+ Rispondi alla Discussione
Pag 156 di 546 PrimaPrima ... 6146154155156157158166306 ... UltimaUltima
Risultati da 3,876 a 3,900 di 13629
  1. #3876
    Il Nonno L'avatar di Muccolo
    Data Registrazione
    20-08-06
    Località
    Nelle Froge
    Messaggi
    4,335

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    indovinate in europa chi sono i principali prendinculo dall'embargo all'iran?


    articolo di martedì 24 gennaio 2012
    Embargo sul petrolio iraniano, paga l’Italia

    di Gian Micalessin
    Lo stop al greggio danneggerà soprattutto il nostro Paese. A vantaggio dei soliti noti: Francia e Inghilterra

    Londra e Parigi decidono, Roma paga. È successo con la Libia, succede di nuovo con l’Iran. Il via libera alle nuove sanzioni europee contro la Repubblica islamica, deciso ieri a Bruxelles dai ministri degli Esteri dei 27 è una vera e propria mazzata per l’Italia che rischia di veder schizzare alle stelle il costo dell’energia e fare i conti con una benzina da due euro al litro.
    La sfida all’Iran è scattata simbolicamente domenica con il passaggio nello stretto di Hormuz della porterei americana Abraham Lincoln seguita da una flotta comprendente la fregata inglese Argyll e una nave da guerra francese. Poche ore dopo Bruxelles ha approvato l’embargo totale sul greggio iraniano e le durissime limitazioni alle attività della banca centrale di Teheran. Il nostro ministro Giulio Terzi rassicura tutti negando «un impatto importante sull’economia globale e sulle forniture», ma i conti sono presto fatti. «Le 10mila tonnellate di petrolio iraniano che arrivano ogni anno in Italia rappresentano - spiega a Il Giornale Pietro De Simone, direttore dell’Unione petrolifera italiana - il 13 per cento delle nostre importazioni». Con una quota così rilevante, la quarta a livello mondiale dopo Cina India e Giappone, uscirne indenni è quasi impossibile. Soprattutto dopo le non indifferenti rinunce imposteci dalla crisi libica e da quella siriana. Anche la gradualità nell’entrata in vigore delle sanzioni, effettive solo dopo il 30 giugno per i contratti esistenti, è un modesto palliativo. «Quello iraniano è un greggio pesante adatto alla produzione di bitumi, la Ies di Mantova, l’Api, la Erg e la Saras e gli altri nostri maggiori importatori - spiega ancora De Simone - faranno molta difficoltà ad acquistarlo altrove».
    A risentire degli inevitabili rincari non saranno solo i trasporti, ma tutta la nostra economia e in particolare il settore delle costruzioni. I provvedimenti invece di costringere l’Iran a scendere a negoziati sul nucleare rischiano di rivelarsi un harakiri per l’Europa che dovrà fare i conti con un’economia cinese libera d’importare greggio iraniano. Oltre all’Italia le altre due nazioni più colpite saranno la Spagna, dipendente per il 9,6 per cento dal greggio di Teheran, e la Grecia dove la quota supera addirittura il 34 per cento. Ancora una volta, dunque, la Ue sparge sale sulle ferite delle economie più in difficoltà, a vantaggio di Francia e Inghilterra. Significativa da questo punto di vista l’esclusione concessa alla Bp. La compagnia petrolifera britannica potrà infischiarsi delle sanzioni e continuare a sviluppare assieme agli iraniani di Naftiran Intertrade un progetto da 20 miliardi di dollari per lo sfruttamento del gas del Caspio. L’esenzione, concordata dalle autorità britanniche ed europee con quelle statunitensi, è motivata dalla forte valenza anti russa dell’operazione. «Le nostre sanzioni - spiegano fonti del Congresso Usa - devono infliggere il massimo della sofferenza economica agli iraniani senza consentire alla Russia di tenere ostaggio l’Europa orientale per le forniture energetiche». Una bella dose di sofferenza potrebbe riversarsi invece sull’Eni. La nostra compagnia petrolifera già nel mirino della Casa Bianca, come emerse dai dossier Wikileaks, perché troppo in affari con Teheran e Mosca, rischia ora di perdere i due miliardi di dollari vantati dall’Iran per lo sviluppo nel 2001 e nel 2002 dei giacimenti di South Pars e Darquain. Gli unici quantitativi di petrolio iraniano importati dall’Eni, pari nel 2010 ad una quota da 500 milioni di dollari, rappresentano infatti il pagamento per quel credito pregresso. Un credito che ora Teheran, come ha già avvisato il presidente Mahmoud Ahmadinejad, potrebbe rifiutarsi di onorare.

  2. #3877
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    La solita merda Europea.

  3. #3878
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Colpo di grazia alla Grecia? You critted Greece for 9999. Greece dies.

  4. #3879
    Lo Zio L'avatar di stuckmojo
    Data Registrazione
    01-12-03
    Località
    Dubai Marina
    Messaggi
    3,864

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Muccolo Visualizza Messaggio
    indovinate in europa chi sono i principali prendinculo dall'embargo all'iran?



    includi anche che le imprese ingegneristiche italiane tipo Tecnimont hanno grossissimi affari in Iran. O meglio, avevano.

  5. #3880

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Se anche noi la piantassimo di mandar al Parlamento EU la Zanicchi e trombrati vari eh

  6. #3881
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
    Data Registrazione
    02-11-06
    Località
    Marte
    Messaggi
    8,166

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    A questo punto resta solo da vedere chi farà saltare il banco...

  7. #3882
    Il Nonno L'avatar di Muccolo
    Data Registrazione
    20-08-06
    Località
    Nelle Froge
    Messaggi
    4,335

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da PinHead81 Visualizza Messaggio
    Colpo di grazia alla Grecia? You critted Greece for 9999. Greece dies.
    lo stile è chiaro...

    Spoiler:


    e con la classe dirigente dimmerda e traditrice che abbiamo possiamo fare solo una cosa:

    Spoiler:

  8. #3883
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
    Data Registrazione
    10-06-04
    Località
    Salerno
    Messaggi
    32,491

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Frappo Visualizza Messaggio
    Citazione Originariamente Scritto da Firestorm Visualizza Messaggio
    per cambiare le linee dall'alfa alla panda ci vanno un sacco di soldi...non è che i robot programmati per un tipo di auto si riprogrammano a gratis e così via...per cambiare auto devi reingegnerizzare l'intero processo e non costa poco... che poi magari non stia assumendo gente della FIOM non lo so ma non si può dire che non abbia investito nulla.
    800 milioni di euro.
    al riguardo un interessante articolo del mai abbastanza osannato Giannino
    Si peccato che la produzione dell'Alfa 147 sia finita il 2010 e quindi a Pomigliano dal gennaio 2011 non c'era più produzione finchè non è arrivata la Panda. Avrebbero dovuto reingegnerizzare comunque per la produzione di qualsiasi altro modello o chiudere la fabbrica. Quindi resta il fatto che hanno speso niente, o meglio niente di non previsto!!


    Citazione Originariamente Scritto da Chiwaz Visualizza Messaggio
    Ahahaha la FIOM.
    Quella che a Termini Imerese avrebbe preferito chiudere l'azienda piuttosto che lavorare alle condizioni di Marchionne. E' stata accontentata, e ora fa l'interrogazione parlamentare.
    Aahahahahaha.
    Si ma Termini Imerese è stato un aborto Fiat fatto solo per prendersi i soldi dei finanziamenti per il sud e la sicilia. L'impianto che doveva essere completamente autonomo, ed invece si limitava ad assemblare pezzi provenienti da Torino, Pomigliano e Melfi per poi spedirli a Palermo (nonostante il porto fuori l'impianto) e da lì con la nave tornavano a Torino.
    Lì la colpa non è di certo della Fiom, ma di chi alla Fiat come per tutti i progetti italiani (vedi Italia '90, Olimpiadi Invernali di Torino 2006, Mondiali di Nuoto 2009, Expo 2015) si prende i soldi prima e poi non porta mai a termine i progetti!

  9. #3884
    La Borga L'avatar di Firestorm
    Data Registrazione
    09-05-02
    Località
    Pontey
    Messaggi
    14,297

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Potevano anche chiuderlo anzi ha rischiato di essere chiuso per via del livello qualitativo dell'impianto le 159 che uscivano di lì facevano schifo hanno affondato un modello stupendo montandolo con il culo è già bello che hanno continuato a far lavorare la gente...

    le prime 159 uscite da pomigliano cadevano letteralmente a pezzi...

    Quindi sia che si pensi che erano obbligati a farlo oppure no i soldi li hanno spesi non ci sono cazzi.
    Che poi sia contrario al modo con cui assumono/non assumono/fanno lavorare la gente non c'è dubbio ma anche li mentre la FIAT con i soldi Italiani faceva gli impianti in Polonia dove erano i sindacati ? Dormivano il sonno dei giusti? adesso la FIAT ha la possibilità di dire o così o nulla quindi la gente se vuole lavorare è obbligata a piegarsi...quindi la FIAT se ne è "approfittata" (per così dire) ma nessuno ha mai protestato prima...quindi o ti svegli al momento giusto oppure è inutile che protesti...dovevi svegliarti prima.

  10. #3885
    L'Onesto
    Data Registrazione
    14-02-08
    Messaggi
    1,028

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Ma solo io penso che l'intera gestione della questione Grecia in questi anni sia stato qualcosa di assolutamente ridicolo e fuori da ogni logica?

    Comunque a me sembra che l'Euro in poco più di dieci anni abbia creato più problemi e divisioni all'interno dell'Europa che i 50 anni precedenti...mi sembra sia chiaro anche ad un bambino che l'intero progetto si sia trasformato in un astuto modo per i pesci grossi di mangiare i pesci piccoli, alla faccia delle belle parole...

    Ormai è palese che i costi per impedire il default "ad oltranza, con ogni risorsa" hanno superato abbondantemente quelli che si sarebbero sostenuti in caso di default immediato...

    Molto semplicemente, alcuni paesi non sarebbero mai dovuti entrare nell'Euro.

    Comunque credo che il caso della Grecia sia molto interessante perché sarà il modello 1.0 che poi verrà poi ripetuto altrove (Portogallo, Italia, Spagna,...).
    Ultima modifica di Odysseus; 12-02-12 alle 13:57:23

  11. #3886
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
    Data Registrazione
    10-06-04
    Località
    Salerno
    Messaggi
    32,491

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Firestorm Visualizza Messaggio
    Potevano anche chiuderlo anzi ha rischiato di essere chiuso per via del livello qualitativo dell'impianto le 159 che uscivano di lì facevano schifo hanno affondato un modello stupendo montandolo con il culo è già bello che hanno continuato a far lavorare la gente...
    le prime 159 uscite da pomigliano cadevano letteralmente a pezzi...
    Quindi sia che si pensi che erano obbligati a farlo oppure no i soldi li hanno spesi non ci sono cazzi.
    Ma la responsabilità dei controlli sulla qualità del lavoro fatto di chi è? La Apple e tutte le altre multinazionali dell'elettronica producono in Cina, non per questo gli iPhone o iPad o tutte le altre cose sono delle cineserie...

  12. #3887
    La Borga L'avatar di recs
    Data Registrazione
    05-02-06
    Località
    Napoli
    Messaggi
    14,439

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Odysseus Visualizza Messaggio
    Ormai è palese che i costi per impedire il default "ad oltranza, con ogni risorsa" hanno superato abbondantemente quelli che si sarebbero sostenuti in caso di default immediato...
    i costi per noi sono cresciuti, ma sono diminuiti per chi si era infarcito di titoli per gonfiare il bilancio e ha avuto il tempo e il modo di scaricarne una parte.

    per fortuna che monti metterà tutto a posto.

  13. #3888
    La Borga L'avatar di recs
    Data Registrazione
    05-02-06
    Località
    Napoli
    Messaggi
    14,439

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da SaTaN SHaRK Visualizza Messaggio
    Ma la responsabilità dei controlli sulla qualità del lavoro fatto di chi è? La Apple e tutte le altre multinazionali dell'elettronica producono in Cina, non per questo gli iPhone o iPad o tutte le altre cose sono delle cineserie...
    beh devi anche vedere cosa è successo quando hanno provato a licenziare qualcuno.

  14. #3889
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
    Data Registrazione
    10-06-04
    Località
    Salerno
    Messaggi
    32,491

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Europeo 2012, a rischio il girone dell'Italia. Gli organizzatori: "Per fortuna che c'è la Croazia e non la Grecia, altrimenti si giocava con un girone in meno!"

  15. #3890
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
    Data Registrazione
    20-12-03
    Località
    Edimburgo
    Messaggi
    45,058

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Toh. Mi sono andato a ripassare tutti gli sprechi che hanno portato la Grecia in questo stato tremendo ed a queste lacrime e sangue. Alcuni articoli son vecchiotti, ma rendono l'idea. Ricordo che la maggior parte degli utenti ritiene che la colpa di tutto ciò sia delle assurde manovre imposte da FMI, BCE, Sarkozy, Merkel, Goldman Sachs, salcazzo, insomma di tutti, ma nessuno strale si leva sui poveri greci. Riassumendo, sembrano un'Italia coi nostri caratteristici problemi (corruzione, evasione, clientelismo, etc.) ma amplificati a più non posso, senza il nostro tessuto industriale, coi conti truccati e senza il nostro risparmio privato. certo, dispiace per chi ha sempre fatto il suo onestamente, ma devono prendersela coi veri colpevoli.

    il salvataggio della grecia tiene in questi giorni l'europa, e non solo, col fiato sospeso. tutti sono d'accordo nel condannare il comportamento di atene: dati truccati, bilanci falsi e irresponsabilità diffuse. ma allo stesso tempo se non ci si sbriga le conseguenze saranno gravi per tutti. e gli analisti avvertono, il contagio si farebbe sentire anche fuori dall'ue. l'america lo sa e preme su angela merkel perché ponga fine alle incertezze


    ma come ha fatto la grecia ad arrivare a questo punto? errori grossolani da un lato, ma dal'altro è l'intero paese a funzionare in modo insostenibile. ecco alcuni esempi, alcuni così assurdi da sembrare delle invenzioni


    gli stipendi dei dipendenti pubblici rappresentano il 40% del pil. questo sarà il primo settore in cui tagliare drasticamente. in alcuni settori, oltre alla tredicesima e quattordicesima, ci sono bonus e premi ridicoli. uno fra tutti: il bonus per chi arriva puntuale al lavoro


    alcuni extra hanno poi dell'assurdo. i forestali per esempio ricevono un'indennità per lavoro all'aria aperta. ma forse la più clamorosa è la questione delle "zitelle d'oro": le figlie nubili dei dipendenti pubblici hanno diritto a una pensione ereditaria di mille euro al mese. sono 40mila e costano allo stato 550 milioni l'anno


    per non parlare poi delle pensioni anticipate, fissate a 50 anni per le donne e 55 per gli uomini. sono previste per 600 categorie ritenute usuranti, tra cui spiccano i parrucchieri, per i danni derivati dalle tinte,, i musicisti che suonano uno strumento a fiato, i presentarori televisivi, per gli effetti nocivi dei microfoni sulla salute


    gli enti inutili non si contano. il più clamoroso è quello per la salvaguardia del lago kopais, un lago che si è prosciugato nel 1930

    la grecia da rifare: baby pensioni, bonus assurdi, corruzione e sprechi — idealista.it/news/


    Qualche esempio perché i numeri sono noiosi ma necessari a capire le dimensioni del fenomeno. Ci sono sessantamila morti che ancora prendono la pensione perché i familiari non avvertono l’ente previdenziale del decesso, e nessuno si preoccupa di fare dei controlli. Ma ci sono numerosi casi in cui prendere la pensione del parente morto è proprio legale, se sei la figlia nubile o la moglie divorziata di un dipendente statale. L’evasione fiscale è altissima, un quarto delle tasse dovute non viene pagato grazie alla corruzione dei funzionari delle imposte. Meno di cinquemila contribuenti, su undici milioni di abitanti, dichiarano redditi superiori a 100mila euro, e solo duemila denunciano più di 250mila euro. Il quarantatre per cento dei pensionati svolge un’attività lavorativa in nero. Fino a qualche tempo fa era normale andare in pensione a meno di cinquant’anni, dopo solo venticinque anni di servizio, e numerosi ministeri hanno avuto la geniale trovata di pagare un’indennità extra ai dipendenti purché arrivino in orario al lavoro.


    La corruzione costa alla Grecia l’8% del Pil, ovvero 20 miliardi l’anno, in un fenomeno gigantesco fatto di grandi tangenti, come nello scandalo Siemens e nell’immobiliare del Monte Athos, ma fatto anche di una rete capillare di micro corruzione in cambio di vita quotidiana. Nel 2009 le famiglie hanno pagato bustarelle per un valore di 1.355 euro ciascuna. Il debito pubblico è il più ingente d’Europa, pari al 120 per cento del Pil, destinato a raggiungere rapidamente il 130 per cento. In molti siamo stati ingannati dalla crescita di qualche anno fa, sostenuta dalla bolla del credito immobiliare e dall’alta domanda di beni di consumo dovuta al credito facile alle famiglie. Il Pil pro capite greco così è salito di continuo, ma in modo artificioso. La Grecia ha pure una disastrosa bilancia del commercio estero, perché importa per tre volte tanto quanto esporta e nonostante i proventi importanti del turismo ha un forte passivo della bilancia corrente dei pagamenti, pari al 10 per cento del Pil, dovuto al fatto che consuma molto di più di quel che produce.
    Il Legno storto, quotidiano online - Politica, Attualit, Cultura - Grecia. Malgoverno, sprechi e corruzione Ora serve un esame di coscienza


    Ommaginatevi il peggio dell'Italia degli sprechi moltiplicato enne volte: questa è la Grecia giunta sull'orlo della bancarotta. Un Paese dove dal 2000 al 2007 il Pil è cresciuto in ben 5 anni su 7 di oltre il 4% all'anno. Ma come? Con un'enorme iniezione di denaro pubblico che è andata ad alimentare prestiti a fondo perduto per gli investimenti immobiliari e nel settore delle costruzioni durante il periodo delle Olimpiadi, una enorme proliferazione di false pensioni di invalidità, baby-pensioni ed incentivi per i dipendenti pubblici (persino bonus per chi arriva in orario in ufficio anziché multe per chi arriva in ritardo), estensioni di ricche tredicesime e quattordicesime nel settore statale, la creazione di commissioni statali di ogni tipo.
    Grecia: paghiamo il conto degli sprechi - News - NonSprecare


    E questo è solo un assaggio. Il tutto in un paese senza tessuto industriale, senza materie prime, quasi senza nulla.


    E qualcuno dà la colpa alla Merkel, a Sarkò, alla BCE, ai cattivo del FMI, etc? :gratgrat:
    Ultima modifica di Manu; 13-02-12 alle 00:51:49

  16. #3891
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
    Data Registrazione
    20-12-03
    Località
    Edimburgo
    Messaggi
    45,058

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    La mia opinione è che se la Grecia fallisse incontrollatamente sarebbe buttata fuori dall'euro, dalla UE, isolata da tutti (se non forse dalla Bulgaria, dall'Albania e dalla Macedonia, sai cosa...), si troverebbe con una moneta che varrà meno di zero, un tessuto industriale largamente insufficiente, pochissime materie prime e senza manco essere autosufficienti dal punto di vista alimentare. Non sarebbero nemmeno in grado di comprare combustibile da chicchessia... l'unico paese forte ed in crescita dell'area è la Turchia, ma prima di chiedere aiuto a loro, i greci preferirebbero letteralmente morire di fame.

    E' bene per loro che non falliscano in modo incontrollato, o andrebbero avanti a feta e olive vita natural durante. E non basterà un po' di turismo per risanare il tutto, eh...

  17. #3892
    La Borga L'avatar di recs
    Data Registrazione
    05-02-06
    Località
    Napoli
    Messaggi
    14,439

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    ma queste cose le banche non le sapevano secondo te quando si riempivano di titoli greci?

    e sei sicuro che alla grecia non sarebbe convenuto fallire un anno fa e poi riformare tutto piuttosto che sanguinare lentamente per poi fallire cmq dopo essere stati spolpati?

  18. #3893
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
    Data Registrazione
    20-12-03
    Località
    Edimburgo
    Messaggi
    45,058

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    La Lezione Greca

    Scrivo qui poche righe personali riguardo quello che a mio parere ci sta insegnando la vicenda greca:


    1) Non esistono pasti gratis


    La Grecia ha vissuto per 10 anni, ovvero dall’entrata nell’Euro fino all’esplodere della crisi al di sopra delle sue possibilità. E lo ha fatto in maniera folle e sconsiderata. Il 62% dei lavoratori greci sono dipendenti pubblici, le pensioni vengono (venivano) erogate anche da 42 anni di età e normalmente a 51 anni, i testi scolastici sono a carico dello stato Università compresa a prescindere dal reddito, e potrei continuare. Il calcolo della classe politica greca è stato quello che “tanto qualcun’altro pagherà”. E’ molto probabile che alla base di questo calcolo ci sia stato anche la complicità dell’Unione Europea stessa, io non posso credere che le tutte le istituzioni europee non conoscessero il reale stato dei conti pubblici greci, che si sono scoperti “taroccati” fin dal giorno dell’adesione nell’euro.


    Questo ultimo fatto però, a mio parere è un dettaglio, la realtà è che questo stato di cose è andato bene a TUTTI e lo ripeto TUTTI, cittadini compresi, finchè è durato. E’ ovvio che le classi dirigenti sapevano (o avrebbero dovuto sapere) quali fossero le reali condizioni dei conti pubblici e quali le conseguenze, ma hanno fatto finta di nulla fino al disastro.


    Personalmente non mi convincono, ne mi convinceranno mai analisi che assolvono il povero cittadino al quale è stato offerto di andare in pensione a cianquant’anni, poteva ben rifiutare e cercarsi un altro lavoro (e farlo in pensione….ah già ma probabilmente lo ha fatto andando a lavorare in nero), non aveva un plotone di esecuzione che lo costringesse. Chi ragiona in questa maniera, cioè negando la responsabilità della scelta individuale di ciascuno o è in malafede, o merita un dittatore perché è un suddito e come tale effettivamente non ha alcuna responsabilità ma solo il dovere di obbedire.


    E sapete cosa? Non so voi ma io rifiuto di pagare per costoro, almeno fino a quando non si siederanno al tavolo con me e rinunceranno a parte dei privilegi (perchè andare in pensione a 50 anni oppure farlo con trattamenti sproporzionati rispetto a quanto versato è un privilegio sulle spalle dei figli, chiamiamo le cose con il nome appropriato, non è MAI un diritto)


    2) La Politica Conta


    L’attore principale della tragedia greca è senza dubbio la peggiore classe politica di tutte le democrazie del mondo. Forse in Italia non lo si percepisce ma in Grecia vige una situazione che è ben peggio della nostra non compianta prima repubblica. Sulli scranni di Atene ci sono i cloni dei vari De Lorenzo, De Michelis, Craxi, Forlani… con un’aggravante i due partiti che fino ad oggi si sono divisi il potere sono dinastie familiari. Papandreau ad esempio è solo l’ultimo rampollo di una famiglia di socialisti, Nonno, padre e figlio tutti arrivati alla guida del Pasok.


    Chi volesse farlo vada su Wikipedia e si legga la storia di George Papndreou e poi:


    Geórgios Papandréu, il nonno
    Andreas Papandreou, il padre


    3) L’Europa ha fallito


    L’Europa e l’Euro hanno fallito, inutile negarlo. Lo ammetto io ero un convinto europeista, dieci anni fa speravo che i vincoli europei facessero cambiare la situazione nel mio paese costringendo la politica alle riforme necessarie (ricordo che entrammo in quasi-bancarotta con i tassi al 15%). Mi sbagliavo, da una parte la cialtroneria della politica non finisce mai completamente di stupire in senso negativo dall’altro l’europa in questi 10 anni si è dimostrata troppo debole, ora è tardi per imporre le scelte di bilancio necessarie, la massa di debito è troppo grande e gli stati insieme (purtroppo) con i cittadini sono troppo assuefatti alla sua espansione. In questi 10 anni abbiamo avuto uno sconto sui tassi di interesse di circa 70mld all’anno. Ebbene ce li siamo bruciati in spesa pubblica improduttiva. Cioè in prebende, privilegi, pensioni, assunzioni pubbliche a pioggia. (p.s. dunque se tutti pagassimo le tasse ne pagheremmo meno tutti? Davvero? Rifletteteci su.)


    L’Europa ha fallito perché debole e nata sul presupposto che i singoli stati si sarebbero resi più efficienti senza esserne realmente costretti . Io non so se alla base del calcolo che ha portato ai trattati di Maastricht e di Lisbona ci fosse veramente stata una volontà per distruggere gli stati nazionali e assoggettare i cittadini ad entità non elette, constato che è quello che sta accadendo in ogni singolo paese con debito elevato. Il processo in atto non è ancora irreversibile ma il tempo scorre inesorabilmente in quella direzione.


    4) La piazza conta?


    Questa è una bella domanda. Ieri ad Atene si è svolta una vera e propria guerriglia urbana, una rivolta sterile e in qualche modo utile ai palazzi del potere, a farne le spese solo qualche poliziotto mal pagato e le case e le automobili di qualche poveraccio ateniese (che non poteva permettersi un garage).


    Mi chiedo quale sarebbe stato l’esito del voto se i dimostranti avessero rotto il cordone protettivo intorno al parlamento. Ma forse è ancora troppo presto. I greci hanno fame ma non abbastanza.


    Anzi mi chiedo che effetto avrebbe fatto sulle cancellerie del resto d’Europa vedere messa in discussione l’incolumità fisica dei deputati. Forse sarebbe stato educativo. Non lo sapremo mai almeno a questo giro.
    Read more: La Lezione Greca | La Lezione Greca

  19. #3894
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    E qualcuno dà la colpa alla Merkel, a Sarkò, alla BCE, ai cattivo del FMI, etc? :gratgrat:
    Ma cosa?

    Lo sappiamo tutti che la Grecia è messa così per un decennio di conti truccati e sprechi clamorosi, non a caso abbiamo sempre detto che la situazione italiana è diversa.

  20. #3895
    Il Nonno L'avatar di cek21
    Data Registrazione
    24-07-08
    Località
    Padova
    Messaggi
    6,148

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    i primi colpevoli sono i politici greci,su questo non c'è dubbio,uno stato serio non si rende vulnerabile agli attacchi speculativi

    però un sistema che tutela gli speculatori fa schifo a prescindere,se vuoi guadagnare sui debiti sovrani almeno prenditi il rischio e non andare a piangere dal fmi

  21. #3896
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
    Data Registrazione
    20-12-03
    Località
    Edimburgo
    Messaggi
    45,058

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Chiwaz Visualizza Messaggio
    Ma cosa?

    Lo sappiamo tutti che la Grecia è messa così per un decennio di conti truccati e sprechi clamorosi, non a caso abbiamo sempre detto che la situazione italiana è diversa.
    Beh, qui si leggono sempre un mucchio di strali verso i furfanti del FMI, in cui si dice "oh, avete visto come stanno riducendo la Grecia?? Toccherà anche a noi", non considerando che l'FMI di colpe ne ha poche (quantomeno, ne ha di sicuro meno dei governi ellenici... ed è su di loro che andrebbe puntato il dito).

  22. #3897
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
    Data Registrazione
    10-06-04
    Località
    Salerno
    Messaggi
    32,491

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Non vorrei dire, ma noi a sprechi non siamo secondi a nessuno!!
    Ci sono ancora le Olimpiadi Invernali di Torino (2006) che reclamano vendetta, per la mancata costruzione del 50% delle infrastrutture logistiche (strade, linee di tram, e metropolitana). Oppure la Città dello Sport di Tor Vergata per i Mondiali di Nuoto (2009).

  23. #3898
    Frappo
    ospite

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    E in Spagna?

    un partito si è presentato alle elezioni con un programma che prevedeva praticamente di rivoluzionare il mondo del lavoro, ha vinto le elezioni e ha attuato quel che ha promesso.

    Da noi una riforma del genere è come minimo improponibile

  24. #3899
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
    Data Registrazione
    02-11-06
    Località
    Marte
    Messaggi
    8,166

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Manu Visualizza Messaggio
    E qualcuno dà la colpa alla Merkel, a Sarkò, alla BCE, ai cattivo del FMI, etc? :gratgrat:
    Mai pensato che nella realtà complessa del sistema odierno ci sono più colpevoli?

    E' come quelli che pensano che il colpevole del disastro sia solo Berlusconi.Gente che non ha capito un cazzo del sistema in cui vive.

    Edit: Per te manu, un bel articolo.

    LA GERMANIA VUOLE IMPORRE ALLA GRECIA UNA PACE CARTAGINESE
    DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD


    L’ultima volta che Germania necessitò di un salvataggio da parte dei creditori mondiali, riuscì ad assicurarsi condizioni migliori di quelle che hanno devastato la Grecia nella scorsa settimana

    Nel 1953 Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Francia, Grecia e gli altri firmatari del London Debt Agreement garantirono al Cancelliere Konrad Adenauer una riduzione del 50% su tutto il debito tedesco, che corrispondeva al 70% di alleggerimento per le scadenze lontane. Ci fu una moratoria quinquennale per i pagamenti degli interessi.

    Lo scopo evidente era quello di fornirle ossigeno per ricostruire l’economia, e aiutarla a tenere la posizione contro l’avanzata sovietica. Questo forte condono del debito provocò un bruciore di stomaco agli inglesi, allora in condizioni finanziarie pessime, costringendoli ad andare a Washington col berretto in mano per chiedere un prestito. I greci avrebbero dovuto fare a meno delle riparazioni di guerra.

    Ancora una volta prevalse la saggezza politica. I ministri delle finanze decisero di trascurare le origini morali di quel debito e l'azzardo morale di una "ricompensa" concessa a un paese che aveva tanto disturbato l'ordine europeo.

    Il Wirtschaftswunder portò il peso del debito tedesco a livelli modesti nell’arco di un decennio. La Germania diventò una vibrante democrazia e un pilastro del sistema di sicurezza occidentale.

    La Grecia ha una minore importanza strategica, e deve quindi accettare condizioni più severe.

    L’accordo dell’UE dovrebbe in limitare il debito pubblico greco al 120% del PIL nel 2020 dopo otto anni di politiche rigoriste e depressione, se tutto andrà per il verso giusto.

    Siccome nulla è andato secondo i piani da quando, diciotto mesi fa, le politiche di austerity dell'Europa hanno iniziato a somministrare una terapia shock, anche questa convinta promessa sembra troppo piena di speranza.

    In base al piano originale della Troika UE-FMI l'economia greca si sarebbe dovuta contrarre del 3% nel 2011. Invece è calata del 6% e ora sta entrando in quella che il FMI teme essere "una spirale di austerità fiscale, calo dei redditi disponibili, e sentimento depresso.”

    La produzione manifatturiera è calata del 15,5% a dicembre. L'aggregato monetario M3 è crollato al ritmo del 15,9%. A novembre la disoccupazione è salita al 20,9% dal 18,2 del mese precedente, ed già è sopra la previsione peggiore ipotizzata dalla Troika.

    Dall’estate sono fallite circa 60.000 piccole imprese e aziende familiari, la ragione principale perché cui le entrate dell’IVA sono scese del 18,7% a gennaio. La violenza della crisi sta schiacciando gli effetti del taglio alle spese. Un enorme sforzo di Sisifo per un risultato così piccolo.

    Si può argomentare che la Grecia abbia tergiversato con le richieste dell’UE-FMI, anche se il FMI ha usato una certa attenzione nel dirlo, alternando critiche a elogi nell’ultimo rapporto.

    Ma, come ha detto il professore Vanis Varoufakis dell'Università di Atene: "Se avessimo meglio implementato le misure, le cose andrebbero anche peggio: l'economia sarebbe comatosa e il rapporto tra debito e PIL ancora più esplosivo."

    Quindi, come la Germania che nel 1919 accettò le condizioni della Pace cartaginese con una pistola alla tempia, la Grecia ha firmato "un'approvazione non sincera di condizioni impossibili" – prendendo in prestito da Keynes - sperando che il buon senso prevalga col passare del tempo.

    In base all’ultimo accordo, la Grecia dovrà tagliare 150.000 posti di lavoro nel pubblico impiego e la politica fiscale dovrà prelevare un altro 1,5% del PIL in aggiunta alla stretta fiscale già in opera.

    “Ci sono in bilico altri 50.00 negozi e piccole imprese che potrebbero sparire nei prossimi sei mesi", ha detto il professor Varoufakis.

    Il Primo Ministro Lucas Papademos ha fatto appello all’unità nazionale nella fine settimana. "Ci manca pochissimo per arrivare alla catastrofe. Un default disordinato porterebbe il paese in una situazione disastrosa. Il tenore di vita subirà un crollo e provocherà prima o poi un'uscita dall'euro."

    Bene, ma forse anche rimanere nell’UEM è un'avventura disastrosa, e il tenore di vita crollerà sicuramente, e questo è il motivo per cui non fa alcuna differenza se il parlamento greco appoggerà o meno l'ultimo accordo (scrivo prima di sapere l’esito del voto di domenica).

    La politica non può stare al di sopra del consenso democratico troppo a lungo. Il PASOK, una volta dominante, è crollato all’8% nei sondaggi. I favori stanno andando all’estrema sinistra e all’estrema destra, proprio come nella Germania di Weimar sotto la deflazione di Bruning.

    Il prossimo parlamento greco sarà pieno di mangiatori di fuoco "anti-Memorandum", e un qualsiasi tentativo per impedire le elezioni da parte delle élite greche porterà le proteste di strada verso la rivoluzione.

    Un segno dei tempi è arrivato dalla federazione greca dei sindacati di polizia, che ha richiesto l'arresto dei funzionari della Troika per gli attacchi “alla democrazia e alla sovranità nazionale".

    È chiaro che il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schäuble voglia espellere la Grecia dall'euro, ritenendo che ora Euroland sia abbastanza forte per resistere al contagio e che il “bazooka di Draghi” della Banca Centrale Europea abbia eliminato il rischio di un collasso finanziario.

    "Non possiamo continuare a versare miliardi in un buco senza fondo", ha detto venerdì.

    Poco prima era stato ripreso da una telecamera mentre parlava col collega portoghese, dicendogli che Lisbona potrà attendersi condizioni più morbide per il pacchetto di salvataggio solo dopo che l'Europa avrà trattato con durezza la Grecia per soddisfare l’opinione pubblica tedesca.

    Un qualsiasi ritardo della Grecia verrà preso come pretesto per ritirare i prestiti dell’UE.

    Si può dire con certezza che la Grecia non ha alcuna speranza di rivitalizzarsi all'interno di unione monetaria e per questo dovrebbe tornare alla Dracma.

    Mentre l'Irlanda ha realizzato una "svalutazione interna" all’interno dell’UEM sgonfiando i salari, ha un'economia aperta, un’alta frequenza degli scambi e un'eccedenza nelle partite correnti, la Grecia ha un deficit del 9,4% del PIL dopo quattro anni di discesa. Il "tasso reale di cambio” è sopravvalutato del 33% in base ai dati del FMI.

    Ma di questo il signor Schäuble non fa parola. Da cardinale della "household fallacy" – la falsa equazione di macroeconomia col bilancio di una Schwabian Hausfrau -, pensa che la Grecia sia nei guai perché spende troppo, non perché è intrappolata in una deflazione del debito con una valuta sopravvalutata.

    Da qui arriva un errore ulteriore, pensando che Portogallo, Spagna e Italia possano riuscire a riprendersi grazie ai tagli, ai tagli, e ancora ai tagli.

    Se il Portogallo dovesse fare la fine della Grecia quando ancora una volta l’austerità mostrerà i denti – fallendo obiettivo dopo obiettivo - è probabile che il signor Schäuble si rivolga al Portogallo con una furia analoga, perché è così che vede il mondo.

    Ogni fallimento viene attribuito all’assenza di fibra morale, non alle mancanze dei un progetto valutario che lui stesso ha contribuito a creare e ad affibbiare ai tedeschi contro la loro volontà.

    L’ipotesi che le ricadute dell’UEM dovute all’uscita greca - o "Grexit" nel gergo di mercato – potranno essere contenute da strutture di contenimento e da una maggiore austerità fiscale considerando che la Grecia sia un caso speciale, ci porta solo più vicino alla depravazione.

    Se pensate, come penso io, che la Grecia ha davvero commesso una sfilza di peccati, ma che è anche la prima vittima di un esperimento ideologico che ha mischiato economie con differenti tassi di crescita, sistemi di contrattazione salariale, modelli di produttività, sensibilità per i tassi di interesse e inclinazioni verso l’inflazione – in assenza di trasferimenti fiscali o di una sufficiente mobilità del lavoro per ammorbidire gli effetti - e che questo disastro è stato provocato dalla riduzione degli stipendi in Germania, il tutto combinato a una forte stretta monetaria e una contrazione fiscale applicate al momento sbagliato negli stati più a rischio, allora vi aspettavate crisi indipendentemente da quello che succede in Grecia.

    La fine della partita dell’UEM sta tormentando la Grecia, ma sarà orribile anche per la Germania. Berlino ha accumulato passività rovinose senza risolvere niente, e sta rapidamente dissipando sessant’anni di buon governo diligente.

    Con la richiesta di un viceré per il bilancio in Grecia, e ora di un conto di garanzia per intercettare le entrate fiscali greche alla fonte, il governo di Merkel-Schäuble ha attraversato la linea della diplomazia e ha brutalizzato la politica dell’UE. "Memorandum Macht Frei", come suggerito da un giornale greco.

    Konrad Adenauer avrebbero mai fatto una simile castroneria?
    Ultima modifica di Edward Green; 13-02-12 alle 12:03:01

  25. #3900
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
    Data Registrazione
    10-06-04
    Località
    Salerno
    Messaggi
    32,491

    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Frappo Visualizza Messaggio
    E in Spagna?
    un partito si è presentato alle elezioni con un programma che prevedeva praticamente di rivoluzionare il mondo del lavoro, ha vinto le elezioni e ha attuato quel che ha promesso.
    Da noi una riforma del genere è come minimo improponibile
    E vuoi mettere?? Secondo te se fanno una riforma del lavoro in Italia poi come fanno a sfruttare gli extracomunitari ed i giovani stagisti?

+ Rispondi alla Discussione
Pag 156 di 546 PrimaPrima ... 6146154155156157158166306 ... UltimaUltima

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  • Il codice BB è Attivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG] è Attivato
  • Il codice HTML è Disattivato