Steve Gaynor, designer presso 2K Marin, il cui ultimo lavoro è l'ormai imminente Bioshock 2, si rende perfettamente conto di lavorare nel mondo dell'intrattenimento, una cosa certo non essenziale per la sopravvivenza del genere umano, ma che rende la vita sulla Terra un po' più piacevole. Non per questo non ritiene che i giochi - e i suoi sviluppatori abbiano qualche obbligo nei confronti del pubblico. Dice Gaynor in un lungo post pubblicato sul suo blog:
"I videogiochi per loro natura, per avere un qualsiasi significato, dipendono dall'input del giocatore. Il fatto di poter sbagliare e fallire mentre si gioca rappresenta in un certo qual modo una barriera all'ingresso nel mondo dei videogame. Ma è anche la caratteristica che definisce questo mezzo, e un intrinseco modo per agganciare il giocatore e renderlo protagonista.
Abbiamo l'opportunità di farlo pensare, di incoraggiarlo in tal senso come possono fare la musica, l'arte o il cinema. Immergerlo in un mondo e spingerlo a proseguire con la promessa di interazioni in continua evoluzione e una storia intrigante, e poi chiedergli di usare le proprie capacità di visualizzazione, di pensiero astratto e di creazione di schemi mentali. Fa bene alla salute del cervello del giocatore. Considero questo intrattenimento denso di significato, arricchente.
Tale genere di capacità di risolvere problemi man mano che si presentano viene svolta dalla corteccia prefrontale del cervello del giocatore, sfruttando l'intelligenza fluida e la memoria attiva. La prima decresce con il passare del tempo, rendendo le persone meno capaci di formulare nuovi modi di pensare. Tuttavia, alcuni studi scientifici e militari hanno dimostrato che cimentarsi in esercizi mentali interattivi che ci costringono a questo genere di interazione possono rallentare il declino dell'intelligenza fluida, sostanzialmente mantenendo il nostro cervello più giovane e sano mentre invecchiamo. Si tratta di sfide mentali che i videogame possono abilmente fornire, creando e mantenendo connessioni logiche tra concetti nuovi e astratti e spazi per superare ostacoli, e che si rivelano di beneficio per il giocatore, oltre che divertirlo.
Non tutti i giochi funzionano in questo modo, è ovvio. Con la sempre crescente popolarità dei blockbuster, sembra che questo aspetto stia lentamente perdendo importanza. Quando il videogame a cui sto giocando non ha più bisogno di me - quando posso andare avanti a occhi chiusi o posso iniziare a giocare e lasciare che mi scorra addosso, quando non mi fa pensare - allora si è sprecata un'occasione. Il nostro lavoro può essere molto più che far perdere tempo al giocatore. Possiamo divertirlo e al tempo stesso tenere occupata la sua mente in modi che danno beneficio alla sua salute cognitiva. Credo che siamo praticamente obbligati a farlo, se intendiamo veramente dedicarci alla creazione di divertimento interattivo".
Riferimento: [08/02/2010] Gli obblighi dei videogiochi
Un articolo per riempire un vuoto.
E' da sempre stato lo slogan della "settimana enigmistica" ... allenare la mente per rimanere "giovani".
Miiii come siamo in basso
Riferimento: [08/02/2010] Gli obblighi dei videogiochi
E poi di Brain Training!
Invece sulla possibilità che i videogiochi possano in qualche modo essere educativi di sicuro ci saranno i politici che ci metteranno lo zampino. Già mi immagino l'ambientalista di turno che si schiera contro l'utilizzo del nucleare o il Silvio di turno che dichiara: "Questo è un gioco Comunista che narra falsità sulla mia persona ed impedisce al Governo di fare il proprio lavoro!"
[08/02/2010] Gli obblighi dei videogiochi
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Riferimento: [08/02/2010] Gli obblighi dei videogiochi
