Chiarezza sulla Metro C di Roma.

[skywolf]

Se lo ristrutturassimo e aprissimo per far vedere le lotte tra muslim e leoni, credo proprio che i turisti aumenterebbero pure.

guarda, davvero: non sei capace.

su su lascia che a trollare siano i professionisti..

[alberace]

ristrutturare il colosseo-

[Ben Grimm82]

ristrutturare il colosseo-

Col budget di qualche anno di qualche grossa città italiana sarebbe possibile. In 5 anni. Però prima bisognerebbe far pensare dei veri professionisti per un anno, sul COME farlo.

[alberace]

non contesto la potenzialità della ristrutturazione, ma ne contesto la filosofia.
io sono per la costruzione dei nuovi quartieri con lo spirito delle architetture rinascimentali e barocche, ma è diverso.
ristrutturare una simile stratificazione storica (stratificazione anche in negativo, visti i pezzi mancanti) è, al solo pensiero, criminale-

[skywolf]

ma che è, la fiera dell'unsuccessful troll?

[Tyreal]

Direi di più, il colosseo, o lo ristrutturate, o vengo a buttarvelo giù.

Al Louvre hai minacciato di far saltare la Venere di Milo se non le riattaccavano le braccia?

[MrChuck]

No, ma xkè sta meglio così.

[alberace]

[TeoN]

Seriamente, basta OT continui, non fatemi passare al falciate varie che non mi piace.

[PinHead81]

A te la falce piace è risaputo
fine OT

[covin]

Incredibile, buttare o ristrutturare il colosseo? Bello stupro al paese e alla sua storia, non sai poi quanti turisti verranno.

[painofsalvation]

per una citta' come roma l'unica possibilita' e' lo spostamento degli uffici fuori dal raccordo.

i ministeri in prossimita' dei capolinea delle linee della metro, e poi al massimo una metro circolare sotterranea fuori le mura aureliane, quello che inizialmente era stato proposto per la metro c ed un'altra circolare verso il raccordo anulare.

Al centro di roma resterebbero al massimo il quirinale, il parlamento e il campidoglio, il resto tutto fuori, pure le ambasciate, e decentrato come era stato progettato con lo sdo, ma all'ennesima potenza.
al centro solo residenze, commercianti (e se continua ad esserci troppo casino drastico ridimensionamento in centro pure del commercio) e turisti.
e' l'unica soluzione.

[alberace]

io avevo pensato all'abbattimento selvaggio, ma quest'altro progetto sembra più fattibile-

[NoNickName]

per una citta' come roma l'unica possibilita' e' lo spostamento degli uffici fuori dal raccordo.

i ministeri in prossimita' dei capolinea delle linee della metro, e poi al massimo una metro circolare sotterranea fuori le mura aureliane, quello che inizialmente era stato proposto per la metro c ed un'altra circolare verso il raccordo anulare.

Al centro di roma resterebbero al massimo il quirinale, il parlamento e il campidoglio, il resto tutto fuori, pure le ambasciate, e decentrato come era stato progettato con lo sdo, ma all'ennesima potenza.
al centro solo residenze, commercianti (e se continua ad esserci troppo casino drastico ridimensionamento in centro pure del commercio) e turisti.
e' l'unica soluzione.

this

[ford_mustang_78]

Quella della ristrutturazione del Colosseo me l'ero persa

[Lo Zio]

preferiresti buttarlo giù?

[ford_mustang_78]

preferiresti buttarlo giù?

Preferirei incenerire tutte le persone e le scatolettomobili e lasciare che Roma torni al suo splendore.

[Shuren]

io dico che fare una linea che non fermi all'auditorium, allo stadio e in centro non serve ad un cazzo.
Potenziare i mezzi di superficie è praticamente impossibile, girare roma in autobus è una tortura, troppo traffico (che non elimini mettendo più autobus).
Comunque se ci fosse civiltà negli automobilisti e scooteristi, guidare a Roma sarebbe meno un delirio per tutti (es fermarsi con il giallo, non passare il semaforo se l'incrocio è pieno di macchine, bloccando così le macchine che vengono perpendicolari etc)

[Muccolo]

sempre meglio

[QUOT€]IL RAPPORTO DELLA CORTE DEI CONTI

Metro C, l'incompiuta più costosa d'Europa

La spesa a Roma è salita a oltre 5 miliardi. Un «cantiere» iniziato nel '90. A Madrid sono bastati 36 mesi

La galleria della metro C (Omniroma)
ROMA - «Non è inopportuno ricordare che il cantiere di piazza Venezia è nel centro della città storica... per cui dovranno essere adottate tutte le tecniche disponibili per garantire la tutela del patrimonio archeologico, indipendentemente dai loro costi e dai tempi». Firmato Angelo Bottini, soprintendente per i beni archeologici di Roma. Questo avvertimento, spedito il 19 dicembre 2007 alla società Roma metropolitane, aiuta a capire perché la linea C della metro della capitale è destinata ad aggiudicarsi il record dell'opera pubblica più costosa e più lenta d'Europa. Probabilmente anche del mondo. Se mai si completerà. Perché il rischio che rimanga a metà, senza cioè la parte più importante del tracciato che dovrebbe collegare il Colosseo con piazzale Clodio passando per San Pietro, è più che concreto.
(Proto)
Questo c'è scritto in un rapporto di 182 pagine con cui i magistrati della Corte dei conti Antonio Mezzera e Antonio Bucarelli hanno fatto le pulci all'operazione. Cominciando dai costi. La storia della metro C comincia 22 anni fa, nel 1990. Doveva essere pronta per il Giubileo del 2000, ma si parte davvero soltanto nel 2001, con l'inserimento nella famosa legge obiettivo. All'inizio doveva costare un miliardo 925 milioni. Poi il conto è salito a 2 miliardi 683 milioni. Quindi a 3 miliardi e 47 milioni. Per arrivare, oggi, a 3 miliardi 379 milioni. Ma senza considerare 485 milioni di maggiori esborsi per quattro arbitrati già aperti, altri 100 milioni appena stanziati dal Cipe e il miliardo 108 milioni delle cosiddette «opere complementari» per la tutela archeologica. Totale: 5 miliardi e 72 milioni, il 163,5% in più rispetto alle stime iniziali. Che potrebbero però salire a 6 miliardi, triplicando le cifre di partenza, se il rincaro della tratta Colosseo-Clodio sarà in linea, ammonisce la Corte dei conti, con quello registrato per il resto della linea. E per ottenere un risultato ben diverso da quello previsto, se come si è ipotizzato verranno soppresse alcune stazioni intermedie, fra cui proprio quella di piazza Venezia. Si sta così materializzando la profezia di Mario Staderini, attuale segretario radicale all'epoca consigliere comunale di Roma che insisteva sul pericolo di andare a sbattere contro numeri ciclopici. Questi: sia pure con le modifiche al ribasso, il costo della tratta incriminata non sarebbe comunque inferiore ai 273 milioni al chilometro. Il doppio rispetto ai costi europei, con una media che oscilla fra 120 e 150 milioni. Ma senza quelle modifiche si potrebbe arrivare a 434 milioni: tre volte tanto.
E i tempi? Per il completamento della parte fino al Colosseo non se ne parlerà prima del 2016. Il pezzo rimanente è nelle mani di Dio: qualche tempo fa si parlava del 2018, ma il progetto definitivo non c'è ancora. «Si è quindi verificato», ci dicono i magistrati, «un ulteriore slittamento a data da definirsi».
C'è da arrossire al pensiero della nuova linea del metrò di Madrid, realizzata in appena 36 mesi. La morale, amarissima, si condensa in una domanda: il sistema Italia è in grado fare opere pubbliche di questa complessità? La realtà dice di no, aggiungendo anche la metropolitana romana alla lunga lista dei fallimenti della legge obiettivo che si poggia sul pilastro del general contractor, un unico soggetto nelle cui mani viene messo il boccino dell'operazione con l'idea di garantire costi e tempi certi.
Nella fattispecie, la società Metro C. È un consorzio composto con il bilancino, come si faceva ai tempi d'oro degli appalti pubblici. Ci sono i privati: Caltagirone e Astaldi. Una vecchia conoscenza delle partecipazioni statali: l'Ansaldo. E le coop: Ccc di Bologna e Cooperativa muratori braccianti di Carpi. Tutti consapevoli del ruolo che svolgono. Al punto che nel 2010 Metro C spunta fra i finanziatori del Popolo della libertà, partito del premier Silvio Berlusconi e del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Cui versa un contributo liberale di 50 mila euro. Notizia che da sola farebbe fare un salto sulla sedia. Ancora più sorprendente, però, è il miracolo delle coop che indirettamente finanziano il Cavaliere. Proprio lui che aveva annunciato di voler andare in tribunale «per denunciare lo sconcio dell'intreccio tra sinistra e cooperative» in qualità di «avvocato accusatore».
I soci di Metro C gestiscono il 15% dei lavori: il restante 85% è ripartito fra 2.400 ditte subappaltatrici. Il che non ha mancato di creare qualche problemino, come ha sottolineato la stessa Roma Metropolitane, segnalando «il caso clamoroso di un'impresa affidataria per la quale l'istruttoria della direzione lavori aveva dato esito positivo, nonostante l'attestazione soa (l'abilitazione a operare, ndr) della medesima impresa fosse scaduta e non ancora rinnovata».
Eppure Roma di questa opera avrebbe bisogno come il pane. La città è letteralmente strangolata dalle macchine: un quinto della sua superficie è occupata da vetture in sosta o in movimento. Mentre «l'uso dei mezzi collettivi rappresenta» nella capitale, sottolinea la Corte, il 28,2% della «mobilità motorizzata», contro il 67,7% di Barcellona, il 63,6% di Parigi, il 47,7% di Londra e il 47% di Milano.
Le verità, affermano i magistrati contabili, è che il Cipe ha sottovalutato i costi reali. Ma a questo si sono aggiunti molti altri fatti. Alcuni davvero assurdi. Intanto, appena un anno dopo la firma del contratto, è scoppiato il contenzioso sfociato in una serie di arbitrati. Un pezzo del tracciato coincidente con un tratto di linea ferroviaria appena ristrutturato «con notevolissimi ritardi» al termine di lavori iniziati addirittura nel lontano 1995, poi, è stato chiuso e rifatto «rendendo inutili alcune opere realizzate in dieci anni». Per non parlare di alcune follie. Come quella dei 115 milioni di interessi pagati sui mutui bancari, mentre somme ingentissime «non utilizzate» sono «giacenti presso la tesoreria dello Stato». O quella dei contributi regionali disponibili ma non erogati.
La Corte dei conti stigmatizza poi il fiorire di comitati vari, tutti regolarmente retribuiti. Il solo «corrispettivo autorizzato per le attività» del Comitato tecnico scientifico «ammonta a complessivi» 4,1 milioni. Ma è al capitolo collaudi che vengono riservati i commenti più ustionanti. Perché secondo i magistrati contabili quei compiti avrebbero dovuto essere affidati non all'esterno e «intuitu personae», bensì a personale interno a una struttura, quella di Roma metropolitane, «anche in considerazione che si tratta di una società che grava sul bilancio di Roma capitale, costituita da circa 180 persone, in gran parte ingegneri e tecnici». Tanto più, aggiunge la Corte dei conti, in considerazione «dei compensi percepiti dai collaudatori». Circa mezzo milione ciascuno. Al presidente della commissione, l'ex Ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio, 516.614 euro. Comprensibile che per avere quegli incarichi si siano scatenate pressioni di ogni tipo. L'ex ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, per esempio, aveva caldeggiato senza però spuntarla la nomina del provveditore alle opere pubbliche: Angelo Balducci.
Sergio Rizzo2 febbraio 2012 | 10:41[/QUOTE]

[alberace]

il dottorando che ha tenuto parte del corso di tecnica ed economia dei trasporti, che fra l'altro lavoro come perito proprio alla corte dei conti, c'ha raccontato che furono presentati studi che dimostravano come fosse molto più utile ed economico ai cittadini unire zona marconi/EUR con anagnina e zone limitrofe, senza andare ad intasare il centro.
studi puntualmente ignorati per far fare una fortuna alla solita gente.

[Coma White]

Vi dico quel che so...

L'iter della fase finale tra progettazioni preliminari definitive ed esecutive, più richiesta e sblocco finanziamenti da parte del CIPE , gare ecc ecc ha interessato tutta la prima metà del decennio scorso.

L'affidamento dell'appalto e l'inizio dei lavori con i primi sondaggi archeologici (!!! niente di fattivo) è avvenuto nel 2006 e solo dopo sono partiti i primi lavori.

Nel 2012 mi pare debba venire consegnata la prima tratta, T6-T7, che è partita con un anno di ritardo (2008 ), quindi 4 anni non sono niente di drammatico.
Alla fine della tratta, Colosseo, mi sembra si debba arrivare nel 2016, realisticamente facciamo 2017.

Dieci anni.
Tenendo conto che nella stessa piazza Municipio e piazza Nicola Amore, a Napoli, abbiamo cantieri che vanno avanti da 10 per ritrovamento rispettivamente di porto e navi di epoca imperiale romana e di un tempio (giusto per paragonare un contesto che per archeologia urbana è ai livelli di Roma), mi sembra che si possa parlare di prassi (italiana quanto volete, ma comunque consolidata in tutto il Paese) e non di scandalo.

A Milano per fare il prolungamento della linea M2 fino a Famagosta (2 fermate e linea in superficie!) ci sono voluti 7 anni ed un centinaio di milioni.
Al Mose a quanto stiamo? 8 anni ed un preventivo di 5 miliardi? Per un'opera che non sappiamo nemmeno se funzionerà...

Il Ponte sullo Stretto non lo cito neanche, per i milioni che c'è costato senza smuovere nulla...

C'è da dire inoltre che la metro C sta dando problemi non solo nelle aree del centro, ma sin dalla periferia.
A Pantano ad esempio si è dovuto fare una variante per il ritrovamento di una necropoli paleolitica, a Torre Angela una mega-discarica abusiva.

Detto da un napoletano.

[skywolf]

ma perché, non si può integrare modernità e antichità?

no.

also, butterei giù tutto pure io.

tanto a cosa servono i reperti?
ad avere dei sample dell'antichità da studiare. E da mostrare ai turisti per fare $$$.
Beh non ne abbiamo abbastanza? I nostri musei ne sono zeppi, e, non mostrati al pubblico, ve ne sono magazzini interi ancora da catalogare. Vale per tutto, dunque perchè proccuparsi del reperto N+1esimo?
Metti anche che trovi una villa. Beh cazzo, di ville romane ne abbiamo trovate parecchie. Ormai lo sappiamo com'erano strutturate, come ci vivevano, come erano usati i vari locali. Certo non sappiamo tutto, ma in fondo chissenefrega dei dettagli, cioè bisogna conoscere la storia per sapere da dove veniamo e chi siamo, ma sinceramente fottesega se i romani fra il pranzo e la cena facevano, che so, uno spuntino a base di parmigiano reggiano spalmabile alle 4 del pomeriggio in una opportuna ala della loro villa (sto sparando cagate ovvio), questo non ci serve saperlo. Also, l'N+1esima villa è improbabile che ce lo insegni se non ce lo hanno insegnato le N precedenti.
Dunque se costruendo la metro C troviamo la villa della biscugina di Nerone, fotteuncazzo, buttiamo giù tutto (non è già stato fatto qualcosa di simile per il Giubileo? Ah certo, per i cattobigotti va bene distruggere i reperti, ma per la funzionalità di roma no? ), tanto cosa abbiamo da imparare? di che colore erano i mosaici nel tinello della biscugina? ma vaffanculo la biscugina, Nerone, muoia, Sansone e tutti i filistei.
Non è giusto che i romani di oggi vivano male per colpa delle inutili vestigia di 2k anni fa. Fanculo 2k anni fa, sono passati... duemila anni, diamine! Lasciamoci le stronzate alle spalle o non andremo mai verso il futuro
yeah, che slogans! mi candido.

[D@net]

il dottorando che ha tenuto parte del corso di tecnica ed economia dei trasporti, che fra l'altro lavoro come perito proprio alla corte dei conti, c'ha raccontato che furono presentati studi che dimostravano come fosse molto più utile ed economico ai cittadini unire zona marconi/EUR con anagnina e zone limitrofe, senza andare ad intasare il centro.
studi puntualmente ignorati per far fare una fortuna alla solita gente.

quoto. ogni volta devo fare un giro del c....

[Muccolo]

beh, all'inizio la metro c sarebbe dovuta essere una circolare che seguiva il perimetro appena all'esterno delle mura aureliane, poi hanno optato per lammerda.
per quanto riguarda i reperti archeologigci sono daccordo sul chi e' dentro e' dentro e chi e' fuori resta fuori.
pure troppa la roba che hanno ritrobvato fino ad ora da adesso in poi sticazzi, se si deve bucare si buca, se si deve buttare giù si demolisce, eccheccazzo.
in alternativa fuori dal centro tutti gli uffici, che dovrà restare dedicato solo a turismo, commercio e abitativo.
uffici privati e pubblici spostati a ridosso del raccordo con ampi parcheggi, strade e prolungamenti delle linee della metro.

[skywolf]

ma roma è un caso unico bastardo, praticamente in una città ci sono due capitali, quando anche una era pure troppo, mi riferisco ovviamente al vaticano. viva la cattività avignonese!!!111