Qualche sviluppatore ogni tanto si lamenta di non essere abbastanza citato/nominato nei credit di un gioco. Oggi le cose sono un po' cambiate (in meglio), e sono un po' di più i titoli nei quali i nomi dei principali artefici/creativi di un gioco vengono presentati fin dalla sequenza introduttiva: il primo esempio che mi viene in mente è Bayonetta, ma non è certo l'unico. Ma sia chiaro: a far parlare tante software house non è solo voglia di fama o brama di un effimero successo.
Se una cosa ci deve insegnare la vicenda Activision/Infinity Ward, e che Kotick (il CEO del publisher) e compagnia bella sanno benissimo, è che tra chi gioca e chi quei giochi li realizza c'è un fossato di ignoranza enorme. I giocatori non sanno chi sono, non li conoscono né li conosceranno mai, a meno di spulciarsi i credits alla fine o di seguire le notizie più pallose dei siti videoludici.
L'uomo della strada probabilmente sa che Call of Duty III è un prodotto inferiore al precedente o al successivo, ma ignora che a realizzarlo è stata Treyarch. O che Guitar Hero III è firmato Neversoft, e non dalla Harmonix che ha fatto i primi due. E se tanto mi dà tanto, vien da pensare che non si accorgerà neppure che il prossimo Modern Warfare 3 lo farà qualcun altro ancora e non Infinity Ward.
Altrove non è così, e da un bel pezzo. Al cinema, tanto per parlare dell'esempio più facile, si sa chi dirige un film, e chissenefrega dello studio che lo produce, ci si può affezionare al nome di un regista e seguire i suoi lavori. A parte i "soliti noti", sotto questo punto di vista nei giochi siamo ancora in alto mare: un "marchio" può essere noto, conosciuto a tutti, mentre chi lo sviluppa vive nella semi-oscurità, nell'anonimato completo, può essere chiunque. Ma i risultati cambiano drasticamente a seconda di chi porta avanti il progetto.
Che poi, i soliti noti chi sono? Miyamoto? Wright? Molyneux? Sono certo che i miei più cari amici, gente che gioca ma che non compra riviste né legge siti, appassionati degli ultimi Super Mario e della serie SimCity non li abbiano mai sentiti nominare. Non sto neanche a tirare in ballo nomi come Jaffe, Cage o financo Blezinski.
Questa situazione fa sicuramente comodo ai publisher, che possono continuare a puntare sulla forza di un marchio e non sul nome di chi lo realizza. Gli studi di sviluppo dovrebbero cercare di spuntare accordi più favorevoli che garantiscano loro maggiore visibilità, altrimenti da questo circolo vizioso non se ne esce. Siete d'accordo?