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  1. #1
    Banned L'avatar di Pasta X
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    Predefinito http://www.parolediguerra.it/ un Diario di guerra e di vita

    http://www.parolediguerra.it/


    Ho sentito alla radio di questo sito che è la trascrizione fedele del diario
    di un combattente della II guerra mondiale.
    per ora è disponibile la prima parte,
    Vi consiglio una lettura
    Buon anno

  2. #2
    TeoN
    ospite

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    Mi sa che e' piu' cosa da Sarpedonialand

  3. #3
    Lo Zio
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    è illeggibile

  4. #4
    Moderatore spudorato L'avatar di Sarpedon
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    Citazione Originariamente Scritto da TeoN Visualizza Messaggio
    Mi sa che e' piu' cosa da Sarpedonialand
    Direi di si....la giri nella sezione storica per cortesia?

  5. #5
    Chiwaz
    ospite

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    Te la passo io

  6. #6

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    Una precisazione che ritengo doverosa, anche e soprattutto al commento "illeggibile".
    Mio papà scrisse le sue memorie della drammatica ritirata di Russia più di 50 anni dopo quegli avvenimenti (su mia richiesta, come regalo di Natale): la precisione con cui ricordava quei fatti, anche nei minimi dettagli, la dice lunga sul tipo di ferite dell'anima che ancora portava con sé.
    Era nato nel 1921, non aveva studiato e mi pare già straordinario che abbia scritto ben 360 pagine di manoscritto, con tanto di brutta e di bella copia (contro ogni mia aspettativa, visto che mi aspettavo di ricevere al massimo una decina di pagine!), e molte di queste sono state scritte di notte, piangendo ...
    Io ho ritrascritto integralmente il testo, che è depositato anche presso l'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve di Santo Stefano (in provincia di Arezzo): posso capire che la lettura richieda una certa attenzione - soprattutto all'inizio, perché poi ci si abitua anche ai suoi errori grammaticali - ma credo che il grande messaggio di speranza e di umanità espresso dalla sua storia valga la pena di essere letto, almeno in parte. Il testo è suddiviso infatti in piccoli capitoletti proprio per facilitarne la lettura, anche parziale.
    Certo, va letto con rispetto e con il cuore, e questa è forse l'unica vera grande difficoltà.
    Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggermi fino al fondo, e a chi lo ha segnalato nel Forum: chi desidera scrivermi, può farlo attraverso la sezione Contatti del sito.
    Un saluto e buon Ferragosto

    Teresita Corengia

  7. #7
    La Borga L'avatar di Von Right
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    Per quel che può valere ho apprezzato molto la lettura del diario di tuo padre.
    Mi spiace manchino ancora le altre parti.

  8. #8

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    Grazie, per le me le tue parole sono importanti e valgono davvero tanto!
    La seconda parte del diario dovrebbe essere pubblicata sul sito a breve; se vuoi, puoi scrivermi attraverso i contatti del sito così posso anticipartela via mail e comunque inserirti tra le persone che informo quando vengono aggiunte nuove parti (non so se lo hai visto di recente, ora ci sono anche delle foto).
    Grazie ancora e buon fine settimana,
    Teresita

  9. #9
    La Borga L'avatar di Von Right
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    Si, ho visto le foto, ora mando la mail.

  10. #10

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    Letto la prima parte. Davvero bello e interessante!
    Mi stupisce con quanta nitidezza ricordi quei dettagli...
    Aspetto con ansia la seconda parte (ma con calma, dato che la prima me la sono letta al lavoro )

  11. #11
    La Borga L'avatar di Von Right
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    Segnalo che è online anche la seconda parte del diario, Teresita mi dice che la terza dovrebbe essere disponibile dal 31 ottobre.

  12. #12

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    Vi segnalo che è stata pubblicata ieri sul sito la terza parte del diario.
    Prevedo di pubblicare la quarta ed ultima parte, composta da una cinquantina di pagine, all'inizio del 2011.
    Teresita

  13. #13

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    Grande, corro a leggerlo

  14. #14
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Un documento di valore storico e umano inestimabile.
    Gran bella sorpresa, un plauso incondizionato per l'iniziativa pensando, con rammarico, a quante altre testimonianze sono andate perse...
    Saluti.

  15. #15
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    Uppo il topic visto che a breve dovrebbe essere disponibile l'ultima parte e cmq merita sempre un pò di visibilità

  16. #16

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    è da parecchio infatti che aspetto l'ultima parte

  17. #17
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    E' disponibile da oggi

  18. #18

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    Grazie per averlo segnalato subito sul forum! Il diario ora è completo e a disposizione di chiunque desiderasse leggerlo.
    Per qualsiasi commento o informazione ricordo che potete mettervi in contatto con me tramite la sezione Contatti del sito.
    Ciao a tutti !
    Teresita

  19. #19

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    Un piccolo e modesto contributo per il 17 marzo 2011, per provare almeno ad immaginare e a sentire dentro le profonde emozioni di quel rientro in patria: rivedere la bandiera italiana, dopo la campagna di Russia e dopo quella drammatica ritirata, anche per chi non l'avrebbe mai più rivista ... un'emozione incontenibile per i nostri giovani soldati, unita però alla speranza di ritornare presto a casa.
    Tratto dal diario di Papà, naturalmente, questo capitoletto che vi propongo si trova nella quarta ed ultima parte (www.parolediguerra.it).
    Un caro saluto a tutti,
    Teresita


    La profonda commozione e la gioia di rivedere la bandiera italiana

    (“pronti, via, e sul treno bestiame ma poco importava. purche si parta” e “finche attraversando laustria si arrivò alla frontiera e si vide la bandiera italiana”)


    una mattina si notava un gran movimento e ci incuriosi cercando di sapere la causa alla vista del tenente gli si chiese cosa sta succedendo {le} la risposta fu tale da buttare le bustine al aria e saltare di gioia. alle due ci diedero galette e una scattoletta e di tenersi tutti pronti con la nostra roba che fra poco si parte per la stazione. e cosi è avvenuto, pronti, via, e sul treno bestiame ma poco importava. purche si parta.

    ecco il treno in movimento e si salutava gli altri italiani che per [vari] motivi dovevano ancora restare in quella nazione.

    si viaggiò per qualche giorno, ma ad una stazione della polonia venne emanato l’ordine di ritirarci fucile e munizioni. ma non si sapeva la causa (o il perché) certo quello che avevano fatto non era troppo confortevole se eravamo ataccati da partigiani come potevamo dif{f}endersi.

    in seguito si è venuto a sapere che in una stazione della polonia si incontrarono dei treni con degli alpini della iuglia [Divisione Alpina Julia, ndr] e dei tedeschi e da parte dei tedeschi insultavano con fras|i| di lingua russa i soldati italiani. gli alpini uomini che con il loro eroismo salvarono molti italiani e tedeschi, e ricevettero dagli alti ufficiali tedeschi [343] gli elogi del loro valoroso comportamento, quelle accuse dai tedeschi di quel convoglio non gli sono piaciute. e cosi sempre in lingua russa o qualche frase in tedesco [si] scambiarono gli insulti. poi si è generata la cosa con geste di mano. fino al punto che qualche tedesco scese dal treno e avvicinandosi alle car[r]ozze dei italiani minacciandoli con pugni. que[i] gesti non piacque[ro] a certi alpini e scesi dal treno si misero a pestarsi da quel momento fù una lotta furibonda tutti i soldati giù dal treno tedeschi e alpini e botte a volonta neppure gli ufficiali riuscivano a fermarli. solo dopo un po’ che qualche gruppo di poliziotti spararono in alto in segno intimidatorio, e i tedeschi anno avuto la peggio, incominciavano a ritirarsi nelle loro carozze per salvarsi dalla violenza degli italiani la cosa ritorno normale con qualche contuso grave da parte dei tedeschi. mentre molti alpini avevano gia preso le armi e sparato qualche colpo al aria e qualcuno alle carozze, ecco perche intervenne la polizia tedesca. per causa di quanto è avvenuto ci ritirarono le munizioni, col pericolo [che] se in qualche tragitto boscoso fossimo stati ataccati da partigiani cosa potevamo fare?

    per mangiare e bere non mi ricordo come sia avvenuto, finche attraversando l[’]austria si arrivò alla frontiera e si vide la bandiera italiana

    da tutti i vagoni un grido di gioia e fra noi sul carro ci abracciavamo e saltellavamo dalla gioia. cera perfino chi piangeva dalla gioia di poter ancora rivedere la propria nazione.

    scesi dal treno in fila ci portarono in un recinto in attesa di ordini. alle quattro pomeridiane ci avvertirono di prendere la gavetta e lasciare la roba zaino compreso, che dopo saremmo ritornati a prenderla non mi piaceva qu[e]lla parola (ritornare a prenderla) e volevo portare con mé l’icona, ma dovevo piegarla troppo e sarebbe stata rovinata, però una speranza di ritornare al zaino cera ancora in mé.

    avviatoci in un grosso edificio e nudi ancora si subi una seconda disinfestazione. poi inviataci in un [344] secondo stanzone ci diedero altri indumenti. solo che maglie e mutande erano nuove, ma camicia e giacca, pantaloni erano da altri soldati che in precedenza avevano avuto lo stesso trattamento ma disinfettate. li venne il bello e il caos, primo [per]che le misure personali non erano adeguate, chi aveva una giacca piccola chi i pantaloni corti e viceversa. si è potuto accomodarsi un po’ facendo il cambio fra noi, ma con fatica per trovare la misura giusta. in più nelle cuciture della giacca e nei pantaloni trovammo dei pidocchi morti. e prima di metterli dovevamo con le mani sfregare quelle parti per levarli.

    pero appena avuto l’occasione che nessuna guardia si trovava verso il cancello corsi dove avevamo lasciato gli zaini. erano tutti am[m]ucchiati. cercai in mezzo a quelli il mio ma erano troppi. uniti ai nostri altri centinaia di zaini furono gettati in quel posto. ma ecco arrivare due carabinieri, e mi costrinsero a lasciare il posto. supplicandoli che cercavo una foto dei miei genitori, ma niente da fare dovetti andarmene. allora mi rimase nella gavetta due bussole e un beretto di carrista.

    ritornato al mio reparto, dove si rideva uno con l’altro per la divisa che si portava, sembravamo dei pagliacci. arrivarono dei ufficiali, e in colonna ci portarono a (vipiteno, o pieve di teco) [qui l’Autore si riferisce sicuramente a Vipiteno; Pieve di Teco, in provincia di Imperia, è un ricordo dei giorni precedenti la partenza verso la Russia, ndr] in una caserma. eravamo in quarantena. nei quaranta giorni molti ebbero dei disturbi di fegato o (epatite virale) ma per mé niente

    nel interno del campo in un punto dove non cera muro ma una cancellata molte persone al esterno avevano delle foto che chiamando dei soldati gle li mostravano e gli chiedevano se l’avevano visto o se sapevano qualcosa. a mé faceva{no} pena vedere come certe mamme chiedevano notizie dei propri figli. quante speranze quelle povere donne, mentre i loro cari avranno finito di vivere al fronte o in quella immensa pianura per il freddo o il gelo.

    passato i quar[an]ta giorni ci inviarono a cuneo. sul treno cercavo con attenzione di vedere la stazione di milano per rendermi conto che proprio sono a casa. ma non riuscii a vedere molto perche si passò di notte

    arrivato a cuneo ci portarono nella caserma. l’amico chicco [345] che abitava a moretta, circa undici chilometri dalla citta, vennero i suoi genitori a trovarlo e gli portarono tanta roba da mangiare. mi presento ai suoi famigliari e anche alla sorella che era molto carina, e al primo permesso che lui poteva avere se anchio partecipavo che avrebbero piacere di ospitarmi a casa sua. cosi av[v]enne. e pas[s]ammo quasi tre giorni al suo paese, era il momento che trebbiavano il grano. tutte le sere era una festa si parlava coi suoi genitori e molti parenti anziani di quanto ci è accaduto e delle av[v]enture per poter ritornare. furono felici della mia presenza. ero ab[b]astanza un chiaccherone, ma forse simpatico a loro e alla sua bella sorella.

  20. #20

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    Ci sono alcune novità importanti che riguardano il sito e mio Papà, che vorrei condividere con tutti voi.

    Il 27 settembre scorso la nostra famiglia ha trasferito le ceneri di Papà al cimitero di Guanzate, in provincia di Como, il paese dove era nato e vissuto fino al suo trasferimento a Milano, e che tanto amava. Lì riposano tutti i suoi familiari, con l'unica eccezione dei due fratelli emigrati in America.
    In un certo senso possiamo dire che Attilio è finalmente ritornato a casa, con i suoi cari e per sempre - usando proprio le parole con le quali conclude il suo Diario.

    E' appena stato caricato sul sito - lo trovate sulla home page di www.parolediguerra.it - un breve video con l'intervista fatta al momento della premiazione (Lista d'Onore, Premio Pieve 1997) presso l'Archivio dei Diari a Pieve di Santo Stefano. Oltre a Papà, vedrete Natalia Cangi, Direttrice Organizzativa della Fondazione Archivio Diaristico, e Ilario Calchetti, membro della Commissione di Lettura. Da tempo desideravo rendere disponibile questo video perché sono convinta che la profonda commozione e l'intensità delle poche parole dette da mio Papà possano aiutarvi a capire, più di ogni altro commento, come questa drammatica esperienza fosse profondamente radicata in lui. Considerate che ne stava parlando più di 50 anni dopo e in qualche modo dopo aver "tirato fuori" questi avvenimenti anche attraverso la scrittura del Diario ....

    Nella serata di venerdì 21 ottobre, infine, la Biblioteca di Guanzate dedicherà uno dei suoi incontri alla storia di Papà e del suo Diario (anzi, dei suoi Diari visto che in effetti ne ha poi scritti altri dopo quello sulla Russia). A poche settimane tra l'altro dal ritorno a casa di Papà, pensiamo che questo sarà un momento davvero importante per restituire in qualche modo al nostro territorio di origine una testimonianza storica importante con innumerevoli riferimenti a luoghi e persone del posto.


    http://www.ovestcomobiblioteche.it/b...Guanzate&id=17

    Vi ho rubato qualche minuto, ma desideravo condividere con voi queste informazioni.

    Grazie e un caro saluto,

    Teresita

  21. #21
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    Predefinito Riferimento: http://www.parolediguerra.it/ un Diario di guerra e di vita

    Grazie per la segnalazione

    Metto il link diretto al video: http://www.youtube.com/watch?v=E5mZlxn_Vrg

  22. #22

    Predefinito Re: Riferimento: http://www.parolediguerra.it/ un Diario di guerra e di vita

    Ciao a tutti.

    Non vi ho più aggiornato su alcuni sviluppi importanti che riguardano il diario di mio papà: scusate, lo faccio ora.

    Il diario è diventato anche uno spettacolo teatrale, e il prossimo fine settimana andrà in scena all'Aprica, in provincia di Sondrio, nell'ambito di una manifestazione che ho conosciuto lo scorso anno e alla quale ho partecipato. Questa manifestazione è la "Corsa a piedi nudi sulla neve" per ricordare la ritirata di Russia, che quest'anno si terrà appunto all'Aprica sabato 2 e domanica 3 marzo 2013. La corsa vera e propria si terrà la domenica mattina, mantre la serata del sabato sarà dedicata alla rappresentazione teatrale di "Per la neve" a cura della Compagnia Teatrale gli Erranti.

    Se qualcuno fosse interessato alla manifestazione, qui trova tutte le informazioni necessarie.

    Link per la manifestazione "Corsa a piedi nudi sulla neve", organizzata da Maurizio Cavagna:
    http://www.mauriziocavagna.it/ (home page del suo sito con il disegno di mio papà e la segnalazione della corsa)
    http://www.mauriziocavagna.it/progetti/corsa_4.html (programma della manifestazione e orari)

    Link per i dettagli su "Per la neve" e sulla compagnia teatrale "gli Erranti":
    http://www.glierranti.it/index.php?gm=2&a=12 (informazioni su "gli Erranti")
    http://www.glierranti.it/index.php?gm=3&a=40 (Per la neve)


    Prossima replica di "Per la neve" a Guanzate, in provincia di Como (paese natale di mio papà), il prossimo 25 aprile alle 21.00.

    Credo sia tutto e grazie per l'attenzione. Ciao,

    Teresita

  23. #23

    Predefinito Re: Riferimento: http://www.parolediguerra.it/ un Diario di guerra e di vita

    Solo per confermare lo spettacolo del 25 aprile a Guanzate, in provincia di Como, per coloro che abitano nella zona.
    Un saluto,

    Teresita

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