"the Secret Agent" (L'agente Segreto), Joseph Conrad
meno famoso di "Cuore di Tenebra" (Heart of Darkness", al quale fu anche ispirato "Apocalypse Now", questo romanzo ha forse gettato in assoluto le basi del genere noir: Graham Greene si ispirò dichiaratamente a questo per scrivere il suo
non-così-tanto visionario "A gun For Sale" ("una pistola in vendita", dal quale deriva l'omonimo film: http://en.wikipedia.org/wiki/This_Gun_fo r_Hire )
Lo consiglio a tutti gli amanti del genere (a dirla tutta consiglio entrambi i libri e anche il film): Si respira un'aria ancora molto diversa da Humphrey Bogart, e ovviamente di tutt'altro stampo rispetto a Sin City:
è l'aria di una londra malinconica (in entrambi), grigia, fredda e nebbiosa, di negozietti e alberghetti ingialliti dalla fioca luce di lampade a gas, di persone insignificanti che tradiscono chi è ancora più insignificante di esse, di caccie all'uomo e inseguimenti circolari continui.
Il finale del libro di Conrad poi, era assolutamente inimmaginabile per l'epoca... e anche oggi pochi, pochissimi saprebbero prevederlo.
Re: "the Secret Agent" (L'agente Segreto), Joseph Conrad
personalmente mi è piaciuto di più "A Gun for sale" di Greene, ma sono gusti: questo è più d'azione (nulla di hollywoodiano o gratuito, assolutamente!), mentre quello di Conrad è più "psicologico": c'è molta riflessione sulle emozioni, sulla mente del criminale e del terrorista che non si rendono conto di quello che fanno... fino a quando l'hanno commesso.
A Gun for Sale è più sullo stile alla "Max PAyne": vendetta, odio, sopvavvivenza, un uomo contemporaneamente in fuga e a caccia con niente da perdere.
the Secret Agent è più giocato sulle apparenze, staticità, indagini e sotterfugi, incontro in incognito tra anarchici e ambasciatori...
E poi c'è lo stile di Conrad
in ogni caso entrambi i protagonisti sono sì dei cattivi, ma con dei risvolti in qualche modo "umani e di insignificanza":
il protagonista di Conrad è un uomo qualunque, bruttino, non atletico, non eroico, tutt'altro che eccellente nel suo lavoro... e proprio per questa sua insospettabilità che svolge la doppia vita.
Il protagonista di Greene invece, sin dalla prima pagina ci viene detto avere un forte handicap nel suo lavoro di killer: ha un labbro leporino: essendo così sfigurato è facilmente riconoscibile ovunque vada, e questo lo porta a dover fare certe scelte di abbigliamento e di azione...