Chiedo scusa per l'immagine poco originale che apre l'editoriale di oggi, probabilmente ripresa da mezza internet (almeno quella che si occupa di videogiochi), ma è l'unica che la mia mente in questo istante riesce a pensare. Dopo aver costretto gli utenti a disporre di una connessione internet funzionante per poter giocare, il minimo che ci si può aspettare da Ubisoft è che il suo sistema funzioni, e anche piuttosto bene.
E invece no. I primi due titoli che introducono il nuovo, assai controverso sistema di protezione da pirateria di Ubisoft (già abbondantemente violato, come facilmente prevedibile), Silent Hunter 5 e Assassin's Creed II, sono usciti lo scorso fine settimana negli Stati Uniti. Peccato che i server siano stati giù tutto il week-end, e che molti utenti continuino ancora ADESSO a lamentare il fatto di non poter giocare. I problemi sono i più svariati, dalla difficoltà di installazione del gioco all'impossibilità di salvare e - in alcuni casi - persino di giocare.
Tanto prevedibili quanto inutili le reazioni dei poveri mod dei forum ufficiali di Ubisoft, che si sono dovuti attaccare a risposte del tipo "situazione inaccettabile" e down dovuto a una "richiesta eccezionale". Il che non giustifica né sminuisce la portata di questa enorme figuraccia. Chi paga non può giocare, e chi scarica illegalmente si è divertito tutto il fine settimana. Un ottimo risultato nella lotta alla pirateria, e soprattutto nella assai più difficile lotta di cercare di far cambiare idea a chi ritiene la pirateria una soluzione.