“L'Italia resta il quinto Paese piu' industrializzato del mondo, con un contributo alla produzione manifatturiera mondiale del 3,9% e sebbene la quota italiana sui mercati esteri si stia progressivamente assottigliando, siamo tra i primi dieci esportatori e continuiamo ad avere un ruolo da protagonisti”. È quanto emerge dal 44° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, presentato stamani a Roma.
Tuttavia, spiega il Censis, nei comparti produttivi per i quali l'Italia presenta gli indici di specializzazione del commercio estero piu' elevati si sono manifestate tra il 2000 e il 2009 flessioni rilevanti. È il caso dei materiali per l'edilizia, dove l'indice di specializzazione ha registrato una flessione di oltre 3 punti; del settore degli elettrodomestici, del mobile-arredo, del comparto orafo e della gioielleria, con diminuzioni almeno di un punto tra l'inizio e la fine di questo decennio.
La quota dell'export italiano sul mercato mondiale e' passata negli ultimi nove anni dal 3,8% al 3,5%. È migliorato il nostro posizionamento attraverso prodotti come gli articoli di abbigliamento, i macchinari per uso industriale, il materiale rotabile, le pitture e vernici, i prodotti in legno, la carta e i prodotti alimentari, ma abbiamo perso quote nei comparti a maggiore tasso di specializzazione. Il pericolo e' che strategie di nicchia, design e qualita' non bastino piu' senza maggiori iniezioni di innovazione nei prodotti.
Il Censis sottolinea che “stanno aumentando le reti di impresa, ovvero quelle forme di collaborazione finalizzate alla definizione di strategie commerciali e distributive, al trasferimento tecnologico dai centri di ricerca alle imprese, a sinergie per la presenza su nuovi mercati all'estero. Secondo quanto emerge da una rilevazione condotta tra imprenditori di distretti manifatturieri, il dialogo tra tessuto produttivo, enti di formazione, strutture di ricerca, Confidi, centri servizi e' sempre molto intenso. Il 57% degli intervistati opera e si rivolge a laboratori di test e prove presenti all'interno dell'area distrettuale, il 53% dispone di strutture di formazione, quasi il 50% dispone di un centro servizi per il distretto, il 43% dispone di una struttura di coordinamento per le attivita' di esportazione delle diverse imprese”.(03/12/2010 – A.G.- ITL/ITNET)