interporsi fra la lama filicida e la ragazza. Il giovane zerbino -dichiara- preferisce morire prima di Oscar, per non dover soffrire alla vista dell'agonia della sua amata.
Il generale Jarjayes, schifato e al tempo stesso impietosito da tanta zerbinità, farebbe per colpire il ragazzo e liberarlo dal suo pietoso stato.
Ma deus ex machina ecco arrivare all'improvviso una lettera di perdono. Il re ha indultato Oscar, dietro "speciali" pressioni da parte della regina. Risoltasi la situazione, la bionda ringrazia Andrè con una caloroso e sentito <<GRAZIE AL QAZZO>>.
-Un misterioso ladro comincia intanto a svaligiare le case dei nobili e dei ricchi per distribuirne poi il maltonto ai più poveri. Durante gli accertamenti degli inquirenti, Robin Hood si dimostrerà estraneo ai fatti. La Franzoni
scoppierà in lacrime in diretta su TeleFrance, e Taormina parlerà di congiura mediatica.
Oscar architetta allora un machiavellico piano di cattura. Serve però un cogli0ne che faccia da esca. Quel cogli0ne sarà Andrè.
Il quale, nell'operazione, distrattosi a guardare il qulo di Oscar, si beccherà una bella forchettata in un occhio, finendo così mezzo orbo. La bionda, in lacrime, chiederà perdono al giUOvine, convalescente in un letto di dolore.
Naturalmente a questo punto, un UOMO dotato di un minimo di orgoglio (dicesi anche PALLE), sarebbe saltato su inqazzato come una bestia, avrebbe risposto <<SCUSA STO QAZZO>>, e avrebbe sodomizzato Oscar colla canna del moschetto regolamentare.
Andrè invece, da bravo zerbino, non sfrutterà minimamente la sua condizione di invalido per ottenere almeno un misero raspone, ma rassicurerà Oscar di avere ancora un occhio buono, più che sufficente per "ammirare la bellezza del suo dolce viso".
-Passa il tempo. Andrè continua a perdere la vista. La dignità, invece, l'ha già persa da un pezzo. Si dice si sia fatto tatuare "Bienvenu" sulla schiena.
Arriva a Parigi un conte svedese, alto, biondo, palestrato, con una Maserati in garage e una villa a Portocervo. Si dice sia anche iscritto al PDL. Durante il grande ballo in maschera che si svolgerà al Bilionaire di Versalles si dimostrerà str0nzo, ignorante, supponente e antipatico.
Com'è naturale et giusto, tempo mezz'ora avrà ai suoi piedi tutte le più belle dame della festa. Perfino Oscar, svestita la divisa da Action Man e agghindata come una Bratz, lo implorerà in ginocchio di inqularla a sangue. Ma lui, che ha già un mezzo inciucio con Madame de Pompadour, declinerà la proposta.
-Scotatta dall'avventura col conte svedese, da cui è stata scaricata subito dopo avergli stappato un chinotto, Oscar decide di lasciare la guardia reale. Andrè, che a soli 20 anni è già presidente dell' "Institut National du Zerbinè", naturalmente la segue. In caserma, i soldati, saputo che il ragazzo è amico dei nobili, ma soprattutto è uno schifoso zerbino, accerchiano il commilitone e -com'è giusto- lo gonfiano di botte, riprendendo il tutto coi telefonini e mandando poi il video su You Tube e a Studio Aperto.
-Ma Andrè è ormai allupato oltre ogni limite di sopportazione umana. Le sedute di yoga e di zen non bastano più a contenere la bestia che giace dentro di lui.
Sicchè, durante una delle solite menate di Oscar sulla sua avversa condizione esistenziale e sulla durezza del destino nei propri confronti, Andrè esplode e gle lo dice: <<Una rosa non potrà mai essere un lillà, Oscar...e non c'è rosa senza spine, Oscar...E SE LA ROSA SEI TU, OSCAR, LA SPINA CE 'A METTO IO>>, e gli zompa addosso, venendo però implacabilmente respinto.
-Si arriva al finale: scoppia la Rivoluzione Francese, ed Oscar, per motivi fiscali, sceglie di parteggiare per i rovoluzionari. Andrè...oh, ma che ve lo dico a fare. I due si dirigerebbero al G8 di Parigi a bruciare un pò di McDonald, ma un gruppo di bimbeminkia fangirls scambia Andrè per uno dei Tokio Hotel e costringe il battaglione della bionda a una ignominiosa ritirata.
Scende la notte sul bosco fatato. Oscar, sfiduciata e sempre più afflitta da una grave malattia che ne mina la salute (lo scolo), intuisce la trista sorte che le si prospetta. Disperata, non volendo passare alla storia quale il gran lesbicone che è, decide infine di darla via. Nell'ardua scelta fra impalarsi su un faggio e scoparsi Andrè, Oscar sceglie Andrè.
Il quale, esterefatto ed in lacrime, accetta come un dono di Dio quei 45 secondi di piacere (purtroppo non era allenato) concessigli dalla sua amata. L'attenta strategia di seduzione del giovane ha dato infine i suoi frutti.
Certo, ha dovuto aspettare 15 anni, una guerra civile terribile, una rivoluzione socio-politica epocale e la certezza di una morte imminente; ma c'è l'ha fatta...ha trombato!!!
Andrè è al colmo della felicità. Manco 12 ore dopo, Andrè è morto.
Che, ok, uno potrebbe dire: anche Oscar alla fine schiatta.
Ma Oscar crepa ben due giorni dopo, nella radiosa mattina del 14 Luglio 1789, giornata che ha segnato la storia mondiale. Oscar crepa da grande soldato e comandante, guidando il cannoneggiamento dei suoi fidi soldati contro l'odiata fortezza nemica. Oscar è abbattuta da tutta una personalissima scarica di proiettili, e ha tutto il tempo di fare il solito monologo del <<si sta facendo tutto buio, Jack>>. Oscar verra ricordata per eroismo e coraggio da migliaia di parigini e seppellita con tutti gli onori come martire della Francia.
Andrè, il cojone, ci rimarrà secco in un giorno inutile, il 13 Luglio. Tirerà le cuoia nella romanticissima location delle fogne di Parigi, ammazzato dall'ultimo fesso dei celerini del Re (l'avevano mandato a fà la guardia ai liquami, quindi non doveva essere proprio un generalone). Fa appena in tempo a menare il solito monologone in cui dichiarare la sua fedeltà eterna, anche dopo la morte (
), alla sua amata Oscar, per poi schiattare ed essere interrato in una fossa comune del cimitero di San Crisostomo del Pantano [cit.]. Leggenda vuole che il suo corpo, poi inumato, sia stato in seguito impagliato e usato come zerbino nel chiostro dei frati.
Così muore (giustamente) Andrè Grandier, a mio parere il più grande zerbino della storia.