Sadomeeting!!! Bianca come il latte... ma col biscotto?

[sava73]

THE SADOMEETING...

HAS BEGAN!!

Da un'idea di Camus ( o mia , Bho... ma cosa conta la scintilla quando tanto genio fu subito condiviso! ) ...e con la gentile partecipazione di Lull@by ( e Ken Shabby ? ).



Qualche tempo fa, è storia risaputa ma una breve premessa è dovuta, Olengard parlo' in termini pesantemente negativi di un romanzo. Lo distrusse con classe sopraffina eguagliata solo pochi giorni fa da Vox Nella sua impietosa disquisizione pero' utilizzo' una perifrasi che non poteva non passare inosservata: "Il peggior romanzo mai pubblicato" ( o qualcosa di simile, scusa Ollycaro ma mi sfugge la citazione esatta soprattutto quando tanto significato eclissa il resto ) E noi ( io e Camus piu' o meno in coro ) "Peggiore pure di Firmino?" Insomma qualcuno ci stava levando il piacere di essere tra coloro che avevano affossato il Peggior Romanzo di sempre ( avendolo letto Uorf! Avendolo letto! ).

Irresistibile la tentazione di leggere pure noi cotanta schifezza e poterlo affossare stavolta UFFICIALMENTE!

Inizia qui il SADOMeeting, non credo che ulteriori spiegazioni eziologiche siano necessarie, procederemo col sistema adottato per Biff, ovvero primo post con le aspettative iniziali, e giorno per giorno ( W lo Spam! ) ognuno posterà poche righe di commento a quello che ha letto ( se ha letto ). Poi una volta finito megacommentonefinaleassoluto.



Si parte!
...qui si fa la storia dei meeting!

[Jaqen]

Ma perchè SADO? Al massimo Maso meeting, visto che vi siete messi a leggere una schifezza conclamata

Comunque, buona sofferenza

[Ragnarokker]

perché è colpa di ole

[Ken Shabby]

Mi tiro fuori sava, ho già abbastanza grane coi libri che scelgo io, ci manca questo

buon threesome

[Camus]

sì sono il più piccolo del meeting

Io ho grande aspettative per questo libro.

Il più brutto libro mai stampato, peggio anche di Moccia, meno interessante di un manuale delle istruzioni di montaggio dei mobili ikea.

Come già teorizzato dal maestro sava è difficile mantenere le aspettative quindi sarò implacabile per vedere se è davvero peggio di Firmino.

[sava73]

ASPETTATIVE

devo ammettere che pure io parto con l'hype.
Olengard m'ha provocato, e io mo me te leggo!

Oggi l'ho comprato.
Per farlo, non esattamente voluto, ma c'è venuto bene... l'ho fatto nella Feltrinelli piu' lontana possibile da casa ( Marconi ) dove non ero mai stato e non ero conosciuto.

Cercavo tra gli scaffali e devo ammettere una certa reticenza a chiedere informazioni sulla sua ubicazione. Me lo immaginavo tra i "SUCCESSI DEL MOMENTO" o tra le "NOVITA'" ... quando finalmente un barlume di speranza cominciava ad annidarsi in me... la commessa frustra ogni mio piu' roseo pensiero si insuccesso indicandomelo tra i "CONSIGLIATI PER VOI" ... "Ah....si... l'ho visto"

Alla cassa sentivo lo sguardo accusatorio del cassiere che, giuro, appena pagato s'è preso il libro che stava leggendo e che aveva messo da parte e prima ancora di salutarmi, come per negare a se stesso l'esistenza di acquirenti simili, ha ripreso a leggerlo ignorando il mio "Buona giornata...."

Sono uscito vergognadomi peggio che se l'avessi rubato.
Cancellato Marconi dall'elenco delle Librerie dove comprero' in futuro

[Camus]

Oggi l'ho comprato.
Per farlo, non esattamente voluto, ma c'è venuto bene... l'ho fatto nella Feltrinelli piu' lontana possibile da casa ( Marconi ) dove non ero mai stato e non ero conosciuto.

Cercavo tra gli scaffali e devo ammettere una certa reticenza a chiedere informazioni sulla sua ubicazione. Me lo immaginavo tra i "SUCCESSI DEL MOMENTO" o tra le "NOVITA'" ... quando finalmente un barlume di speranza cominciava ad annidarsi in me... la commessa frustra ogni mio piu' roseo pensiero si insuccesso indicandomelo tra i "CONSIGLIATI PER VOI" ... "Ah....si... l'ho visto"

Alla cassa sentivo lo sguardo accusatorio del cassiere che, giuro, appena pagato s'è preso il libro che stava leggendo e che aveva messo da parte e prima ancora di salutarmi, come per negare a se stesso l'esistenza di acquirenti simili, ha ripreso a leggerlo ignorando il mio "Buona giornata...."

Sono uscito vergognadomi peggio che se l'avessi rubato.
Cancellato Marconi dall'elenco delle Librerie dove comprero' in futuro

Ma va ! Quante storie che ti fai per comprare un libro del genere.

Io l'ho comprato nella libreria dove vado di solito senza nessun problema.

Mi sono presentato lì con il nome del libro e dell'autore rigorosamente sbagliati e poi mi sono fatto incartare il libro perchè era un regalo di compleanno che mi avevano detto di comprare

Così è molto più semplice

[sava73]

se dicevo che lo regalavo... poteva pure dirmi "zzo de bel regalo che je stai a fa!"
Commesso indigeno

[Camus]

se dicevo che lo regalavo... poteva pure dirmi "zzo de bel regalo che je stai a fa!"
Commesso indigeno

ma infatti io sono andato perchè mi hanno detto che devo comprare quel libro.

E' la festeggiata che me l'ha chiesto

[GoDsMaCk]

tanti tanti tantissimi auguri

secondo me camus non ce la può fare

[Mus]

Oddio già partite coi migliori auspici, lo stratagemma di Camus è da

L'ho sentito fare altre volte, ma mai per un libro, e il dettaglio del nome sbagliato è davvero una raffinatezza!

[Camus]

Bon ieri notte ne ho letto metà.

Mi dispiace per Ole ma per ora Firmino è in netto vantaggio.

[sava73]

Bon ieri notte ne ho letto metà.
Mi dispiace per Ole ma per ora Firmino è in netto vantaggio.

concordo.
appena trovo 5 minuti di fila posto le cose che ho appuntato sul palmare durante la lettura.

[Camus]

Allora per ora il libro non è affatto la porcata immonda che Ole aveva promesso e un po' mi dispiace perchè aveva promesso che se l'avesse trovato brutto avrebbe risarcito me e Sava.


Quello che segue è un commento delle prime 130 pagine, proseguite a vostro rischio e pericolo.

Lo spoiler non lo metto perchè non ho voglia, al massimo ci pensa Sava.



Il libro inizia male, perchè il protagonista è di un fasullo che più fasullo non si può, capisco che l'autore faccia il professore nei licei e si voglia rivolgere sopratutto agli adolescenti ma così è troppo stereotipato.

E anche la presentazione dell'insieme è abbastanza sullo stereotipato andante, c'è l'ipod, c'è la capigliatura simbolo di ribellione, c'è il calcio che agli italiani piace sempre e ci sono i Pirati perchè i pirati piacciono sempre.

Il protagonista si chiama Leo ma avrebbe potuto anche chiamarlo Tommaso Ruzzo, o come è scritto sul registro di classe T.ruzzo, ci manca solo che dica va in giro col booster a fare le penne per la città, poi no, modello james dean ci dirà che farà gli sfidoni a chi frena per ultimo e vabbè, anche abbiamo anche questo clichè.

Il protagonista/scrittore si preoccupa anche di spiegarci subito quale sarà il liet-motiv del libro, i colori, anzi no, la contrapposizione tra bianco e rosso, chissà perchè non il bianco e il nero, no il bianco e rosso e vabbè.

Ovviamente il nostro fonzie ama una ragazza, Beatrice, come quella di Dante, ohhh che cosa originale, è t.ruzzo che è così originale perchè lo sottolinea da solo o è D'avenia che parla attraverso il protagonista ? E poi c'è un'altra ragazza, la migliore amica di Leo, Silvia, oh anche lei come un'altra donna famosa, come quella di Leopardi, Leopardi come Leo, ohhh ma D'Avenia è un mito, che fine inside joke, chissà come evoleverà il rapporto con quest'altra ragazza...

Chiudono il cast dei personaggi il migliore amico di Leo, Niko, ha un nome quasi normale, strano che non parta la citazione anche qui, chissà come evolverà il rapporto (antagonismo per Beatrice o Silvia) e D'Avenia, il supplente di filosofia e storia, ovviamente il nome non è detto, viene chiamato Sognatore, però si presenta raccontando storie e tra il raccontare e lo scrivere è un attimo, oh siamo al primo libro e ci mettiamo già nel ruolo dell'educatore ? No, anzi essendo al primo libro mi gioco la doppia che in realtà in Leo c'è molto di D'avenia, quindi in romanzo è un po' autobiografico, tipo jack frusciante è uscito dal gruppo per Brizzi o i laureati per Pieraccioni.

Le prime 20 pagine sono di presentazione dei personaggi e della tema principale, i colori. Per i colori sono curioso di vedere come evolverà la storia, per il protagonista la cosa può solo migliorare perchè per ora è uno stereotipo vivente.

L'introduzione di D'Avenia nella storia però permette anche di introdurre uno dei temi principali della storia, la morte. Wow eros e thanatos che binomio originale, strano di solito la coppiata è eros e michelle o thanatos, il fritto misto e un bel bicchiere di bianco perchè col fritto il vino bianco è la morte sua. Che coppiata originale chissà dove porterà.

All'inizio il tema della morte viene affrontata da Leo con troppa superficialità, eccessiva, si capisce che è un bluff, il personaggio può solo evolvere in meglio, perchè in peggio c'è solo il porfido, come intelligenza e come sensibilità del personaggio.

Da qui in avanti le cose migliorano, non in originalità il libro non ha queste pretese però quanto meno mi scocca la scintilla della curiosità.

Ci sono pezzi che sono ampiamente inutili, come quello banale sul t9 o l'ansia per le partite di calcetto, mentre quelli in cui il protagonista parla con i professori o con Silvia non sono male. Beatrice resta inarrivabile

A pagina 50 il binomio imprevedibile dell'eros e del thanatos entra nel suo vivo, indovina un po' chi ha una malattia incurabile ? Beatrice ma no!? Ma dai, colpo di scena, inaspettatissimo, con queste assenze ingiustificate chi se l'aspettava ?

Da qui in avanti la parte narrativa sul rapporto tra Leo e i suoi amici, i Pirati, o la storia d'amore con Beatrice è tra il banale e l'inutile, ora che le sto riguardando per il commento è come se le stessi leggendo per la prima volta, forse avrebbero colpito il mio io sedicenne ma ora no, non riescono nemmeno a farmi uscire un po' di nostalgia canaglia per il liceo, e sì che la provo in continuazione

Ho trovato invece molto interessante la crescita interiore del personaggio nei suoi rapporti con i professori o con il padre (penso alter ego del padre di D'avenia) e con Silvia, banalotta come sviluppo con lei innamorato di lui, lui con gli occhi foderati di prosciutto che ama un'altra che sta morendo, o che amore nobile, spero di non incappare in cagate alla Goethe, però comunque riesce un po' ad interessarmi.

La reazione del protagonista alla sua malattia però mi fa sperare che non sarà un amore alla goethe.

Per finire ho trovato carino e ben usato l'espediente dell'incidente come catalizzatore per la crescita del personaggio al di là dell'apparenza, per fortuna sono terminate le minchiate sui capelli, e il tema dei colori si è un po' perso per strada.

[sava73]

ho iniziato a leggere il tuo commento Camus, le prime due righe...e sono identiche alle prime miei righe di commento... spaventoso!!

A sto punto prima scrivo il mio.... ( domani mattina ) poi mi finisco di leggere il tuo
Lully?

[Camus]

ho iniziato a leggere il tuo commento Camus, le prime due righe...e sono identiche alle prime miei righe di commento... spaventoso!!

lo sospettavo, per questo ho anticipato il mio commento

A sto punto prima scrivo il mio.... ( domani mattina ) poi mi finisco di leggere il tuo
Lully?

Sava non si mette fretta alle signore

[sava73]

allora come promesso ecco la trascizione di quanto scritto durante la lettura.
perdonate la didascalicità del commento....
( attualmente sono a pag. 93, non spoilero nulla ...ma occhio )

___________



Cominciamo col protagonista Leo: stereotipo, come prevedibile, ma forse il peggiore fra i personaggi stereotipati di sempre. O è un leone pieno di se, sicuro e conquistatore oppure è timido insicuro e incapace... non entrambe le cose, non contemporaneamente!!

Alcuni pensieri "scontati" si alternano ad alcuni pensieri eccessivamente infantili ( anche per un ragazzo della sua età ). Il tutto rende il protagonista assolutamente NON credibile, nonostante lo stile in prima persona, Orazio "solo" un personaggio di Topilino? Un ragazzo del Liceo Classico che ha superato il Ginnasio? Ma và và...

Apprezzabile, ma sarà mica l'invenzione dell'acqua calda?, l'espediente dei colori ( come sensazioni, sentimenti ); dopo qualche capitolo, questo mantra, diventa quasi simpatico, banale sì, ma simpatico.

Ma dai!!! Davvero l'autore vuole mettere se stesso nel romanzo - piu' di quanto già ogni autore non faccia - in maniera tra l'altro per niente autoironica, e quindi provando a cojonare il lettore meno smaliziato, e poi ... gli fa raccontare la favola dell' Alchimista!?!? WTF ! Assordo poi il protagonista, il leone indomabile, che placidamente e senza quasi lottare ammette una sorta di sconfitta morale davanti al prof ma soprattutto alla classe!?!?! Questo è il colpo di grazia ( imho ) alla credibilità del narratore oltre che la conferma della scarsa ispirazione del suo deus ex! ( e tutto cio' in solo 22 pagine!!! )

Dopo questo inizio incerto e banale ( grande accoppaiata ) il romanzo arriva ad un "punto". Sembra addirittura che la storia, circolare fino a quel momento, stia iniziando a prendere una strada... non voglio dire a decollare, sarebbe davvero troppo... quando purtroppo scade nuovamente nel banale, nel già letto, nello scontato! Tutto prevedibilissimo fin da pag.1, un Avatar senza nemmeno gli effetti 3D.

La mia antipatia per il protagonista è superata solo dall'avversione per l'autore ( e il suo spudorato alter ego ). Ma non si vergogna nemmeno un po' a parlare di se in termini cosi' platealmente compiaciuti?

Sembra un libro scritto per chi, di libri, ne legge al massimo un paio l'anno o per i neofiti che si avvicinano alla lettura, eccessivamente semplice, eccessivamente costruito, eccessivamente lineare e "tecnico" inteso come un temino scritto per i compiti a casa. Il tutto con l'evidente aggravio dei pesanti errori classici dell'opera prima.

Nonostante cio' il romanzo, nelle ultime pagine lette ieri ( pag 92 e limitrofe ) comincia a "prendermi", soprattutto quando l'autore dimentica il compitino e va a ruota libera un po' piu' "ingenuamente". La voglia di leggere c'è...ma purtroppo c'è pure la grande paura di sapere già cosa succederà.


si iu' sun.

[sava73]

Lo spoiler non lo metto perchè non ho voglia, al massimo ci pensa Sava.

concordo... cioè pure io ho scirtto cose "vagamente" spoilerose, ma è davvero impossibile commentare 100 pag di romanzo senza accennarne alla trama..e poi, parliamoci chiaro: ma che si puo' spoilerare una cosa cosi' "banale" ?? Avatar finisce bene

Ovviamente il nostro fonzie ama una ragazza, Beatrice, come quella di Dante, ohhh che cosa originale, è t.ruzzo che è così originale perchè lo sottolinea da solo o è D'avenia che parla attraverso il protagonista ? E poi c'è un'altra ragazza, la migliore amica di Leo, Silvia, oh anche lei come un'altra donna famosa, come quella di Leopardi, Leopardi come Leo, ohhh ma D'Avenia è un mito, che fine inside joke, chissà come evoleverà il rapporto con quest'altra ragazza...

Chiudono il cast dei personaggi il migliore amico di Leo, Niko, ha un nome quasi normale, ...

ha la "K", è slang giovane non ci avevi fatto caso vero?

L'introduzione di D'Avenia nella storia però permette anche di introdurre uno dei temi principali della storia, la morte. Wow eros e thanatos che binomio originale, strano di solito la coppiata è eros e michelle o thanatos, il fritto misto e un bel bicchiere di bianco perchè col fritto il vino bianco è la morte sua. Che coppiata originale chissà dove porterà.

Ci sono pezzi che sono ampiamente inutili, come quello banale sul t9 o l'ansia per le partite di calcetto, mentre quelli in cui il protagonista parla con i professori o con Silvia non sono male. Beatrice resta inarrivabile

io qui ho una mia personale teoria: ste stronzate sono talmente avulse dai temi principali ( ) del romanzo che per me, come dici anche tu, sono stati messi li' un po' a caso, ma sanno pure di robaccia trovata mettendo su google "giovani" "moccia" "twilight" "lucchetti" e roba simile... Sono riempitivi non pertinenti e manco divertenti.

Da qui in avanti la parte narrativa sul rapporto tra Leo e i suoi amici, i Pirati, o la storia d'amore con Beatrice è tra il banale e l'inutile, ora che le sto riguardando per il commento è come se le stessi leggendo per la prima volta, forse avrebbero colpito il mio io sedicenne ma ora no, non riescono nemmeno a farmi uscire un po' di nostalgia canaglia per il liceo, e sì che la provo in continuazione

grande verità: non mi ci sono ritrovato nemmeno un po' in questa "generazione" di 16nni fin da subito... pensavoso fosse colpa mia, pensavo.



Vediamo cosa ci riserva sto romanzo và... sicuro non è ai livelli di Firmino. Non sto facendo nessuna fatica a leggerlo.

Certo l'autore poteva evitare di mettere una sua foto in 3a con tanto di biografia... è come se un prestigioatore facesse apparire un coniglio..e poi ci spiegasse il t. Rucco

[GoDsMaCk]

Chiudono il cast dei personaggi il migliore amico di Leo, Niko, ha un nome quasi normale, strano che non parta la citazione anche qui,

GTA4

[Olengard]

Interessante la scoperta che il protagonista sia in realtà T.

[Camus]

Ho finito il libro, oggi o domani posto la seconda parte di commento.

Ma dai!!! Davvero l'autore vuole mettere se stesso nel romanzo - piu' di quanto già ogni autore non faccia - in maniera tra l'altro per niente autoironica, e quindi provando a cojonare il lettore meno smaliziato, e poi ... gli fa raccontare la favola dell' Alchimista!?!? WTF ! Assordo poi il protagonista, il leone indomabile, che placidamente e senza quasi lottare ammette una sorta di sconfitta morale davanti al prof ma soprattutto alla classe!?!?! Questo è il colpo di grazia ( imho ) alla credibilità del narratore oltre che la conferma della scarsa ispirazione del suo deus ex! ( e tutto cio' in solo 22 pagine!!! )

quoto, un plagio mica da ridere

Sembra un libro scritto per chi, di libri, ne legge al massimo un paio l'anno o per i neofiti che si avvicinano alla lettura, eccessivamente semplice, eccessivamente costruito, eccessivamente lineare e "tecnico" inteso come un temino scritto per i compiti a casa. Il tutto con l'evidente aggravio dei pesanti errori classici dell'opera prima.

D'accordissimo però dopo aver letto la seconda metà sono meno cattivo.

Nonostante cio' il romanzo, nelle ultime pagine lette ieri ( pag 92 e limitrofe ) comincia a "prendermi", soprattutto quando l'autore dimentica il compitino e va a ruota libera un po' piu' "ingenuamente". La voglia di leggere c'è...ma purtroppo c'è pure la grande paura di sapere già cosa succederà.

Esatto!

E' la mia stessa impressione, D'Avenia cerca di essere stereotipato nelle vicende che racconta ma non ci riesca, quindi quando fa parlare gli adulti è più genuino quando invece parla delle partite a pallone sembra che non abbia mai fatto una partita a calcetto tanto poco trasmette l'agonismo e la tensione di partecipare ad un torneo.

[sava73]

Camus

[Camus]

GTA4

giusto questo pezzo me l'ero dimenticato tra i vari stereotipi di D'avenia, il pezzo in cui Leo e Niko si caricano per la partita giocando un po' a gta e segando vecchiette

[Camus]

Bon ecco il commento alla seconda parte del libro.

Che dire da qui in avanti il libro a livello narrativo è proseguito senza intoppi e senza veri colpi di scena, perché per D’Avenia magari lo saranno stati però sono tutti abbastanza telefonati.

Spoiler:

In ordine sparso:

- l’esito negativo dell’operazione di Beatrice, strano ci credevamo tutti in questo bel triangolo amoroso tra la rediviva Beatrice, la fedele Silvia e l’indeciso Leo, avrebbe fatto troppo Shojo, troppi spunti narrativi, poi siamo già nella seconda parte del libro e Leo mica si chiama Dante e i Leo amano le Silvie, quindi non può andare con Beatrice…

- la morte di Beatrice noooo, strano anche con Dante era tra i vivi…

- Il fatto che Silvia avesse dato un numero di telefono sbagliato di proposito ? All’inizio non lo si capisce dopo il sospetto viene e soprattutto a quel punto della storia ce n’era davvero bisogno ?;

- il litigio tra Silvia e Leo, colpo di scena banalissimo che ammetto mi ha spiazzato un po’ nella sua ovvietà, cioè cavolo in questi mesi anche l’ “amata” Beatrice ha detto a quel tonno di Leo di chi è veramente innamorato, Leo dopo aver impattato con l’ovvio capisce che lei lo ama da tempo e poi non riesce a capire il perché di quel gesto ? Ma è scemo ? Oh quanto sono sensibile, guardo la luna e le stelle, sto accanto ad una ragazza moritura, a me Goethe fa un baffo, come sono romantico come amo per il gusto di amare, ah che bello l’amor cortese, 240 pagine per un bacio quando i liceali di oggi riescono a fare sesso con le compagne di classe mentre il professore interroga in aula, e poi non capisce l’ovvietà di questo gesto ? A questo punto infatti ho sperato nel vero colpo di scena, che Silvia durante l’estate visto il rifiuto si facesse consolare da un altro o comunque che il libro a sorpresa non terminasse con l’happy ending, vabbè peccato è stata sprecata un’occasione per rendere originale questo libro…

- la scelta di leo tra la partita di pallone e accorrere al fianco della sua amata ? Inevitabile. Come non dare finalmente un senso a tutte quelle pagine sul torneo scolastico di calcetto ? Come non capire il romanticismo di questa scelta, come non capire il dilemma morale che si propone davanti a Leo quando deve decidere tra l’italico sport e la ragazza amata ? Ha rischiato di farsi bocciare e vuoi che non accorra al capezzale dell’amata ? Vogliamo parlare poi di quanto D’Avenia abbia fatto capire l’amore di Leo per il pallone ? come non capire il dilemma dietro questa scelta.

- il giga happy ending con ricongiungimento anche ai Pirati, ampiamente evitabile e avrebbe dato alla vicende un aspetto un po’ meno scontato ma vabbè.. A questo happy ending manca solo che il ritorno in vita di Beatrice con le Sette Sfere del drago cercate da Leo durante le vacanze estive ma probabilmente sarebbe stata una soluzione troppo originale. Credo invece che la vedremo nel seguito sotto forma di spirito modello Obi-Wan Cenobi, quando Leo affronterà la morte nera Beatrice apparirà sotto forma di voce fuori campo e sussurrerà al nostro protagonista “Leo usa le precauzioni e mi raccomando i preliminari che per noi donne sono fondamentali…”

Ora dopo aver denigrato un po’ il racconto in sé per sé passiamo al commento.

Criticare questo libro è troppo facile, si può partire dalla stucchevolezza della trama, passare alla piattezza di quasi tutti i personaggi e finire criticando i vari espedienti narrativi.

Dal libro, che poi è un racconto lungo, ma vabbè, si intuisce che D’Avenia di libri ne ha letti un bel po’, ma allora perché raschiare il fondo del barile dell’ovvio quando perfino Dawson’s Creek e Smallville sono riusciti ad avere una trama e personaggi più originali ? Sì anche Superman senza pigiama è più originale di questo.

Vogliamo parlare di come sono piatte le descrizioni delle partite di calcetto ? Sembra quasi che D’Avenia non abbia mai giocato a calcio da come ne parla e da come è incapace di descrivere le partite o lo stato mentale che accompagna il pre e il post partita.

Oppure ci vogliamo soffermare su come D’Avenia sia stato incapace di dare a questo finto ragazzo stereotipato una vera amicizia ? Con Silvia c’è sotto la storia d’amore e non conta mentre il rapporto con Niko è piatto. Quando raccontano i loro “ricordi” non c’è epicità, non si avvertono quei sentimenti che puoi trovare nei racconti dei tuoi amici quando ci si racconta una vaccata del liceo. Dov’è la complicità che si ha solo con gli amici d’infanzia ? Come fai a far avvertire al lettore il peso della scelta tra l’amicizia e l’amore quando la prima è resa in un modo così piatta.

Anche l’amicizia con Silvia è fasulla, non è credibile, è troppo lineare, se si ha preso una cotta per un’amica (o amico per Lully) o è un’amica ad aver preso una cotta per voi, soprattutto al liceo, come non si può capire come questa situazione non sia affatto semplice, anche se mettere in mezzo una ragazza quasi morta? Cavoli ci sono annate e annate di telefilm che approfondiscono questo argomento, kilometri e kilometri di righi stampati su chili e chili di carta e questi due cambiano il rapporto in un attimo ? Senza nemmeno un briciolo di riflessione su quello che è stato il loro vero rapporto fin dall’inizio ? Su come sarà il loro futuro, su cosa potrebbe succedere al loro rapporto se la storia non dovesse funzionare ?

Arrivati a questo punto si potrebbe pensare che il libro sia una cagata pazzesca, un’accozzaglia di frasi di baci perugina, e non che ciò possa essere negato

Se poi vogliamo potremmo anche parlare del tema dei colori, che D’Avenia più o meno lascia nel limbo per quasi tutto il libro senza approfondirlo, lo usa come cartina tornasole dell’umore del protagonista ma nulla più per gran parte del libro e solo nella parte finale viene ripreso e approfondito, e meno male dato che è il titolo del libro, e francamente non mi ha colpito più di tanto.

Quindi per me D’Avenia fallisce per tre tematiche su quattro (Eros, Thanatos e Colori) per sua fortuna però nel libro c’è anche la tematica della crescita personale di Leo, che avviene principalmente attraverso le chiacchierate con Gandalf, il Sognatore e il padre.

Ecco a me queste parti sono piaciute, non sono originali, non vi ho trovato nulla di nuovo però vi ho trovato quella genuinità e quel sentimento che nelle altre pagine non vi ho trovato.

Anche quando Leo parlava del dolore che provava per la malattia per Beatrice non vi ho trovato il sentimento che uno può provare quando hai un proprio caro che sta male (tanto per dirla, ho trovato molto più sentito il rapporto con la morte di Sognatore che quello di Leo) però queste pagine le ho trovate quasi istruttive, sono stati gli unici momenti del libro in cui mi sono soffermato a pensare su quello che avevo letto, e ai quali anche adesso ogni tanto ripenso.

Grazie a queste pagine non riesco a dire che il libro di D’Avenia sia un brutto libro, ovvio non è il capolavoro che cercano di spacciare, però tolte le prime e le ultime 20 pagine, entrambe troppo fasulle e pesanti da leggere, le altre 210 pagine si leggono in scioltezza, e già questo non è male, inoltre nel mucchio ci sono diversi pezzi che si leggono con piacere.

In definitiva penso che mai come in questo caso il giudizio per questo libro sia soggettivo.

Se si leggono più dei 6 libri annui della media nazionale il libro di D’Avenia mostra tutti i difetti che ho elencato e a non essere esigente si salva giusto per le discussioni di Leo con gli adulti e per la parte finale della tematica dei colori, che almeno io non conoscevo.

Se invece ci si rende conto che il libro si rivolge pesantemente al massmarket e quindi a persone che non leggono molti libri, o non leggono proprio, e ai ragazzi dei licei allora l’intreccio tra amore e morte non sembrerà così banale, lo stile di scrittura renderà agevole la lettura, l’happy ending allieterà tutti e il libro potrà sembrare quasi un capolavoro.

E rimango della mia idea che “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” in confronto a questo libro sia un capolavoro, affronta le stesse tematiche ma in modo quantomeno più sentito e personale e in meno pagine però è solo una mia idea.




Ole questa volta ti è andata bene, non ti chiedo indietro i soldi

[Camus]

ah dimenticavo una cosa, sei un professore supermegafigo e poi citi l'attimo fuggente e l'alchimista ?

wow ma sei troppo orginale....