Mai stato un grande fan dei reality show. Con The Truman Show è già stato detto tutto quel che si poteva dire sull'argomento, credo. Medesima perplessità per quel che riguarda le trasmissioni televisive a sfondo videoludico, che salvo qualche rara eccezione (per il taglio particolare dato al programma, più che altro) non riescono proprio a catturare la mia attenzione. Pensare a qualcosa che mischia questi due elementi non scatena il mio entusiasmo. Eppure...
Dal prossimo 18 febbraio prenderà il via sulle "frequenze" di PlayStation Network The Tester, reality show nel quale undici concorrenti di belle speranze, giovanotti di ogni razza ed estrazione sociale - come si confà alle più banali regole di politically correct di questo genere di programmi, e che poco o nulla ha a che vedere con la reale "utenza" di PlayStation o dei videogame in generale - si sfideranno in una serie di cimenti fisici e mentali per l'agognato premio finale, che consiste - rullo di tamburi - in un posto come tester presso Sony Computer Entertainment of America.
Il tester è colui che prova i giochi dall'inizio alla fine, per un numero infinito di volte, cercando tutti i bug e gli errori, i muri invisibili, gli eventi che mandano in crash il programma, i difetti grafici e ogni altra cosa che pertiene alla qualità finale del prodotto. Nel mondo dell'industria dei videogiochi rappresenta il primo scalino, sicuramente ambito da molti, ma certo molto meno affascinante di quanto possa sembrare. Al posto di lavoro si aggiunge un "congruo" assegno di cinquemila dollari come bonus.
Non manca ovviamente nel programma la "giuria di qualità" composta da personaggi più o meno famosi, da David Jaffe, creatore della serie di God of War, ad Hal Sparks, giovane attore comico e gamer di lunga data. Rispetto ai reality più tradizionali va sicuramente riconosciuto a The Tester di offrire qualcosa di meglio di un quarto d'ora di celebrità di serie Z come ai vincitori del Grande Fratello: un posto di lavoro, specialmente in un periodo come questo, non è cosa da disprezzare a priori.
Quel che proprio non mi piace è la cinica, insopportabile idea che sta alla base di tutti i reality show, quella di doversi umiliare e rendere ridicoli davanti al mondo intero per ottenere ciò che normalmente si ottiene per altra via, tipicamente lavorando e impegnandosi, resa in questo caso ancor più odiosa dal premio finale. Vedere dei ragazzotti immaturi fare le marionette per un milione di euro pone la cosa a un livello talmente assurdo da mantenere un'aura di irrealismo. Lo stesso fatto per un posto di lavoro, che è cosa un pochettino più seria, ammanta il tutto di un alone di - ripeto - cinica mestizia.
Il programma sarà trasmesso solo su PSN statunitense, il che significa che con ogni probabilità non ce lo potremo gustare. Me ne farò una ragione
Quindi il betatester migliore sarà quello che ha mangiato più scarafaggi vivi o chi si zomperà per primo la gnoccolona di turno (oddio... non ne vedo)?
Cioè.. ora capisco perché i giochi escono così buggati...
Ovvio che non è la prassi ma a volte giocando ad alcuni titoli il dubbio che le selezioni siano così viene...
In realtà cercano un modo utile per farsi pubblicità.
E ti ricordo che i Reality Show sono fonte di buoni guadagni! Pensa a quanti soldi possono entrare nelle casse con 1$/voto ampliando la dimensione Reality agli interi USA!
Se ti va male puoi tranquillamente intascare 1Mln al giorno!
[03/02/2010] Un Reality Show per PS3
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