Buffon: «Calderoli? Dica dove andrebbero i nostri soldi»
Il ministro leghista propone di tagliare i premi Mondiali, i calciatori reagiscono: Cannavaro: «Paese ridicolo». Palombo: «Per vincerlo, pagherei di tasca mia»
ROMA, 6 giugno -
«Se Calderoli mi dice dove dovrebbero andare i nostri possibili non introiti, magari ci potrei fare un pensierino, se la causa la reputo giusta. Non capisco come mai i politici cavalchino sempre l'onda dei Mondiali per fare certe sparate, per poi fare retromarcia se le cose vanno bene...» è la replica di Gigi Buffon al ministro per la semplificazione legislativa Roberto Calderoli, che ha proposto la riduzione dei premi azzurri per l'eventuale vittoria Mondiale, in tempi di crisi.
Il portiere della nazionale, in vacanza a Praga, ha seguito via Internet il giallo Marchisio e soprattutto le proposte di Calderoli.
«Su Marchisio non ho visto - dice al telefono con l'ANSA -
Però conoscendo il ragazzo mi sembrerebbe molto strano, anche perchè non gli ho mai sentito dir nulla contro Roma e la Roma». Poi, la replica alle dichiarazioni del ministro leghista.
PREMI FIGC DA INTROITI FIFA - Un milione e mezzo di euro di utili: è questo il bilancio finale del Mondiale 2006 vinto dall'Italia, e solo calcolando i ricavi Fifa e i costi accollati alla Federcalcio: esclusi cioè i ritorni economici della valorizzazione del marchio e degli sponsor. I premi pagati ai giocatori che alzarono la Coppa a Berlino il 9 luglio di quattro anni fa, infatti, furono interamente pagati con le cifre versate dalla Fifa alla vincitrice del torneo, come da consuetudine della Coppa del Mondo. Un'intesa per i nuovi premi 2010 - a proposito dei quali il ministro Calderoli ha chiesto una sensibile riduzione delle cifre per gli azzurri - non è stata ancora affrontata nè tantomeno affronta direttamente con la squadra. La linea dell'austerity (e sempre nell'ambito del rapporto ricavi Fifa-costi Mondiali, ovvero al di fuori del bilancio ordinario figc) era stata già individuata in consiglio federale. In sostanza, i premi della Fifa per la vincente aumenta, quelli dell'Italia (240 mila a giocatore) non crescono e in caso di secondo posto diminuiscono.
PALOMBO: IO PAGHEREI PER VINCERE - «Ridurre i premi? Io pagherei di tasca mia, per vincere i Mondiali». Angelo Palombo ascolta la proposta del ministro Calderoli di tagliare i premi del Mondiale, e non si scompone.
«A dire il vero - dice il centrocampista della nazionale e della Samp -
in ogni lavoro quando raggiungi un obiettivo c'è un riconoscimento, anche economico. Ma figurarsi se è quello il problema, ce li metto io per alzare la Coppa...». Il premio per Sudafrica 2010, in ogni modo, dovrebbe essere in sostanza già ridotto per volontà della Federcalcio, rispetto ai budget del 2006. I premi Fifa alla federazione che vince sono sono cresciuti rispetto a quattro anni fa, da 21 milioni di euro a circa 30 nella prossima edizione, e nonostante ciò il premio ai giocatori per l'eventuale primo posto rimarrà fermo alle quotazioni della vittoria di Berlino, 240 mila euro netti a giocatore. In calo reale invece il compenso per eventuale secondo o terzo posto: rispettivamente 130 mila e 30 mila euro a testa.
CANNAVARO, CHE PAESE RIDICOLO.. - «La verità è che siamo un Paese ridicolo». Pensieri e parole del capitano della Nazionale italiana campione del mondo di calcio Fabio Cannavaro, al termine dell'ennesima giornata di convulse polemiche sugli azzurri.
«Quello che è successo durante l'inno ieri sera - spiega Cannavaro all'ANSA - è
semplice: stavamo andando fuori tempo, Marchisio in particolare, tra suono della banda e coro del pubblico. Per quello, solo per quello, ci siamo messi a ridere. Quanto a Calderoli, neppure commento. Ribadisco, siamo proprio un Paese ridicolo...».
CALDEROLI - Dopo i tagli agli stipendi di politici e presentatori Rai, ora tocca a quelli dei calciatori. La proposta parte ancora una volta dal ministro Roberto Calderoli che, nel corso di una conversazione con l'ANSA, invita club e Federcalcio a
«partecipare ai sacrifici degli italiani di fronte alla crisi» ridimensionando gli ingaggi dei giocatori.